Mezzelani, dall’amputazione della gamba alle Olimpiadi: “La mia medaglia d’oro è essere qui” – Foto
Il fotoreporter romano, a un anno dall'incidente, torna ai Giochi olimpici. Malagò: "Essere eccezionali significa sapersi rialzare più forti di prima". Mezzaroma: "E' riuscito a superare la prova più difficile"
“Essere qui, a prescindere da tutto, è la mia medaglia d’oro”. Il qui sono i Giochi olimpici di Parigi 2024, mentre chi, a modo suo, dice di essere salito sul gradino più alto del podio nell’esserci è Ferdinando Mezzelani, uno dei fororeporter italiani più conosciuti (FOTO). La mattina del 10 luglio 2006 è finito sulla prima pagina della Gazzetta dello sport con una fotografia che ha sicuramente fatto la storia: Fabio Cannavaro che alza la coppa del mondo al cielo di Berlino.
L'incidente
Per un maledetto scherzo del destino, sempre il 10 luglio, ma del 2023, la sua vita è cambiata per sempre. Un drammatico incidente, a Roma, mentre andava a lavorare, in moto, con la sua inseparabile macchina fotografica, lo ha costretto all’amputazione della gamba sinistra. E sì, che poteva anche andare peggio: poteva morire. “E’ una medaglia d’oro – dice – perché anche se ci ho sempre creduto, non era affatto scontato che io sarei stato in piedi. Visto quello che è successo, io potevo non essere qui e fare tutto quello che ho fatto in questi mesi”.
Di quello che è successo in sella alla sua Bmw Rt Mezzelani preferisce non parlare, “perché di quello se ne occupano i tribunali e gli avvocati, anche se trovo allucinante che l’autista dell’autobus di linea non abbia sentito il bisogno di farsi sentire”, una cosa, però, ci tiene a raccontarla. Dopo essere caduto dalla moto, infatti, è arrivato un angelo, e lo ha salvato da una morte sicura, per la prima volta nell’arco di una giornata da incubo: la capitana e medica Francesca Antonini, stringendogli la gamba con una cintura, lo ha tenuto in vita prima che venisse trasportato all’ospedale San Camillo per un’operazione d’urgenza in cui, per altre tre volte, Mezzelani ha rischiato di non farcela. È grato di tutto, ma anche “molto amareggiato perché i militari, non hanno voluto premiarla (la capitana, ndr). Le hanno dato l’equivalente di una pacca sulla spalla. Vi rendete conto? La morte mi aveva preso in ostaggio e lei mi ha liberato. Con professionalità e coraggio. Andava premiata, una medaglia d'oro anche a lei, per dare l'esempio. Qualcuno dovrebbe farsi sentire con quei militari”.
L’incubo, però, non è finito… Il fotoreporter, infatti, è stato nuovamente operato il 15 ottobre per curare un’infezione chirurgica “perché non si chiudeva il moncone”, ricorda. Solo un mese più tardi è tornato a camminare, meglio a muovere i primi passi.
La rinascita
Come gli atleti, che tanto ama immortalare, che si preparano alla gara più importante della loro vita con dedizione, fatica e sacrificio, il 61enne romano ha iniziato un nuovo calvario fatto di protesi non adatte, tanti incubi e un solo grande sogno: quello di tornare alle Olimpiadi. Un sogno realizzato grazie all’aiuto di “Daniele e Gianluca dell’Itop, che sono stati fondamentali con la protesi definitiva nell’ultimo mese”, ma soprattutto dei tanti amici di cui si è sempre circondato, e anche a una fidanzata segreta, perché così vuole rimanere, che non gli ha permesso un giorno di abbattersi, perché ‘basta fare così’, e tutto diventa possibile.
“Dopo l’incidente pensare al lavoro è stato fondamentale, perché io quando ho una macchina fotografica in mano sono felice. In quest’ultimo anno ho pensato soprattutto ai miei difetti, e adesso le mie foto sono più belle”, assicura. E la dimostrazione è negli scatti che arrivano direttamente da Parigi, da questa edizione dei Giochi a cinque cerchi. Cinque cerchi che ha anche tatuati sul petto.
“Devo ringraziare soprattutto il mio amico e capo della comunicazione del Coni, Danilo Di Tommaso – spiega -, che nelle settimane dopo mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Ferdinando, stai tranquillo, ho trovato l’Olimpiade su misura per te. Pensa solamente a recuperare’. E così è stato”. Non c’è solo lui, però, a finire nei ringraziamenti di Mezzelani. Prima di arrivare al tiro a segno e al tiro al volo, realizzando foto nello stile dell’attentato a Donald Trump, il fotoreporter è passato per i grandi eventi del Foro Italico, arrivati grazie “ai tanti amici di Sport e Salute che hanno dato fiducia a me e alla mia agenzia e che mi sono stati utili per recuperare e allenarmi in vista di Parigi 2024”.
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, per esempio. “I Giochi Olimpici sanno regalare emozioni uniche e successi indelebili, cristallizzano le imprese di atlete e atleti e le consegnano a una dimensione che va oltre il tempo – ci dice -. È bello celebrare i successi agonistici e sottolineare anche una vittoria a cinque cerchi speciale, come quella che lega il fotografo Ferdinando Mezzelani alla più grande manifestazione sportiva a livello globale”.
Per il numero uno dello sport italiano, “l'eccezionalità non insiste solo nella lunga esperienza maturata in tanti anni di apprezzata attività professionale, ma alla capacità di rialzarsi più forte di prima dopo il terribile incidente dell'anno scorso e la conseguente amputazione della gamba”, e questo perché “Ferdinando ha fatto dello sport uno stile di vita, dimostrando a tutti di saperne incarnare i valori autentici che lo connotano, come resilienza, coraggio, capacità di andare oltre gli ostacoli. Il suo è un oro per sempre che rende tutti orgogliosi dell'esempio offerto".
Parole che fanno da eco a quelle di Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute: “La vita, come lo sport, ti mette davanti a te stesso e ai tuoi limiti. Sta alla volontà di ognuno superarli anche quando le prove sono ardue. Ferdinando partecipando con la sua macchina fotografica alla 11/ima olimpiade ha superato la sua prova più difficile”. E anche a quelle di Diego Nepi, amministratore delegato di Sport e Salute, che invece racconta il fotoreporter per “il suo sorriso, la sua gioia di vivere, il suo essere semplicemente Ferdy. Ecco, la sua presenza a Parigi è come aprire una finestra sulla vita facendo vedere il futuro a chi in certi momenti pensa che il futuro non ci sia più”. Grande Mezzelani, medaglia d'oro di amore per la vita.
(di Mariacristina Ponti)
Sport
Alcaraz e Djokovic avvertono Sonego: “Fonseca sarà...
Il tennista azzurro sfiderà il talento brasiliano nel secondo turno degli Australian Open
Cresce l'attesa per la sfida tra Joao Fonseca e Lorenzo Sonego. Il tennista brasiliano, 18 anni, affronterà l'azzurro nel secondo turno dell'Australian Open dopo aver eliminato Andrey Rublev, numero 9 del mondo. La vittoria contro il russo ha puntato i riflettori su Fonseca, la cui crescita è stata già certificata dal trionfo nell'ultima edizione delle Next Gen Atp Finals.
Ora sono in tanti a preoccuparsi per il brasiliano, già considerato una delle possibili sorprese alla vigilia degli Australian Open. Fonseca, di certo, non vuole fermarsi: "Penso che quando sono arrivato qui, il mio primo obiettivo era qualificarmi per il tabellone principale", ha detto il brasiliano dopo il trionfo contro Rublev, "ovviamente i miei obiettivi sono più grandi ora. Voglio sempre di più, penso che questa sia la mentalità del campione. Sono molto contento del modo in cui sto giocando ma sto già pensando alla partita con Sonego. Sarà una bella sfida contro un grandissimo giocatore".
Le reazioni di Alcaraz e Djokovic
Del talento di Fonseca stanno parlando in tanti, praticamente tutti, a Melbourne. Anche chi è arrivato in Australia come uno dei favoriti per la vittoria finale: "Ho visto un po' della sua partita, non sono riuscito a guardarla tutta. Cosa posso dire? È semplicemente incredibile", ha detto Carlos Alcaraz dopo aver battuto il giapponese Yoshihito Nishioka al secondo turno, "il modo in cui ha giocato il suo primo incontro in uno Slam contro il suo primo top 10, è incredibile. Il modo in cui ha affrontato la partita, in cui ha gestito tutto, anche i nervi, è stato fantastico". Ma è già pronto per arrivare in fondo? "È qualcuno a cui devo stare attento. Sicuramente lui ci sarà. È solo l'inizio dell'anno, ha vinto una sola partita in uno Slam, ma lui ci sarà. Molto presto metteremo il nome di Joao Fonseca nella lista dei migliori giocatori del mondo".
Alle parole di Alcaraz ha fatto eco anche Novak Djokovic, passato al terzo turno dell'Australian Open dopo aver battuto il portoghese Jaime Faria: "L'ho incontrato oggi per la prima volta, letteralmente cinque minuti prima di entrare in spogliatoio. Mi sono congratulato con lui non solo per la vittoria di ieri sera, che ho visto, ma anche per tutto quello che ha fatto negli ultimi sei-dodici mesi", ha detto il tennista serbo, "ho seguito la sua ascesa e adoro il modo in cui gioca i punti importanti. Coraggioso, molto pulito al servizio, è un giocatore completo. È emozionante per il Brasile, ma anche per tutto il mondo del tennis, avere un giocatore così giovane e già in grado di giocare così bene su un grande palcoscenico, è impressionante".
Djokovic rivede un po' di se stesso in Fonseca: "Io sono un suo grande fan, l'ho seguito anche l'anno scorso. In un'intervista avevo detto che vedevo un po' del mio gioco nel suo. Mi ricorda me stesso quando avevo la sua età, quando tiri senza pensare troppo, per mostrare di cosa sei capace. Lui ha sicuramente la stoffa per arrivare lontano e l'ha dimostrato ieri sera su un grande palcoscenico. Se continua così il futuro per lui sarà luminoso".
Sport
Bernabè e la protesi al pene, chirurgo Antonini: “Mi...
L'urologo-andrologo: "Non esiste e non è mai stato concordato alcun accordo di natura mediatica, mi aspetto scuse da Lazio"
"Mi dissocio completamente e con fermezza dalla pubblicazione delle immagini nude del pene di Bernabé sui social" e "mi aspetto una lettera di scuse da parte della società sportiva Lazio". Così in una nota il chirurgo Gabriele Antonini che fa chiarezza su quanto accaduto dopo l'intervento di impianto di protesi peniena che ha effettuato sul falconiere della Lazio Juan Bernabé e le polemiche dopo la pubblicazioni delle immagini post intervento che sono costate il licenziamento a Bernabé.
"In qualità di urologo andrologo e professionista affermato nel campo della medicina sessuale, desidero esprimere chiaramente la mia posizione in merito alla recente diffusione sui social media di immagini inappropriate relative all’intervento chirurgico effettuato su Juan Bernabé, noto come falconiere della Lazio. Mi dissocio completamente e con fermezza dalla pubblicazione delle immagini nude del pene di Bernabé sui social. Non sono stato avvisato né consultato in merito a questa azione e desidero sottolineare che non condivido assolutamente la divulgazione di tali contenuti, che reputo lesivi della riservatezza e dell’etica professionale", si legge.
L'intervento chirurgico
"L’intervento chirurgico, consistente nell’impianto di una protesi peniena idraulica, è stato effettuato esclusivamente per finalità mediche, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita del paziente. Tale procedura - spiega Antonini - è rivolta a pazienti con patologie vascolari del pene o a coloro che, a seguito di un tumore alla prostata, si trovano a fronteggiare una condizione di impotenza. Da anni mi dedico con impegno a trattare queste situazioni, garantendo ai pazienti soluzioni sicure e personalizzate".
"Non esiste e non è mai stato concordato alcun accordo di natura mediatica con il signor Bernabé - avverte l'urologo-andrologo - Desidero sottolineare che, in qualità di chirurgo di fama internazionale, non ho alcun bisogno di pubblicità mediatica né tantomeno di associare il mio nome a una società di calcio o ad altri contesti non pertinenti alla mia professione. Il mio unico obiettivo, come sempre, è quello di garantire il massimo livello di assistenza e cura ai miei pazienti, in linea con l’etica e la serietà che da anni caratterizzano il mio lavoro. Ogni altra interpretazione o speculazione su un mio coinvolgimento mediatico è priva di fondamento e non tiene conto della mia dedizione esclusiva alla medicina e al benessere delle persone che si affidano alle mie competenze".
"Il comunicato stampa originario aveva esclusivamente l’intento di sensibilizzare il pubblico su tematiche delicate e spesso trascurate, come le disfunzioni sessuali secondarie a malattie oncologiche. Prendo le distanze con grande veemenza da qualsiasi utilizzo non autorizzato di immagini o video legati ai miei interventi, riaffermando il mio impegno a trattare ogni paziente con la massima discrezione e professionalità", continua il chirurgo.
"Ribadisco che l’intervento è stato eseguito esclusivamente per tutelare la salute del paziente, nel rispetto delle mie competenze professionali e della mia etica medica - rimarca - Parliamo di un intervento complesso, che implica l’impianto di dispositivi protesici, una procedura notoriamente associata a rischi significativi di complicanze, in particolare infezioni. In una fase così critica per la salute del paziente, l’attenzione dovrebbe essere interamente rivolta al suo benessere fisico e psicologico, piuttosto che alimentare un dibattito mediatico che inevitabilmente aumenta la pressione e può compromettere il suo stato emotivo e, indirettamente, il processo di guarigione. Se si parla di etica è doveroso includere nel discorso il dovere primario di tutelare la salute e la serenità del paziente. Non considerare questo aspetto significa trascurare un principio fondamentale della pratica medica e del rispetto umano.
Secondo Antonini, "è quindi essenziale riportare il focus sulla centralità del paziente e valutare con maggiore attenzione l’impatto di tali situazioni sul suo stato di salute, tenendo presente che ogni azione o comunicazione pubblica può avere conseguenze reali e talvolta gravi su chi si trova in una condizione di vulnerabilità. Comunque - conclude - la cosa che maggiormente interessa è che il paziente sta benissimo ed il decorso post operatorio come da nostra abitudine e’ davvero eccezionale".
"Bernabé sotto effetti farmaci quando ha diffuso immagini per errore"
"Pur dissociandomi con forza dalla pubblicazione, ritengo opportuno contestualizzare il comportamento del signor Bernabé. Durante i colloqui con il paziente, ho compreso che le immagini erano state originariamente registrate per scopi privati e, a causa di un errore involontario, pubblicate per pochi minuti su un suo profilo privato. Tale breve intervallo è stato sufficiente affinché il contenuto venisse scaricato e diffuso senza il controllo del paziente stesso", prosegue. "È importante ricordare che il signor Bernabé è stato sottoposto una terapia antibiotica intensiva per prevenire infezioni post-operatorie. Questi fattori, uniti agli effetti dell’anestesia somministrata poche ore prima 'dell’incidente', possono aver influenzato la sua lucidità e capacità di giudizio", sottolinea.
Il rapporto con la Lazio
Rispetto al rapporto di lavoro con la Lazio "desidero chiarire alcuni aspetti fondamentali riguardanti il mio rapporto professionale con la Lazio Calcio e le attività svolte in tale contesto. In primo luogo, sottolineo che non ho alcun rapporto di dipendenza con la Lazio e quindi mi risulta incomprensibile come possa essere 'licenziato'. Il mio ruolo è quello di consulente ed ho sempre operato con la massima disponibilità e professionalità, trattando numerosi casi relativi ai pazienti appartenenti alle maestranze, al personale di Formello, ai calciatori della prima squadra e della primavera e ai dirigenti. Tutto ciò è avvenuto sempre ed esclusivamente senza alcun obbligo contrattuale o economico con la società. Per tale ragione mi aspetto una lettera di scuse da parte della società sportiva Lazio della quale mi vanto di essere tifoso ed un ripristino immediato della nostra collaborazione".
"Desidero sottolineare che, in qualità di professionista sanitario, sono vincolato dal segreto professionale, come previsto dalle normative vigenti e dal codice deontologico. Pertanto, non sono tenuto – né autorizzato – a divulgare a terzi alcuna informazione riguardante le richieste dei pazienti o le loro condizioni patologiche, incluse quelle di natura chirurgica. Questo dovere è imprescindibile e rappresenta una garanzia per tutti i pazienti che si affidano alla mia consulenza, indipendentemente dal loro ruolo o posizione", conclude Antonini.
Sport
Australian Open, finisce la favola Passaro. Avanti Alcaraz...
Il tennista azzurro battuto da Bonzi. Esordio vincente per Bolelli-Vavassori nel doppio
Avanti tutti i big al secondo turno degli Australian Open, mentre l'Italia saluta una delle sue favole. Francesco Passaro, tennista azzurro subentrato a Fabio Fognini e che ha superato Dimitrov all'esordio a Melbourne, ritiratosi per un problema fisico, ha ceduto al francese Benjamin Bonzi in in quattro set con il punteggio di 2-6, 4-6, 6-3, 4-6.
Vince senza difficoltà invece Carlos Alcaraz, che batte il giapponese Yoshihito Nishioka con un netto 6-0, 6-1, 6-4 e ora affronterà il portoghese Nuno Borges al terzo turno. Novak Djokovic invece, che aveva mostrato qualche difficoltà nel primo turno, vince la propria sfida con il portoghese Jaime Faria in quattro set 6-1, 6-7 (4), 6-3, 6-2. Il serbo dimostra la solita forza mentale, ma sembra pagare ancora un ritardo di condizione, probabilmente dovuto all'infortunio che ne ha compromesso il finale di 2024 e costretto a saltare le Finals di Torino, manifestatosi nel tie break, poi perso, nel secondo parziale. Per Nole ora ci sarà il match contro il ceco Tomas Machac, vincente contro lo statunitense Reilly Opelka.
Esordio vincente per Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel doppio. Gli azzurri, teste di serie numero 3 del seeding, hanno sconfitto i tedeschi Constantin Frantzen e Hendrik Jebens, con il punteggio di 6-3, 6-4 in poco più di un'ora e ora affronteranno la coppia formata dall'italiano Luciano Darderi, eliminato nel primo turno in singolare, e dall'ecuadoriano Diego Hidalgo.
Il tabellone femminile
Nel tabellone femminile continua a vincere la numero uno del mondo, Aryna Sabalenka. La tennista bielorussa ha superato la spagnola Jessica Bousaz Maneiro in due set con il punteggio di 6-3, 7-5 e ora al terzo turno la aspetta il match con la danese Clara Tauson. Vincono anche Mirra Andreeva e Naomi Osaka vincenti, entrambe in tre set, rispettivamente contro la giapponese Moyuka Uchijima e la ceca Karolina Muchova. La russa affronterà la polacca Magdalena Frech, mentre per la statunitense c'è la sfida con la svizzera Belinda Bencic, vincente contro l'olandese Suzan Lamens.