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Morte Haniyeh, Nyt: “Ordine di Khamenei, colpire Israele”

A Teheran le esequie di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, a Beirut quelle di Fuad Shukr, comandante Hezbollah

I funerali di Ismail Haniyeh (Afp)

E' la giornata dei funerali di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas ucciso a Teheran in un attacco attribuito a Israele, e di Fuad Shukr, il comandante di Hezbollah ucciso due giorni fa in un raid a Beirut sempre attribuito a Israele. Iran e Nasrallah uniti in un'unica risposta: "Vendetta". Mentre le Idf confermano l'uccisione a Gaza di Mohammed Deif, capo ala militare di Hamas, gli Houthi avvertono: "Con Israele è guerra totale".

Funerali Haniyeh a Teheran

Migliaia di persone oggi in Iran hanno partecipato ai funerali di Haniyeh. Le esequie sono iniziate con il presidente del parlamento iraniano Mohammad Bagher Ghalibaf e il vice leader di Hamas a Gaza Khalil al-Hayya che hanno parlato alla folla in lutto a Teheran. La Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ha guidato le preghiere sul corpo di Haniyeh presso l'Università di Teheran, nel centro della città. Durante le esequie, lo spazio aereo nell'area è stato chiuso a causa della presenza del leader supremo Ali Khamenei.

Iran: "Vendicheremo Haniyeh al momento giusto"

Mohammad Bagher Ghalibaf ha ribadito che l'Iran vendicherà l'uccisione di Haniyeh. L'Iran "eseguirà sicuramente l'ordine della Guida Suprema" Ali Khamenei di vendicare Haniyeh, ha detto Ghalibaf che, rivolgendosi alla folla che scandiva lo slogan "morte a Israele, morte all'America", ha aggiunto: "È nostro dovere rispondere al momento giusto e nel posto giusto".

"Tutti gli assassinii compiuti da Israele derivano dalla loro incapacità di affrontare la resistenza sul campo. Israele commette un errore strategico se pensa che colpire i leader della resistenza cambierà le cose", ha affermato il presidente del parlamento iraniano. "Israele ha sbagliato a uccidere Haniyeh. L'era dell'ignoranza è finita. Israele pagherà un prezzo elevato per la sua aggressione contro l'Iran".

Hamas: "Sangue di Haniyeh ci guiderà per la resistenza"

"Se il nemico sionista pensa che uccidere i nostri leader indebolirà la nostra determinazione, si sbaglia - ha avvertito Khalil al-Hayya durante il funerale - Con questo nuovo crimine, ha ancora una volta dimostrato al mondo che l'entità sionista è la fonte del male. Il sangue di Haniyeh guiderà la strada all'unità del popolo e alla resistenza per la liberazione della Palestina e di Gerusalemme. Ci impegniamo con la nostra nazione a continuare a resistere all'occupazione sionista fino alla sua fine, a riportare il nostro popolo nella sua terra, a stabilire il nostro stato e a determinare il nostro destino".

"Colpire Israele"

Colpire direttamente Israele, come rappresaglia per l'uccisione a Teheran del leader di Hamas. E' l'ordine che sarebbe stato dato dall'ayatollah Ali Khamenei, stando a quanto rivela il New York Times, che cita tre funzionari iraniani informati sull'ordine, tra cui due membri dei Guardiani della rivoluzione, secondo cui la disposizione di Khamenei sarebbe stata impartita durante una riunione d'emergenza del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano.

E oggi il capo di Stato maggiore delle forze iraniane, generale Mohammad Bagheri, citato dai media di Teheran, ha confermato che l'Iran e le milizie sue alleate nella regione stanno valutando le modalità della risposta a Israele, in rappresaglia all'uccisione di Haniyeh. "Stiamo considerando come noi e l'asse della resistenza ci vendicheremo". Bagheri, che ha parlato a margine dei funerali di Haniyeh, ha detto che la rappresaglia "certamente ci sarà" e che Israele "si pentirà" delle sue azioni. Secondo quanto rivelato da cinque fonti a Reuters, come si legge sui media israeliani, alti vertici iraniani dovrebbero incontrare nelle prossime ore rappresentanti delle milizie in Libano, Iraq e Yemen per discutere le modalità della rappresaglia.

Houthi: "Con Israele è guerra totale, ogni opzione possibile"

"Quello che posso dire è che c'è una guerra totale e allargata contro il nemico israeliano. Tutte le opzioni sono possibili", ha detto all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, interpellato sul possibile ruolo degli Houthi nella "vendetta" annunciata da Ali Khamenei contro Israele per l'uccisione di Haniyeh.

Haniyeh ucciso da bomba in guest house gestita da pasdaran

Secondo quanto ha rivelato il New York Times, citando sette funzionari mediorientali, tra cui due iraniani, e un funzionario americano, Haniyeh sarebbe stato ucciso da un ordigno esplosivo introdotto di nascosto nella guest house di Teheran dove alloggiava e non, come ipotizzato, da un missile lanciato fuori dall'Iran. Secondo cinque fonti mediorientali, la bomba sarebbe stata nascosta circa due mesi fa nella guest house, che è gestita e difesa dai Guardiani della Rivoluzione e fa parte di un grande complesso, noto come Neshat, situato in un quartiere benestante di Teheran nord.

La bomba, hanno sottolineato i cinque funzionari, è stata fatta esplodere a distanza, una volta confermata la presenza di Haniyeh nella guest house. L'esplosione, che ha anche provocato la morte di una sua guardia del corpo, ha scosso l'edificio, mandato in frantumi alcune finestre e causato il crollo parziale di un muro esterno, secondo due membri dei pasdaran informati su quanto avvenuto.

Funerali Shukr a Beirut

Oggi a Beirut si sono svolti i funerali di Fuad Shukr, il comandante di Hezbollah ucciso due giorni fa in un raid attribuito a Israele. “Il nemico non sa da dove arriverà la nostra risposta, se dal nord o dal sud della Palestina, e se sarà separata o simultanea", ha avvertito il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un discorso trasmesso durante la cerimonia funebre per il comandante militare della organizzazione sciita libanese filoiraniana.

La vendetta, ha detto Nasrallah, sarà “reale e non formale e molto ponderata”: “Il nemico e coloro che gli stanno dietro dovranno attendere la nostra inevitabile prossima risposta. Tra noi e loro ci saranno giorni, notti e campi di battaglia”. Secondo il capo di Hezbollah “ciò che sta accadendo non è più fronte di sostegno” ad Hamas, “ma piuttosto una grande battaglia aperta i cui campi di battaglia includono Gaza, il Libano meridionale, lo Yemen, l’Iraq e l’Iran”.

È salito a sette il bilancio delle vittime dell'attacco compiuto martedì dalle forze israeliane nel sud di Beirut e nel quale è stato ucciso Shukr. Lo ha riferito il ministero della Sanità del Libano. Dalle prime informazioni, risulta che tra le vittime ci sarebbero almeno due minorenni, una bambina di sei anni e un'altra di dieci. Le autorità libanesi avevano finora confermato, oltre a quella di Shukr, la morte di altre quattro persone.

Idf confermano uccisione Mohammed Deif a Gaza

Intanto le Idf hanno confermato che Mohammed Deif, capo dell'ala militare di Hamas dal 2002, è stato ucciso il mese scorso in un attacco aereo israeliano nella parte meridionale della Striscia. L'esercito dello Stato ebraico ha spiegato di aver ottenuto nelle ultime ore informazioni di intelligence che confermano la sua morte.

Deif è stato eliminato in un attacco che ha preso di mira un compound appartenente a Rafa'a Salameh, comandante della Brigata Khan Yunis di Hamas, nell'area di Khan Yunis, lo scorso 13 luglio. Il giorno successivo le Idf avevano confermato la morte di Salameh, ma non ufficialmente quella di Deif, sebbene l'intelligence ritenesse praticamente certo che i due si trovassero insieme nell'edificio bombardato dai caccia.

Israele "ha un livello di preparazione molto alto per qualsiasi scenario, sia difensivo che offensivo" e farà pagare "a caro prezzo qualsiasi atto di aggressione contro di noi da qualsiasi fronte", ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha pubblicato uno scatto sui social che lo ritrae mentre traccia una X su una foto di Deif. "L'uccisione dell'omicida di massa Mohammed Deif - il 'Bin Laden di Gaza' - il 13 luglio 2024, è un passo cruciale verso lo sradicamento di Hamas come organizzazione militare e politica e verso il raggiungimento degli obiettivi di guerra che ci siamo prefissati", ha dichiarato Gallant a commento della notizia. Il ministro ha quindi elogiato la cooperazione "ottimale" tra le Idf e lo Shin Bet che ha portato all'eliminazione di Deif, sottolineando che "Hamas è un'organizzazione che si sta disintegrando e i terroristi devono scegliere tra la resa e la morte".

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Esteri

Hezbollah lancia oltre 100 razzi contro Israele

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I miliziani libanesi: "E' la prima risposta ai massacri e alle ripetute aggressioni di Israele". Ministero Sanità del Libano: "45 morti nel raid su Beirut"

Bombardamenti nel sud del Libano

Hezbollah attacca Israele in rappresaglia per le esplosioni e i raid mirati dei giorni scorsi, che hanno fatto decine di morti. I miliziani libanesi hanno lanciato 140 razzi e droni, la maggior parte dei quali intercettati, contro la Galilea, colpendo in particolare l'area di Haifa. Sono sei le persone rimaste ferite.

La riunione del gabinetto di sicurezza israeliana prevista questa mattina è stata rinviata e a mezzogiorno si riunirà l'intero governo. In risposta all'attacco di Hezbollah le Forze di difesa israeliane hanno condotto una serie di raid sul sud del Libano. Lo riferisce il Jerusalem Post, mentre la radio dell'Esercito e l'emittente Kan hanno confermato che i miliziani libanesi hanno per la prima volta preso di mira dall'inizio della guerra la base Ramat David vicino ad Haifa, che il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aveva visitato mercoledì scorso, nel pieno delle esplosioni in Libano di cercapersone e walkie talkie, annunciando "una nuova fase della guerra".

Hezbollah: "Lancio razzi prima risposta a massacri Israele, colpita base militare"

Il lancio di razzi contro il nord di Israele "è la prima risposta ai massacri e alle ripetute aggressioni" dei giorni scorsi, quando decine di persone sono state uccise o ferite in Libano dalle esplosioni di cercapersone e walkie talkie e nei raid a Beirut. Lo ha rivendicato Hezbollah, spiegando di aver colpito anche una base militare e un aeroporto vicino Haifa. "La Resistenza islamica - riferisce il Partito di Dio in una nota - ha attaccato con decine di razzi Fadi 1 Fadi 2 e Katyusha la base militare israeliana e l'aeroporto Ramad David, ad Haifa e razzi hanno raggiunto gli obiettivi in forma precisa e diretta".

In risposta ai "massacri" di Israele, Hezbollah afferma di aver attaccato il complesso militare industriale Rafael Advanced Defence Systems, specializzata nella produzione di equipaggiamento elettronico, che si trova a nord di Haifa.

Libano: salito a 45 numero morti in raid su Beirut

E' salito a 45 il numero dei morti provocati dal raid israeliano di venerdì sulla periferia sud di Beirut, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una riunione dei vertici di Hezbollah. Lo ha riferito il Centro delle operazioni di emergenza del ministero della Sanità libanese, secondo cui le squadre di soccorso sono ancora al lavoro tra le macerie alla ricerca di altri eventuali corpi.

Gruppi filo Iran in Iraq rivendicano attacco droni contro Israele

Intanto un attacco con droni contro Israele dall'Iraq è stato rivendicato dalla coalizione che riunisce una serie di gruppi filoiraniani, mentre le Forze di difesa israeliane hanno fatto sapere di avere intercettato "diversi oggetti aerei sospetti" provenienti dall'Iraq. "I combattenti della Resistenza islamica irachena - si legge in una nota - hanno colpito questa mattina una località strategica nei territori occupati usando i droni", un'operazione condotta "a sostegno del popolo di Gaza".

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Esteri

Ucraina, ecco il piano della vittoria. Zelensky vuole...

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Il presidente ucraino illustrerà il piano a Biden. Mosca sarà invitata al secondo summit ma c'è già la risposta negativa

Zelensky e Putin

L'Ucraina si appresta a svelare il suo "piano per la vittoria" nella guerra con la Russia e 'invita' Vladimir Putin al tavolo del dialogo. Mosca, però, anticipa il no alla proposta diplomatica.

Prima della partenza per gli Stati Uniti, Volodymyr Zelensky ribadisce che presenterà quello che chiama il suo "piano per la vittoria" che, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, presenterà prima al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, poi alla candidata democratica Kamala Harris e al suo sfidante repubblicano Donald Trump, che probabilmente incontrerà giovedì o venerdì.

E afferma che è possibile un dialogo con la Russia come parte di questo piano, pur senza fornire dettagli. "Il piano per la vittoria prevede passi veloci e concreti da parte dei nostri partner strategici, in un periodo tra qui e la fine di dicembre", dice il presidente ucraino nell'intervista a Interfax-Ukraine.

Biden dirà sì?

Secondo Zelensky,i Biden potrà prendere delle decisioni importanti per l'Ucraina prima della fine del suo mandato presidenziale a gennaio. E lancia un esplicito messaggio: "Abbiamo bisogno di armi a lungo raggio", dice ribadendo quindi all'appello affinché Washington autorizzi l'uso delle sue armi per colpire il territorio russo. Kiev spinge per utilizzare i missili Atacms americani e gli Storm Shadow anglofrancesi contro obiettivi militari nel territorio russo. Intanto, però, Mosca potrebbe aver riposizionato uomini e mezzi per collocarli fuori dalla portata dei missili.

I dettagli del piano non sono noti, ma per Zelensky quello che può fare davvero la differenza è consentire a Kiev di colpire la Russia in profondità con missili occidentali. Il Regno Unito ha mostrato un'apertura in questa direzione, dicendosi disposto a consentire all'Ucraina di utilizzare gli Storm Shadow. Ma la Casa Bianca rimane scettica e il primo ministro britannico, Keir Starmer, non è riuscito convincere Biden incontrato a Washington la scorsa settimana.

Zelensky spiega che i partner dell'Ucraina sono essenziali per il suo piano, affermando che questo delinea una roadmap che dovrebbe portare ad un secondo summit per la pace - dopo il primo che si è svolto lo scorso giugno in Svizzera senza la Russia - al quale dovrebbe partecipare anche Mosca.

Mosca dice no al summit di Zelensky

"Senza la Russia e senza tenere conto degli interessi russi è impossibile raggiungere un accordo giusto e sostenibile. Ma Kiev e l'Occidente non stanno pensando alla pace, loro hanno bisogno della guerra", la risposta a stretto giro della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Non parteciperemo a "questo cosiddetto secondo summit", aggiunge, affermando che avrebbe lo stesso "obiettivo" del primo, che si è svolto a giugno in Svizzera senza la Russia, cioè "spingere l'assolutamente insostenibile 'formula Zelensky' come unica base per risolvere il conflitto".

Questo non significa che la Russia rifiuta una soluzione politica e diplomatica della crisi, dice ancora Zakharova nella sua dichiarazione rilanciata dalla Tass: "Siamo pronti a discutere veramente proposte serie che prendano in considerazione la situazione sul terreno, le realtà geopolitiche emergenti", afferma facendo riferimento "all'iniziativa presentata il 14 giugno da Vladimir Putin".

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Esteri

Ucraina, Kiev colpisce gli arsenali di Putin: la strategia...

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Secondo deposito di armi e munizioni centrato in pochi giorni, in fumo gli aiuti di Kim Jong-un

Operazioni militari in Ucraina

"Abbiamo colpito un altro deposito di armi in Russia". La strategia dell'Ucraina è chiara e il presidente Volodymyr Zelensky illustra i risultati: colpire gli arsenali di Mosca e depotenziare la macchina bellica di Vladimir Putin.

Dopo l'ondata di droni che qualche giorno fa ha devastato un deposito di Toropets, nelle ultime ore è toccato ad un altro complesso nella regione di Krasnodar: esplosioni e incendi, con armi, munizioni e missili in fumo. In particolare, secondo i report di esperti, sarebbe stato centrato un deposito di armi e munizioni fornite dalla Corea del Nord, come hanno evidenziato già a febbraio gli analisti del Csis, think tank americano.

Il deposito è stato ampliato progressivamente per consentire lo stoccaggio di tutti gli aiuti inviati da Kim Jong-un. Le armi distrutte sarebbero state destinate in particolare alla base aerea di Yegorlykskaya, nella regione di Rostov, punto di partenza per offensive in Ucraina.

"Bisogna lodare i nostri guerrieri per la loro precisione nel colpire il territorio nemico. La nostra capacità di riportare la guerra a casa sua, in Russia, è una svolta fondamentale. Un altro arsenale in Russia è stato danneggiato, era un deposito importante per gli invasori", le parole di Zelensky. Le due strutture colpite negli ultimi giorni "erano depositi di missili tattici e di bombe plananti, tutte armi che la Russia usa per terrorizzare le nostre città".

Zelensky e il piano (finora) senza missili Usa

Il presidente ucraino tiene a precisare che gli obiettivi vengono centrati senza l'ausilio di missili a lungo raggio forniti dai partner occidentali: Usa e Regno Unito non hanno ancora detto sì all'uso di Atacms e Storm Shadow contro obiettivi militari nel territorio russo.

"Voglio evidenziare che stiamo facendo tutto questo grazie alle nostre capacità e alle nostre armi, senza i mezzi che potrebbero essere forniti dai nostri partner e che possono accelerare in maniera significativa la fine della guerra attraverso la distruzione del potenziale offensivo della Russia".

Zelensky aspetta l'ok di Usa e Regno Unito nei prossimi giorni, quando sarà a New York per l'assemblea generale dell'Onu. Intanto, gli Stati Uniti potrebbero aggiungere un altro tassello al mosaico degli aiuti. E' imminente il varo di un pacchetto da 375 milioni di dollari che comprende, in particolare, armi da montare sugli F-16: i caccia potrebbero lanciare le Joint Standoff Weapon, bombe plananti in grado di colpire a 110-130 km di distanza.

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