Parigi 2024, chi è Rana Reider: l’allenatore di Jacobs accusato di molestie
La formazione, la carriera e le accuse precedenti per condotta sessuale inappropriata dell'allenatore cacciato dai Giochi olimpici di Parigi
È uno degli allenatori più noti e vincenti nella storia dell'atletica e ha seguito campioni come l'olandese Dafne Schippers, il canadese André De Grasse e ovviamente l'azzurro Marcell Jacobs. Ecco chi è Rana Reider, l'allenatore statunitense cacciato dai Giochi di Parigi 2024, in seguito alle accuse di abusi sessuali ed emotivi da parte di tre donne: dalla carriera alla precedente indagine per condotta sessuale inappropriata.
La formazione
Nato nel 1970 in California, Rana Reider ha sempre amato lo sport. Durante gli anni del liceo ha giocato a calcio e si è cimentato nel salto triplo per poi iniziare la sua attività da allenatore, frequentando il suo primo corso per la formazione. Negli anni dell'università, al Riverside City College, ha portato avanti le due carriere contemporanemante: gareggiava come triplista ma è stato anche assistente del noto allenatore di atletica leggera Ted Banks.
Dopo la laurea in kinesologia alla California Baptist University e qualche anno di gavetta in college minori come allenatore, è stato assunto all'Università della Florida, alla Kansas State University e alla Clemson University.
Il successo
Ne 2011 ha portato tre atleti a vincere medaglie ai Mondiali e per questo è stato nominato allenatore dell'anno da Usa Track & Field. Durante il lavoro al college della Florida, conobbe Christian Taylor che, sotto la sua guida, divenne medaglia d'oro nel salto triplo ai Giochi olimpici di Londra 2012 e poi di nuovo a quelli di Rio 2016. Da allora la sua carriera è stata sempre più splendente. Nel 2012 l'Austria lo ha assunto per preparare i giochi a cinque cerchi, mentre dal 2013 al 2014 ha allenato il Regno Unito, a Loughborough. Verso la fine del 2014, ha lavorato per i Paesi Bassi, al National Sports Centre Papendal, in cui ha preparato atleti come Dafne Schippers.
Sono tanti i nomi degli atleti di successo che Reider ha allenato. Oltre a Marcell Jacobs, ci sono il canadese André De Grasse, campione olimpico in carica dei 200 metri, i connazionali Dwight Phillips, Bryan Clay, Tianna Bartoletta, Marvin Bracy, Trayvon Bromell, i britannici Adam Gemili, Martyn Rooney, Shara Proctor, Tiffany Porter, Desirèe Henry, Daryll Neita, Anyika Onuora, Lynsey Sharp e Laviai Nielsen, i cinesi Xie Zhenye e Wei Yongli e il giapponese Abdul Hakim Sani Brown.
La precedente indagine
Rana Reider è stato indagato per la prima volta nel 2021 per presunta condotta sessuale inappropriata a causa di una relazione avuta nel 2014, all'età di 44 anni, con un'atleta britannica di 18 anni. Nonostante Reider ammise la relazione, assicurando che fosse consensuale, la Uk Athletics chiese ai suoi atleti di interrompere ogni contatto con lui e gli permise di allenare soltanto sotto la supervisione di un altro adulto. Nel maggio del 2023, a seguito dell'indagine, era stata concessa a Reider la libertà vigilata di un anno.
Le nuove denunce
Ora tre atlete hanno intentato causa contro di Reider presso un tribunale distrettuale nella contea di Broward, in Florida, stato dove vive e allena. Secondo quanto riportato dal Times, le donne (una delle delle quali risulterebbe anonima) lo accusano o di abusi sessuali, verbali ed emotivi.
"È un brutto giorno per le Olimpiadi quando la paura di una cattiva pubblicità per un organismo di governo sportivo ha la priorità sugli atleti", ha detto Ryan Stevens, avvocato di Reider. Secondo Stevens l'allenatore è stato "ingiustamente privato delle sue credenziali di allenatore olimpico, sulla base di affermazioni vecchie di anni in una causa intentata da ex atleti in cerca di guadagno finanziario". L'avvocato ha confermato al Guardian che "Reider non ha sanzioni pendenti contro di lui da parte di alcun organismo sportivo. Quelli che vengono feriti in tutto questo sono gli atleti improvvisamente costretti a competere senza l'allenatore scelto, incluso uno dei migliori velocisti del Canada".
Sport
Serie A: Il Milan supera il Como in rimonta
Una vittoria in trasferta per i rossoneri nella gara di recupero della 19^ giornata
Il Milan si è imposto per 2-1 sul Como in un match combattuto, disputato allo stadio Sinigaglia e valido come recupero della 19^ giornata di Serie A, rinviata a causa dell’impegno dei rossoneri in Supercoppa. Dopo un primo tempo equilibrato, la squadra allenata da Stefano Pioli ha saputo ribaltare il risultato nella ripresa, dimostrando determinazione e concretezza.
Un primo tempo equilibrato ma senza reti
La prima frazione di gioco ha visto entrambe le squadre creare occasioni significative senza, tuttavia, riuscire a sbloccare il risultato. Il Milan si è reso pericoloso con Reijnders, che ha sprecato una ghiotta opportunità sotto porta, mentre il Como ha risposto con Strefezza, il cui tentativo è finito al lato. La fase iniziale del match è stata caratterizzata da grande intensità e attenzione difensiva, con entrambe le formazioni impegnate a mantenere compattezza e ordine tattico.
La ripresa: emozioni e gol
Nel secondo tempo, il Como ha trovato il vantaggio al 60’ grazie a un gol del nuovo acquisto Diao. L’attaccante, alla sua prima rete con la maglia lariana, ha sfruttato un’occasione dentro l’area per battere il portiere rossonero. La gioia dei padroni di casa è durata poco: al 71’, Theo Hernandez ha ristabilito la parità con una precisa conclusione su assist di Giroud.
Pochi minuti dopo, al 76’, è stato Leao a completare la rimonta per il Milan. Il portoghese, servito splendidamente da Loftus-Cheek, ha infilato la difesa avversaria con un tiro angolato, che ha sancito il definitivo 2-1.
Episodi chiave e infortuni
La partita ha riservato anche alcuni episodi significativi. Al 45’, è stato ammonito Morata, un giallo pesante per l’attaccante del Como, che era diffidato e sarà costretto a saltare il prossimo impegno contro la Juventus. Sul fronte rossonero, preoccupazione per Pulisic, costretto a lasciare il campo per un problema muscolare che verrà valutato nelle prossime ore.
Uno sguardo al futuro
Con questa vittoria, il Milan consolida la propria posizione nelle zone alte della classifica, dimostrando di poter reagire anche in situazioni di svantaggio. Il Como, nonostante la sconfitta, ha mostrato spunti interessanti, ma dovrà lavorare sulla gestione dei momenti chiave del match. Entrambe le squadre torneranno presto in campo, pronte ad affrontare nuove sfide in un campionato che si preannuncia sempre più avvincente.
Sport
Como-Milan 1-2, Conceicao torna a vincere con Theo...
I rossoneri superano la squadra di Fabregas al Sinigaglia nel recupero della 19esima giornata di Serie A
Il Milan torna a vincere in Serie A. I rossoneri battonoin rimonta il Como, nel recupero della 19esima giornata, per 2-1 al Sinigaglia grazie ai gol di Theo Hernandez e Leao, che ribaltano il vantaggio iniziale di Diao. La squadra di Conceicao rilancia così le proprie ambizioni Champions volando a quota 31 punti in classifica, a -5 dalla Lazio quarta e una partita da recuperare contro il Bologna. Il Como rimane invece fermo a 19 punti.
La partita
Il Milan prende subito in mano il pallino del gioco, mentre il Como aspetta compatto provando a giocare palla a terra. I padroni di casa alzano il ritmo e collezionano occaasioni: Kempf non inquadra la porta di testa, il tiro da fuori di Strefezza è bloccato da Maignan e Theo Hernandez è fondamentale ad anticipare il tap-in di Diao. La risposta del Milan è affidata a Leao, che strappa e serve Reijnders in profondità, con il centrocampista olandese che si fa murare da Butez in uscita. Il Como non riesce a contratizzare un altro paio di occasione il contropiede, mentre i rossoneri sono scollati tra i reparti e non riescono a essere incisivi in fase offensiva. Il primo tempo finisce quindi senza reti.
I cambi danno nuova energia al Milan, che si rende pericoloso con Jimenez in ripartenza, ma il vantaggio lo trova il Como. Al 60' i lombardi ripartono in contropiede con Diao, che salta Theo Hernandez e incrocia il sinistro, battendo Maignan. La reazione del Milan è rabbiosa. I rossoneri chiudono il Como nella propria metà campo e al 71' trovano il pari: Theo Hernandez colpisce al volo in mischia da corner e firma il suo 30esimo gol in Serie A. Il sorpasso della squadra di Conceicao arriva al 76': Abraham regala una bella palla filtrante per Leao, che batte in pallonetto il portiere avversario in uscita. Nel finale Maignan salva i suoi sul tap-in di Cutrone e Belotti non inquadra la porta di testa. Termina quindi 2-1 per il Milan al Sinigaglia.
Sport
Intramontabile Kazu Miura: meteora in Serie A, ancora in...
Primo giapponese nella storia del calcio italiano, oggi continua a giocare in patria. L'ex compagno di squadra al Genoa Manicone: "Quandò arrivò in Liguria, era una star"
Kazu Miura non ha ancora intenzione di fermarsi. Il leggendario calciatore giapponese, meteora in Italia con la maglia del Genoa, oggi ha 58 anni e continuerà a giocare (almeno) per un'altra stagione. Con il pizzetto bianco in bella vista, il capello sempre pettinato e la solita voglia di inseguire un pallone, l’attaccante nipponico ha firmato il rinnovo di contratto con l’Atletico Suzuka, club di quarta divisione con cui nell'ultimo periodo si è divertito in patria.
La storia di Miura
La sua storia parte da lontano. All’epoca dell’esordio tra i professionisti, Miura aveva 19 anni. Era il 1986, la maglia indossata quella dei brasiliani del Santos. Una vita fa. Il 28 febbraio compirà 58 anni, avvicinandosi alla 40esima stagione tra i “grandi”. E dunque, record (già suo dal 2018) ritoccato: resterà il giocatore in attività più longevo nella storia del calcio professionistico. "Vorrei mettere a disposizione la mia esperienza e lavorare al fianco di tutti i miei sostenitori” ha spiegato in un comunicato pubblicato sui social dall’Atletico Suzuka. “Ringrazio il club per l’opportunità, farò del mio meglio per ottenere i migliori risultati. Grazie del vostro continuo supporto” si legge a corredo della foto, con il suo inconfondibile sorriso stampato sul volto. Gli appassionati ricorderanno che Miura è anche passato dalla Serie A. Diventando, tra l’altro, il primo giapponese nella storia del calcio italiano. Era il 1994 e ad acquistarlo fu il Genoa del presidente Aldo Spinelli, che lo portò in Italia - grazie a vari sponsor - dopo quattro stagioni con il Verdy Kawasaki. Miura segnò anche un gol, nel derby del 4 dicembre 1994 contro la Sampdoria.
L'esperienza in Italia
"Il suo arrivo in Liguria? Ricordo il povero Franco Scoglio, al tempo tecnico del Genoa, sempre preoccupato. Cercava in tutti i modi di togliergli pressione". Antonio Manicone, ex compagno di Miura in rossoblù e oggi nello staff tecnico della nazionale iraniana, ricorda così all’Adnkronos i pochi mesi vissuti dal giapponese in Italia. "In quel periodo era una star, il calciatore più famoso di tutta l’Asia. A ogni passo, era assediato da fotografi e giornalisti e a livello mediatico era una cosa incredibile. C’era una fila assurda per ogni spostamento". L'ex centrocampista ricorda modi gentili: "È sempre stato un tipo molto educato e la sua immagine ne riflette un po’ le origini. Sapeva di essere bravo, ma in campo era altruista e aiutava sempre gli altri. Penso che con la sua cultura abbia lasciato il segno anche da noi". Oltre al gol nel derby contro la Samp, Manicone cita un atteggiamento positivo nei confronti del gruppo:"Kazu arrivò per darci una mano nella corsa salvezza e non si risparmiò. Ci provammo in ogni modo, anche quella rete arrivò in un momento particolare". Il commento finale è su un presente da record: "Se fisicamente è a posto e si diverte, perché non può giocare? Il ritiro è una decisione individuale, dipende dalle motivazioni". Quelle per andare avanti, a Kazu Miura, non mancano. (di Michele Antonelli)