Parigi 2024, anche Trump contro cerimonia inaugurale: “Una vergogna”
"Certe cose si possono fare, ma mi è parsa terribile", ha dichiarato l'ex presidente americano
Le Olimpiadi di Parigi 2024 uniscono Donald Trump, la guida suprema iraniana Ali Khamenei e il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Tutti insieme contro la cerimonia d'apertura dei Giochi. L'ex presidente degli Stati Uniti ha preso posizione contro lo show 'blasfemo'. Il candidato alla Casa Bianca ha preso di mira in particolare l'esibizione delle drag queen in posa 'Ultima Cena'. "In realtà mi è parso che la cerimonia inaugurale fosse una vergogna. Voglio dire, certe cose si possono fare, ma mi è parso terribile", ha dichiarato Trump durante un'intervista a Fox News in cui si è definito "molto aperto di mente".
E per una volta, Trump si è trovato d'accordo con l'Iran. La cerimonia è stata un "insulto" a Gesù Cristo e alle "figure sante delle religioni divine", ha detto Khamenei. "Il rispetto per Gesù Cristo è una questione indiscutibile e definitiva per i musulmani. Condanniamo questi insulti diretti alle figure sante delle religioni divine, tra cui Gesù Cristo", si legge sull'account di Khamenei su X. I musulmani riconoscono Gesù come profeta.
Sul tema si è espresso anche Erdogan. Il presidente turco ha condannato l' "immoralità" della cerimonia annunciando un suo colloquio telefonico con Papa Francesco sulla questione. "Chiamerò il Papa il prima possibile per condividere con lui l'immoralità commessa contro il mondo cristiano e contro tutti i cristiani. I Giochi Olimpici sono stati usati come uno strumento di perversione che corrompe la natura umana", ha detto Erdogan durante una riunione dell'Akp, il suo partito, secondo quanto riporta la stampa turca.
L'idea della 'ricostruzione' del dipinto di Leonardo aveva già suscitato polemiche e contestazioni ed era pertanto stata oggetto di scuse da parte degli organizzatori. "È chiaro che la nostra intenzione non era quella di mancare di rispetto ad alcun gruppo religioso. Al contrario, la nostra intenzione era quella di mostrare tolleranza e comunione. Se le persone si sono sentite offese, ci scusiamo", ha detto Anne Descamps, direttrice della comunicazione di Parigi 2024.
La cerimonia è stata contestata anche dai vescovi francesi, che hanno denunciato "la derisione del cristianesimo", ma anche da molti politici, non solo in Francia.
Su dibattito con Harris
Trump non ha poi chiarito completamente le sue intenzioni su un possibile dibattito pre-elettorale con la sua nuova avversaria, kamala Harris. "Voglio fare un dibattito. Ma posso anche dire questo. Tutti sanno chi sono. E ora la gente sa chi è lei", ha affermato l'ex presidente, insistendo poi con "La risposta è sì, probabilmente finirò per fare un dibattito", prima di chiarire che qualsiasi dibattito deve essere tenuto prima dell'inizio del voto anticipato, per poi concludere: "La risposta è sì, ma posso anche dire che non lo farò".
Trump ascoltato giovedì da Fbi su attentato Butler
Trump ha accettato di sottoporsi ad un''intervista' del Fbi con lo status di vittima sull'attentato di cui è stato bersaglio il 13 luglio durante un comizio vicino Butler, in Pennsylvania. A darne notizia è stato un agente, ricordando che si tratta di una prassi usata per le vittime di un reato e serve ad acquisire il punto di vista della persona ascoltata sui fatti in questione. Trump ha confermato durante un suo intervento a Fox News che verrà ascoltato giovedì dagli agenti.
Esteri
Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
Esteri
Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.