Haniyeh, da Sinwar a Meshaal ecco chi sono i possibili successori
Sono tre quelli che potrebbero prendere il posto del capo politico ucciso nella notte a Teheran
Sono tre i possibili successori di Ismail Haniyeh alla guida di Hamas, quelli che potrebbero prendere il posto del capo politico ucciso nella notte a Teheran. E che, per le loro posizioni filo iraniane, potrebbero ulteriormente estremizzare il gruppo.
Chi sono i possibili successori
Uno di loro è Yahya Sinwar, dal 2017 leader di Hamas nella Striscia di Gaza e considerato la mente dell'attacco a Israele del 7 ottobre. Nato nel campo profughi di Khan Younis sessantuno anni fa da una famiglia espulsa da Ashkelon nel 1948, si ritiene viva nei tunnel dell'enclave palestinese. Israele ha diffuso un video nelle settimane scorse proprio in uno di quei tunnel per dimostrarlo. E' il ricercato numero uno di Israele, ''l'imprendibile''. Le autorità israeliane lo hanno liberato dal carcere nel 2011 durante uno scambio di prigionieri insieme ad altri 1.026 palestinesi in cambio del rilascio del soldato israeliano rapito a Gaza Gilad Shalit. Sinwar ha trascorso 22 anni in carcere in Israele, dove avrebbe dovuto scontare cinque ergastoli per aver ucciso due soldati israeliani e quattro palestinesi che considerava collaboratori di Israele nel 1989.
Nel settembre 2015 è stato designato terrorista dal governo degli Stati Uniti. Nel maggio scorso il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto un mandato di arresto per Sinwar per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, come parte dell'indagine della Cpi.
Altro candidato a succedere a Haniyeh è l'ex leader politico di Hamas, Khaled Meshaal, che ha guidato il gruppo dal 1996 al 6 maggio 2017. Cofondatore di Hamas insieme a Ahmed Yassin, dal 2012 vive a Doha, in Qatar, e potrebbe prepararsi a lanciare una sfida alla leadership, anche se ha sempre avuto relazioni difficili con l'Iran. Nel 1997 ad Amman sopravvisse a un attentato ordito dal Mossad su ordine del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Meshaal rimase per qualche ora tra la vita e la morte fino a quando re Hussein di Giordania riuscì a ottenere da Netanyahu l'antidoto per neutralizzare l'azione del veleno che gli agenti del Mossad avevano iniettato nell'orecchio del leader di Hamas.
Meshaal nel 1971 entra a far parte dei Fratelli Musulmani e si laurea in Fisica a 22 anni. Dopo la prima guerra in Iraq viene espulso dal Kuwait che, irritato per il sostegno di Yasser Arafat all’invasione sferrata da Saddam Hussein, caccia 30mila palestinesi. Si trasferisce in Giordania dove diventa leader assoluto di Hamas. Dopo avergli salvato la vita, la casa reale lo espelle nel 1999 per attività politiche illecite.
Viene a volte indicato come il capo della leadership in esilio di Hamas. E' stato coinvolto nei negoziati per il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit. Recentemente ha ammorbidito le proprie posizioni verso Israele, dicendo di riconoscerne la "realtà", ma subordinando il riconoscimento dello Stato alla fine dell'occupazione israeliana dei Territori palestinesi e alla creazione di uno Stato palestinese. Nel maggio 2017 ha preso le distanze dai Fratelli Musulmani e sottolineato che Hamas rimane una organizzazione palestinese indipendente.
Un altro vice di Haniyeh, ma per la Cisgiordania, e potenziale candidato alla sua successione è Zaher Jabareen. Da responsabile dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane si ritiene che possa svolgere un ruolo chiave nelle trattative in corso sugli scambi tra gli ostaggi e i detenuti in Israele. Nato a Salfit in Cisgiordania, fa parte del politburo di Hamas dal 2021. E' anche membro di spicco delle Brigate Izz al-Din al-Qassam. Ha guidato attacchi contro obiettivi israeliani negli anni Novanta ed è stato più volte detenuto sia da Israele, sia dall'Autorità nazionale palestinese (Anp). Vive in esilio dal 2011. Si ritiene che ora sia nel campo profughi di Burj al-Shemali in Libano.
Esteri
Ucraina, von der Leyen a Kiev: “Qui per garantire...
"La mia ottava visita mentre inizia a breve la stagione che richiede riscaldamento e la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche", scrive su X
La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen è arrivata a Kiev per discutere con Volodymir Zelensky del sostegno dell'Europa all'Ucraina, dei preparativi per l'inverno e dei progressi sul dossier dei prestiti del G7. "La mia ottava visita a Kiev si svolge a ridosso dell'inizio della stagione del riscaldamento, con la Russia che continua a colpire le infrastrutture dell'energia", ha scritto su X. Ieri aveva annunciato lo stanziamento, per le necessità umanitarie urgenti dell'Ucraina quest'inverno, di 160 milioni di euro frutto dei ricavi degli asset russi congelati.
Esteri
“Sono un nazista nero!”: bufera su candidato...
Trovati decine di commenti inquietanti di Mark Robinson su un forum porno
Una serie di commenti provocatori sulla bacheca di un sito web pornografico nei quali si definiva un "nazista nero!" e si dichiarava favorevole al ripristino della schiavitù. A finire nella bufera è Mark Robinson, il controverso e conservatore candidato repubblicano a governatore della Carolina del Nord, dopo che un'indagine della Cnn KFile ha scoperto le dichiarazioni rilasciate più di un decennio fa.
Nonostante una recente storia di retorica anti-transgender, Robinson ha detto che gli piaceva guardare la pornografia transgender e una in alcuni dei messaggi archiviati trovati si riferiva a se stesso come un "pervertito".
I commenti, che Robinson nega di aver fatto, sono antecedenti al suo ingresso in politica e all'attuale incarico di vicegovernatore della Carolina del Nord. Sono stati fatti con un nome utente che la Cnn è stata in grado di associare a Robinson confrontando una serie di dettagli biografici e un indirizzo email condiviso tra i due.
Molti dei commenti erano di natura gratuita, sessuale e oscena. Sono stati fatti tra il 2008 e il 2012 su "Nude Africa", un sito web pornografico che include una bacheca. I commenti sono stati fatti con lo username 'minisoldr', un soprannome che Robinson usava spesso online. La Cnn ha riportato solo una piccola parte dei commenti di Robinson sul sito web, data la loro natura esplicita.
Molti dei commenti di Robinson su Nude Africa sono in contrasto con le sue posizioni pubbliche su questioni come l'aborto e i diritti delle persone transgender. Pubblicamente, ha sostenuto con forza che le persone dovrebbero usare solo i bagni che corrispondono al genere assegnato alla nascita. Ha anche detto che le donne transgender dovrebbero essere arrestate per aver usato i bagni delle donne. "Se sei un uomo il venerdì sera e all'improvviso il sabato ti senti una donna e vuoi andare nel bagno delle donne al centro commerciale, verrai arrestato o ti faremo tutto il possibile", ha detto Robinson durante un comizio elettorale nel febbraio 2024. "Proteggeremo le nostre donne".
La Cnn ha contattato Robinson martedì mattina con prove che lo collegavano ai commenti su Nude Africa. Ci sono voluti due giorni alla sua campagna per rispondere e smentire. Durante la sua intervista ha ripetutamente affermato che i problemi che devono affrontare i cittadini della Carolina del Nord sono più importanti di quella che lui chiama "spazzatura da tabloid", e ha indirizzato la conversazione verso un attacco al suo avversario nella corsa, il democratico Josh Stein, procuratore generale dello Stato. "Queste non sono le mie parole. Non entrerò nei dettagli di come qualcuno ha fabbricato questo, queste salaci bugie da tabloid".
Esteri
Israele bombarda il sud del Libano: “Distrutti...
Ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei. Gallant: "Nuova fase della guerra". Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto
Nei nuovi raid aerei di Israele contro il sud del Libano sono stati distrutti centinaia di razzi pronti per essere lanciati in territorio israeliano, e altre infrastrutture militari, asserisce l'Idf. Vale a dire,circa mille razzi oltre a cento lanciarazzi. I media libanesi denunciano che ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei, concentrati in brevissimo tempo, e che quella di ieri è stata l'operazione più pesante dall'inizio del conflitto a Gaza lo scorso ottobre. Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha anticipato che le azioni militari contro Hezbollah "proseguiranno" e ha parlato di "una nuova fase della guerra".
Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto
Almeno una persona è morta in un raid che ha colpito la strada che porta all'aeroporto di Damasco, ha reso noto l'agenzia siriana Sabereen, senza citare Israele come responsabile dell'attacco.