Russia dichiara allerta anti-terrorismo in tre regioni al confine con Ucraina
Il comitato nazionale anti-terrorismo della Russia ha dichiarato oggi lo stato di allerta per tre regioni. Tensione al confine con la Bielorussia: "Escalation travolgerebbe l'intera regione"
L'Ucraina prosegue l'attacco nel territorio della Russia, nella regione di Kursk, e oltre 76mila persone lasciano l'oblast. Il ministero della Difesa russo, riporta la Tass, ha reso noto che unità militari di Mosca hanno attaccato uno "stazionamento di mercenari alla periferia meridionale di Sudzha, nella regione russa di Kursk, usando un missile con una testata termobarica". Sarebbero "15 i mercenari stranieri uccisi".
Bielorussia: "Violati nostri confini, escalation travolgerebbe intera regione"
Nel quadro di altissima tensione, lla Bielorussia parla di azioni criminali in relazione alla distruzione di "obiettivi aerei" entrati ieri sera nello spazio aereo bielorusso "dall'Ucraina".
Il ministero degli Esteri di Minsk, riporta l'agenzia BelTa, denuncia la "violazione del confine di Stato da parte di un gruppo di droni d'attacco lanciati dal territorio dell'Ucraina" e "abbattuti". Per il dicastero si tratta di un "incidente molto grave", di "azioni criminali che aggravano la situazione e costituiscono un tentativo pericoloso di allargare l'attuale zona di conflitto nella nostra regione".
"Invitiamo queste parti a fermarsi - dicono da Minsk - Se il conflitto dovesse allargarsi, travolgerebbe la regione intera e arriverebbe anche nei Paesi dell'Ue. Non ci sarebbero vincitori". Minsk minaccia inoltre di ricorrere al "diritto all'autodifesa e di rispondere in modo adeguato a qualsiasi provocazione o azione ostile". Intanto il ministro della Difesa, Viktor Khrenin, ha reso noto che Lukashenko ha ordinato alle truppe di rafforzare la presenza al confine con l'Ucraina e il dispiegamento nell'area di sistemi Iskander e Polonez.
Allerta anti-terrorismo
Il comitato nazionale anti-terrorismo della Russia ha dichiarato oggi lo stato di allerta per tre regioni sul confine con l'Ucraina: si tratta di Belgorod, Briansk e Kursk. La mossa, in risposta all'avvio nei giorni scorsi dell'offensiva ucraina in territorio russo, permetterà alle forze di sicurezza di restringere la libertà di movimento e il diritto alla privacy dei residenti.
Cosa significa e conseguenze
Nell'annunciare la misura il comitato fa riferimento "all'intento senza precedenti" dell'Ucraina di destabilizzare la situazione in diverse regioni, in particolare quella di Kursk dove le forze ucraine hanno causato "vittime tra la popolazione civile e distruzione di edifici civili". Quindi, conclude la nota, "al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e reprimere la minaccia di atti terroristici da parte di formazioni nemiche di sabotaggio" è stato dichiarato lo stato di allerta.
La misura permette di interrompere le reti di comunicazione, arrestare cittadini senza averli identificati, sequestrare veicoli, intercettare comunicazioni telefoniche e online e trasferire i residenti di queste regioni in "zone sicure". La regione di Kursk, dove anche oggi continuano i combattimenti, è in stato di emergenza dalla notte del 7 agosto quando sono iniziate le incursioni di centinaia di militari e mezzi corazzati ucraini. Anche diverse aree dalla provincia di Belgorod hanno subito interruzioni dell'energia elettrica a seguito degli attacchi delle forze ucraine.
Kiev: "Quaranta soldati uccisi in attacco a piattaforma gas Mar Nero"
La guerra si sposta anche in mare. Una quarantina di soldati russi sarebbero stati uccisi in un attacco delle forze navali russe contro una piattaforma per il gas nel Mar Nero, sostiene il portavoce della Marina di Kiev, Dmytro Pletenchuk, citato da Ukrainska Pravda, secondo cui le forze russe avrebbero radunato lì attrezzature e personale, con l'obiettivo di disturbare i segnali di navigazione satellitare per mettere in pericolo la navigazione civile.
"Non possiamo permettere una cosa del genere", ha affermato Pletenchuk, precisando che sulla piattaforma, che non era operativa, non c'erano civili. Alcuni video mostrano le immagini di una potente esplosione che sarebbe avvenuta nel sito, ma la sua autenticità non è stata verificata in modo indipendente.
Esteri
Musk cerca collaboratori geniali, l’annuncio e i...
Il magnate a caccia di personale 'super' per il Dipartimento che dovrà razionalizzare i costi del governo americano
Chi vuole, può aiutare - gratis - Elon Musk a tagliare i costi del governo americano. Il magnate boss di X e di Tesla e Vivek Ramaswamy, i co-direttori del dipartimento per l'Efficienza governativa (Doge) voluto da Donald Trump, hanno invitato gli americani "rivoluzionari a favore dello snellimento del governo e con un alto quoziente intellettivo" - disposti a lavorare più di 80 ore alla settimana a stipendio zero - a entrare a far parte della loro squadra.
L'account X del Doge ha pubblicato un curioso annuncio di lavoro: "Non abbiamo bisogno di altri generatori d'idee part-time. Abbiamo bisogno di rivoluzionari dal quoziente intellettivo super elevato disposti a lavorare più di 80 ore alla settimana per ridurre i costi".
Difficile discernere verità e finzione nei post del dipartimento il cui stesso diminutivo richiama un celebre meme di internet e il dogecoin. "Se sei tu, invia il tuo Cv a quest'account. Elon e Vivek esamineranno il migliore 1% dei candidati", si legge nel post.
In un post separato, Musk ha commentato l'annuncio: "In effetti, si tratta di un lavoro noioso, ci si fa un sacco di nemici e il compenso è pari a zero". Il magnate, uomo più ricco del mondo, ha promesso di ridurre la burocrazia federale di un terzo e di tagliare 2 miliardi di dollari dalla spesa pubblica statunitense, un'impresa che, ha detto, "comporta necessariamente qualche difficoltà temporanea".
All'inizio di questa settimana, Donald Trump ha annunciato la nomina di Musk e del 'patriota' di origini indiane e candidato alla presidenza Vivek Ramaswamy alla guida di Doge, affermando che: "Insieme, questi due meravigliosi americani apriranno la strada alla mia amministrazione per smantellare la burocrazia governativa, tagliare i regolamenti in eccesso, tagliare le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali - essenziali per il movimento 'Save America'". Trump ha descritto il nuovo dipartimento come il 'Progetto Manhattan' del nostro tempo, riferendosi al programma di ricerca guidato dagli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale finalizzato a creare la bomba nucleare.
Esteri
Israele “ha distrutto impianto nucleare segreto in...
La rivelazione di Axios. Hamas "pronto per cessate il fuoco nella Striscia". Nuovo "attacco pesante a Beirut". Raid su Gaza City, ucciso comandante della Jihad islamica
Israele ha distrutto un impianto nucleare segreto in Iran. Nella rappresaglia del 25 ottobre scorso, in risposta all'attacco condotto da Teheran il primo dello stesso mese, Israele avrebbe distrutto un impianto di ricerca nucleare clandestino a Parchin. Lo hanno rivelato tre fonti americane e due israeliane ad Axios, secondo cui il raid - che ha colpito un sito che in precedenza si considerava inattivo - avrebbe danneggiato in modo significativo gli sforzi di Teheran dell'ultimo anno per riprendere la ricerca nucleare a scopo militare.
Secondo un ex funzionario del governo israeliano informato sull'attacco, nel raid è stata distrutta un'attrezzatura sofisticata utilizzata per progettare gli esplosivi al plastico che circondano l'uranio in un dispositivo nucleare e sono necessari per farlo esplodere. L'impianto preso di mira è il Taleghan 2 nel complesso militare di Parchin, a circa 30 chilometri a sudest di Teheran, ha riferito ancora Axios, secondo cui la missione iraniana presso le Nazioni Unite non ha voluto commentare queste rivelazioni.
L'impianto faceva parte del programma iraniano di armi nucleari Amad fino a quando l'Iran non ha interrotto il suo programma nucleare militare nel 2003. Secondo l'Istituto per la scienza e la sicurezza internazionale, veniva utilizzato per testare gli esplosivi necessari a far esplodere un ordigno nucleare. Le immagini satellitari ad alta risoluzione acquisite dall'Istituto dopo l'attacco israeliano hanno mostrato che l'edificio Taleghan 2 è stato completamente distrutto, riferisce ancora il sito americano. Che, citando ancora le sue fonti americane e israeliane, rivela che l'attività ripresa di recente nell'impianto rientra negli sforzi del governo iraniano per condurre ricerche finalizzate allo sviluppo di armi nucleari ma che possono anche essere presentate come ricerche a fini civili. "Conducevano attività scientifiche che potevano gettare le basi per la produzione di un'arma nucleare. Era una cosa top secret. Una piccola parte del governo iraniano ne era a conoscenza, ma la maggior parte del governo iraniano no”, ha dichiarato un funzionario statunitense.
L'intelligence israeliana e statunitense ha iniziato a rilevare attività di ricerca a Parchin all'inizio di quest'anno, con scienziati iraniani che conducevano simulazioni al computer, ricerche su metallurgia ed esplosivi che potrebbero essere utilizzati per armi nucleari. Axios rivela infine che a giugno scorso funzionari della Casa Bianca avvertirono riservatamente gli iraniani in contatti diretti dei loro sospetti sul quell'impianto.
Hamas: "Pronti per cessate il fuoco a Gaza"
Sul fronte Gaza, Hamas si è intanto detta “pronta per un cessate il fuoco”. Lo ha dichiarato ad Afp Bassem Naim, membro dell'ufficio politico dell'organizzazione, esortando il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a “fare pressione” su Israele per “porre fine all'aggressione”.
“Hamas è pronta a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza se viene presentata una proposta di cessate il fuoco e a condizione che venga rispettata da Israele - ha detto Naim - Chiediamo all'amministrazione statunitense e a Trump di fare pressione sul governo israeliano per porre fine all'aggressione”.
"Attacco pesante a Beirut"
L'agenzia di stampa nazionale libanese ha riferito di un nuovo "attacco pesante" condotto con due missili sparati da un "aereo nemico" nel quartiere di Bourj al-Barajneh, nella periferia meridionale di Beirut. L'esercito israeliano ha comunicato di aver identificato diversi edifici nella periferia di Ghobeiry e Bourj al-Barajneh che l'esercito intende colpire poiché -afferma - vi si troverebbero obiettivi di Hezbollah.
"Per la vostra sicurezza e quella dei vostri familiari, dovete evacuare immediatamente questi edifici e quelli adiacenti e tenervi lontani da essi per una distanza non inferiore a 500 metri", ha scritto il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee in un post su X.
Cinque razzi sono stati intanto lanciati dal Libano in direzione della zona di Haifa, nel nord di Israele, confermano le forze israeliane. Un razzo è caduto su un cantiere e un uomo è rimasto lievemente ferito, riporta il Times of Israel.
Raid su Gaza City, ucciso comandante Jihad islamica
Diversi miliziani della Jihad islamica palestinese sono stati uccisi, tra loro un alto comandante, in un recente attacco aereo israeliano su Gaza City. Ad annunciarlo è l'Idf: secondo l'esercito e lo Shin Bet, il raid ha ucciso Alkaman Abd as-Salam Khalil Anbar, responsabile dei lanci di razzi della Jihad islamica a Gaza City. Anbar rivestiva inoltre un ruolo "significativo" nella catena di approvvigionamento di armi. Altri membri della Jihad islamica, coinvolti negli attacchi a Israele e alle truppe a Gaza, sono stati uccisi nell'attacco, secondo le stesse fonti, citate dal Times of Israel.
Diffuso nuovo video dell'ostaggio russo-israeliano Troufanov
La Jihad islamica ha diffuso intanto un nuovo video in cui l'ostaggio russo-israeliano Sasha Troufanov parla delle condizioni di detenzione. Troufanov era stato rapito insieme alla fidanzata e alla madre Lena il 7 ottobre dello scorso anno dal kibbutz Nir Oz mentre il padre era stato ucciso quello stesso giorno. Il video diffuso oggi è il quarto di Sasha Troufanov dal rapimento ed è stato trasmesso pochi giorni dopo che il giovane uomo ha compiuto 29 anni.
Ieri la madre di Sasha, Lena Troufanov, ha incontrato in Vaticano Papa Francesco, insieme ad altri ex ostaggi e loro familiari. Durante un incontro con la stampa la donna, che è stata tenuta in ostaggio a Gaza per 54 giorni, ha rivolto un appello ''con tutto il cuore'' perché venga fatto ''tutto il possibile per liberare il mio unico figlio e gli altri ostaggi'' ancora nell'enclave palestinese. Elena Troufanov si era detta ''molto preoccupata per come ho visto cambiato mio figlio. Sta male non solo fisicamente, ma anche mentalmente''.
Sullo sfondo del video di Troufanov si vede l'immagine del parlamentare Aryeh Deri, leader del partito religioso Shas. L'ostaggio si rivolge direttamente a Deri e gli chiede di influenzare le decisioni del governo di Benjamin Netanyahu in modo che lui e gli altri ostaggi non vengano abbandonati. "Non abbiamo più tempo. Senza un accordo sugli ostaggi non avremo possibilità di vivere. Israele, per favore salvaci", ha affermato Troufanov nel video.
L'ostaggio russo-israeliano cita anche l'ingresso delle forze di difesa israeliane (Idf) via terra in Libano. "Ci avete dimenticati", afferma. All'inizio del suo messaggio Troufanov sottolinea come, per la religione ebraica, sia importante salvare gli ostaggi. "Voglio ricordarvi che è consentito vendere un libro della Torah e usare il profitto ricavato per liberare un ebreo che è prigioniero", ha affermato. "Dopo un anno di prigionia e l'abbandono del governo. Ci avete dimenticati e siete andati in Libano", ha proseguito.
"Vi prego, non lasciate che Benjamin Netanyahu e il governo ci abbandonino e ci tolgano la vita. Per favore, non lasciate che decidano che il nostro destino sarà quello di morire qui nell'oscurità dei tunnel e di morire a Gaza senza sepoltura in Israele", ha aggiunto. Rivolgendosi a Deri, ha affermato che il leader dello Shas è "la luce in fondo al tunnel, che determina il destino della mia vita''.
Russia: "Colloqui con Hamas, priorità restano ostaggi"
La questione degli ostaggi ''resta prioritaria nei colloqui che la Russia sta portando avanti con il braccio politico di Hamas e con altre organizzazioni palestinesi", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. spiegando che la Russia sta lavorando attivamente, anche tramite le sue ambasciate nei paesi del Medio Oriente, per raggiungere un accordo che possa far tornare a casa gli ostaggi. Gli ostaggi civili sono "innocenti rispetto a qualsiasi crimine e la loro detenzione non è in alcun modo giustificabile", ha aggiunto.
Zakharova ha quindi chiesto il rilascio "immediato e incondizionato" di tutti i civili detenuti a Gaza, compresi "i nostri cittadini Alexander (Sasha) Troufanov e Maxim Herkin". Riguardo agli sforzi per garantirne il rilascio, Zakharova ha sottolineato che "i metodi politico-diplomatici si sono dimostrati i più efficaci".
Tregua in Libano, consigliere Khameni a Beirut "dopo ok Trump a piano"
Colloqui a Beirut per Ali Larijani, consigliere della Guida Suprema dell'Iran ed ex ministro degli Esteri di Teheran. All'indomani del faccia a faccia a Damasco con il leader siriano Bashar al-Assad, il consigliere di Ali Khamenei si è spostato in Libano, dove proseguono le operazioni militari israeliane contro Hezbollah, storicamente sostenuto dall'Iran, e anche i raid a Beirut. Al palazzo del Gran Serraglio, sede del governo libanese, Larijani ha incontrato il premier Najib Miqati e poi ad Ayn al-Tineh il capo del Parlamento libanese, l'inamovibile sciita Nabih Berri, riferisce il giornale libanese L'Orient Le Jour. A Berri, secondo il Wall Street Journal, l'ambasciatrice Usa in Libano ha consegnato ieri una bozza di proposta di cessate il fuoco.
L'agenzia iraniana Mehr scrive che "l'aereo con a bordo l'inviato della Guida Suprema è atterrato all'aeroporto internazionale di Beirut mentre i caccia" israeliani "effettuavano un bombardamento massiccio sulla zona di Dahiyeh", tradizionale roccaforte di Hezbollah nella periferia sud della capitale libanese.
La notizia dei colloqui a Beirut, mentre si intensificano le operazioni militari israeliane in Libano, arriva nel mezzo di un certo ottimismo negli ultimi giorni di funzionari israeliani e americani sul lavoro da parte degli Stati Uniti per arrivare a un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. L'allargamento dell'operazione di terra, sintetizza il Wall Street Journal, rischia di prolungare il conflitto, ma potrebbe essere una leva per i colloqui per la fine delle ostilità.
Secondo notizie di Channel 12 potrebbe arrivare entro oggi una risposta dal Libano a una proposta di cessate il fuoco inviata a Beirut tramite gli Stati Uniti. Ron Dermer, ministro per gli Affari strategici del governo Netanyahu, ha fatto domenica a Mar-a-Lago - ha scritto ieri il Washington Post - la prima tappa del suo viaggio negli Stati Uniti, per parlare della proposta israeliana, per poi andare a Washington ad aggiornare funzionari dell'Amministrazione Biden, compreso Amos Hochstein.
La proposta, ha scritto anche il Wall Street Journal, prevede a grandi linee che Hezbollah sposti tutte le sue forze e le sue armi a nord del fiume Litani e l'Esercito libanese e i peacekeeper dell'Onu avrebbero il compito di impedire il ritorno del gruppo nell'estremo sud del Paese dei Cedri. E, secondo funzionari israeliani citati dal giornale, Trump ha approvato il piano ed espresso la speranza che venga realizzato prima del suo ritorno nello Studio Ovale.
Funzionari israeliani, scrive ancora il Wsj, indicano come nodo la garanzia che Israele sia in grado di far rispettare l'accordo di cessate il fuoco se le Nazioni Unite e le Forze Armate libanesi non dovessero avere successo e Israele sta inoltre cercando strategie per escludere il riarmo di Hezbollah, anche con l'aiuto dei russi presenti in Siria in modo da impedire il contrabbando di armi dal Paese arabo al vicino Paese dei Cedri. E, aggiunge ancora il giornale citando una fonte informata sui negoziati, nonostante l'ottimismo da parte israeliana e statunitense, il governo libanese e Hezbollah avrebbero di recente respinto una richiesta di Israele di attuare un cessate il fuoco, proponendo invece che, oltre ai militari libanesi, israeliani e ai caschi blu, ci sia un quarto garante per lo stop alle ostilità, che - secondo la fonte del giornale - sarebbero probabilmente gli Usa.
Esteri
Massiccio attacco con droni su Odessa, incendi e un morto...
Danneggiati edifici residenziali, danni anche alla rete di condutture per il riscaldamento
Un massiccio attacco di droni russi sulla città portuale ucraina di Odessa, nella serata di ieri, ha causato la morte di una donna e almeno due feriti. A renderlo noto è stato il governatore militare Oleh Kiper su Telegram: "Sono stati danneggiati edifici residenziali, una chiesa e veicoli". Incendi sono scoppiati in diversi luoghi e risultano danni alla rete di condutture per il riscaldamento, ha ancora reso noto.
Ieri gli attacchi russi in Ucraina hanno ucciso almeno due civili e ne hanno feriti almeno 28 in 24 ore, hanno riferito le autorità regionali. Le difese aeree ucraine hanno abbattuto 21 dei 59 droni lanciati dalla Russia durante la notte, mentre 38 droni sono stati "persi", ha affermato l'Aeronautica militare. Gli attacchi russi contro l'oblast' di Donetsk hanno causato la morte di due persone e il ferimento di otto, ha riferito il governatore Vadym Filashkin.
Una persona è stata uccisa e due ferite nel villaggio di Novotroitske, e un civile è stato ucciso e un altro ferito nel villaggio di Shevchenko. Quattro residenti sono rimasti feriti nella città di Kostiantynivka e uno a Predtechyne, ha detto Filashkin.
Sempre ieri n drone russo ha colpito un condominio a Kharkiv, con due persone ferite da schegge. Anche un autista di 67 anni di una struttura medica è rimasto ferito a Kupiansk, ha riferito il governatore Oleh Syniehubov. A Kherson, 15 persone sono rimaste ferite negli attacchi russi, secondo il governatore Oleksandr Prokudin. Una società di servizi, una stazione dei pompieri e degli edifici residenziali sono stati danneggiati.
Due civili sono rimasti feriti durante gli attacchi russi contro la comunità di Myropillia nell'oblast di Sumy, ha riferito l' amministrazione militare regionale. Anche le oblast di Dnipropetrovsk, Kiev, Poltava, Luhansk, Mykolaiv e Zaporizhzhia sono stati attaccati, ma non sono state riportate vittime.
Putin aumenta risarcimenti per feriti gravi al fronte
Vladimir Putin ha intanto predisposto un drastico aumento dei risarcimenti per i soldati gravemente feriti al fronte in Ucraina, da tre milioni di rubli (28.500 dollari) a quattro, dopo che ieri aveva dato istruzioni al governo di ridurre quelli per i feriti lievi.
Dal 2022 tutti i feriti in guerra hanno ricevuto un risarcimento unico di tre milioni di rubli, indipendentemente dalla gravità della loro condizione. Secondo le nuove norme, riceveranno 3 milioni di rubli solo coloro che rimangono disabili dopo essere stati feriti. Gli altri potranno ricevere da un massimo di un milione di rubli, o anche un minimo di 100mila.