Francia, Macron boccia governo Nuovo fronte popolare: oggi nuove consultazioni
L'Eliseo annuncia una giornata di incontri con i responsabili dei partiti. Nfp: "Pronti a discutere una coabitazione". Marine Le Pen chiede l'apertura di una sessione straordinaria dell'Assemblea nazionale
Emmanuel Macron esclude la possibilità di un governo del Nuovo fronte popolare in nome "della stabilità istituzionale". Da oggi, aprirà nuove consultazioni "con i responsabili dei partiti" e "personalità", si legge in un comunicato dell'Eliseo.
"Al termine delle consultazioni, il Presidente ha constatato che un governo, sulla base del solo programma e dei soli partiti proposti dall'alleanza che mette insieme il numero maggiore di deputati, il Nuovo fronte popolare, sarebbe immediatamente censurato dall'insieme dei gruppi rappresentati all'Assemblea nazionale", si precisa.
Nuovo fronte popolare: "Pronti a discutere coabitazione"
Il Nuovo fronte popolare tornerà all'Eliseo solo per discutere con Macron "le modalità di una coabitazione" con un governo con Premier Lucie Castets, candidata dal Nfp alla carica di primo ministro, come si legge in un comunicato. Macron "continua a tergiversare", denunciano i leader dei quattro partiti che compongono l'alleanza (socialisti, La France Insoumise, Comunisti e Verdi) e Castets, quando invece deve "nominare Lucie Castets a Matignon. Nell'attesa, parteciperemo alle prossime discussioni con il Presidente della repubblica solo per lavorare alle modalità di questa coabitazione".
"Il presidente della Repubblica ha appena creato una situazione di eccezionale gravità", scrive sul social X il leader di La France Insoumise (Lfi), Jean-Luc Melenchon, commentando la decisione di Macron. "La risposta popolare e politica deve essere rapida e ferma. Sarà presentata una mozione di destituzione. Quando sarà il momento, arriverà la censura di un governo di destra", aggiunge Melenchon.
Ciotti: "Decisione Macron non è imminente"
"Ci sarà senza dubbio una seconda ondata di consultazioni" in vista della nomina di un nuovo Premier, dice Eric Ciotti, presidente di 'à droite', gruppo parlamentare alleato del Rassemblement National, dopo aver incontrato Macron. "La decisione del Presidente della Repubblica non è imminente". Fanno parte di 'à droite' 17 deputati, incluso Ciotti.
Attal boccia passo indietro Mélenchon
Il Premier francese uscente Gabriel Attal boccia come "simulacro di apertura" e "tentativo di colpo di forza" il passo indietro di Mélenchon che, per sbloccare la crisi politica e la nomina di un governo del Nuovo fronte popolare, aveva proposto l'esclusione degli 'Insoumis' da Matignon.
In una lettera inviata ai deputati di Ensemble pour la Republique, Attal, che è anche capogruppo del partito, scrive: "Con il segretario generale del partito Stéphane Séjourné, abbiamo detto al Presidente che, se siamo pronti a compromessi, continuiamo a opporci con tutte le nostre forze all'applicazione unilaterale del solo progetto di La France Insoumise e del Nuovo fronte popolare" per cui "la censura sarebbe inevitabile". "Quanto propone Mélenchon è di togliere un nome dall'insegna ma non cambiare nulla di quello che c'è all'interno. Non possiamo accettarlo. La censura sarebbe quindi inevitabile".
Le Pen: "Prima di nomina premier apertura sessione straordinaria Assemblea"
Marine Le Pen chiede a Macron l'apertura di una sessione straordinaria dell'Assemblea nazionale prima che il presidente proceda alla nomina di un premier per poter, nel caso, promuovere una mozione di censura.
"Quello che voglio è che l'Assemblea nazionale possa essere in una situazione tale da poter operare una censura se necessario", dice la leader di RN, dopo il suo colloquio con il presidente all'Eliseo, nel quadro del nuovo round di consultazioni dopo la pausa delle Olimpiadi. L'inizio della prossima sessione dell'Assemblea nazionale è previsto per il primo ottobre. "Non voglio che per un mese un premier possa per decreto, per tutta una serie di strumenti dati dalla Costituzione, mettere in opera una politica tossica, pericolosa per i francesi", sottolinea.
Esteri
La minaccia di Mosca, missili russi possono colpire...
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Esteri
Mohamed Al Fayed, salite ad almeno 37 le donne che lo...
Lo riferiscono gli avvocati delle donne annunciando che presenteranno un'azione civile contro Harrods per violazione ''abietta'' della responsabilità aziendale
E' salito ad almeno 37 il numero delle donne che accusano Mohamed Al-Fayed, ex proprietario di Harrods scomparso ad agosto 2023, di violenza sessuale. Lo riferiscono gli avvocati delle donne annunciando che presenteranno un'azione civile contro Harrods per violazione ''abietta'' della responsabilità aziendale. ''E' arrivato il momento della giustizia", ha dichiarato l'avvocato americano Gloria Allred, che fa parte del gruppo di legali incaricati di questo caso, durante una conferenza stampa a Londra.
L'avvocato Dean Armstrong Kc ha affermato che c'è stato un "abietto" fallimento della responsabilità aziendale da parte di Harrods. Il grande magazzino è stato acquistato nel 2010 dal fondo sovrano Qatar Investment Authority. Ci sono vittime ''in tutto il mondo'', ha detto l'avvocato Bruce Drummond. Anche ex dipendenti del Ritz di Parigi hanno accusato l'imprenditore di violenza sessuale.
La conferenza stampa si è tenuta il giorno dopo la trasmissione di un'inchiesta della Bbc intitolata ''Al-Fayed: un predatore ad Harrods''. Una ventina di donne hanno testimoniato nel documentario e cinque di loro lo accusano di stupri commessi a Londra o Parigi. Al-Fayed era ''un mostro'', ''un mostro che sapeva agire grazie a un sistema'', ha denunciato l'avvocato Armstrong KC. ''Se la direzione di Harrods pensasse di dover risarcire finanziariamente queste donne, lo accoglieremmo con favore, ma non accetteremo di essere accusati di essere interessati solo al denaro. Si tratta di molto più di questo'', ha aggiunto.
L'avvocato Allred ha sottolineato che ''sotto lo sfarzo e il glamour'' dei famosi grandi magazzini esiste ''un ambiente tossico, pericoloso e violento''. Secondo lei, le azioni di Al-Fayed erano ''costanti e ripetute''. "C'è stato un quarto di secolo di violenza sessuale ad Harrods", aggiungendo che gli abusi si sono registrati anche al Ritz di Parigi, di proprietà dell'uomo d'affari, e nella sua residenza parigina, Villa Windsor.
L'avvocato Anna Mulla ha parlato della ''paura'' e dell'''angoscia'' che attanagliano da anni le tante presunte vittime. Mohamed Al-Fayed era "intelligente e molto manipolatore", ha detto una delle presunte vittime, Natacha, durante la conferenza stampa. ''Era un mostro anche se in quel momento non ce ne rendevamo conto'', ha aggiunto. Secondo la Bbc, l'imprenditore era già stato accusato di atti simili e la polizia aveva aperto un’indagine nel 2015 per stupro.
Esteri
Le gemelline dello zoo di Berlino e la diplomazia dei panda
In collaborazione con Italiaambiente.it
Dei due piccoli panda giganti dello zoo di Berlino, gli unici nati in Europa, conosciamo molti dettagli. Sono due femmine, hanno appena compiuto un mese e già la loro colorazione è quella bianca e nera, tipica di questa specie. Meno conosciuta è l’importanza che rivestono queste due neonate per i rapporti diplomatici intercontinentali della Cina. Basti pensare che nel 2017, quando i loro genitori sbarcarono all’aeroporto di Berlino con un volo proveniente dal Centro di Riproduzione e Ricerca di Chengdu, a dare loro il benvenuto fu l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente Xi Jinping. Le gemelline sono protagoniste di una vera e propria “diplomazia dei panda”, grazie alla quale il Dragone può stringere o rafforzare le relazioni internazionali con i Paesi amici.
Le due sorelline sono venute alla luce lo scorso 22 agosto. Hanno superato il chilo di peso, raddoppiandolo negli ultimi 14 giorni, e ancora trascorrono alcune ore i incubatrice. L’allattamento è sempre stato affidato alla madre, alla quale vengono portate quando è il momento di nutrirsi. In questa fase allattano ormai solo tre o quattro volte al giorno, mentre mamma Meng Meng sfrutta il resto del tempo per accudirli tra proprie braccia. Tutto si svolge sotto il controllo attento dello staff, che mette in atto tutte le precauzioni necessarie per una specie così preziosa, classificata come “vulnerabile” di estinzione dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Oltrechè tutte quelle opportune, considerando che la loro permanenza nel parco zoologico della capitale tedesca non è definitiva ma a termine. Così come quella di Meng Meng e Jiao, i loro genitori, per i quali alcuni organi di stampa riportano che Berlino corrisponda a Pechino un cachet di 900mila euro l’anno. Un “prestito” già onorato nel 2019 quando, dalla capitale tedesca, fecero ritorno a casa Paul e Piet, i due primogeniti della coppia, al termine del loro periodo di permanenza contrattuale.
Non appena le due sorelline saranno abbastanza grandi da farsi ammirare dal pubblico, sarà senz’altro una gioia per visitatori. E per la riuscita delle relazioni internazionali di Pechino, al quale comunque si deve riconoscere il merito di aver contribuito ad invertire il destino segnato di una specie che alla fine degli anni ’80, contava circa 1200 individui in natura. Mentre oggi, si stimano vivere in Cina un totale di circa 1900 esemplari.