Vaiolo scimmie, Oms: casi Africa in ascesa, nuovo ceppo ora si diffonde nelle famiglie
La corsa del clade 1b è cominciata tra adulti attraverso contatti ravvicinati anche sessuali, ma ora i gruppi colpiti stanno cambiando
L'epidemia di Mpox, clade Ib, iniziata a settembre 2023 nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), "sta registrando un numero crescente di casi" del cosiddetto vaiolo delle scimmie "nel Paese e si sta espandendo anche nei Paesi vicini. Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda hanno segnalato ciascuno i loro primi casi. Molti" dei pazienti "hanno collegamenti di viaggio con le parti orientali della Rdc e ciascuno di questi Paesi ha identificato il clade Ib del virus".
Trasmissione
Il nuovo ceppo, "sulla base dei dati epidemiologici disponibili, si è diffuso rapidamente tra gli adulti attraverso un contatto fisico ravvicinato, incluso il contatto sessuale identificato all'interno di reti di prostitute e dei loro clienti". Ma "man mano che il virus si diffonde ulteriormente, i gruppi colpiti stanno cambiando" e questa versione di Mpox "si sta diffondendo anche all'interno delle famiglie e in altri contesti". A fare il punto è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un aggiornamento sulla situazione in Africa, focalizzato in particolare su quello che sta accadendo nei Paesi vicini al Congo.
Se da un lato c'è la corsa del clade 1b, che preoccupa a livello internazionale, visto che cominciano ad essere segnalate infezioni intercettate fuori dal continente africano - ieri la Thailandia ha comunicato il primo caso accertato in Asia, un 66enne europeo arrivato nel Paese dopo aver viaggiato in Africa - in Africa non manca il contributo dell'altro clade del virus: la Costa d'Avorio, ad esempio, sta segnalando casi di Mpox clade II per la prima volta dall'inizio dell'epidemia multinazionale scoppiata nel 2022.
Quanto agli altri Paesi africani colpiti, in Burundi ci sono stati 545 alert per casi di Mpox dalla dichiarazione di epidemia al 17 agosto 2024, di cui 474 casi sospetti (86,9%) sono stati esaminati e convalidati. Di 358 casi testati, 142 (39,7%) sono risultati positivi a Mpox e l'analisi del sequenziamento genomico ha confermato il clade Ib. I bambini di età inferiore ai 5 anni rappresentano il 60,3% dei casi, seguiti dai ragazzi tra 11 e 20 anni (42,6%) e dai 21-30enni (38,2%). In Kenia invece al 13 agosto su 14 casi sospetti identificati, uno è risultato positivo al Clade Ib, primo caso di Mpox mai identificato nel Paese. Il Ruanda al 7 agosto aveva segnalato 4 casi confermati di Mpox e zero decessi. In Uganda sono stati 2 i casi, registrati a luglio.
L'attuale espansione di Mpox nel continente africano "è senza precedenti - osserva l'Oms nel report sull'epidemia - Almeno 4 Paesi hanno identificato casi per la prima volta e altri, come la Costa d'Avorio, stanno segnalando focolai riemersi. Le modalità di trasmissione non sono ancora completamente descritte e probabilmente includono la trasmissione esclusiva da uomo a uomo". In più "l'espansione dell'epidemia in Burundi suggerisce che in alcuni contesti potrebbe già esserci una trasmissione comunitaria sostenuta del clade 1".
"Nelle aree o negli ambienti di aggregazione con elevata densità di popolazione, nonché nelle reti sessuali ad alto rischio, la trasmissione potrebbe portare a epidemie esplosive, ulteriormente aggravate da spostamenti di popolazione o insicurezza - avverte ancora l'agenzia Onu per la salute - Al contrario, il virus può anche diffondersi silenziosamente lungo le rotte di viaggio commerciali, poiché in alcuni casi i sintomi potrebbero essere meno gravi, l'accesso ai servizi sanitari in transito potrebbe essere limitato e le preoccupazioni sullo stigma potrebbero indurre le persone colpite a evitare di cercare assistenza". Sulla base di questi elementi, l'Oms ha valutato separatamente il rischio di Mpox nella parte orientale, Repubblica democratica del Congo e Paesi vicini, come elevato e in Costa d'Avorio e in altri Paesi dell'Africa occidentale come moderato. Valutazione che vale per la popolazione generale, e in particolare per chi ha contatti sessuali con casi Mpox, e per gli operatori sanitari se non adottano le dovute precauzioni.
Attualmente non sono stati segnalati decessi nei cinque Paesi esaminati nel report, "ma - avverte l'Oms - esiste il potenziale per un maggiore impatto sulla salute con una maggiore diffusione tra i gruppi vulnerabili: bambini, persone immunodepresse, comprese quelle con infezione da Hiv non controllata o malattia da Hiv in fase avanzata, e donne incinte (per le quali Mpox può essere più grave). "C'è preoccupazione che l'epidemia in Africa continui a evolversi", conclude l'agenzia Onu, che per quanto riguarda i viaggiatori, fra le raccomandazioni ai Paesi indica di "incoraggiare le autorità, gli operatori sanitari e assistenziali e i gruppi comunitari a fornire informazioni per proteggere se stessi e gli altri prima, durante e dopo il viaggio verso eventi o raduni in cui Mpox può rappresentare un rischio". In ogni caso, nel report si precisa nuovamente che l'Oms "non raccomanda alcuna restrizione ai viaggi e al commercio con questi Paesi o con qualsiasi altro Paese interessato dal virus".
Oms Europa: "Intensificate le misure, non scordare lezione Covid"
Sull'onda degli sviluppi epidemiologici e della dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica internazionale, la Regione europea "intensifica le misure per rispondere a Mpox". E il direttore dell'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, Hans Kluge, invita a fare tesoro del recente passato. "Le lezioni di Covid-19 sono più importanti che mai - avverte - Mentre i virus dietro i due scenari", l'attuale epidemia di Mpox e la pandemia di Sars-CoV-2 "sono molto diversi, un pilastro della nostra risposta rimane lo stesso: la necessità di collaborazione strategica e partnership con una serie di parti interessate, dai ministeri della Salute ai politici, ai decisori, alle organizzazioni della società civile e, in ultima analisi, al pubblico in generale".
La collaborazione fra Ue e Oms Europa, per esempio, "per combattere la pandemia di Covid, sia nei Paesi del Partenariato orientale che oltre, merita di essere riconosciuta per aver salvato vite durante una delle più grandi emergenze sanitarie da generazioni", ricorda Kluge in un post su X. "Una partnership che si estende oltre le emergenze per comprendere una serie di priorità di salute pubblica, rafforzando i sistemi sanitari nel loro complesso. Spero che si possa costruire su questa base, ben oltre nel futuro", conclude.
Kyriakides scrive a ministri Salute Ue per donare vaccini ad Africa
Stella Kyriakides, commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, ha informato di aver "scritto ai ministri della Salute in merito ai piani per donare vaccini e terapie per Mpox. La solidarietà è la chiave per affrontare le minacce sanitarie globali. Contiamo sugli Stati membri" dell'Ue "affinché supportino i nostri partner africani nella gestione dell'epidemia. La Commissione europea è pronta a coordinare".
"Di fronte all'epidemia di Mpox in diversi Paesi africani, dobbiamo agire insieme in modo coordinato e sostenuto, con i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa Cdc) e i Paesi colpiti, in uno spirito di solidarietà e cooperazione globale - ha scritto Kyriakides nella lettera ai ministri Ue, postata su X - Il 13 agosto, Africa Cdc ha dichiarato l'emergenza sanitaria pubblica di sicurezza continentale, invitando la comunità globale a mobilitare 2 milioni di dosi di vaccino. Il 14 agosto si è mossa anche l'Oms dichiarando l'epidemia del 2024 un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale ai sensi del Regolamento sanitario internazionale. Inoltre, il 15 agosto è stato rilevato un primo caso di clade Ib nell'Ue", in Svezia.
"Come prima risposta all'escalation in Africa dell'epidemia" del virus noto in precedenza come vaiolo delle scimmie (prima del cambio nome disposto dall'Oms in funzione anti-stigma), "l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) ha collaborato con l'azienda farmaceutica Bavarian Nordic per garantire e donare oltre 215mila dosi di vaccino Mva-Bn all'Africa Cdc, che le distribuirà sulla base di una strategia vaccinale stabilita e delle esigenze regionali". Ma, ha fatto notare Kyriakides, "le dosi necessarie per affrontare l'attuale epidemia sono ovviamente molto più elevate. Diversi Stati membri e Paesi terzi hanno annunciato la loro intenzione di donare dosi ai Paesi colpiti e all’Africa. Le donazioni europee avranno un impatto più immediato se saranno coordinate e canalizzate con il collaudato approccio di Team Europe, come è stato fatto con successo durante la pandemia di Covid". Per questo gli uffici della commissaria si sono mossi per "informarsi sull'intenzione" degli Stati membri "di donare vaccini e terapie contro il vaiolo e sui volumi disponibili con una scadenza entro la fine di agosto. Come noto è in vigore un Joint Procurement Framework con la società Bavarian Nordic ed è possibile acquistare più vaccini anche a scopo di donazione".
Esteri
Corea del Nord testa nuovo missile: testata gigante da 4,5...
Il leader Kim Jong Un ha supervisionato il lancio
La Corea del Nord continua con i suoi test missilistici, e pochi giorni dopo aver annunciato di voler ampliare il suo arsenale di armi nucleari, Pyongyang ha testato con successo un nuovo missile balistico in grado di trasportare una "testata convenzionale di dimensioni particolarmente grandi". A riferirne sono stati i media statali
Citando l'Autorità missilistica del Paese, l'agenzia di stampa Kcna ha parlato di un test che si è svolto come previsto, e specificato che Kim Jong Un ha supervisionato il lancio ed espresso grande soddisfazione. "Il missile balistico tattico di nuovo tipo è stato dotato di una testata convenzionale di 4,5 tonnellate", ha riferito l'agenzia.
Il test mirava a verificare "l'accuratezza del lancio a medio raggio di 320 km e la potenza esplosiva della testata". Lo stesso tipo di missile era stato testato a luglio, secondo Pyongyang. Ieri, l'esercito della Corea del Sud aveva reso noto che il Nord aveva lanciato diversi missili balistici a corto raggio.
Kim avverte: "Amplieremo arsenale armi nucleari"
in occasione del 76mo anniversario della fondazione del regime.
"Stiamo portando avanti perfettamente la politica di costruzione delle forze armate nucleari attraverso l'aumento del numero di armi nucleari secondo una progressione geometrica", ha dichiarato Kim Jong un, citato dall'agenzia di stampa statale KCNA, nel corso di un incontro con alti funzionari del partito e del governo, accusando poi non meglio precisate forze 'ostili' di voler attaccare la Corea del Nord con armi nucleari.
La 'partnership strategica globale' con la Russia
Russia e Corea del Nord continueranno a rafforzare la loro partnership strategica globale, che è in linea con il percorso per garantire sicurezza e stabilità nella penisola coreana e nell'Asia nord-orientale. Lo ha affermato - ha scritto ieri l'agenzia nordcoreana Kcna - il presidente russo Vladimir Putin nel telegramma di congratulazioni al leader nordcoreano Kim Jong Un in occasione dell'anniversario della fondazione.
"Le relazioni tra i nostri Paesi, basate su eccellenti tradizioni di amicizia e buon vicinato, sono ad alto livello: ciò è stato pienamente confermato dai nostri recenti negoziati costruttivi e sostanziali a Pyongyang", ha aggiunto Putin. "Sono certo che, con sforzi congiunti, continueremo a rafforzare gradualmente la partnership strategica globale tra Russia e Corea del Nord. Questo, senza dubbio, soddisfa gli interessi fondamentali dei nostri popoli ed è in linea con il percorso per garantire sicurezza e stabilità nella penisola coreana e nella regione dell'Asia nord-orientale in generale".
Esteri
Mo: ex funzionario Mossad, ‘Israele si prepari a...
Israele deve prepararsi alla rappresaglia di Hezbollah: lo ha dichiarato l'ex vice capo del Mossad Ram Ben Barak, esortando Israele a restare vigile nei confronti del movimento islamista libanese.
Anche se è stato colpito - ha affermato l'ex funzionario alla radio israeliana - il gruppo può ancora lanciare un attacco in un breve lasso di tempo. "Dobbiamo liberarci dall'euforia e prepararci per un grande evento nel nord".
Esteri
Ucraina, attacco-terremoto: distrutto arsenale Russia, cosa...
Oltre 100 droni colpiscono un deposito di munizioni, armi e missili: colpo durissimo per Mosca
Un attacco paragonabile a un terremoto per cambiare la guerra. L'Ucraina sferra un colpo durissimo alla Russia, con un'offensiva che rischia di condizionare le strategie di Mosca nel conflitto. Un'ondata di oltre 100 droni lanciata da Kiev, supera il confine e arriva nell'area di Toropets, a quasi 500 km dalla capitale ucraina, e riduce in cenere uno dei principali depositi di munizioni e missili del ministero della Difesa russo.
Le esplosioni in serie producono un effetto tale da 'svegliare' i sismografi, che si attivano come se si fosse verificato un terremoto. Gli incendi si diffondono per un'area larga oltre 6 km nella regione di Tver, tra gli 11mila civili che vivono nell'area sono molti quelli chiamati ad abbandonare la propria abitazione.
Armi e missili in fumo
Andriy Kovalenko, a capo del centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev, delinea la portata dell'azione ucraina: nei depositi, capaci di contenere armi e munizioni per centinaia di tonnellate, si trovavano missili S-300, S-400, sistemi Grad, Iskander e i Kn24 nordcoreani. Probabilmente, nelle strutture erano stoccate anche 'bombe plananti', che negli ultimi mesi hanno colpito obiettivi militari e civili.
L'arsenale colpito è una delle due strutture presenti nell'area. L'altra, già nei mesi scorsi, era stata colpita dai droni di Kiev. Il deposito di missili e munizioni era stato costruito a Toropets nel 2018 ed era stato presentato come una struttura di massima sicurezza.
I media ucraini attribuiscono i meriti ai servizi di sicurezza di Kiev, all'intelligence della Difesa e alle Forze speciali. L'attacco viene ampiamente discusso nei canali Telegram dei cosiddetti mil-blogger russi, esperti che monitorano il conflitto e spesso forniscono informazioni che non vengono ufficialmente diffuse. Il danno subito dalle forze armate russe, scrive in particolare Anastasia Kashevarova, è notevole: "Dopo 3 anni di operazione speciale siamo ancora a questo livello di idiozia".
Kiev ha usato droni o missili?
Ci si interroga sui mezzi utilizzati da Kiev: possibile che i droni siano riusciti a infliggere danni di portata così pesante? I depositi sono stati colpiti da missili a lungo raggio? Le domande si inseriscono nel dibattito di queste ultime settimane, caratterizzate dal pressing di Kiev per ottenere l'autorizzazione ad utilizzare i missili a lungo raggio - gli Atacms americani e gli Storm Shadwo anglofrancesi - contro obiettivi militari russi: basi e, appunto, depositi di armi.
La Russia, in ogni caso, continua a disporre di una macchina bellica capace di produrre ogni mese 42-56 missili balistici, 90-115 missili a lungo raggio e 500 droni, secondo le stime diffuse da Forbes.