Rai, centrodestra accelera su cda e vertici: si cerca intesa prima delle ferie
Voci su vertice maggioranza mercoledì a margine riunione governo, ma c'è chi scommette su summit già oggi
I tempi sono stretti, anzi strettissimi, visto che entro questa settimana Camera e Senato saranno impegnati a licenziare gli ultimi provvedimenti, in particolare una serie decreti in scadenza. L'intenzione del centrodestra, Fratelli d'Italia in testa, è provare a chiudere la partita sulla Rai, siglando un'intesa sui quattro membri del cda e i vertici di viale Mazzini prima della pausa estiva. Sul tavolo della maggioranza e, quindi, del governo, anche altri nodi da sciogliere: dalla trattativa con Ursula von der Leyen sul commissario europeo da inviare a Bruxelles al dossier delle prossime regionali d'autunno (ben tre elezioni e ognuna con le sue insidie: l'Umbria per scadenza naturale; l'Emilia-Romagna per voto anticipato; la Liguria per le dimissioni del governatore Toti) con l'ipotesi molto accreditata in questi giorni di un election day unico il 17-18 novembre.
I tempi stretti per l'intesa
Spetterà al premier Giorgia Meloni sbrogliare la matassa: da qui la necessità di incontrare gli alleati, Forza Italia e, soprattutto, Lega, per arrivare a un accordo politico che accontenti tutti, lasciando da parte divisioni e veti. Dopo la visita ufficiale in Cina e il blitz a Parigi per tifare gli azzurri in gara alle Olimpiadi il presidente del Consiglio tornerà operativa a palazzo Chigi oggi e c'è chi scommette che potrebbe già incontrare Antonio Tajani e Matteo Salvini per fare il punto della situazione. Allo stato, non c'è una data del vertice e, come sempre in questi casi, potrebbe essere convocato in qualsiasi momento utile. Secondo gli ultimi rumors, confermati da fonti parlamentari di centrodestra, i leader si dovrebbero vedere a margine del Consiglio dei ministri, in programma alle 11 del 7 agosto.
Il rebus Rai, dunque, non è semplice, e tentare di risolverlo stavolta sembra una vera e propria corsa contro il tempo. Vediamo come si dovrà procedere per arrivare a dama entro il weekend evitando un rinvio a settembre: serve una conferenza dei capigruppo per decidere quando convocare le Camere per eleggere i quattro consiglieri di nomina parlamentare, mentre il ministero dell'Economia guidato da Giancarlo Giorgetti dovrebbe portare nell'ultimo Cdm pre-vacanze, quello del 7 agosto appunto, le nomine di sua competenza.
Infine, ed ecco il 'passaggio' più complicato, occorre la ratifica in commissione Vigilanza del presidente Rai, dove è richiesta la maggioranza qualificata dei due terzi. Senza un accordo, potrebbe tutto essere rimandato a dopo Ferragosto. Altra opzione, non ben vista dalla maggioranza, è chiudere la partita in due tempi: votare subito le nomine per ricostituire il cda e successivamente, alla ripresa dei lavori parlamentari, eleggere in Vigilanza il presidente dell'azienda di viale Mazzini.
Politica
Lega, ecco i nuovi dipartimenti: Salvini lascia...
Fontana lascia gli Esteri, Durigon il Lavoro, Molteni la Sicurezza. Anche Bongiorno cede il testimone
Avvicendamenti, nuovi dipartimenti, e un rimescolamento dei compiti nella Lega. Sono queste le decisioni rese note oggi da Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva nominato due nuovi vicesegretari: Alberto Stefani e Claudio Durigon. Una mossa, quella della riorganizzazione dei dipartimenti, sempre coordinati da Armando Siri, che lo stesso leader ha spiegato servirà per gestire al meglio le prossime sfide, per cogliere "la vittoria anche alle politiche 2027".
Cosa cambia
Complessivamente, i dipartimenti salgono a 31 rispetto ai 29 precedenti, con alcuni nomi importanti in uscita e altri in ingresso. L'attuale presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo aver lasciato la vicesegreteria non sarà più il responsabile del dipartimento Esteri, al suo posto il deputato Paolo Formentini. Un altro avvicendamento riguarda il dipartimento Lavoro: Claudio Durigon, da poco vicesegretario della Lega, lascia il dipartimento a Tiziana Nisini. Anche Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini a Palermo, lascia il posto all'ex sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone. Inoltre l'attuale sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, lascia la Sicurezza all'ex sindacalista di polizia Gianni Tonelli. Così come arriva all'Ambiente Vincenzo Pepe, al posto di Vannia Gava.
Tra le novità poi lo spacchettamento del dipartimento Agricoltura e Turismo. Qui resta Gian Marco Centinaio, che è anche vicepresidente di Palazzo Madama, mentre l'Agricoltura viene assegnata al senatore Giorgio Maria Bergesio. Mirco Carloni diventa invece nuovo responsabile delle Attività produttive al posto di Massimo Bitonci. Nasce infine il dipartimento della Cultura affidato alla deputata marchigiana Giorgia Latini.
La mossa, attesa da parte del leader della Lega, "per dare nuovo slancio al partito: l’obiettivo è creare eventi ad hoc in ogni provincia e spalancare le porte a nuovi ingressi", viene spiegato in un comunicato. Salvini e Siri hanno incontrato i coordinatori oggi pomeriggio, nel corso di una riunione negli uffici della Lega alla Camera.
Politica
Tavolo su castrazione chimica, sponda governo a Lega:...
Via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Iezzi
La Lega rilancia la battaglia per arrivare a una legge sulla castrazione chimica per i pedofili e gli stupratori. Raccogliendo oggi il via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Igor Iezzi che impegna l'esecutivo ad "istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva". Un'apertura del governo che lo stesso Salvini subito saluta con favore: "Vittoria della Lega! Bene così, un altro importante passo in avanti per una nostra storica battaglia di giustizia e buonsenso: tolleranza zero per stupratori e pedofili".
Insorgono le forze di opposizione. "Con buona pace di Fi il governo è ormai piegato sulle posizioni estremiste di Salvini e della Lega", attaccano dal Partito democratico. Sottolineando con la deputata Simona Bonafè che siamo di fronte a "una proposta incostituzionale che mina alle basi il nostro ordinamento giuridico che ha superato da secoli il ricorso alle pene corporali". Da Avs si accusano i leghisti di una "vocazione repressiva senza confini che trascina tutta la destra, senza distinzioni".
Politica
Draghi da Meloni a Palazzo Chigi
Un'ora e un quarto di colloquio tra la presidente del Consiglio e l'ex premier a Palazzo Chigi
Colloquio di un'ora e un quarto oggi a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l'ex premier e numero uno della Bce, Mario Draghi.
Al centro dell'incontro, informa una nota diffusa da Palazzo Chigi, "un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie - dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni - senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee. I due presidenti - informa la nota - sono rimasti d’accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie".