Manovra, Freni: “Ok Irpef e cuneo, fiduciosi entrate e pil, impegni Ue sostenibili”
Sottosegretario Mef: "Antigovernativo chi pensa disimpegno Patto, detrazioni casa e salute non si toccano"
Entrate fiscali che fanno ben sperare e stime di crescita verso la conferma: l a manovra d'autunno "non è un collage o una caccia al tesoro" e metterà al centro famiglie e imprese. In un'intervista all'Adnkronos il sottosegretario all'Economia Federico Freni spazia a tutto campo sui dossier caldi nel cantiere del governo, dalla manovra al fisco, dal pil alla giungla delle tax expenditures, passando per le dismissioni e i mercati finanziari.
E assicura "nessuna deroga" agli impegni Ue e chi pensa il contrario è "antigovernativo", mentre nel caso delle quasi 600 detrazioni/deduzioni fiscali garantisce che nessuno toccherà "la casa o la salute degli italiani".
FISCO E MANOVRA. "Tra qualche settimana avremo un quadro definitivo delle entrate e in base a questi dati ci metteremo al lavoro per iniziare a costruire l’impianto della prossima legge di bilancio. L’andamento degli scorsi mesi ci rende fiduciosi", sottolinea l'esponente del dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti. "Possiamo già contare sulle risorse che servono a confermare la riduzione dell’Irpef in vigore quest’anno, arriveranno anche le coperture per la proroga del taglio del cuneo contributivo in favore dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi: le buste paga del 2025 potranno contare su un beneficio concreto, in linea con quello di quest’anno", afferma. "La manovra - incalza - non è un collage o una caccia al tesoro. La priorità è l’individuazione delle misure che sono necessarie ad aiutare famiglie e imprese, soprattutto chi è più in difficoltà".
PATTO UE, NO DEROGHE MA SOSTERREMO CRESCITA. Sulla richiesta Ue di tagliare il deficit strutturale di almeno lo 0,5% annuo per rientrare nei parametri di Maastricht, Freni sottolinea che "l’Italia è un Paese serio e credibile, che non deroga alle regole: gli impegni previsti dal nuovo Patto di stabilità e crescita sono pienamente sostenibili". Il tutto senza strozzare il pil. "Non soffocheremo la crescita sotto al cuscino per inseguire la riduzione del deficit strutturale: non serve e soprattutto non rientra nella nostra visione di politica economica", spiega l'esponente della Lega, osservando che "conti pubblici in ordine e una crescita robusta non sono in contraddizione". Il percorso di aggiustamento di bilancio, assicura, "seguirà la traiettoria di riferimento indicata dalla Commissione europea, come è normale che sia. Chi oggi prefigura un disimpegno o un rilassamento è mosso esclusivamente da una logica antigovernativa che di certo non fa bene al Paese. A settembre saremo felici, ancora una volta, di smentire i gufi".
PIL, VIGILI MA OTTIMISTI. Sull'andamento del pil "siamo vigili, ma ottimisti", spiega ancora il sottosegretario sulle ultime stime Istat e dell'Upb sulla crescita che prefigurano la conferma dell'obiettivo indicato dal governo nel Def del +1% nel 2024. "L’obiettivo era e resta ampiamente raggiungibile anche a fronte di segnali che non devono essere di certo sottovalutati", afferma. "È vero che la crescita è sostenuta principalmente dai servizi - rileva - ma confidiamo anche in un recupero dell’industria".
TAX EXPENDITURES. "Indubbiamente una revisione delle tax expenditures potrà portare risorse al cantiere della manovra, ma non siamo appesi alla ricetta unica", spiega. "Occorre procedere con determinazione, ma prestando molta attenzione: il riordino deve puntare a migliorare la qualità della spesa pubblica, non di certo farsi guidare dalla frenesia del fare cassa. Una ridefinizione delle agevolazioni fiscali è necessaria per sfrondare l’albero dai frutti acerbi, liberando risorse in favore di detrazioni e deduzioni che sono davvero utili e funzionali. Non toccheremo di certo le agevolazioni che riguardano la casa o la salute degli italiani", sottolinea l'esponente leghista.
PRIVATIZZAZIONI, VALORIZZAZIONE AZIENDE NO MERCATO PULCI. L’obiettivo del governo di incassare 20 miliardi dalle privatizzazioni in tre anni "resta confermato", afferma Freni. "Non abbiamo alcuna necessità di rivedere un piano che si sviluppa, non a caso, su tre anni. Il cronoprogramma delle privatizzazioni - spiega - procede in modo lineare, ispirato sempre dallo stesso obiettivo: la valorizzazione delle partecipate. Non siamo al mercatino delle pulci" ed "eventuali accelerazioni saranno determinate esclusivamente da ragioni legate al buon andamento del mercato: le privatizzazioni guardano sempre al miglior risultato per lo Stato".
FINANZA, REGOLE FLESSIBILI EVITARE ESODO RISPARMIO. Il sottosegretario si sofferma poi sul tema a lui caro dei mercati finanziari: bisogna agevolarne lo sviluppo per evitare "l'esodo del risparmio nazionale", dice. "Operiamo per premiare chi investe" e "creare un ecosistema così attrattivo da spingere tutti a correre in Italia per investire" e per fare questo "serve flessibilità nelle regole, anche per quelle relative alle sanzioni: un sistema regolatorio flessibile è un sistema virtuoso e attrattivo per gli investitori", spiega. Lo Stato, conclude Freni, "farà la sua parte a conferma del ruolo a cui il pubblico è chiamato: essere soggetto attivo nel sostegno alle imprese. Questo processo va sostenuto e accompagnato all’interno di una cornice europea. Sarebbe un e rrore procedere con ricette nazionali".
Ambiente e clima
La Regione Lazio a supporto della sostenibilità: bando...
La Regione Lazio ha annunciato una nuova iniziativa, presso lo spazio Europa Experience di Piazza Venezia il 25 luglio 2024, volta a promuovere l’economia circolare e a incentivare pratiche produttive sostenibili nelle imprese; si tratta del bando Circular Economy Lazio 2025. Alla presentazione hanno partecipato Roberta Angelilli (vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato, Industria e Internazionalizzazione), Laura D’Aprile (responsabile del Dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi), Paolo Barberi (presidente di Unicircular Assoambiente) e Francesco Marcolini (presidente di Lazio Innova). Scopriamo di seguito i dettagli di questa misura, cosa prevede e chi può beneficiarne.
A quanto ammonta il fondo Circular Economy?
Durante la conferenza stampa, sono stati presentati e descritti tutti gli incentivi di questo bando, che mette a disposizione complessivamente 30 milioni di euro per sostenere le Piccole e Medie Imprese (PMI) del Lazio nel percorso verso un’economia circolare. Di questo stanziamento, una quota di 10 milioni di euro è riservata esclusivamente alle imprese che operano all’interno delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA). In termini di contributi, invece, ogni progetto deve prevedere un investimento minimo di 150.000 euro, mentre il finanziamento erogato a fondo perduto può arrivare fino ad un massimo di 2 milioni di euro per progetto, coprendo fino al 60% delle spese sostenute.
Obiettivi e finalità del bando per l’Economia Circolare
Lo scopo principale del fondo perduto è sostenere le imprese nel ridurre l’utilizzo di risorse naturali e la produzione di rifiuti, promuovendo l’impiego di materiali riciclati, noti come materie prime secondarie, al posto di quelle primarie tradizionali. Il bando incoraggia inoltre il recupero e riutilizzo degli scarti generati durante i processi produttivi, trasformandoli in risorse utili per nuove lavorazioni. Un altro obiettivo fondamentale è migliorare la qualità e la durata dei prodotti, incentivando attività di riparazione e manutenzione, soprattutto per le parti che tendono a diventare obsolete o a danneggiarsi rapidamente. La misure pone anche l’accento sulla progettazione di beni che, una volta giunti alla fine del loro ciclo di vita, possano essere facilmente smontati per recuperare materiali utili e ridurre i rifiuti non riciclabili o inutilizzabili.
In sintesi, gli obiettivi principali del Circular Economy includono:
- Riduzione del consumo di risorse naturali attraverso l’adozione di materie prime riciclate al posto di quelle primarie.
- Promozione del riutilizzo e del riciclo degli scarti industriali, trasformandoli in risorse per nuovi cicli produttivi.
- Allungamento della durata dei prodotti, favorendo interventi di riparazione e manutenzione per prolungarne l’utilizzo.
- Progettazione sostenibile di beni, pensati per essere facilmente smontati e riciclati a fine vita, riducendo al minimo i rifiuti non recuperabili.
- Efficientamento energetico dei prodotti, diminuendo il consumo di energia durante l’uso rispetto ad alternative presenti sul mercato.
Chi può accedere al fondo perduto?
Il bando Circular Economy Lazio è destinato alle piccole e medie imprese (PMI) che operano nella regione Lazio o che prevedono di avviare una sede operativa in quest’area. L’iniziativa accoglie richieste sia da parte di aziende che agiscono autonomamente, sia da quelle che scelgono di collaborare in rete, unendo competenze e risorse per realizzare progetti comuni. Un criterio fondamentale per l’accesso al contributo è rappresentato dall’importo complessivo del progetto, che deve essere pari o superiore a 150.000 euro. Tale soglia è stata stabilita per garantire che le proposte abbiano un reale impatto nella transizione verso un’economia circolare, sostenendo interventi innovativi e mirati alla riduzione degli sprechi e all’ottimizzazione dei processi produttivi.
Allo stesso tempo, le imprese interessate devono considerare l’importanza di una gestione finanziaria e fiscale ben pianificata per ottimizzare al meglio i fondi ricevuti. Un esperto commercialista per pianificazione fiscale a Roma rappresenta un supporto essenziale, aiutando le aziende a impostare una strategia efficace per l’utilizzo delle risorse, mantenendo la conformità alle normative fiscali e prevenendo eventuali problematiche legate alla gestione dei contributi pubblici. Grazie a una pianificazione accurata, le imprese possono massimizzare i benefici derivanti dall’iniziativa, assicurando solidità finanziaria e continuità nei loro progetti di crescita sostenibile.
Come richiedere il contributo: modalità e procedura
Le imprese interessate a partecipare al bando possono presentare la domanda semplicemente tramite la piattaforma GeCoWEB Plus, sviluppata e gestita da Lazio Innova. La procedura segue il criterio a sportello: le richieste saranno valutate nell’ordine in cui vengono ricevute, fino al completo utilizzo dei fondi disponibili. Le candidature potranno essere inoltrate a partire dalla metà di settembre 2024, offrendo alle aziende del Lazio un’occasione concreta per accedere a risorse pensate per favorire progetti di economia circolare. La tempestività, però, è un fattore determinante, dato che i fondi stanziati vengono assegnati fino al loro esaurimento.
Economia
Titoli Stato fuori da Isee, i benefici da assegno...
Introdotta la misura che consente di non calcolarli, cosa cambia e le principali novità
A partire dal 2025 sarà possibile escludere i titoli di Stato dall'Isee, fino a un massimo di 50.000 euro. Con la manovra di bilancio 2024 è stata introdotta la misura che consente di non calcolare, per determinare l'Indicatore della situazione economica equivalente, bot, ctz, btp, cct, buoni postali fruttiferi e libretti di risparmio postale, prevedendo una copertura di 44 milioni di euro. La norma però, per entrare in vigore, aveva bisogno di un dpcm attuativo, che è arrivato ieri mattina. L'Isee serve per valutare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.
L'accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia. Grazie al decreto del presidente del Consiglio dei ministri diventa così operativa la possibilità per le famiglie italiane di escludere dal calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente. Il provvedimento, spiega Palazzo Chigi in una nota, fissa le regole per la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Le principali novità
Tra le principali novità, l’esclusione dalla determinazione dell’Isee, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. ''Il nuovo decreto, nell’ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti, recepisce una lunga serie di novità intervenute nel tempo e che hanno modificato il testo del Regolamento che disciplina lo strumento utilizzato dalle famiglie italiane per accedere a misure sociali e di assistenza agevolate erogate dallo Stato e dagli enti locali'', spiega palazzo Chigi.
Inoltre, per i nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente.
Il decreto prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni Isee già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Resta comunque la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione Isee calcolata secondo le regole fissate dal nuovo dpcm che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Economia
Calo del prezzo del gas: future di febbraio sotto i 47 euro...
Il prezzo del gas naturale registra un nuovo calo significativo sul mercato europeo di riferimento. Il future sul metano con consegna a febbraio si è chiuso a 46,9 euro per Megawattora, segnando una diminuzione del 2,7% rispetto alla giornata precedente. Questo dato emerge dalla chiusura delle contrattazioni sul mercato di Amsterdam, punto di riferimento per l’andamento del prezzo del gas in Europa.
Un ribasso che segna la tendenza del mercato
La flessione odierna consolida una dinamica di ribasso che ha caratterizzato il mercato nelle ultime settimane. L’indice TTF (Title Transfer Facility), utilizzato come benchmark per il gas naturale nel continente, continua a mostrare segnali di stabilizzazione dopo le forti oscillazioni registrate nel corso dello scorso anno.
Gli operatori del settore attribuiscono questo calo a diversi fattori, tra cui il miglioramento delle condizioni di approvvigionamento e il clima mite che ha ridotto la domanda stagionale. Inoltre, le politiche di diversificazione energetica e gli stoccaggi più alti rispetto agli anni precedenti hanno contribuito a rafforzare la sicurezza energetica europea, esercitando una pressione al ribasso sui prezzi.
Un punto di riferimento per l’Europa
Il mercato di Amsterdam si conferma il principale hub di riferimento per il trading del gas naturale in Europa. La sua performance è monitorata attentamente dagli esperti del settore, poiché rappresenta un indicatore chiave per le dinamiche del mercato energetico globale.
Il dato di chiusura a 46,9 euro al Megawattora segna una delle quotazioni più basse degli ultimi mesi, riflettendo un progressivo allentamento delle tensioni che avevano caratterizzato i mercati energetici durante la crisi dello scorso anno.
Impatti sul mercato energetico
Il calo del prezzo del gas è destinato a generare effetti positivi a cascata su diversi settori economici. Una riduzione dei costi energetici potrebbe tradursi in bollette meno onerose per le famiglie e in una maggiore competitività per le imprese, soprattutto quelle ad alta intensità energetica.
Tuttavia, gli analisti rimangono cauti, sottolineando che l’andamento dei prezzi del gas rimane influenzato da molteplici variabili, tra cui eventuali tensioni geopolitiche, variazioni nella domanda globale e l’evoluzione delle politiche climatiche ed energetiche.
Nonostante il ribasso odierno, il mercato del gas naturale continua a essere caratterizzato da una certa volatilita. Gli esperti invitano a monitorare attentamente i prossimi sviluppi, soprattutto in vista delle decisioni che potrebbero emergere a livello internazionale sul fronte della transizione energetica e delle nuove infrastrutture di approvvigionamento.
In conclusione, la chiusura a 46,9 euro al Megawattora rappresenta un segnale positivo per l’Europa, che potrebbe beneficiare di una maggiore stabilità dei prezzi nel medio termine. Tuttavia, la prudenza rimane d’obbligo in un contesto globale in continua evoluzione.