Sudi troppo? Ecco le cause della sudorazione eccessiva e come risolverla
Sei a un colloquio di lavoro, sei sul pezzo, preparazione al massimo, cervello lucido e mani…pure! Sudi troppo e con l’estate questa situazione diventa insopportabile. In questo articolo vediamo quali sono le case dell’eccessiva sudorazione, fenomeno noto anche con il nome di iperidrosi, e cosa si può fare per contrastarla.
Che cos’è il sudore?
Partiamo dai pilastri: il sudore è un liquido prodotto dalle ghiandole sudoripare, essenziali per mantenere la nostra temperatura corporea stabile. Esistono due tipi principali di ghiandole sudoripare: eccrine e apocrine. La sudorazione è un processo naturale e vitale per il nostro organismo, ma quando diventa eccessiva (iperidrosi) può trasformarsi in un vero problema.
Le ghiandole eccrine sono distribuite su tutta la superficie del corpo, con una maggiore concentrazione in zone come ascelle, volto, palme delle mani e piante dei piedi. Producono un sudore composto quasi esclusivamente da acqua e sali minerali, il cui scopo principale è raffreddare il corpo attraverso l’evaporazione.
La produzione di sudore è regolata dal sistema nervoso simpatico e può essere influenzata non solo dalla temperatura o dall’attività fisica, ma anche da emozioni come stress e ansia.
Perché il sudore puzza
Le ghiandole apocrine si trovano in aree specifiche come ascelle, areole mammarie, zona inguinale e perianale. Il sudore prodotto da queste ghiandole contiene, oltre all’acqua, proteine e grassi. Quando i batteri sulla pelle decompongono queste sostanze, si genera l’odore sgradevole associato al sudore.
Dunque, il sudore in sé non ha odore; la puzza è il risultato di una reazione chimica che coinvolge i batteri presenti sulla superficie della pelle. Al contrario, le ghiandole eccrine, che producono principalmente acqua e sali minerali, non causano lo stesso problema poiché il loro sudore è meno nutritivo per i batteri e quindi meno propenso a generare cattivi odori.
Situazioni che possono aumentare la puzza del sudore
Diversi fattori possono influenzare l’odore del sudore, rendendolo più forte o sgradevole:
Alimentazione: alcuni alimenti come aglio, cipolla, curry e spezie forti contengono composti che possono essere eliminati attraverso il sudore, accentuandone l’odore;
Stress: situazioni di stress possono stimolare le ghiandole apocrine, aumentando la produzione di sudore ricco di proteine e grassi, che i batteri trasformano in molecole odorose;
Ormoni: cambiamenti ormonali, come quelli che si verificano durante la pubertà, il ciclo mestruale o la menopausa, possono influenzare la quantità e la composizione del sudore, alterandone l’odore;
Igiene personale: una scarsa igiene può permettere ai batteri di proliferare sulla pelle, aumentando la decomposizione delle secrezioni apocrine e quindi l’odore del sudore;
Vestiti: indossare indumenti sintetici che non permettono una buona traspirazione può trattenere il sudore e creare un ambiente favorevole alla crescita batterica.
Come ridurre la puzza del sudore
Per gestire e ridurre l’odore del sudore, è possibile adottare diverse strategie:
Igiene personale: lavarsi regolarmente con saponi antibatterici può aiutare a ridurre la quantità di batteri sulla pelle, diminuendo la possibilità che questi decompongano il sudore;
Antitraspiranti e deodoranti: gli antitraspiranti riducono la produzione di sudore bloccando temporaneamente i dotti delle ghiandole sudoripare, mentre i deodoranti contengono agenti antibatterici e profumi per mascherare l’odore;
Abbigliamento: indossare abiti in tessuti naturali come cotone e lino, che permettono una migliore traspirazione, può aiutare a mantenere la pelle asciutta e ridurre la proliferazione batterica;
Alimentazione: ridurre il consumo di alimenti che possono influenzare l’odore del sudore, come aglio, cipolla e spezie forti, può contribuire a mantenere un odore corporeo più neutro;
Depilazione: la rimozione dei peli nelle aree come le ascelle può ridurre la superficie disponibile per la crescita batterica e migliorare l’efficacia dei prodotti deodoranti;
Prodotti specifici: utilizzare prodotti specifici per pelli sensibili o con ingredienti naturali può prevenire irritazioni e migliorare l’efficacia nel controllo dell’odore.
Perché sudo troppo?
La quantità di sudore prodotta può variare notevolmente da persona a persona anche in assenza di fattori specifici come medicinali o situazioni particolari. Queste differenze possono essere attribuite a diversi fattori, tra cui la genetica, il metabolismo, la composizione corporea e le caratteristiche delle ghiandole sudoripare.
Genetica
La predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale nella quantità di sudore che una persona produce. Alcune persone nascono con un numero maggiore di ghiandole sudoripare o con ghiandole più attive rispetto ad altre. Questo significa che anche in condizioni normali, senza sforzi fisici o stress, possono sudare di più rispetto ad altri.
Metabolismo
Il metabolismo è il processo attraverso il quale il corpo converte il cibo in energia. Le persone con un metabolismo più elevato tendono a produrre più calore corporeo, il che può portare a una maggiore produzione di sudore per mantenere la temperatura corporea stabile. Un metabolismo veloce può essere influenzato da vari fattori, tra cui l’età, il livello di attività fisica e la composizione corporea.
Composizione corporea
La composizione corporea, in termini di massa muscolare e grasso corporeo, può influenzare la sudorazione. Le persone con una maggiore massa muscolare possono produrre più calore durante l’attività fisica, il che richiede una maggiore sudorazione per raffreddare il corpo. Inoltre, le persone con un alto indice di massa corporea (IMC) possono sudare di più poiché il loro corpo ha bisogno di un maggiore sforzo per regolare la temperatura interna.
Ghiandole sudoripare
La densità e l’attività delle ghiandole sudoripare variano da persona a persona. Alcune persone possono avere ghiandole sudoripare più grandi o più attive, il che porta a una maggiore produzione di sudore. Anche la distribuzione delle ghiandole sudoripare sul corpo può variare, influenzando le zone in cui una persona suda di più.
Fattori ormonali
Gli ormoni possono influenzare la sudorazione. Ad esempio, durante la pubertà, i livelli ormonali aumentano, portando a una maggiore attività delle ghiandole sudoripare. Anche le fluttuazioni ormonali durante il ciclo mestruale o la menopausa possono influenzare la sudorazione. Gli uomini, a causa di livelli più elevati di testosterone, tendono a sudare più delle donne.
Risposta individuale allo stress
Anche in assenza di stress evidente, il sistema nervoso simpatico può essere più reattivo in alcune persone, portando a una maggiore produzione di sudore. La risposta allo stress può essere influenzata da variabili individuali, tra cui la predisposizione genetica e l’esperienza di vita.
Abitudini di vita e idratazione
Le abitudini di vita, come l’alimentazione, l’idratazione e anche gli indumenti scelti, possono influenzare la sudorazione. Le persone che consumano una dieta ricca di spezie e caffeina possono sudare di più del normale.
L’iperidrosi può essere primaria o secondaria.
L’iperidrosi primaria non ha una causa nota specifica e solitamente inizia durante l’infanzia o l’adolescenza. Colpisce spesso zone specifiche come mani, piedi, ascelle e volto. L’iperidrosi secondaria, invece, è causata da altre condizioni mediche o dall’uso di farmaci. Può essere dovuta a patologie come obesità, ipertiroidismo, menopausa o può essere una reazione ad alcuni medicinali. In questi casi, la sudorazione può interessare tutto il corpo.
L’impatto della sudorazione eccessiva sulla vita quotidiana
In ogni caso, una cosa è certa: la sudorazione eccessiva non è solo un problema fisico, ma può influenzare direttamente la vita sociale e lavorativa di chi ne soffre, mettendo l’individuo in costante imbarazzo. In alcuni casi, la preoccupazione dovuta a questa situazione assorbe molte energie mentali e rende difficile lo svolgimento di attività consuetudinarie, specialmente nei contesti meno familiari. Nei casi più gravi, la sudorazione eccessiva può portare a una riduzione della fiducia in sé stessi e ad evitare situazioni sociali.
Come trattare l’iperidrosi?
Una premessa è d’obbligo: il miglior modo per trattare l’iperidrosi è rivolgersi al proprio medico, che può valutare di persona il caso specifico. Alcune soluzioni che abbiamo visto sopra, utili a ridurre il cattivo odore del sudore, possono ridurne anche la quantità, con particolare riferimento all’alimentazione e agli indumenti utilizzati.
Antitraspiranti
Gli antitraspiranti a base di cloruro di alluminio possono aiutare nella gestione dell’iperidrosi. Questi prodotti formano un gel che blocca temporaneamente i dotti delle ghiandole sudoripare, riducendo la sudorazione. È importante usare con moderazione questi prodotti, particolarmente efficaci sotto le ascelle, per evitare irritazioni. In molti casi, chi soffre di iperidrosi è così preso dalla voglia di risolvere il problema, che ne crea altri.
Ionoforesi
Nei casi più invasivi, alcuni soggetti ricorrono alla ionoforesi, una tecnica che utilizza una leggera corrente elettrica per ostruire temporaneamente i dotti delle ghiandole sudoripare. La somministrazione farmacologica tramite ionoforesi è molto efficace per curare la sudorazione eccessiva delle mani, dei piedi, del viso e delle ascelle. Viene utilizzata anche in campo estetico per ridurre la cellulite. La ionoforesi non presenta particolari controindicazioni ma è sempre opportuno consultare un medico prima di sottoporsi ad una seduta, in ogni caso è sconsigliato l’impiego nelle donne in gravidanza, nei soggetti che presentano lesioni cutanee o che soffrono di aritmia cardiaca.
Iniezioni di tossina botulinica
Lo stesso discorso vale per le iniezioni di botulino, considerati una soluzione efficace ma sicuramente più invasiva di altre tecniche per ridurre la sudorazione in aree specifiche come ascelle, mani, piedi e viso. La tossina botulinica blocca temporaneamente i segnali nervosi che stimolano la produzione di sudore.
Approcci come la ionoforesi e le iniezioni di botulino devono essere eseguiti sotto la supervisione di uno specialista per garantirne l’efficacia e la sicurezza.
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In aumento i casi di pertosse in Europa e in Italia, a...
Suscita preoccupazione tra esperti e autorità sanitarie l’aumento dei casi di pertosse in Europa. Secondo i dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control, nel 2023 e fino ad aprile 2024 sono stati registrati quasi 60mila casi in Europa, con un incremento di oltre dieci volte rispetto agli anni precedenti, segnando una vera e propria emergenza sanitaria.
In Italia, la situazione non è meno allarmante: tra gennaio e maggio 2024 sono stati registrati 110 casi di pertosse, con un preoccupante aumento dei ricoveri in terapia intensiva, soprattutto per neonati e lattanti. La Società Italiana di Pediatria ha rilevato più di 15 ricoveri di neonati in condizioni critiche, con la morte di tre bambini, l’ultimo dei quali all’ospedale di Padova, dove un neonato di 34 giorni non è riuscito a superare la malattia.
Un fenomeno in crescita che preoccupa pediatri ed esperti
La situazione è critica, come confermato dalla Società Italiana di Pediatria, che ha evidenziato l’intensificarsi dei casi di pertosse, specialmente tra neonati e lattanti non vaccinati sotto i 4 mesi di età. L’incremento dei ricoveri per pertosse è stato pari all’800% rispetto ai due anni precedenti, una cifra che evidenzia un allarmante ritorno alla ribalta di una malattia che, grazie alla vaccinazione, si pensava ormai sotto controllo. Secondo Alfredo Guarino, coordinatore della rete clinica Inf-Act, l’infezione ha colpito soprattutto neonati da madri non vaccinate, con circa il 95% delle madri di questi bambini che non aveva ricevuto alcuna forma di protezione preventiva, e l’80% che non era nemmeno a conoscenza della possibilità di vaccinazione prenatale.
Il problema non è solo di tipo medico, ma anche culturale. I pediatri del Bambino Gesù di Roma, con l’approssimarsi della stagione invernale, consigliano a partire dai sei mesi di età le vaccinazioni contro influenza, pertosse e Covid-19. È un intervento che potrebbe fare la differenza, ma il sistema di prevenzione sembra essersi inceppato. A Padova, la morte di un bambino a causa della pertosse ha gettato ombre su come vengono gestite le informazioni e le pratiche vaccinali.
Un allarme che rimanda ai tempi bui delle malattie prevenibili
Le parole di Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata, sono fortemente cariche di preoccupazione: “Con tre neonati morti per pertosse in Italia stiamo tornando al Medioevo. Assurdo e vergognoso che ciò accada ancora nel 2024″. La pertosse, infatti, è una malattia prevenibile grazie alla vaccinazione in gravidanza, un intervento che permette al neonato di nascere già protetto. Nonostante la vaccinazione abbia quasi annullato la mortalità infantile per questa malattia in passato, l’assenza di protezione in gravidanza sta tornando a costare vite umane. Andreoni denuncia un grande problema di sanità pubblica, l’esitazione vaccinale, che sta guadagnando terreno in molte famiglie. “Dobbiamo tornare a fare formazione ed educazione perché è inaccettabile che ci siano delle morti oggi per una malattia assolutamente prevenibile”.
L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova, sottolinea che “un neonato che muore di pertosse nel 2024 è una cosa inaccettabile”. La sua analisi va al cuore della questione: “Il sistema di prevenzione ha fallito, ma ha fallito la società”. Bassetti solleva domande cruciali riguardo alla protezione della madre durante la gravidanza e al possibile fallimento dell’informazione sui vaccini. La morte di un neonato di soli 24 giorni a Padova, come evidenziato anche da Bassetti, è un caso emblematico di un errore che non dovrebbe accadere, dato che esiste una protezione efficace.
La crescente minaccia delle infezioni respiratorie e del virus sinciziale
Oltre alla pertosse, la stagione invernale porta con sé un altro gruppo di malattie respiratorie che colpiscono principalmente i neonati e i bambini piccoli. Il virus respiratorio sinciziale (Rsv), noto per causare brochioliti, è uno dei maggiori responsabili delle ospedalizzazioni nei più piccoli, con circa quindici decessi ogni anno in Italia. Per questo motivo, i pediatri e gli esperti di malattie infettive consigliano di proteggere i neonati con anticorpi monoclonali, che possono prevenire le complicanze più gravi della malattia. La combinazione di vaccino per le madri in gravidanza e anticorpo monoclonale per i neonati è vista come una strategia complementare che, se applicata correttamente, potrebbe limitare i danni.
Fabio Midulla, responsabile della Pediatria d’urgenza del Policlinico Umberto I di Roma, ha messo in evidenza come la situazione sta evolvendo con l’arrivo delle temperature più rigide, con un trend crescente di infezioni respiratorie e polmoniti da Mycoplasma pneumoniae. Fortunatamente, sebbene le infezioni possano coinvolgere i polmoni, la malattia non si presenta nella forma grave in tutti i casi. Tuttavia, l’incremento degli accessi al pronto soccorso e la resistenza ai trattamenti antibiotici comuni sono fattori che destano preoccupazione.
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Niente più sesso, mariti, appuntamenti e figli. Cos’è il...
Si chiama 4B ed è un movimento femminista nato in Corea del Sud, ma che sta prendendo sempre più piede nel resto del Mondo. Negli Stati Uniti, infatti, l’interesse per il movimento è aumentato significativamente dopo la rielezione di Donald Trump come presidente.
Questo movimento, che ha guadagnato popolarità tra le giovani donne su piattaforme come TikTok e Instagram, promuove la libertà di autodeterminarsi. Quando ciò non è possibile è “bene che le donne eterosessuali si rifiutino di sposarsi, avere figli, frequentare uomini o avere rapporti sessuali con loro”.
Le sostenitrici del movimento 4B affermano di essere esasperate dal fatto che molti uomini hanno votato per un candidato accusato di abusi sessuali e che ha nominato tre giudici conservatori alla Corte Suprema, contribuendo all’annullamento delle tutele nazionali sul diritto all’aborto. In risposta, queste donne stanno incoraggiando altre a unirsi a loro nel rinunciare agli uomini. Ma è plausibile pensare che ciò si diffonda Europa e America come in Corea del Sud?
Cos’è il movimento 4B
Il movimento 4B, abbreviazione di bihon (niente matrimonio), bichulsan (niente parto), biyeonae (niente appuntamenti) e bisekseu (niente sesso con gli uomini), è emerso in Corea del Sud intorno al 2015 o 2016.
Questo movimento è nato come risposta alla forte disuguaglianza di genere nel Paese, diventando un #MeToo sulla disparità femminile. La brutalità di alcuni episodi di violenza contro le donne, come l’omicidio di una donna nei pressi di una stazione della metropolitana di Seoul nel 2016, ad esempio, ha scatenato una riflessione nazionale sul trattamento delle donne e ha portato a discussioni su femminicidio, revenge porn e crimini sessuali digitali.
Nonostante le difficoltà nel valutare le reali dimensioni e la portata del movimento, 4B ha attirato l’attenzione sulla disuguaglianza e ha enfatizzato l’importanza dell’azione collettiva.
Diffusione del movimento 4B nel mondo
Il movimento 4B ha iniziato a diffondersi oltre i confini della Corea del Sud, trovando eco in altre parti del mondo. In particolare, le giovani donne negli Stati Uniti e in Europa hanno iniziato a discutere e adottare i principi del movimento, ispirate dalle storie di resistenza e autodeterminazione delle donne sudcoreane.
Le piattaforme social come TikTok e Instagram sono diventate i canali prediletti per la diffusione del movimento, permettendo alle donne di condividere esperienze e strategie di resistenza contro il patriarcato e la misoginia. Questo ha portato a una maggiore consapevolezza globale delle disuguaglianze di genere e ha incoraggiato alcune donne a mettere se stesse al primo posto.
Secondo un’analisi dell’Institute for Strategic Dialogue (ISD), attacchi sessisti e offensivi nei confronti delle donne, con slogan come “Il corpo è tuo, la scelta è mia” oppure “Torna in cucina”, sembrano essere aumentati sui social media dopo la rielezione di Donald Trump. Un post su X del nazionalista Nick Fuentes, che diceva “Your body, my choice. For ever”, appunto “Il tuo corpo, le mie scelte”, è stato visualizzato più di 90 milioni di volte e ripubblicato più di 35.000 volte. Lo scorso weekend, l’ISD ha registrato un aumento del 4.600% nelle menzioni della frase su X.
Molti di questi troll fanno parte della cosiddetta “manosfera”, descritta dall’ISD come “comunità misogine online che variano dall’antifemminismo alla retorica più esplicita e violenta nei confronti delle donne”. Gli esperti temono che questo tipo di molestia possa estendersi anche al mondo offline.
Cory Hirsbrunner, sovrintendente del distretto scolastico di Stevens Point nel Wisconsin, ha dichiarato: “È semplicemente inaccettabile che gli studenti usino un linguaggio di natura minacciosa. Qualsiasi studente che violasse la politica dell’istituto sarà soggetto a misure disciplinari”. La nota è arrivata dopo aver segnalato l’escalation della diffusione di quello slogan tra gli adolescenti della scuola.
Le elezioni americane e il dibattito sul 4B
Le elezioni americane hanno stimolato il dibattito sul movimento 4B negli Stati Uniti. Alcune donne stanno riscoprendo il movimento e considerano la possibilità di unirsi, mentre altre, già sposate o in coppia, intendono protestare in altri modi, come boicottare le attività commerciali di proprietà maschile o rifiutarsi di fare solo da angelo del focolaio o supporto emotivo, ma non economico, ai propri uomini.
Sebbene il movimento 4B non sia così diffuso ancora in Occidente, i sentimenti che lo animano sono condivisi da molte donne americane e europee.
Critiche al movimento 4B
Nonostante il sostegno che ha ricevuto, il movimento 4B non è esente da critiche. Alcuni sostengono che il movimento si basi troppo sul binarismo di genere, escludendo le esperienze delle persone queer e trans. Altri, invece, criticano il suo approccio radicale che potrebbe ulteriormente isolare gli uomini invece di promuovere un dialogo costruttivo.
C’è chi poi ne ha ironizzato sui social, rispondendo che lo praticavano inconsapevolmente da tempo perché da diversi mesi non avevano relazioni sessuali o affettive con degli uomini.
E in Italia?
La diffusione del fenomeno italiano sembra essere pari a zero. Il 4B in Corea del Sud e, in forma minoritaria negli Stati Uniti, arriva in risposta a forme di misoginia e disparità di genere nei campi relazionali e affettivi nei quali l’Italia non sembra essere in condizioni così gravi.
Nonostante si posizioni tra i posti più bassi nella classifica dei Paesi europei per occupazione femminile e nonostante ci siano proposte di legge per introdurre l’educazione affettiva e sessuale, in modo strutturato, nelle scuole pubbliche, la denatalità nel nostro Paese sembra avere altre motivazioni.
Rispetto ad un’ideologia che nasce da una protesta, come può essere quella del 4B, nel Bel Paese nascono meno bambini:
• per l’aumento del costo della vita,
• per le difficoltà ad acquistare una prima casa e a rendersi indipendenti sin da giovani,
• per le difficoltà nel conciliare vita privata e lavorativa,
• per le preoccupazioni per il futuro climatico e così via.
Le motivazioni sono tante e diverse tra di loro. Quello italiano lo potremmo definire un “4B involontario e generalizzato”, ma non certo paragonabile – per misura e forma – a quello coreano. Mentre in America, è l’inasprimento della retorica violenta online e la deriva populista che arrivano in un momento di crescente tensione sociale.
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Bonus Natale 2024, il sostegno si allarga a 4,5 milioni di...
Il Bonus Natale di 100 euro, una misura pensata per supportare le famiglie in vista delle festività natalizie, si allarga nel 2024 per raggiungere oltre 4,5 milioni di lavoratori e contribuenti.
La misura pensata per supportare le famiglie in vista delle festività natalizie, inizialmente riservata a un numero relativamente ristretto di lavoratori (poco più di un milione di beneficiari), si amplia con la modifica contenuta nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, annunciata dal viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo.
Con il provvedimento non è più necessario avere il coniuge a carico per ottenere il bonus: è sufficiente avere almeno un figlio. Questo cambiamento ha aperto le porte a una larga fascia di genitori single e famiglie monoreddito.
Caratteristiche del Bonus Natale
Il Bonus Natale viene accreditato automaticamente nella tredicesima mensilità dei lavoratori dipendenti, seguendo un meccanismo di erogazione simile a quello previsto per altre indennità. Di fatto, il datore di lavoro opera da sostituto d’imposta, anticipando l’importo al lavoratore per poi recuperarlo attraverso un sistema di compensazione fiscale. La somma del bonus va inoltre proporzionata alle giornate di lavoro svolte nel corso dell’anno, affinché rispetti il calcolo delle detrazioni sui redditi da lavoro dipendente.
I requisiti per accedere al Bonus
Per accedere al Bonus Natale 2024, i requisiti per i lavoratori dipendenti sono piuttosto chiari e prevedono una serie di condizioni che devono essere soddisfatte:
- Reddito annuo complessivo: Il reddito non deve superare i 28.000 euro. Questo limite si applica al reddito da lavoro dipendente, escludendo i redditi da pensione e altre fonti non lavorative.
- Figli a carico: Fino alla recente modifica, era necessario avere sia un coniuge che almeno un figlio a carico. Con la nuova norma, invece, basta avere almeno un figlio a carico per poter beneficiare del bonus, senza necessità di essere sposati o di avere il coniuge a carico.
- Imposta lorda superiore alle detrazioni: Il lavoratore deve avere un’imposta lorda calcolata sui redditi di lavoro dipendente che sia superiore alle detrazioni di lavoro dipendente previste dalla legge.