Germania, crolla hotel a Krov: un morto, dispersi sotto le macerie
Un bimbo, due donne e un uomo tratti in salvo dai soccorritori. Evacuati i residenti nelle vicinanze dell'edificio danneggiato: "E' come un castello di carte"
Si aggrava il bilancio della tragedia a Krov, nella Renania-Palatinato. La Polizia tedesca conferma che sono due le persone morte dopo il crollo parziale di un albergo. Altre tre restano intrappolate sotto le macerie, ha detto il portavoce del centro operativo locale per le emergenze, Jörg Teusch. E "l'intero edificio è come un castello di carte" dopo il crollo di un piano avvenuto nella notte. Quattro persone sono state tratte in salvo, un bambino di due anni, due donne e un uomo. Al momento del crollo all'interno dell'albergo c'erano 14 persone, cinque delle quali sono riuscite a mettersi in salvo.
Evacuati intanto 31 residenti nelle immediate vicinanze dell'edificio danneggiato. Per loro e i loro parenti è stato allestito un centro di assistenza. "A causa dei danni, si tratta di un'operazione estremamente impegnativa, poiché i servizi di emergenza possono entrare nell'edificio solo con grande cautela", continua la polizia.
Esteri
Hezbollah lancia oltre 100 razzi contro Israele
I miliziani libanesi: "E' la prima risposta ai massacri e alle ripetute aggressioni di Israele". Ministero Sanità del Libano: "45 morti nel raid su Beirut"
Hezbollah attacca Israele in rappresaglia per le esplosioni e i raid mirati dei giorni scorsi, che hanno fatto decine di morti. I miliziani libanesi hanno lanciato 140 razzi e droni, la maggior parte dei quali intercettati, contro la Galilea, colpendo in particolare l'area di Haifa. Sono sei le persone rimaste ferite.
La riunione del gabinetto di sicurezza israeliana prevista questa mattina è stata rinviata e a mezzogiorno si riunirà l'intero governo. In risposta all'attacco di Hezbollah le Forze di difesa israeliane hanno condotto una serie di raid sul sud del Libano. Lo riferisce il Jerusalem Post, mentre la radio dell'Esercito e l'emittente Kan hanno confermato che i miliziani libanesi hanno per la prima volta preso di mira dall'inizio della guerra la base Ramat David vicino ad Haifa, che il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aveva visitato mercoledì scorso, nel pieno delle esplosioni in Libano di cercapersone e walkie talkie, annunciando "una nuova fase della guerra".
Hezbollah: "Lancio razzi prima risposta a massacri Israele, colpita base militare"
Il lancio di razzi contro il nord di Israele "è la prima risposta ai massacri e alle ripetute aggressioni" dei giorni scorsi, quando decine di persone sono state uccise o ferite in Libano dalle esplosioni di cercapersone e walkie talkie e nei raid a Beirut. Lo ha rivendicato Hezbollah, spiegando di aver colpito anche una base militare e un aeroporto vicino Haifa. "La Resistenza islamica - riferisce il Partito di Dio in una nota - ha attaccato con decine di razzi Fadi 1 Fadi 2 e Katyusha la base militare israeliana e l'aeroporto Ramad David, ad Haifa e razzi hanno raggiunto gli obiettivi in forma precisa e diretta".
In risposta ai "massacri" di Israele, Hezbollah afferma di aver attaccato il complesso militare industriale Rafael Advanced Defence Systems, specializzata nella produzione di equipaggiamento elettronico, che si trova a nord di Haifa.
Libano: salito a 45 numero morti in raid su Beirut
E' salito a 45 il numero dei morti provocati dal raid israeliano di venerdì sulla periferia sud di Beirut, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una riunione dei vertici di Hezbollah. Lo ha riferito il Centro delle operazioni di emergenza del ministero della Sanità libanese, secondo cui le squadre di soccorso sono ancora al lavoro tra le macerie alla ricerca di altri eventuali corpi.
Gruppi filo Iran in Iraq rivendicano attacco droni contro Israele
Intanto un attacco con droni contro Israele dall'Iraq è stato rivendicato dalla coalizione che riunisce una serie di gruppi filoiraniani, mentre le Forze di difesa israeliane hanno fatto sapere di avere intercettato "diversi oggetti aerei sospetti" provenienti dall'Iraq. "I combattenti della Resistenza islamica irachena - si legge in una nota - hanno colpito questa mattina una località strategica nei territori occupati usando i droni", un'operazione condotta "a sostegno del popolo di Gaza".
Esteri
Ucraina, ecco il piano della vittoria. Zelensky vuole...
Il presidente ucraino illustrerà il piano a Biden. Mosca sarà invitata al secondo summit ma c'è già la risposta negativa
L'Ucraina si appresta a svelare il suo "piano per la vittoria" nella guerra con la Russia e 'invita' Vladimir Putin al tavolo del dialogo. Mosca, però, anticipa il no alla proposta diplomatica.
Prima della partenza per gli Stati Uniti, Volodymyr Zelensky ribadisce che presenterà quello che chiama il suo "piano per la vittoria" che, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, presenterà prima al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, poi alla candidata democratica Kamala Harris e al suo sfidante repubblicano Donald Trump, che probabilmente incontrerà giovedì o venerdì.
E afferma che è possibile un dialogo con la Russia come parte di questo piano, pur senza fornire dettagli. "Il piano per la vittoria prevede passi veloci e concreti da parte dei nostri partner strategici, in un periodo tra qui e la fine di dicembre", dice il presidente ucraino nell'intervista a Interfax-Ukraine.
Biden dirà sì?
Secondo Zelensky,i Biden potrà prendere delle decisioni importanti per l'Ucraina prima della fine del suo mandato presidenziale a gennaio. E lancia un esplicito messaggio: "Abbiamo bisogno di armi a lungo raggio", dice ribadendo quindi all'appello affinché Washington autorizzi l'uso delle sue armi per colpire il territorio russo. Kiev spinge per utilizzare i missili Atacms americani e gli Storm Shadow anglofrancesi contro obiettivi militari nel territorio russo. Intanto, però, Mosca potrebbe aver riposizionato uomini e mezzi per collocarli fuori dalla portata dei missili.
I dettagli del piano non sono noti, ma per Zelensky quello che può fare davvero la differenza è consentire a Kiev di colpire la Russia in profondità con missili occidentali. Il Regno Unito ha mostrato un'apertura in questa direzione, dicendosi disposto a consentire all'Ucraina di utilizzare gli Storm Shadow. Ma la Casa Bianca rimane scettica e il primo ministro britannico, Keir Starmer, non è riuscito convincere Biden incontrato a Washington la scorsa settimana.
Zelensky spiega che i partner dell'Ucraina sono essenziali per il suo piano, affermando che questo delinea una roadmap che dovrebbe portare ad un secondo summit per la pace - dopo il primo che si è svolto lo scorso giugno in Svizzera senza la Russia - al quale dovrebbe partecipare anche Mosca.
Mosca dice no al summit di Zelensky
"Senza la Russia e senza tenere conto degli interessi russi è impossibile raggiungere un accordo giusto e sostenibile. Ma Kiev e l'Occidente non stanno pensando alla pace, loro hanno bisogno della guerra", la risposta a stretto giro della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Non parteciperemo a "questo cosiddetto secondo summit", aggiunge, affermando che avrebbe lo stesso "obiettivo" del primo, che si è svolto a giugno in Svizzera senza la Russia, cioè "spingere l'assolutamente insostenibile 'formula Zelensky' come unica base per risolvere il conflitto".
Questo non significa che la Russia rifiuta una soluzione politica e diplomatica della crisi, dice ancora Zakharova nella sua dichiarazione rilanciata dalla Tass: "Siamo pronti a discutere veramente proposte serie che prendano in considerazione la situazione sul terreno, le realtà geopolitiche emergenti", afferma facendo riferimento "all'iniziativa presentata il 14 giugno da Vladimir Putin".
Esteri
Ucraina, Kiev colpisce gli arsenali di Putin: la strategia...
Secondo deposito di armi e munizioni centrato in pochi giorni, in fumo gli aiuti di Kim Jong-un
"Abbiamo colpito un altro deposito di armi in Russia". La strategia dell'Ucraina è chiara e il presidente Volodymyr Zelensky illustra i risultati: colpire gli arsenali di Mosca e depotenziare la macchina bellica di Vladimir Putin.
Dopo l'ondata di droni che qualche giorno fa ha devastato un deposito di Toropets, nelle ultime ore è toccato ad un altro complesso nella regione di Krasnodar: esplosioni e incendi, con armi, munizioni e missili in fumo. In particolare, secondo i report di esperti, sarebbe stato centrato un deposito di armi e munizioni fornite dalla Corea del Nord, come hanno evidenziato già a febbraio gli analisti del Csis, think tank americano.
Il deposito è stato ampliato progressivamente per consentire lo stoccaggio di tutti gli aiuti inviati da Kim Jong-un. Le armi distrutte sarebbero state destinate in particolare alla base aerea di Yegorlykskaya, nella regione di Rostov, punto di partenza per offensive in Ucraina.
"Bisogna lodare i nostri guerrieri per la loro precisione nel colpire il territorio nemico. La nostra capacità di riportare la guerra a casa sua, in Russia, è una svolta fondamentale. Un altro arsenale in Russia è stato danneggiato, era un deposito importante per gli invasori", le parole di Zelensky. Le due strutture colpite negli ultimi giorni "erano depositi di missili tattici e di bombe plananti, tutte armi che la Russia usa per terrorizzare le nostre città".
Zelensky e il piano (finora) senza missili Usa
Il presidente ucraino tiene a precisare che gli obiettivi vengono centrati senza l'ausilio di missili a lungo raggio forniti dai partner occidentali: Usa e Regno Unito non hanno ancora detto sì all'uso di Atacms e Storm Shadow contro obiettivi militari nel territorio russo.
"Voglio evidenziare che stiamo facendo tutto questo grazie alle nostre capacità e alle nostre armi, senza i mezzi che potrebbero essere forniti dai nostri partner e che possono accelerare in maniera significativa la fine della guerra attraverso la distruzione del potenziale offensivo della Russia".
Zelensky aspetta l'ok di Usa e Regno Unito nei prossimi giorni, quando sarà a New York per l'assemblea generale dell'Onu. Intanto, gli Stati Uniti potrebbero aggiungere un altro tassello al mosaico degli aiuti. E' imminente il varo di un pacchetto da 375 milioni di dollari che comprende, in particolare, armi da montare sugli F-16: i caccia potrebbero lanciare le Joint Standoff Weapon, bombe plananti in grado di colpire a 110-130 km di distanza.