Kiev non fornisce news sulle operazioni, Putin denuncia la "provocazione"
Si combatte in Russia, soldati e tank dell'Ucraina cercano di sfondare nella regione di Kursk, al confine meridionale. Nelle ultime 24 ore, il quadro della guerra cambia, con una variazione del copione che si fatica ad inquadrare. Kiev tace, non fornisce news sulle operazioni. Da Mosca, arrivano le informazioni dei vertici militari e le dichiarazioni di Vladimir Putin che delineano un quadro inevitabilmente di parte. Il generale Valeri Gerasimov, capo di stato maggiore, nell'aggiornamento afferma che circa 1000 soldati ucraini sono entrati in territorio russo: 100 sarebbero stati uccisi, 215 feriti.
Il blitz sarebbe stato fermato: "L'operazione terminerà con la distruzione del nemico e con il ripristino del confine". Putin, oggi al tavolo con il governo e poi con il Consiglio di sicurezza, definisce l'attacco "una provocazione" e denuncia attacchi contro i civili. Solo 24 ore fa, il ministero della Difesa ha negato l'ingresso di soldati ucraini in territorio russo. Oggi, il cambio di rotta: alcune unità, ammette Mosca, sono entrate. Il ministero della Difesa diffonde anche un video per documentare la reazione: vengono utilizzati missili Iskander sul territorio russo per contrastare l'avanzata ucraina.
Informazioni parziali provengono dai canali Telegram, gestiti dai cosiddetti milbloggers russi. L'offensiva ucraina coinvolgerebbe 11 centri abitati, impossibile stabilire se le forze di Kiev abbiano assunto il controllo di queste porzioni di territorio.
I media ucraini, in assenza di comunicazioni da parte dei vertici militari, ripropongono video che vengono pubblicati sui social: in alcune clip verrebbe documentata la resa di decine di soldati russi. Sarebbero centinaia, invece, i civili che stanno lasciando l'area della città di Sudzha.
Nella regione, è presenta anche una centrale nucleare. L'agenzia ucraina Unian sostiene che la gestione dell'impianto non prevede un piano di sicurezza in caso di attacco perché si affida totalmente alla protezione delle forze armate russe, che sono presenti nell'impianto.
Esteri
Ucraina, raid russo su Kryvyi Rih: 3 morti e 3 feriti
Nel raid usati missili Iskander-M e missili teleguidati. Mosca rivendica: abbattuti 101 droni di Kiev in varie regioni
E' di tre morti, tra cui un 12enne, e tre feriti il bilancio di un raid missilistico russo su Kryvyi Rih, nel sud dell'Ucraina. Lo ha reso noto il governatore della regione di Dnipropetrovsk region, Serhiy Lyssak, secondo cui, nell'attacco contro la città natale del presidente Volodymyr Zelensky, i russi hanno usato missili Iskander-M e missili teleguidati.
Mosca, abbattuti 101 droni di Kiev in varie regioni
Mosca rivendica di aver abbattuto 101 droni ucraini in varie regioni russe. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa, tra questi, 53 sono stati intercettati nella regione di Bryansk, al confine con l'Ucraina, e 18 nella regione di Krasnodar, dove un villaggio è stato evacuato a seguito di un incendio provocato dalla caduta dei rottami di un aereo senza pilota abbattuto.
Esteri
Attacco a Beirut, Hezbollah identifica secondo comandante...
Confermata la morte, oltre a quella di Ibrahim Aqil e di Ahmed Wahabi, anche di altri due comandanti della forza d'elite Radwan. Hamas: "Israele pagherà per la sua follia" . In tutto sono 16 i militanti uccisi. Inviato Usa: "Disaccordo con Israele su escalation"
E' di 31 morti, tra cui tre bambini, sette donne e tre siriani, il bilancio aggiornato dei raid israeliani di ieri alla periferia sud di Beirut. A fornirlo è stato il ministro della Sanità libanese, Firas Abiad, secondo cui si contano anche 68 feriti. Secondo fonti di Hezbollah, nell'attacco sono morti 16 tra comandanti e miliziani del gruppo. Una fonte vicina al Partito di Dio, citata dal giornale libanese L'Orient du Jour, oltre alla morte di Ibrahim Aqil e di Ahmed Wahabi, conferma anche quella di altri due comandanti della forza d'elite Radwan, Abu Yasser Attar e Al-Hajj Nineveh. Tutti erano riuniti nei sotterranei di un edificio colpito dai missili israeliani.
Ahmed Wahabi, 60 anni, secondo quanto riferito dal Partito di Dio "ha diretto le operazioni militari dell'unità d'elite al-Radwan fino all'inizio del 2024, assumendo poi la responsabilità dell'unità centrale di addestramento dopo la morte di Wissam Tawil" ucciso in un raid a gennaio. “È con grande orgoglio che la resistenza islamica presenta oggi uno dei suoi grandi leader come martire sulla strada di Gerusalemme, e si impegna con la sua anima pura a rimanere fedele ai suoi obiettivi, alle sue speranze e al suo cammino fino alla vittoria”, ha dichiarato Hezbollah in un comunicato diffuso dall'emittente al-Manar, affiliata al gruppo, in un riferimento alla morte di Aqil, nel quale conferma anche l'uccisione di Wahabi e di altri 12 importanti militanti. Il Partito di Dio ha ricordato che Aqil ha preso parte a "una delle operazioni eroiche durante il confronto con l'invasione israeliana di Beirut all'inizio degli anni '80", in un riferimento all'attacco all'ambasciata americana in Libano nel 1983.
Israele chiude spazio aereo nel nord
Israele ha chiuso lo spazio aereo nel nord, da Hadera, a causa della situazione della sicurezza dopo il raid di ieri su Beirut. Lo riferisce Haaretz, secondo cui la decisione non coinvolge i voli internazionali e quelli nazionale diretti a Eilat.
Inviato Usa: "Disaccordo con Israele su escalation"
Gli Stati Uniti non stanno versando alcuna lacrima per l'uccisione del comandante di Hezbollah Ibrahim Aqil, tuttavia ribadiscono di non essere d'accordo con Israele sull'escalation e sul fatto che una guerra con il Libano faccia raggiungere gli obiettivi prefissati. "Ibrahim Aqil era responsabile dell'attentato all'ambasciata di Beirut 40 anni fa. Quindi nessuno versa una lacrima per lui”, ha detto McGurk intervenendo alla conferenza del Consiglio israelo-americano a Washington.
"Detto questo - ha subito aggiunto - abbiamo dei disaccordi con gli israeliani sulle tattiche e su come si misura il rischio di escalation. È una situazione molto preoccupante. Sono molto fiducioso che attraverso la diplomazia, la deterrenza e altri mezzi riusciremo ad uscirne". Ma poi ancora McGurk ha ribadito la posizione degli Stati Uniti: "Non pensiamo che una guerra in Libano sia il modo per raggiungere l'obiettivo di riportare le persone nelle loro case... Vogliamo una soluzione diplomatica a nord. Questo è l'obiettivo, ed è quello per cui stiamo lavorando”.
Hamas: "Israele pagherà a caro prezzo follia Beirut"
Israele pagherà a caro prezzo "il crimine" e la "follia" commessi a Beirut, con il raid di ieri nel quale sono stati uccisi due importanti comandanti di Hezbollah - Ibrahim Aqil e Ahmed Wahabi - e altri militanti del gruppo. Lo fa sapere Hamas, che già ieri aveva condannato "la brutale aggressione sionista".
Esteri
Elezioni Usa, più sicurezza per Trump e Harris: stessa...
La Camera approva all'unanimità il disegno di legge, ora il voto al Senato. L'ultimo sondaggio: sostanziale parità in Pennsylvania tra la dem e il tycoon
Dopo il nuovo presunto tentato omicidio di Donald Trump, la Camera Usa ha approvato all'unanimità un disegno di legge bipartisan per rafforzare il ruolo dei Secret Service nel garantire la sicurezza dei candidati alla presidenza, il tycoon e la dem Kamala Harris, nonché per i candidati alla vicepresidenza. Il disegno di legge, che è stato approvato con 405 voti e nessun contrario né astenuto, passerà al Senato. E, se venisse trasformato in legge, permetterebbe a Trump e Harris di avere lo stesso standard di protezione del presidente Joe Biden.
L'Enhanced Presidential Security Act, presentato dai deputati Mike Lawler e Ritchie Torres, chiede infatti al Secret Service di "applicare gli stessi standard per determinare il numero di agenti necessari per proteggere presidenti, vicepresidenti e i principali candidati alla presidenza e alla vicepresidenza". Il disegno di legge dà al Secret Service ampia discrezionalità su come stabilire i livelli di personale.
"Noi come governo federale abbiamo la responsabilità di garantire la sicurezza di questi candidati. Uno di loro diventerà presidente e l'elezione dovrebbe essere decisa dagli elettori alle urne, non dal proiettile di un assassino", ha detto Lawler ai giornalisti. "E se l'argomentazione dei servizi segreti è che non hanno abbastanza risorse o non hanno abbastanza personale - ha aggiunto . allora la questione deve essere affrontata immediatamente".
L'ultimo sondaggio: parità tra il tycoon e la dem in Pennsylvania
La vice presidente e candidata dem e l'ex presidente e candidato repubblicano sarebbero intanto sostanzialmente in parità in Pennsylvania, uno degli Stati che molti analisti considerano chiave per determinare l'esito delle elezioni di novembre. E' quanto emerge da un sondaggio del Washington Post a una settimana dal dibattito che gli elettori della Pennsylvania ritengono sia stato nettamente vinto da Harris. Secondo il sondaggio, la candidata dem è al 48% sia tra i probabili elettori che tra gli elettori registrati, mentre il tycoon è sostenuto dal 48% dei probabili elettori e dal 47% degli elettori registrati.
Oltre otto elettori registrati su 10 in Pennsylvania, prosegue il quotidiano, hanno riferito di aver seguito almeno una parte del dibattito presidenziale della scorsa settimana ed il doppio di loro ha assegnato la vittoria del duello a Harris, 54% contro il 27%, con il 17% che ha parlato di sostanziale pareggio.
La Pennsylvania è stata assegnata di misura ogni volta che il nome di Trump è stato sulla scheda elettorale. Nel 2016, l'ex presidente ha vinto lo Stato con meno di un punto percentuale. Quattro anni dopo, il presidente Joe Biden lo ha conquistato con un punto percentuale di vantaggio. Anche la corsa al Senato sembra essere serrata. Il senatore democratico Bob Casey ha il sostegno del 47% dei probabili elettori, mentre lo sfidante repubblicano, Dave McCormick, è sostenuto dal 46%.