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Lampadari moderni: ecco come valorizzarli in maniera efficace

La grande varietà di lampadari moderni che il mercato dell’illuminazione mette a disposizione in questi anni fa sì che qualunque esigenza di arredamento possa essere soddisfatta con facilità. Si spazia, infatti, da prodotti elaborati ad altri più essenziali; modelli che di volta in volta possono essere minimalisti o ricchi di dettagli artistici, ma comunque di tendenza. Che si tratti di lampade a sospensione o di soluzioni alternative, le installazioni luminose progettate secondo uno stile contemporaneo hanno la capacità di valorizzare qualunque stile di arredo attraverso trasparenze e giochi di luce, così che lo spazio abitativo possa essere addirittura rivoluzionato. Nelle prossime righe cercheremo di capirne di più, e soprattutto scopriremo dove è possibile comprare online i lampadari moderni migliori.

I migliori marchi di Crotti Lampadari

Visitando il sito web crottilampadari.it si può scoprire un negozio ricco di soluzioni per chiunque abbia la necessità di acquistare lampadari a sospensione, applique, lampade da terra o qualunque altro tipo di corpo illuminante. Il catalogo di questo store online permette di comprare articoli dei migliori marchi del settore, caratterizzati da materiali di qualità e da uno stile innovativo: ciò che serve per assicurare i più alti standard di efficienza.

I materiali di composizione

Sono numerosi i materiali con i quali possono essere realizzati i lampadari moderni, a cominciare dal vetro: ma occorre menzionare anche il metallo – declinato in tutte le sue varianti -, la plastica, la ceramica e il legno. Il vetro, però, può essere considerato il re di tutte le proposte, per la sua nobiltà e per la sua trasparenza. Ovviamente può essere lavorato in modo da offrire una resa estetica differente a seconda dell’obiettivo che ci si propone di raggiungere: ecco, allora, lampadari in vetro ambrato, in vetro fumé, in vetro satinato, in vetro iridato e, ovviamente, in vetro colorato. Tante soluzioni per il cristallo e la sua resa scenica a dir poco significativa.

La tendenza del quiet luxury

Avete mai sentito parlare del quiet luxury? Si tratta di un trend che si è diffuso da poco, in realtà proveniente dal mondo del fashion e poi adattato al comparto del design di interni. Stiamo parlando in sostanza di una proposta di lusso che fa della discrezione il proprio tratto distintivo: una vera e propria filosofia secondo la quale lo stile è definito da forme ricercate e materiali sofisticati, ma sempre con sfumature delicate. Ebbene, anche i lampadari moderni possono adottare questo trend, come dimostrano i modelli in cristallo e vetro.

Il vetro, materiale nobile per eccellenza

Il vetro è un materiale decisamente diffuso per la progettazione e la realizzazione di lampadari, anche grazie alla sua malleabilità e alla sua duttilità: caratteristiche grazie a cui risulta in grado di sopportare una grande varietà di procedimenti di trasformazione e di lavorazioni, da cui derivano prodotti di valore artistico assoluto. Un esempio noto a tutti può essere individuato nei lampadari realizzati in vetro di Murano, vero e proprio simbolo del Made in Italy. Il vetro liscio può essere valorizzato da decorazioni create con lavorazioni della superficie che mirano a cambiare la sua texture. Negli ultimi tempi si stanno diffondendo sempre di più i lampadari in vetro scanalato, caratterizzati da motivi a costolature dritte o curve; non meno interessanti sono le lampade in vetro alveolare, le sospensioni in vetro balloton e i diffusori in vetro irregolare.

Le caratteristiche dei lampadari in metallo

Il metallo, d’altro canto, si presta alla creazione di intricati reticoli e filamenti dalla resa estetica lieve, con lamine delicate: ne derivano corpi illuminanti e paralumi alquanto eleganti. Si tratta di un materiale che per lungo tempo è stato accostato allo stile industriale, ma che si adatta alla perfezione anche alle necessità del light design di oggi. Con il metallo è possibile dar vita a lampadari minimal, con un’estetica semplice ma non per questo banale. Lungi dal rappresentare un materiale pesante o statico, come veniva percepito fino a qualche tempo fa, il metallo può essere declinato in tante soluzioni: ecco, allora, i lampadari in acciaio goffrato, verniciato, laccato, lucidato, satinato o inox. Le opzioni decorative sono quasi infinite, a maggior ragione nel caso in cui si preveda un abbinamento con il cristallo o con il legno.

Un asso della comunicazione e maestro nelle relazioni con i media, questa figura chiave gestisce con destrezza la nostra strategia di promozione, elevando la visibilità e l’immagine del nostro marchio. Con un occhio sempre attento ai dettagli e una rete di contatti nell’industria dei media, è responsabile di costruire e mantenere relazioni fruttuose con i nostri partner strategici. Il suo tocco esperto nel plasmare la narrativa pubblica è fondamentale per posizionarci come leader nel nostro settore.

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Curiosità

Voglia di buon cinema? Ecco 3 film recenti e acclamati da...

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La settima arte è forse la più coinvolgente ed apprezzata a livello mondiale. Se anche tu come me adori il buon cinema, i film ben scritti, recitati ed interpretati con maestria assoluta, allora lasciati consigliare alcuni titoli davvero imperdibili: di quelli che quando se ne parla a cena non puoi proprio fare la figura di non aver visto!

Grazie ai consigli di Filmissimo.it andiamo a presentarvi questi nuovi film recenti da non perdere.

Come accennato sono tutte produzioni recenti, molto acclamate da pubblico e critica, con caratteristiche molto particolari che non le rendono forse adatte a tutti i tipi di pubblico, ma solo per veri intenditori.

Povere Creature (2023)

I fan di Lanthimos si moltiplicano ad ogni nuova uscita al cinema firmata dal regista greco. A parlarvi, in questo caso, è un vero sostenitore della prima ora. Sin da quando in TV ho visto “The Lobster”, nel 2014, ho capito che Yorgos aveva qualcosa di speciale. In questo film, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, il regista si cimenta con un cast davvero d’eccezione, in una storia che parla di auto affermazione ed emancipazione femminile. Il tutto, come sempre, condito dagli stravaganti ingredienti che da sempre caratterizzano le sue creazioni. Creature (povere) mostruose, personaggi bizzarri e fantasiose ambientazioni a fare da sfondo alla vicenda umana di Bella Baxter, interpretata magistralmente da Emma Stone, e del suo padre/creatore, Willem Dafoe. Bella è una ragazza a cui è stato trapiantato integralmente il cervello: all’inizio cammina a malapena, poi intraprende un lunghissimo viaggio alla scoperta di sé stessa. Il film, nonostante la serietà delle tematiche affrontate, offre non solo riflessioni ma anche qualche sana risata. Un moderno, socialmente impegnato Frankestein che ha ottenuto un consenso unanime di pubblico e critica. 

Bones and All (2022)

L’acclamato ritorno in veste di collaboratori tra Timothee Chalamet e Luca Guadagnino si è “consumato” in questa sconvolgente pellicola. In tanti, me compreso, non avevano letto la sinossi prima di recarsi al cinema ODEON di Camden Town a vederlo. Ritrovarsi sorprendentemente davanti a scene di sesso estremo, parolacce ma, soprattutto, del buon vecchio cannibalismo esplicito potrebbe essere un deal breaker per la maggior parte del pubblico generalista. A me la cosa non dispiaceva affatto e anzi, già dal primo morso affondato nella carne putrefatta di un cadavere, ho deciso che questo film doveva per forza essere un capolavoro, e che forse uscire di casa col freddo gelido e raggiungere i miei amici non era stata poi un’idea così sbagliata. Una pellicola intrigante e sorprendente, ricca di colpi di scena inaspettat,i con un grandissimo Mark Rylance. Forse non il capolavoro della filmografia del regista Palermitano, ma comunque un piacevolissimo passo in avanti verso i suoi ultimi lavori, perfetto per una serata un po’ spooky davanti alla TV.

Saltburn (2023)

Per continuare sulla stessa scia e concludere in bellezza, come non citare anche il fortunatissimo Saltburn, per mesi in testa alle produzioni Netflix più streamate sulla piattaforma. Non esattamente la più adatta da guardare insieme ai propri genitori (parlo per esperienza), ma comunque una gradevolissima epopea adolescenziale a tinte decisamente scabrose. L’interpretazione e la regia sono davvero di primissimo livello, ispirate da una colonna sonora d’eccezione (da qui il rinnovato successo di Time to Pretend degli MGMT e la evergreen Murder on the Dance Floor). Il film, che può contare sulle performance, tra gli altri, di Barry Keoghan e Jacob Elordi, offre uno spaccato sull’ipocrisia nobiliare, proponendo allo spettatore la più incredibile e controversa scalata sociale mai rappresentata sul grande schermo. Quella del giovane Oliver, da ragazzo meno popolare della scuola a invitato nel bellissimo e sfarzosissimo castello di Saltburn. La sua permanenza a corte, tuttavia, non sarà certo priva di incredibili risvolti narrativi, che andranno a caratterizzare una storia dalle pieghe profondamente macabre e disturbanti. 

Queste tre pellicole, se non le avete già viste, vanno recuperate assolutamente! Ognuna di esse è unica a suo modo, con colpi di scena incredibili e scene fortissime che sono passate alla storia del cinema già a pochi anni dalla loro prima messa in onda, per una serata in TV da ricordare.

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Curiosità

Quando è nato YouTube: fondatori, primo video e altre...

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Quando è nato YouTube? Nel 2005, tre ex dipendenti di PayPale fondatori di YouTube – Chad Hurley, Steve Chen e JawedKarim – decisero di risolvere un problema semplice ma comune: come condividere i propri video in maniera rapida e semplice. YouTube nacque il 14 febbraio 2005 in un garage, come molte grandi idee del mondo tech. 

Il primo video caricato fu “Me at the Zoo“, con Jawed Karimdavanti alla gabbia degli elefanti nello zoo di San Diego. Quel breve filmato, di appena 18 secondi, segnò l’inizio di una rivoluzione. Da un’idea semplice e quasi amatoriale, si sviluppò una piattaforma che oggi è uno dei pilastri della comunicazione digitale globale.

Condividere i video in modo semplice e veloce

Quando è nato YouTube non c’era un grande piano strategico e nessun investimento importante, bensì un’esigenza concreta e quotidiana: i fondatori di YouTube Hurley, Chen e Karim, cercavano una soluzione semplice per condividere i loro video amatoriali. Le tecnologie dell’epoca erano troppo macchinose: i file erano troppo grandi per essere inviati via email e i social media non supportavano contenuti video. Fu proprio in quel contesto che nacque l’idea di una piattaforma capace di superare queste difficoltà. 

Chi sono i fondatori di YouTube?

Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim, tre menti diverse, un’unica visione: rivoluzionare la condivisione dei contenuti video online. Hurley, con la sua formazione in design, aveva lavorato al logo di PayPal, dove aveva conosciuto Chen e Karim. L’esperienza nel mondo digitale li spinse a unire le loro competenze per sviluppare qualcosa di nuovo. Hurley si concentrò sull’aspetto visivo della piattaforma, Chen sulla parte ingegneristica e Karim, anche se meno coinvolto nelle fasi successive, ebbe un ruolo cruciale nell’ideazione del progetto. Il mix perfetto di creatività e tecnica ha reso possibile la nascita di uno dei fenomeni più grandi della rete. Senza dubbio, possiamo affermare che l’incontro di queste tre figure è stato determinante per la creazione di YouTube.

Il primo video di YouTube: Me at the Zoo

Il 23 aprile 2005, un video di soli 18 secondi, intitolato “Me at the Zoo”, venne caricato su una piattaforma appena nata. Non ci si aspetterebbe che un video così semplice, girato nello zoo di San Diego con un giovane Jawed Karim che scherza davanti a una gabbia di elefanti, potesse avere un impatto storico. Eppure, è stato il primo video caricato su YouTube. Nessun montaggio sofisticato, nessun copione elaborato: solo una videocamera puntata, una breve osservazione sugli elefanti e l’avvio di un progetto che avrebbe stravolto il modo di condividere video. Quel momento, apparentemente banale, ha segnato una svolta. Il video è diventato simbolo di una nuova era, dove chiunque poteva trasmettere online se stesso e avere una voce nel mondo digitale.

Guarda il primo video di YouTube “Me at the Zoo

Dopo 1 anno dal lancio YouTube valeva 1,65 miliardi di dollari

Google notò il potenziale e, nel 2006, comprò YouTube per 1,65 miliardi di dollari. L’operazione fu un colpo di genio. In poco tempo, quella che era una piccola piattaforma amatoriale si trasformò in un gigante mediatico. Non più solo brevi video amatoriali, ma contenuti di ogni tipo: spettacoli in diretta, eventi globali e serie originali. Oggi, YouTube è una vetrina mondiale, capace di dare spazio a creatori di ogni angolo del pianeta.

YouTubeuna rivoluzione che ha dato voce a milioni di persone

Quando è nato YouTube tutto è cambiato: in un attimo, chiunque con una connessione poteva pubblicare video e farli vedere al mondo. Non servivano né mezzi costosi né competenze particolari, solo una videocamera e un’idea. È stata una democratizzazione del video, una rivoluzione che ha dato voce a milioni di persone, creando nuove dinamiche. Oggi i video non sono solo intrattenimento: possono ispirare, educare, persino cambiare il corso di eventi globali. Da quel primo upload amatoriale nel 2005, YouTube è diventato la vetrina di creatività e innovazione, abbattendo barriere che sembravano insormontabili.

Il successo degli YouTuber

YouTube non è solo una piattaforma per video, ma un motore culturale che ha trasformato il panorama mediatico. Sin dal suo debutto, ha dato vita a fenomeni virali, contribuendo alla nascita di nuove figure professionali: gli YouTuber. Queste personalità, partite spesso da semplici video amatoriali, sono diventate influenti al punto da modificare il modo in cui i contenuti vengono consumati e persino prodotti. Il successo globale di YouTube ha permesso a chiunque di pubblicare un video e diventare protagonista di una scena prima riservata a pochi. I contenuti, dai vlog quotidiani a complessi documentari, hanno iniziato a plasmare intere generazioni.

Non solo intrattenimento, ma anche educazione: YouTube ha rivoluzionato l’apprendimento, rendendo accessibili corsi e tutorial di ogni genere. Dai trucchi per riparare oggetti fino alle discussioni su questioni sociali e politiche, la piattaforma è diventata uno strumento per cambiare la narrazione globale. L’impatto sulla musica è stato altrettanto forte: artisti sconosciuti hanno raggiunto il successo grazie a video virali, bypassando i tradizionali canali discografici.

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Attualità

HyperSport Responder: l’ambulanza da 395 km/h che...

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Quando ci viene in mente un mezzo di soccorso, ci immaginiamo il solito veicolo pratico, progettato per arrivare il più velocemente possibile dove c’è un’emergenza. Ma, come spesso accade, a Dubai le cose funzionano in modo un po’ diverso. Qui anche un mezzo sanitario può diventare un vero e proprio bolide di lusso. La HyperSport Responder, con una velocità massima di 395 km/h, non è solo un mezzo di soccorso ma detiene il record mondiale come l’ambulanza più veloce (e costosa) mai costruita: roba da Guinness, insomma.

Una supercar che diventa ambulanza

Dimentica quello che sai sulle ambulanze. Questa è basata sulla Lykan HyperSport, una supercar di cui esistono solo sette esemplari al mondo. Il prezzo? Oltre 3 milioni di euro per ciascuna. Già qui la cosa fa riflettere. Ma non è solo questione di soldi: c’è lusso dappertutto. Dai fari tempestati di diamanti agli interni placcati in oro. Sì, hai letto bene. Oro.

E sotto il cofano? Ovviamente non poteva mancare un motore degno di una vettura sportiva: parliamo di un Porsche twin-turbo da 780 cavalli. Questo bestione è capace di far schizzare il veicolo da 0 a 100 km/h in meno di tre secondi. Sì, hai capito bene! È roba che ti lascia a bocca aperta, soprattutto se pensi che stiamo parlando di un servizio di emergenza e non di una macchina da pista. Surreale, vero?

Nonostante tutta questa potenza, la Lykan HyperSport non si dimentica di essere lussuosa. I fari decorati con 440 diamanti e gli interni placcati in oro la rendono unica nel suo genere. Se fosse solo una macchina di lusso, già sarebbe assurda, figuriamoci come ambulanza!

Un’ambulanza contro il tempo

Ma torniamo alla domanda principale: tutta questa velocità serve davvero in situazioni di emergenza? Secondo Khalifa bin Darrai, CEO della Dubai Corporation for Ambulance Services (DCAS), l’obiettivo è ridurre i tempi di risposta. In una città come Dubai, con traffico caotico e strade affollate, arrivare in fretta è essenziale. Potrebbe essere la differenza tra salvare o meno una vita.

La HyperSport Responder non è solo un “giocattolo” di lusso. È stata pensata per situazioni molto specifiche, come il trasporto rapido di organi vitali o per soccorrere in aree dove il traffico è davvero bloccato. Certo, però, non tutti sono convinti che una velocità del genere basti da sola. Oltre alla velocità, c’è bisogno di spazio e comfort, e questo tipo di supercar non è esattamente famosa per la sua capienza interna.

Un gioiello tecnologico

Oltre alla velocità, questo mezzo è un vero e proprio concentrato di tecnologia. Il motore potente è solo l’inizio. La HyperSport Responder è equipaggiata con un display olografico 3D, un sistema di navigazione satellitare ultra moderno e una connessione internet continua per restare sempre in contatto con gli ospedali. Insomma, è un mix tra un bolide da corsa e una sala operativa volante.

Ma, nonostante tutte queste caratteristiche futuristiche, c’è chi si chiede quanto sia davvero utile in situazioni più complesse. Alcuni pensano che, più che un’ambulanza, sia una mossa per promuovere l’immagine di Dubai come città ultramoderna. E, guardando il design, viene proprio il sospetto che un po’ di marketing ci sia dietro.

Un’ambulanza da record in una città da record

Non sorprende che questa innovazione sia stata introdotta proprio a nella città degli Emirati, la città dove lusso e innovazione vanno a braccetto. Negli Emirati Arabi, supercar come questa non sono una novità, nemmeno per le forze dell’ordine. La polizia ha un parco auto che comprende Ferrari, Lamborghini e persino Bugatti. Aggiungerne una come ambulanza sembra perfettamente in linea con il loro stile di vita esagerato.

Ma fuori da Dubai? Forse sarebbe meno utile. In molte città, infatti, la cosa più importante per un’ambulanza non è tanto la velocità, quanto la capacità di muoversi agilmente tra le strade strette o bloccate. In questo senso, la HyperSport Responder sembra più una vetrina di lusso che un vero strumento pratico.

C’è chi, però, pensa che veicoli così avanzati possano davvero migliorare i servizi di emergenza, soprattutto in grandi città congestionate. Forse un giorno vedremo ambulanze come la HyperSport Responder girare per le strade di tutto il mondo. Chi lo sa.

Un’ambulanza che racconta una città

A pensarci bene, la HyperSport Responder racconta sicuramente molto di Dubai. È una città che non si accontenta mai dell’ordinario e cerca sempre di superare qualsiasi limite, ebbene sì, anche quando si parla di sanità. Questo veicolo è la perfetta incarnazione di lusso e innovazione che definisce Dubai, dove anche le cose più inaspettate diventano occasione per stupire.

Quest’ambulanza rivoluzionaria sarà davvero la svolta nel mondo dei soccorsi? Questo solo il tempo ce lo dirà. Per ora continuerà a far parlare di sé, come un simbolo di una città che non smette mai di sorprendere.

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