Telegram, Macron: “Arresto Durov non è politica: decidono i giudici”
Il presidente francese: "La Francia ha a cuore la libertà di espressione e di comunicazione, l'innovazione e lo spirito d'impresa". Procura di Parigi contesta a Durov 12 reati
"L'arresto del presidente di Telegram in territorio francese è avvenuto nell'ambito di un'inchiesta giudiziaria in corso. Questa non è in alcun modo una decisione politica. Spetta ai giudici decidere". Il presidente francese Emmanuel Macron si esprime così, su X, commentando l'arresto del fondatore e ceo di Telegram, Pavel Durov, fermato nella serata di sabato all'aeroporto di Le Bourget, a Parigi.
Macron ha lamentato che dopo l'arresto di Durov sulla Francia circolano informazioni "false" in quanto il suo Paese ha più che mai a cuore "la libertà di espressione e di comunicazione, l'innovazione e lo spirito d'impresa" e "rimarrà così".
Il presidente francese ha quindi ricordato che "in uno Stato di diritto, sui social network come nella vita reale, le libertà si esercitano in un quadro stabilito dalla legge per proteggere i cittadini e rispettare i loro diritti fondamentali. Spetta al sistema giudiziario, in totale indipendenza, far rispettare la legge".
Procura di Parigi contesta a Durov 12 reati
Sono complessivamente 12 i reati che la Procura di Parigi contesta a Durov. Lo ha riferito il sito dell'emittente Bfmtv, secondo cui tra i reati citati nel comunicato stampa della Procura si evidenziano la "complicità nel possesso di un'immagine di minore a carattere pedopornografico" e la "complicità nell'acquisizione, nel trasporto, nel possesso, nell'offerta o nella vendita di stupefacenti".
La Procura contesta a Durov anche il "rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità autorizzate, le informazioni o i documenti necessari per la realizzazione e l'uso di intercettazioni autorizzate dalla legge". Un'accusa che fa eco alle numerose critiche rivolte a Telegram, che rifiuterebbe di collaborare con le autorità dei Paesi in cui l'applicazione è disponibile, ad esempio per comunicare dati sugli autori di presunti reati.
"Questa misura rientra nell'ambito di un'indagine giudiziaria aperta l'8 luglio 2024, a seguito di un'indagine preliminare condotta dalla sezione J3 (lotta alla criminalità informatica)", prosegue la Procura di Parigi, ricordando che il fermo di polizia di Durov potrà durare fino al 28 agosto.
L'arresto di Durov è un tema di primissimo piano anche in Russia. L'ambasciata russa a Parigi ha chiesto che possa essere garantita la protezione consolare per Durov. Mosca intende operare per tutelare i diritti del fondatore di Telegram, che ha anche passaporto francese. "I francesi a ora non hanno risposto alle nostre richieste", precisa la sede diplomatica, citata dall'agenzia Tass.
Il Cremlino oggi smentisce che il presidente Vladimir Putin, nel corso della sua recente visita a Baku, abbia incontrato Durov. Il portavoce Dmitry Peskov nega che anche il fondatore di Telegram avrebbe raggiunto l'Azerbaigian nelle stesse date della visita del Presidente russo con cui avrebbe avuto un incontro informale.
Intanto, nella bufera, si fa sentire anche la voce di Telegram. L'azienda "rispetta le leggi dell'Ue, incluso il Digital Services Act: la sua moderazione rispetta gli standard del settore ed è in continuo miglioramento", il messaggio della compagnia. "Il Ceo di Telegram, Pavel Durov, non ha nulla da nascondere e viaggia spesso in Europa", spiega la società. "E' assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell'abuso di tale piattaforma. Quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo utilizza Telegram come mezzo di comunicazione e come fonte di informazioni vitali. Stiamo aspettando una rapida risoluzione di questa situazione. Telegram è con tutti voi", conclude la società.
Esteri
Attacco a Beirut, Hezbollah identifica secondo comandante...
Insieme a Ibrahim Aqil, morto anche Ahmed Wahabi, responsabile dell'unità d'elite al-Radwan . Inviato Usa: "Disaccordo con Israele su escalation"
Hezbollah ha identificato un secondo comandante ucciso nel raid israeliano di ieri alla periferia sud di Beirut insieme a Ibrahim Aqil e ad altri 12 importanti militanti del gruppo. Si tratta di Ahmed Wahabi, 60 anni, che, secondo quanto riferito dal Partito di Dio, "ha diretto le operazioni militari dell'unità d'elite al-Radwan fino all'inizio del 2024, assumendo poi la responsabilità dell'unità centrale di addestramento dopo la morte di Wissam Tawil" ucciso in un raid a gennaio.
Inviato Usa: "Disaccordo con Israele su escalation"
Gli Stati Uniti non stanno versando alcuna lacrima per l'uccisione del comandante di Hezbollah Ibrahim Aqil, tuttavia ribadiscono di non essere d'accordo con Israele sull'escalation e sul fatto che una guerra con il Libano faccia raggiungere gli obiettivi prefissati. "Ibrahim Aqil era responsabile dell'attentato all'ambasciata di Beirut 40 anni fa. Quindi nessuno versa una lacrima per lui”, ha detto McGurk intervenendo alla conferenza del Consiglio israelo-americano a Washington.
"Detto questo - ha subito aggiunto - abbiamo dei disaccordi con gli israeliani sulle tattiche e su come si misura il rischio di escalation. È una situazione molto preoccupante. Sono molto fiducioso che attraverso la diplomazia, la deterrenza e altri mezzi riusciremo ad uscirne". Ma poi ancora McGurk ha ribadito la posizione degli Stati Uniti: "Non pensiamo che una guerra in Libano sia il modo per raggiungere l'obiettivo di riportare le persone nelle loro case... Vogliamo una soluzione diplomatica a nord. Questo è l'obiettivo, ed è quello per cui stiamo lavorando”.
Hamas: "Israele pagherà a caro prezzo follia Beirut"
Israele pagherà a caro prezzo "il crimine" e la "follia" commessi a Beirut, con il raid di ieri nel quale sono stati uccisi due importanti comandanti di Hezbollah - Ibrahim Aqil e Ahmed Wahabi - e altri militanti del gruppo. Lo fa sapere Hamas, che già ieri aveva condannato "la brutale aggressione sionista".
Cronaca
Alluvione Emilia-Romagna, oggi Cdm per stato emergenza....
Alluvione Emilia-Romagna, oggi Cdm per stato emergenza: ultime news
Governo pronto a stanziare 20 milioni di euro per l'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna e Marche. Mentre si contano i danni provocati dall'intensa ondata di maltempo, il Consiglio dei ministri si riunisce oggi per la deliberazione dello stato di emergenza.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto ieri una riunione in videocollegamento con l'Emilia Romagna sull'emergenza. Il premier, si legge in una nota di palazzo Chigi, "ha ribadito la solidarietà del governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali dei giorni scorsi e ha acquisito le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull'andamento dei soccorsi". Inoltre, il presidente del Consiglio "ha assicurato che il Consiglio dei ministri provvederà a stanziare 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali, e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all'esito delle ricognizioni successive all'emergenza".
La richiesta di stato di emergenza nazionale è stata inviata ieri pomeriggio dopo un incontro tra la presidente della Regione, Irene Priolo, e la presidente del Consiglio. "Abbiamo chiesto al Governo di accogliere tempestivamente la richiesta di stato di emergenza per assicurare il sostegno alle popolazioni più colpite, in particolare delle province di Ravenna e Forlì-Cesena e della Città metropolitana di Bologna", ha affermato Priolo. La presidente Meloni, che ringrazio per l'incontro, ha confermato la disponibilità del Governo a riunirsi tempestivamente per accogliere le nostre richieste e deliberare di conseguenza. Da parte nostra prosegue senza sosta l'impegno di assistenza alla popolazione e di ripristino dei primi danni causati dal ciclone Boris. Continuiamo a essere al fianco delle comunità e degli amministratori".
Musumeci: "Verso polizza casa obbligatoria"
"Ci avvieremo, gradualmente, all’obbligo di sottoscrivere una polizza contro rischi naturali" per le case in Italia, ha annunciato intanto ieri il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, nel corso del suo intervento all'Insurance High-level Conferenze organizzata da Ania in partnership con la presidenza italiana del G7. "E' finito il tempo in cui lo Stato poteva erogare risorse per tutti e per sempre", ha aggiunto.
"Si fa presto - ha continuato Musumeci - a parlare di nuova patrimoniale sulla casa, immagino già le polemiche" ma è necessario "un cambio culturale". "Siamo stati accanto alla Regione e continuiamo a esserlo ma non parliamo di ricostruzione affidata al generale Figliuolo - ha poi affermato - quella è straordinarietà, che non c'entra con la prevenzione ordinaria che va fatta in tempo di pace, e quando c'è un'alluvione e quando non c'è".
Musumeci ha quindi fatto sapere che "nel ddl al quale stiamo lavorando è prevista una cabina di regia guidata da un commissario straordinario nella quale siano presenti regioni ed enti locali, ma con tempi contingentati, 30, 45 giorni... dopo di che il commissario è autorizzato ad andare avanti a prescindere dal parere non espresso da enti locali".
Non ci sono dispersi
La prefettura di Ravenna ieri ha intanto confermato che "i residenti sono stati tutti rintracciati e, al momento, non risultano denunce di persone scomparse sporte agli organi di polizia o alle autorità comunali". "Dagli accertamenti svolti con grande tempestività dal Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Ravenna, in collaborazione con il comune di Bagnacavallo, la segnalazione pervenuta al Ccs non ha trovato conferma sia per la persona vista sull’argine sia per quella all’interno di una delle case crollate, in quanto i residenti sono stati tutti rintracciati e, al momento, non risultano denunce di persone scomparse sporte agli organi di polizia o alle autorità comunali", sottolinea. "Per non lasciare nulla di intentato è stato compiuto anche un sorvolo aereo perlustrativo sull’area in questione con un elicottero Hh39 dell’Aeronautica Militare che ha avuto esito negativo", spiega la prefettura.
Previsioni meteo oggi
Per la giornata di oggi non sono previsti fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento. Tuttavia, non si escludono temporali sparsi di breve durata, fa sapere la Regione Emilia-Romagna. Nelle zone montane e collinari centro-orientali sono possibili localizzati fenomeni franosi su versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, a causa delle precipitazioni dei giorni precedenti. Si prevede un lento esaurimento delle piene nei tratti vallivi dei corsi d'acqua del settore centro-orientale. Le criticità idrauliche e idrogeologiche arancioni sul bolognese e sulla Romagna (Ravenna e Forlì-Cesena) sono dovute alle problematiche già presenti sul territorio.
Sport
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