George Clooney ‘irritato’ con Quentin Tarantino: “Amico, vaffa…”
L'attore ha reagito così all'affermazione del regista, secondo Clooney cui non sarebbe una vera star del cinema
George Clooney? Non è una vera star del cinema. Parola di Quentin Tarantino in dichiarazioni che hanno "un po' irritato" l'attore, tanto da aver reagito mandando 'a quel paese' l'amico regista di 'Pulp Fiction'.
In una nuova intervista per un servizio di copertina della "GQ", insieme a Brad Pitt, suo co-protagonista del nuovo film "Wolfs" (che sarà presentato in anteprima alla prossima Mostra del Cinema di Venezia), l'argomento Tarantino è stato affrontato e Clooney ha dichiarato: "Quentin ha detto delle cose su di me di recente, quindi sono un po' irritato da lui. Ha fatto un'intervista in cui nominava le star del cinema, e stava parlando di Pitt e di qualcun altro, e poi l'intervistatore fa: 'Beh, e George?'. E lui: 'Non è una star del cinema'. E poi ha letteralmente detto qualcosa del tipo: 'Nominami un film dal millennio in poi'". Continua Clooney: "E io: Dal millennio? È più o meno tutta la mia fottuta carriera". A questo punto Pitt ha riso. "Quindi ora sono tipo, va bene, amico, vaffanculo", ha aggiunto Clooney. "Non mi importa di parlare male di lui. Lui lo ha fatto con me. Ma no, sentite, siamo davvero fortunati a lavorare con questi grandi registi. Il regista e la sceneggiatura sono ciò che ti mantiene in vita".
Tecnicamente parlando, la carriera di Clooney risale ai primi anni Ottanta, ricorda "The Hollywood Reporter" che ha rilanciato l'intervista a "GQ". Ma è anche vero che dall'inizio del nuovo secolo ha avuto un notevole successo in film che vanno da "La tempesta perfetta" del 2000 alla trilogia di "Ocean's Eleven" (iniziata nel 2001), da "Gravity" del 2013 a "Ave, Cesare" del 2016. Clooney è stato il co-protagonista del film sceneggiato da Tarantino "Dal tramonto all'alba", mentre Pitt è apparso in un paio di film di Tarantino, tra cui "C'era una volta a... Hollywood" del 2019. Nell'intervista a "GQ" Brad Pitt ha detto che Tarantino "era piuttosto bravo" come attore "Dal tramonto all'alba", al che Clooney ha risposto: "Non era male". Pitt ha poi aggiunto: "C'è una scena che mi sfugge. Ma è davvero bravo".
Secondo "The Hollywood Reporter" non si è capito subito quale intervista di Tarantino stesse citando Clooney, anche se in passato il regista ha fatto notizia per aver definito gli attori Marvel "non vere star del cinema", sostenendo che le loro icone dei fumetti sono le vere star di quei film. A questo proposito, Clooney ha anche notato che il suo film "Batman & Robin" del 1997 non ha funzionato.
"Quando sono arrivato al punto di poter scegliere un film, ho preso tutto quello che mi capitava", ha detto Clooney. "Perché non capivo che sarei stato ritenuto responsabile del film. Così mi è stato offerto 'Batman & Robin', ho chiamato i miei amici dicendo: 'Sarò Batman!'. Non ci pensi bene. E poi, dopo averlo fatto per tre film, che non hanno funzionato, mi sono detto: Oh, sarò ritenuto responsabile. Devo tornare a scegliere: buona sceneggiatura, buon regista, se mi è permesso di scegliere. E questo significa che devi togliere i soldi dalla questione. Perché ricordate: quando sei famoso per la prima volta, quando qualcuno ti offre un sacco di soldi, pensi: 'Cazzo, non mi hanno mai offerto soldi prima. Non mi è mai stato offerto nulla'".
Spettacolo
Elisabetta Gregoraci, cure finite: “È stato un...
L'ultimo aggiornamento della conduttrice che dopo due ricoveri in ospedale stava finendo di curarsi in casa
Oggi Elisabetta Gregoraci ha finito le cure, che erano proseguite anche a casa dopo i due ricoveri in ospedale. "Da oggi - scrive in una storia Instagram, mostrando l'ultima flebo - sono sicura che sarà sempre meglio".
Solo ieri aveva scritto: "Le mie vene urlano vendetta. Io sono un po' stanca ma sono in fase di ripresa". Nel corso dei giorni la conduttrice ha sempre aggiornato i suoi follower sulle sue condizioni di salute, nonostante abbia preferito non scendere nel dettaglio. "Grazie per il vostro supporto - scrive ancora oggi - l'ho apprezzato tanto".
E poi uno sguardo al futuro. "Ho tanta voglia di ripartire - spiega - e di fare piano piano le mie cosine".
Spettacolo
Lutto per Pino Insegno, è morto il padre Armando
Aveva 92 anni. Mercoledì i funerali a Roma
Lutto per l'attore, doppiatore e conduttore di 'Reazione a catena' Pino Insegno e per il fratello Claudio, regista e attore. E' morto lunedì a Roma, all'età di 92 anni, il padre Armando. Le esequie si terranno domani, mercoledì 18 settembre, alle 11, presso la Chiesa parrocchiale di Regina Pacis nel quartiere romano di Monteverde.
Spettacolo
Morto Beppe Menegatti, regista e marito di Carla Fracci
Ne danno notizia all'Adnkronos fonti vicine alla famiglia. Aveva 95 anni
E' morto oggi a Roma il regista Beppe Menegatti, marito di Carla Fracci e curatore della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate. Aveva 95 anni. Ne danno notizia all'Adnkronos fonti vicine alla famiglia. Il decesso dopo un peggioramento delle ultime ore, questa mattina poco prima delle 7: era stato ricoverato in ospedale lo scorso 12 settembre. Al momento del decesso era vicino al regista il figlio Francesco.
Regista teatrale sulle orme di Luchino Visconti, Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica, di cui è stato collaboratore, autore di lavori originali che hanno unito danza, prosa e canto, il nome di Beppe Menegatti resterà per sempre legato a quello di sua moglie, di cui è stato anfitrione e mentore: Carla Fracci (1936-2021), considerata una delle più grandi ballerine del XX secolo e incoronata dal 'New York Times' come "prima ballerina assoluta". Per lei ha curato decine di regie di spettacoli di danza.
Beppe e Carla sono stati uniti da un matrimonio lungo 54 anni e dalla loro unione è nato nel 1969 il figlio Francesco, che fino all'ultimo in ospedale è stato accanto all'amato padre. La regina della danza mondiale e il regista si erano sposati nel 1964. Si erano incrociati per la prima volta nella sala prove della Scala e fu un colpo di fulmine per entrambi. "Ero l'ultimo di una fila di persone che entravano - ha raccontato Menegatti - in testa c'era Luchino Visconti, poi il coreografo Léonide Massine, quindi il compositore Franco Mannino e la costumista Lila De Nobili e poi io che portavo la borsa a Visconti. Lila si gira e dice: 'Luchino, non potrebbe essere questa qua la ragazza per la parte di Silvestra?'. E indica una fanciulla seduta per terra con i calzerotti rossi. Era Carla".
Nato come Giuseppe Menegatti a Firenze il 6 settembre 1929, fin da giovanissimo segue gli spettacoli del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e oltre che ad appassionarsi alla lirica, decide di intraprendere la strada di regista. Si iscrive all'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio D'Amico" a Roma, che gli riconosce una borsa di studio. Al termine degli studi, Beppe Menegatti viene ingaggiato da Luchino Visconti nel 1954-56, che lo incarica come aiuto regista in diversi spettacoli teatrali. Lavora poi con Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo, Luigi Squarzina, sempre in teatro, e in seguito in proprio come regista sia nel campo della prosa che in quello della lirica. Numerose le sue regie di opere liriche nei più importanti teatri del mondo.
Prima di dedicarsi completamente alla lirica e alla danza, nella seconda metà degli anni '60, Menegatti ha curato la regia delle pionieristiche rappresentazioni assolute in Italia di autori del 'teatro dell'assurdo' come Samuel Beckett, "Tutti quelli che cadono" e "Commedia", con un gruppo di noti attori fra i quali Paola Borboni, Lidia Alfonsi e Virgilio Gazzolo.
Spronato da Visconti, Menegatti già agli inizi degli anni '60 si occupa del teatro di danza ("Il balletto del festival dei Due Mondi", 1962), interesse che diventa primario grazie al matrimonio con Carla Fracci. Per esaltare la versatilità interpretativa della celebre moglie, si dedica all'ideazione di balletti drammatici, trovando spunti sia nella letteratura teatrale ("The Macbeths", 1969; "Il gabbiano", 1970; "Mirandolina", 1983, "Il lutto si addice ad Elettra", 1995), sia in quella operistica ("Il vespro siciliano, 1992) sia in biografie di personaggi storici che riadatta in drammaturgie ("Nijinskij memorie di giovinezza", 1989; "Alma Mahler G. W.", 1994; "Zelda, riservami un valzer", 1998).
Menegatti ha poi coadiuvato Carla Fracci nella direzione del corpo di ballo dell'Arena di Verona nel 1996-97. Nella convinzione di non perdere di vista il balletto narrativo, in quegli anni Menegatti ha costruito (con l'ausilio di diversi coreografi) frammenti di balletti che si credevano scomparsi, ha rintracciato partiture musicali rare e preziose con spirito di archeologo, ha consultato vecchi libri come fonti di scorci storici e di atmosfere che poi ha raccolto in vere e proprie sceneggiature a passo di danza con interventi di prosa. Di recente, nel 2021, è stato consulente per il film biografico sulla Fracci, diretto da Emanuele Imbucci e liberamente ispirato all'autobiografia 'Passo dopo passo' a cura di Enrico Rotelli. (di Paolo Martini)