Per trascorrere del tempo in famiglia e in particolare con i suoi nipoti
La regina Camilla, 77 anni, si è presa una pausa dai suoi doveri reali per trascorrere del tempo in famiglia e in particolare con i suoi nipoti. L'occasione è stato un pranzo nel villaggio di Ballater, in Scozia, insieme ai suoi due figli, Tom Parker Bowles e Laura Lopes, e ad alcuni dei suoi nipoti. Vestita casual per l'occasione, Camilla ha indossato un paio di jeans, una camicia, un maglione, una giacca trapuntata verde e un paio di mocassini. Ballater, situata vicino al castello di Balmoral, era perfetta per questa gita in famiglia, dopo che re Carlo era arrivato alla sua residenza estiva.
Le foto scattate al termine del pranzo vedono una Camilla sorridente e rilassata, anche alla luce dello stretto rapporto che ha con i due figli avuti dal suo primo matrimonio con Andrew Parker Bowles e con i suoi nipoti, che la chiamano affettuosamente "Gaga". In un'intervista del 2022, Camilla ha raccontato come i suoi nipoti la tengano aggiornata sulle tendenze moderne come Instagram e TikTok e come siano rimasti in contatto durante il lockdown tramite l'app House Party.
Presto a Balmoral la coppia reale verrà raggiunta da familiari e da amici. Il principe e la principessa del Galles dovrebbero arrivare con i loro tre figli, mentre potrebbe portare imbarazzo la presenza del principe Andrea date le tensioni in corso sulla sua residenza al Royal Lodge di Windsor. Re Carlo sta infatti facendo pressione sul fratello affinché lasci la villa da 30 stanze ora che non è più un membro della famiglia reale in attività. Nel tentativo di forzare il trasferimento, Carlo da ottobre non pagherà più le guardie private che garantiscono la sicurezza di Andrea.
Cronaca
Giubileo, Pompei (Deloitte): “Occasione per...
"Le grandi sfide che abbiamo cercato di enunciare vanno da quelle storiche della povertà, della fame nel mondo, dei flussi migratori, delle guerre, alle nuove sfide che sono i cambiamenti climatici, l'invecchiamento della popolazione, la concentrazione della ricchezza. Siamo in un periodo molto difficile e se da un lato non stiamo affrontando nel migliore dei modi queste grandi problematiche, dall'altro c'è una speranza, i giovani, che ritengono che siamo ancora in tempo per fare qualcosa, per affrontare al meglio queste sfide. Questo ottimismo non è condiviso dai più anziani". Lo ha detto Fabio Pompei, Ceo Deloitte Central Mediterranean, durante l'evento 'Giubileo 2025 - 100 giorni all’apertura della Porta Santa', presso la sede Deloitte di Via Vittorio Veneto a Roma, durante il quale è stata presentata la ricerca Deloitte 'Globalizzare la solidarietà'.
"L'obiettivo che ci siamo posti con lo studio, e tutta la collaborazione che abbiamo avviato con il Dicastero per l’Evangelizzazione, è stato quello di cercare di stimolare l'attenzione di tutti su queste tematiche. L'evento del Giubileo - ha aggiunto - sarà un'occasione per concentrare l'attenzione e stimolare un dibattito, una discussione per trovare delle vie, delle azioni per affrontare nel modo migliore possibile ognuna di queste sfide. Come Advisor strategico cerchiamo di dare il nostro supporto di competenze nella gestione dei grandi eventi, sono attesi 30 milioni di visitatori nella città di Roma, quindi tutto questo comporta una serie di problematiche. Noi cerchiamo di dare ovviamente il nostro supporto di competenze, di know-how, di esperienza che abbiamo maturato nel passato", ha concluso Pompei.
Cronaca
Piogge torrenziali e fiumi in piena, maltempo flagella...
Le temperature resteranno autunnali con massime sotto i 22-24°C, con picchi oltre i 30 solo in Sicilia
Maltempo estremo su mezza Italia. Continua una fase critica con il ciclone Boris sceso dalla martoriata Europa Centrale. Maltempo che continuerà anche nelle prossime 24-36 ore con le piogge che batteranno in modo violento su alcune aree del nostro Paese, con temporali a macchia di leopardo.
Oggi, ultimo giovedì dell’estate, il maltempo si sta ancora accanendo su Emilia Romagna (alcune zone in allerta rossa) e Marche con oltre 80-90 mm di pioggia che, cumulati con i giorni precedenti, causeranno un totale pluviometrico eccezionale: localmente si potrebbero superare i 300 mm in 3 giorni, la pioggia dell’interno Autunno, ancora da iniziare. In particolare, non si possono escludere ancora dei nubifragi in Emilia, su tutta la fascia adriatica, dalla Romagna alla Puglia, e localmente anche su Campania e Sicilia orientale. Un quadro decisamente migliore interesserà solo il settore a nord del Po sottolinea iLMeteo.it. Le temperature resteranno autunnali con massime sotto i 22-24°C, con picchi oltre i 30 solo in Sicilia.
Domani, venerdì 20 settembre, ci saranno finalmente le ultime piogge di questa fase critica: sono attesi isolati fenomeni su Marche, Emilia Romagna e al Sud, anche se non sono esclusi dei temporali anche intensi; dal pomeriggio la pressione dovrebbe aumentare ed il tempo migliorare.
Il weekend che ci traghetterà dall’estate all’autunno (domenica 22 settembre c'è l’equinozio) vedrà tanto sole e un rialzo delle temperature: in pratica la fine dell’estate coinciderà con una fase meteo totalmente autunnale, l’inizio dell’autunno con un clima quasi estivo. L’illusione del fine settimana soleggiato e più caldo durerà comunque poco anche se assaporeremo massime elevate: anche al Centro sono previsti 27°C a Roma, oltre i 30°C al Sud specie in Sicilia. Al Nord le temperature saliranno fino a 26 gradi ricordandoci che siamo ancora a settembre.
Oggi, giovedì 19 settembre - Al Nord: maltempo in Emilia Romagna. Al Centro: diffusa instabilità specie sul versante adriatico. Al Sud: instabile e fresco.
Domani, venerdì 20 settembre - Al Nord: graduale miglioramento. Al Centro: ultime piogge. Al Sud: più soleggiato, ma a tratti instabile.
Sabato 21 settembre - Al Nord: sole. Al Centro: soleggiato, salvo nubi sui rilievi. Al Sud: bel tempo prevalente.
TENDENZA: maggiore stabilità atmosferica nel corso del weekend poi nuova perturbazione atlantica in arrivo da lunedì 23 settembre.
Cronaca
Giubileo, monsignor Fisichella: “I segni concreti...
"Stiamo ricevendo migliaia di iscrizioni dai pellegrinaggi nazionali, la macchina che già era in movimento adesso diventa più dinamica. Nelle diocesi, in giro per il mondo, vedo molto interesse e tanto senso di voler partecipare al Giubileo. Quantificare il ritorno economico, non solo di Roma ma di tutta l'Italia, non è la mia materia ma credo che ci sia un buon rientro, i pellegrini non si fermano solo a Roma, dopo che hanno vissuto l'esperienza del Giubileo vanno nelle città d'arte o, se sono emigrati, ritornano nei luoghi dei propri nonni". Lo ha detto monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, nel corso di un intervento all'evento 'Giubileo 2025 - 100 giorni all’apertura della Porta Santa', che si è svolto nella sede di Deloitte a Roma.
"Per quanto riguarda la Santa Sede - dice ancora - non abbiamo una stima dei costi, è ancora molto presto per dirlo perché i costi incominciano nel momento in cui inizia il Giubileo. Adesso è il momento dell'organizzazione. Certo, se penso al Giubileo dei Giovani e al milione circa di persone che arriveranno, gli impegni economici sono significativi, però questo è un discorso che va fatto alla fine, quando bisognerà tirare anche le somme. Bisogna anche dire che la Santa Sede ha un'amministrazione non unificata: i vari dicasteri, le basiliche hanno il loro budget, quindi devo dire saranno gli uffici competenti, l'ufficio del revisore dei conti, l'ufficio della segretaria per l'economia, a dover quantificare le spese della Santa Sede".
Fisichella si sofferma poi sull' "inquietudine" che - dice "è data dalla povertà. L'inquietudine è data da una società che presenta due aspetti paradossali. Il primo - prosegue Fisichella - è quello di una ricchezza che aumenta, ma aumenta per pochi. E dall'altra parte è quello di una povertà che aumenta per molti di più. Ci sono interi paesi che vivono sotto la soglia della povertà e quindi non è un caso che, nel documento di indizione del Giubileo, il Papa faccia anche un appello pressante ai grandi della Terra affinché pensino alle grandi questioni, primo fra tutto il debito pubblico di alcuni paesi. Il Giubileo, proprio perché è un'esigenza spirituale, deve essere anche capace di guardare alle situazioni di povertà che sono presenti nel mondo.”.
"Nella bolla di indizione il Papa provoca i grandi della Terra a considerare i grandi temi della solidarietà e i segni concreti con cui poterla attuare; ha dato un'indicazione estremamente originale dicendo che noi non facciamo un Giubileo dove si parla, si annuncia soltanto la speranza, noi facciamo un Giubileo dove bisogna dare anche dei segni concreti di speranza. In primo luogo è essere capaci di giungere alla pace. Il Papa ha mobilitato anche i vescovi a farsi promotori per combattere dove ancora nel loro paese è presente la pena di morte. Ci sono ancora troppi Paesi dove la dignità personale, con una condanna di quel genere, non è rispettata".
"Ci saranno dei segni concreti che saranno il frutto della carità del Giubileo. Ci sono segni di speranza che bisogna dare ai giovani, agli anziani, alle persone malate, ai profughi, ai migranti. Ci sarà anche un Giubileo riservato ai governanti, si sta facendo il programma in accordo con il gruppo interparlamentare internazionale, un passo alla volta", conclude il monsignore.