Tim Walz accetta la nomination a vice di Kamala Harris: “Onore della vita”
Il governatore del Minnesota sul palco della Convention dem di Chicago. Con lui anche Bill Clinton e Oprah Winfrey. No a leader pro Gaza alla kermesse
Alla Convention democratica di Chicago è stata la notte di Tim Walz, governatore del Minnesota che si è presentato sul palco della terza giornata della kermesse accettando la nomination a vice di Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca. "È l'onore della mia vita accettare la nomina a vicepresidente degli Stati Uniti", ha detto Walz, ringraziando Harris per averlo scelto.
Tra i relatori figuravano anche altri volti noti del Partito Democratico, tra cui l'ex presidente Bill Clinton, il leader della minoranza alla Camera Hakeem Jeffries e l'ex presidente della Camera Nancy Pelosi. La convention si è concentrata sul tema della “lotta per le nostre libertà”, con relatori che hanno messo in risalto l’attacco del 6 gennaio al Campidoglio e i diritti in tema di riproduzione.
Walz: "Kamala è pronta, se lottiamo vinciamo"
Ex allenatore di football al liceo, Walz ha sottolineato con molte analogie sportive la sua formazione, parlando del suo lavoro come insegnante in Minnesota e come membro del Congresso e governatore. Ha anche parlato dei problemi di fertilità di sua moglie mentre la sua famiglia osservava commossa il discorso nell'arena della convention. "Fatevi gli affari vostri", ha detto Walz agli avversari dal palco parlando di diritti riproduttivi, per poi delineare la presidenza Harris, compreso il taglio delle tasse per la classe media e la creazione di alloggi più accessibili.
"Potreste non saperlo, ma non ho tenuto molti discorsi importanti come questo", ha spiegato Walz per chiudere la terza notte della Convention, ma, ha aggiunto, "ho fatto molti discorsi di incoraggiamento".
"Abbiamo la squadra giusta, Kamala Harris è tosta, Kamala Harris ha esperienza e Kamala Harris è pronta. Il nostro compito è entrare in trincea e bloccare e contrastare. Un centimetro alla volta, un metro alla volta, una telefonata alla volta, un bussare alla porta alla volta, una donazione di 5 dollari alla volta" perché "quando lottiamo, vinciamo", ha concluso.
Bill Clinton, Oprah Winfrey, le star: i momenti chiave
Dal palco Bill Clinton ha garantito per Harris, accompagnando i partecipanti alla convention attraverso il suo curriculum e la sua esperienza. L'ex presidente Usa ha anche lanciato attacchi mirati a Trump, affermando che la scelta di novembre è chiara: "Parla soprattutto di se stesso. Quindi, la prossima volta che lo ascolterete, non contate le bugie, contate gli 'io'". Come molti altri oratori questa settimana, Clinton ha ringraziato il presidente Joe Biden per il suo servizio al Paese.
Non estranea alla politica, Oprah Winfrey ha iniziato il suo discorso inquadrando le elezioni di novembre come una lotta per la libertà. Ha citato il defunto deputato John Lewis, un’icona dei diritti civili, per sottolineare che “la libertà non è gratuita”. Winfrey, che ha affermato di essere un’indipendente, ha invitato gli elettori a “scegliere il buon senso rispetto alle sciocchezze” e a votare in base ai valori e al carattere. Ha detto che “decenza e rispetto” saranno in ballottaggio a novembre. Winfrey ha anche parlato del background di Harris e ha applaudito i suoi genitori immigrati.
Tanti i dem di peso sul palco, con Jeffries che ha delineato il programma solido che Harris e i democratici potrebbero realizzare insieme se il partito mantenesse la Casa Bianca e riprendesse la Camera . Il leader della minoranza alla Camera ha paragonato Trump a “un vecchio fidanzato”. Pelosi ha invece detto che Harris è “pronta a portarci a nuovi traguardi” e ha parlato della collaborazione con Walz al Congresso. Il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, che era nella rosa dei candidati per essere il candidato vice di Harris, ha affermato che i democratici sono “il partito della vera libertà”.
Sui fatti del 6 gennaio è intervenuto quindi Aquilino Gonell, un agente di polizia in pensione di Capitol Hill, che ha spiegato di essere stato picchiato durante la rivolta al Congresso Usa, aggiungendo che Trump "ci ha tradito". Il rappresentante democratico Bennie Thompson, che è stato presidente del comitato ristretto della Camera che ha indagato sull’attacco, ha incolpato Trump per aver guidato la folla a Washington. Geoff Duncan, ex luogotenente governatore repubblicano della Georgia quando Trump cercò di ribaltare i risultati elettorali nello Stato, ha definito il Partito Repubblicano un “culto” sotto l’ex presidente.
Diverse anche le star sul palco, da John Legend a Stevie Wonder e Maren Morris. La star di "Saturday Night Live" Kenan Thompson ha realizzato un segmento in cui prendeva in giro il piano della destra per una 'nuova America, il Project 2025, mentre Mindy Kaling era una dei conduttori. Amanda Gorman, la prima poetessa laureata della nazione presente al giuramento di Biden, ha presentato una nuova poesia.
No a leader pro Gaza sul palco
Nessun leader del movimento filopalestinese salirà sul palco della convention per parlare dell'impatto dell'operazione militare israeliana a Gaza. E' quanto hanno deciso gli organizzatori della convention democratica non accogliendo quindi la richiesta avanzata dalle decine dei delegati "uncommitted", i delegati eletti durante le primarie con il voto di protesa anti-Biden a causa della guerra a Gaza.
"Ci hanno chiamato, la risposta è no" ha detto Abbas Alawieh, delegato del Michigan, portavoce del gruppo, che aveva fatto sapere al team di Kamala Harris che avrebbero dato il loro sostegno alla vice presidente se un palestinese americano fosse intervenuto alla convention. "Questo è inaccettabile, non finisce qui", ha aggiunto Alawieh. Non sono state fornite ragioni ufficiali del rifiuto, ma molti leader dem temevano che un intervento del genere avrebbe incrinato l'unità raggiunta dal partito intorno ad Harris.
Ma non mancano voci di dissenso, come quella di Alexandria Ocasio-Cortez che in un post chiede di cambiare la decisione. "Come dobbiamo onorare l'umanità degli ostaggi, così dobbiamo onorare quella dei 40mila palestinesi uccisi sotto i bombardamenti israeliani - scrive l'esponente della sinistra dem - negare questa storia significa partecipare alla disumanizzazione dei palestinesi. La convention deve cambiare il corso ed affermare la nostra condivisa umanità".
Esteri
Elezioni Usa, cresce vantaggio di Harris: avanti di 6 punti...
Secondo un sondaggio pubblicato oggi da Morning Consult la vice presidente è al 51% dei favori, il vantaggio più ampio registrato dalla sua 'discesa in campo' il 21 luglio scorso
Ad una settimana dal dibattito in cui è apparsa la chiara vincitrice, Kamala Harris continua a veder crescere il suo vantaggio su Donald Trump, ora distanziato di 6 punti a livello nazionale. Secondo un sondaggio pubblicato oggi da Morning Consult la vice presidente è al 51% dei favori, il vantaggio più ampio registrato dalla sua 'discesa in campo' il 21 luglio scorso, con l'ex presidente al 45%. C'è poi un 2% di indecisi ed un 2% di elettori che preferirebbero altri candidati.
Il rilevamento poi conferma che la netta maggioranza, il 61%, degli elettori che hanno seguito il dibattito trasmesso la scorsa settimana da Abcnews, ritiene che Harris abbia vinto il duello. Una conclusione condivisa anche da un repubblicano su 5. Mentre appena il 33% afferma che il vincitore è stato Trump.
Tra i punti di forza di Harris ci sono gli elettori più giovani, tra i quali ha il 56% contro il 41% di Trump, e gli afroamericani che in stragrande maggioranza, il 78% contro il 18%, la sostengono. Inoltre un altro sondaggio, pubblicato oggi da Human Rights Campaign registra che il 77% degli elettori che appartengono alla comunità Lgbtq voteranno per Harris, contro appena l'8% che sostiene Trump.
Harris in vantaggio su Trump in Pennsylvania
In Pennsylvania, uno dei sette stati chiave che appare cruciale nelle elezioni del 5 novembre per la Casa Bianca, Harris ha un vantaggio di 3 punti su Trump, emerge da un sondaggio Usa Today/Suffolk University, secondo il quale la vice presidente è al 49% contro il 46% dell'ex presidente.
Il vantaggio della democratica cresce ancora tra gli elettori indipendenti, con una forbice tra i due candidati di 5 punti, il 43% contro il 38%. Il punto di forza del repubblicano rimangono gli elettori maschi bianchi, tra i quali Trump raccoglie il 53% dei favori contro il 41% di Harris, che però ha un vantaggio ancora maggiore, 17 punti, tra le elettrici, con il 56% contro il 39%.
Infine la democratica può contare in Pennsylvania su tasso di popolarità più alto, al 49%, rispetto a quello di impopolarità, al 47%. Cosa su cui non può contare Trump, con il 45% che ha un'opinione positiva su di lui, contro il 54% che ne ha una negativa.
Mobilitazione per registrare i giovani americani
Harris intanto lancia una mobilitazione per registrare i giovani americani, base elettorale cruciale per i democratici, al voto. E la campagna parte proprio nel giorno in cui si celebra negli Stati Uniti il National Voter Registration Day, istituito nel 2012 per aiutare milioni di americani a registrarsi per esercitare il diritto al voto.
"La posta in gioco questo novembre non potrebbe essere più alta e la vice presidente Harris sa che la nostra democrazia è più forte quanto tutti votiamo", dice il manager della campagna di Harris, Juilie Javez, sottolineando che "siamo concentrati ad incontrare giovani americani" per registrarli dal momento che "quando noi votiamo, vinciamo". Secondo un recente sondaggio, Harris negli stati chiave ha un vantaggio di 8 punti su Donald Trump tra gli elettori più giovani, tra i 18 e i 29 anni.
Tim Walz, il candidato dem alla vice presidenza, guiderà una serie di eventi negli stati chiave di Georgia e North Carolina, mentre la moglie Gwen incontrerà in Nevada i giovani che saranno esortati non solo a registrarsi ma anche a votare in anticipo. Vi saranno eventi in università di altri stati chiave, come la Penn State dove sarà presente il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, e l'University of Michigan dove l'attrice Jane Fonda parteciperà ad un evento sul clima.
Esteri
Usa, Donald Trump lancia una piattaforma di criptovalute
Permette transazioni dirette tra utenti, senza intermediari come le banche
Mentre prosegue la campagna elettorale per le presidenziali Usa, Donald Trump lancia una nuova piattaforma di criptovalute chiamata World Liberty Financial che permetterà transazioni dirette tra utenti, senza intermediari come le banche.
Esteri
“L’Italia ha ottenuto quello che voleva”....
Oggi la nomina a vice-presidente esecutivo con delega alla Coesione, al Pnrr e alle riforme
La nomina di Raffaele Fitto a vice-presidente esecutivo con delega alla Coesione, al Pnrr e alle riforme arriva dopo settimane di ricostruzioni per lo più sbagliate sul rapporto tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen, e sul portafoglio che l’Italia avrebbe potuto conquistare in ragione dell’opposizione del gruppo Ecr alla conferma della presidente della Commissione. Adnkronos ha chiesto di commentare la nomina a tre esperti di Europa, economia e relazioni internazionali.
Secondo Stefano da Empoli, presidente di I-Com e in questi giorni impegnato con il lancio di “Cantiere Europa” tra Roma e Bruxelles, sono stati “smentiti i pronostici negativi, non c’è affatto l’umiliazione paventata da qualcuno quest’estate dopo l’apparente scontro tra Meloni e von der Leyen. Sotto il profilo formale, siamo al livello di Francia, Germania e Spagna. Sotto il profilo sostanziale, è tutto da vedere: sicuramente i pesi massimi sembrano il francese Stephane Séjourné e la spagnola Teresa Ribera, insieme alla finlandese Henna Virkkunen. Ma era difficile ottenere di più - sottolinea - perché i tre che ho citato rappresentano rispettivamente Liberali, Socialisti e Popolari, ovvero i gruppi che compongono la maggioranza che ha sostenuto von der Leyen. Resta il fatto che il portafoglio di Fitto è molto importante per l’Italia”.
L’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dello Iai, Istituto affari internazionali, parla di una premier che ha ottenuto “quello che voleva”, ovvero la vicepresidenza esecutiva, e che per capire meglio il significato dei portafogli assegnati, “non solo quelle di Fitto, ma anche degli altri commissari - bisognerà comunque attendere le audizioni davanti alle commissioni competenti del Parlamento europeo. Sulla carta le deleghe ottenute non lo coinvolgono direttamente nelle strategie di punta della Commissione”.
Nelle scorse settimane era circolata l’indiscrezione che Raffaele Fitto, oltre ai portafogli sulla Coesione e il Pnrr, avrebbe avuto la delega all’Economia, e dunque oggi si potrebbe pensare che sia andata peggio del previsto. “Io non ho mai creduto che all’Italia sarebbe stata data una delega importante sull’economia”, spiega all’Adnkronos Arturo Varvelli, direttore dell’ufficio di Roma e senior fellow dello European council on foreign relations.
“La vicepresidenza esecutiva è un’ottima notizia”, prosegue Varvelli, “e mi sembra che Ursula von der Leyen stia sostenendo con grande vigore il fatto che l'Italia debba essere molto ben rappresentata, sorvolando sul fatto che Fitto non appartiene alla maggioranza che l'ha sostenuta in Parlamento. L’Italia avrebbe potuto evitare frizioni con gli altri gruppi (socialisti e liberali) proponendo qualcuno di Forza Italia, che fa parte del Ppe come la presidente, ma Fitto sarà comunque nella posizione di costruire un ruolo importante in questa commissione. Non per forza guardando alle deleghe, ma perché il governo italiano è uno dei pochi stabili, uno dei pochi a non avere grossi problemi interni in questo momento, al di là delle piccole beghe che ci sono e che continuano a esserci tra il mondo moderato-berlusconiano e l’ala più sovranista dei leghisti. Francia e Germania sono in grossa difficoltà e l’Italia dovrebbe farsi paladina delle proposte di Draghi, ne avrebbe tutto l’interesse”, conclude.