Blinken in Israele, gelo di Hamas sui negoziati: “Progressi? Un’illusione”
Il segretario di Stato Usa incontra Netanyahu, ma i miliziani palestinesi puntano ancora una volta il dito contro il primo ministro israeliano che aveva espresso "cauto ottimismo" sui negoziati
Il segretario di Stato Usa Antony Blinkn è atteso oggi in Israele per "proseguire gli intensi sforzi diplomatici", dopo il cauto ottimismo emerso dai negoziati di Gaza per una tregua alla guerra che riprenderanno, ad alto livello, in Egitto entro la fine della prossima settimana, ma a livello di sherpa entro breve. Hamas, che non ha inviato una sua delegazione alle trattative con mediatori Qatar, Egitto e Stati Uniti, tuttavia gela le aspettative sottolineando che pensare a progressi sull'accordo è "una illusione".
La nona missione di Blinken nella regione dall'inizio della guerra lo scorso 7 ottobre arriva poco dopo la presentazione, da parte degli Usa, di una proposta ponte con la possibilità, a detta di tutti i mediatori, di chiudere il negoziato. "Quello che abbiamo fatto è cercare di costruire un ponte fra i buchi rimasti nella proposta di accordo in modo che, in linea di massima, una intesa sia è ora pronta per essere chiusa, attuata, e portata a termine", aveva commentato una fonte dell'Amministrazione Biden. Fonti di Hamas invece parlano dell'imposizione dei diktat americani e non di un accordo.
Blinken in Israele incontrerà quindi il Premier Benjamin Netanyahu e altri esponenti di spicco. Ieri Israele ha espresso "cauto ottimismo" sui negoziati. Il portavoce di Hamas, Jihad Taha, ha però denunciato ad al Jazeera che Tel Aviv ha aggiunto condizioni con l'intenzione di far saltare la possibilità di un accordo.
Raid Israele a Gaza, morti 18 membri della stessa famiglia
Intanto, almeno 18 palestinesi appartenenti alla stessa famiglia sarebbero rimasti uccisi in un raid israeliano contro la città di Zawayda. Decine di altre persone sono rimaste ferite, hanno denunciato fonti dell'ospedale di al-Aqsa di Deir al Balah, dove le vittime sono state ricoverate, precisando che l'attacco è avvenuto ieri. Israele ha nel frattempo diramato altri ordini per l'evacuazione di città prese di mira. Il razzo ha colpito due magazzini vicini usati come rifugio dagli sfollati e si trovano all'ingreso di Zawayda. E' morto il capofamiglia Sami Jawad al-Ejlah, un commerciante che si coordinava con l'Idf per portare carne e pesce nella Striscia. Insieme a lui sono morte le sue due mogli e 11 dei loro figli di età compresa fra i due e i 22 anni. Una nonna e altri tre parenti. "Era un uomo di pace", così viene descritto dai vicini. Più di 40 persone erano nel magazzini al momento del bombardamento.
Uccisi due esponenti di spicco di Hamas a Jenin
Due importanti operativi di Hamas sono stati intanto uccisi ieri sera mentre si spostavano in auto da un drone israeliano nella città di Jenin, in Cisgiordania, hanno reso le forze dell'Idf e l'intelligence dello Shin Bet in un comunicato congiunto. Le vittime - denuncia Idf - sono stati coinvolti nella pianificazione di un attacco nella Valle del Giordano in cui è rimasto ucciso il 23enne Yonatan Deutsch e un altro civile è stato ferito. Sono stati identificati come Ahmed Abu Ara, di Aqqaba, e Raafat Dawasi, di Silat al-Harithiya. Abu Ara era stato inoltre coinvolto in altri attacchi e aveva svolto un ruolo nella produzione di esplosivi per Hamas e Dawasi era ai vertici della struttura di Hamas a Jenin, precisa lo Shin Bet.
"Oltre 40mila morti a Gaza dal 7 ottobre"
Il bilancio aggiornato dell'offensiva militare lanciata da Israele contro la Striscia di Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre da parte del Movimento di Resistenza Islamica (Hamas) conterebbe ora 40.099 palestinesi uccisi e 92.609 feriti. A dirlo è il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, che ha denunciato nel suo ultimo rapporto altri due massacri a opera di Israele che, da sabato, hanno provocato 25 morti e 72 feriti. "Ci sono vittime sotto le macerie e sulle strade che le ambulanze e la protezione civile non sono in grado di raggiungerle". Risultano disperse 10mila persone, quindi il bilancio delle vittime potrebbe essere ancora più alto di quello diffuso oggi.
Esteri
Ex portavoce governo Israele: “Operazione fenomenale,...
"Spero che l'eliminazione di migliaia di terroristi di Hezbollah dal campo di battaglia in una fenomenale operazione di intelligence incoraggerà il proxy dell'Iran ad arretrare, così che 60mila sfollati israeliani possano tornare sani e salvi nelle loro case" nel nord del Paese. Lo afferma all'Adnkronos l'ex portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, commentando l'operazione attribuita allo Stato ebraico nel paese dei cedri, dove nelle scorse ore sono esplosi simultaneamente i cercapersone di moltissimi presunti militanti di Hezbollah. Secondo il ministero della Sanità di Beirut, il bilancio provvisorio è di almeno otto morti, tra cui una bambina, e circa 2.800 feriti.
"Nessuno può dire chi sia dietro l'attacco simultaneo a migliaia di terroristi di Hezbollah che hanno lanciato missili e droni suicidi in Israele negli ultimi 11 mesi. Israele ha ripetutamente avvertito Hezbollah di fare marcia indietro e cessare la sua aggressione", aggiunge Levy.
Esteri
Nuova commissione Ue, la squadra di Ursula
Fitto vicepresidente esecutivo
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato oggi a Strasburgo la squadra per i prossimi 5 anni. Raffaele Fitto sarà vicepresidente esecutivo a Coesione e Riforme.
Esteri
Hezbollah, perché tutti usano i cercapersone:...
Cercapersone e corrieri sono i metodi usati per evitare raid mirati
Pochi mesi fa, il 13 di febbraio, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva chiesto a tutti i membri del partito di smettere di usare telefonini, di distruggerli, seppellirli o chiuderli in una scatola di ferro. "In questa fase, sbarazzatevi di tutti i cellulari, sono agenti di morte", aveva dichiarato dopo l'uccisione di comandanti in raid mirati di Israele (dallo scorso sette ottobre più di 20 operativi sono morti in raid mirati lontani dalla linea del fronte, fra cui tre comandanti delle forze speciali Radwan).
Il low tech è stata quindi la scelta obbligata di Hezbollah per evadere le sofisticate tecnologie di sorveglianza israeliane anche se il 'partito di Dio' basato in Libano ha anche lanciato operazioni per "accecare" Israele, le sue telecamere di sicurezza, i sistemi di telerilevamento, droni e la sua capacità di effettuare intrusioni nei cellulari e nei computer.
Sul campo di battaglia quindi, i cellulari hanno lasciato il posto ai pager, che oggi sono esplosi in tutto il paese forse dopo una nuova fornitura difettosa o un atto di sabotaggio ai server, con l'installazione di uno script che ha surriscaldato la batteria al litio che è quindi esplosa. Hezbollah ricorre anche a messaggeri o una rete di linea fissa che risale all'inizio degli anni duemila. E' stato anche introdotto un codice per parlare di a armi e luoghi di incontro che viene aggiornato quasi ogni giorno e trasmesso agli utenti da corrieri.
Lo scorso 28 dicembre Hezbollah aveva chiesto a tutti i residenti del sud di disconnettere le telecamere di sicurezza da internet, uno dei mezzi usati da Israele per riconoscere possibili bersagli. E a febbraio aveva chiesto a chi si trovava al fronte di non portarsi dietro un cellulare. Con controlli a sorpresa dei comandanti. Ma anche a Beirut i vertici del partito evitano di portarsi dietro alle riunioni un cellulare.
Erano state prese anche misure per mettere in sicurezza la rete locale private di telefonia mobile, finanziata dall'Iran una ventina di anni fa con cavi di fibra ottica dalle basi del partito a Beirut agli insediamenti del sud del Paese, alla valle della Bekaa a est, dopo una sospetta intrusione di Israele. I tecnici di Hezbollah avevano suddiviso la rete in sotto reti.
Il pager riceve notifiche o messaggi senza essere allacciato a una rete internet. Anche se sono usati molto di meno del loro periodo di gloria, negli anni novanta, sono ancora usati in alcuni settori specializzati, tipicamente negli ospedali.