Giappone, aperta la corsa per la successione a Kishida: ecco i possibili ‘eredi’
I potenziali candidati alla guida del Partito liberaldemocratico
Aperta la corsa alla successione di Fumio Kishida alla guida del Partito liberaldemocratico del Giappone (Ldp). Tra i potenziali candidati a diventare il 'nuovo volto' dell'Ldp ci sono il ministro per il Digitale Taro Kono, 61 anni, l'ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba, 67 anni, e l'ex capo della diplomazia e segretario generale dell'Ldp Toshimitsu Motegi, 68 anni. Il 68enne ex ministro della Salute, Katsunobu Kato, viene indicato da alcuni come un possibile candidato di compromesso.
Ma c'è anche chi vuole lasciar spazio ai più giovani. Circolano i nomi del 43enne Shinjiro Koizumi, ex ministro dell'Ambiente e figlio dell'ex premier Junichiro Koizumi, e del 49enne Takayuki Kobayashi, ex ministro per la Sicurezza economica.
La corsa alla guida dell'Ldp potrebbe includere anche le donne. Viene fatto il nome della titolare degli Esteri, la 71enne Yoko Kamikawa. L'ex ministro per la Sicurezza economica, la 63enne Sanae Takaichi, e la 63enne Seiko Noda, con un passato alla guida del ministero degli Interni, sfidarono Kishida nel 2021 e potrebbero decidere nuovamente di scendere in campo. Per farlo serve il sostegno di almeno 20 parlamentari.
I media del Paese del Sol Levante sottolineano come Taro Kono abbia lasciato intendere che scenderà in campo e come siano arrivate manifestazioni di interesse anche da Toshimitsu Motegi, Sanae Takaichi e Shigeru Ishiba. Mentre all'interno della forza politica ci sarebbe un forte desiderio di vedere in corsa Shinjiro Koizumi.
Chi vince la corsa per la leadership del partito, con la scelta attesa per fine settembre (il mandato di tre anni termina il 30 e la scelta per la guida del partito deve avvenire tra il 20 e il 29 secondo le regole interne dell'Ldp), è sempre praticamente certo di diventare premier dato il dominio dell'Ldp in Parlamento. Le elezioni generali sono previste per il 2025. E il successore di Kishida potrebbe diventare il terzo premier del Giappone dalle dimissioni di Shinzo Abe nel settembre di quattro anni fa.
Esteri
Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
Esteri
Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
Esteri
Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.