Szczesny si ritira, annuncio a sorpresa: “Dopo 18 anni sto con la famiglia”
L'ex portiere della Juventus sul suo account Instagram: "Ho deciso di ritirarmi dal calcio professionistico"
Wojciech Szczesny annuncia il ritiro a sorpresa. Il portiere polacco, 34 anni, chiude la carriera dopo la fine del rapporto con la Juventus. Szczesny, che in Italia ha indossato anche la maglia della Roma, da poche settimane ha rescisso il contratto con la Juventus, che tra i pali ha deciso di puntare su Michele Di Gregorio. L'estremo difensore polacco, accostato all'Arabia Saudita e al Monza, con un post a sorpresa sui social comunica l'addio al calcio.
"Ho dato al gioco 18 anni della mia vita, tutti i giorni, senza scuse. Oggi, duro il mio corpo si sente ancora pronto per le sfide, il mio cuore non c'è più. Sento che in questo momento è giunto il momento di dedicare tutta la mia attenzione alla mia famiglia - la mia fantastica moglie Marina e i nostri due bellissimi figli Liam e Noelia. Pertanto ho deciso di ritirarmi dal calcio professionistico", scrive l'ex portiere, che nel calcio è noto con il soprannome di 'Tek'.
Il messaggio di Tek
"Ho lasciato Varsavia, la mia città natale nel giugno del 2006 per unirmi all'Arsenal con un sogno - scrive Szczesny -: guadagnarmi da vivere con il calcio. Non sapevo che sarebbe stato l'inizio di un viaggio di una vita. Non sapevo che avrei giocato per i più grandi club del mondo e rappresentato il mio paese 84 volte. Non sapevo che non solo mi sarei guadagnato da vivere con il gioco, ma che il gioco sarebbe diventato tutta la mia vita. Non ho solo realizzato i miei sogni, sono arrivato dove la mia fantasia non oserebbe nemmeno portarmi. Ho giocato al massimo livello con i migliori giocatori della storia senza mai sentirmi inferiore. Mi sono fatta degli amici per la vita, creato ricordi impermeabili e conosciuto persone che hanno avuto un impatto incredibile sulla mia vita. Tutto quello che ho e tutto quello che sono lo devo al bellissimo gioco del calcio... Ma ho anche dato al gioco tutto quello che avevo".
"La fine di un viaggio è tempo di riflessione e gratitudine. Ci sono un sacco di persone che dovrei ringraziare in questo punto ma cercherò di farlo personalmente con ognuna di loro. Ma a voi tifosi devo un grazie speciale per aver fatto questo viaggio con me. Per il supporto e le critiche, per l'amore e l'odio, per essere la parte più bella e romantica del calcio. Senza di te niente di tutto questo avrebbe senso! Grazie! Ora, ogni storia ha una fine ma nella vita ogni finale è un nuovo inizio. Quello che questo nuovo percorso mi porterà solo il tempo lo dirà. Ma se gli ultimi 18 anni mi hanno insegnato qualcosa è che nulla è impossibile e credetemi, sognerò in GRANDE!".
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Ritrovato aereo disperso sull’Appennino, morti i tre...
I tecnici del Soccorso alpino e speleologico toscano sono riusciti a individuare i relitti sul versante toscano del Monte Bocco
E' stato ritrovato l'aereo disperso sull'Appennino. I tecnici del Soccorso alpino e speleologico toscano sono riusciti a individuare, sul versante toscano del Monte Bocco, dei relitti riconducibili al velivolo di cui si erano perse le tracce nel pomeriggio di martedì. Sul posto sono confluiti anche i tecnici del servizio regionale dell’Emilia Romagna e un medico che ha costatato la morte dei tre passeggeri.
L’Aeronautica militare ha avuto il coordinamento di tutte le attività di ricerca in volo. Le operazioni sono state gestite dall’aeroporto civile di Lucca, dove era in corso l’esercitazione internazionale di soccorso aereo Grifone, anch’essa a guida Aeronautica Militare, con la collaborazione del Soccorso alpino e speleologico per il coordinamento delle attività via terra.
Alla luce dell’accaduto, l’esercitazione, che tra le proprie finalità ha proprio quella di addestrare squadre di terra e reparti del soccorso aereo nazionali a questo tipo di interventi, è stata riconvertita in operazione reale, impiegando gli elicotteri sia dell’Aeronautica sia degli altri partecipanti all’esercitazione in diverse missioni di ricognizione e ricerca.
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Manovra, Bernini: “Mi batterò con Mef per risorse a...
La ministra per l'Università e la Ricerca al convegno di Codau a Firenze
"Da sindacalista della categoria mi batterò al Mef per le risorse" da destinare al sistema della formazione e della ricerca. "Nel Pnrr abbiamo avuto importanti innesti di liquidità, più di 11 miliardi. Sono stati investiti nelle infrastrutture di ricerca, luoghi di conoscenza dove si incontrano imprenditori, categorie professionali, terzo settore, enti di ricerca e molti altri. Questi centri nazionali geograficamente localizzati in parti eguali nel Paese (Milano, Bologna, Roma, Napoli e Palermo). Noi vogliamo investire per far diventare il partenariato pubblico-privato una solida realtà. Dare continuità a tali strutture è fondamentale, vogliamo che diventino attrattori di investimenti privati". Ad affermarlo è Anna Maria Bernini, ministra per l'Università e la Ricerca, al convegno di Codau a Firenze.
"Sul tema medicina - sottolinea - noi abbiamo già ampliato il numero di accessi. L'obiettivo è aprire in maniera organizzata in base ai fabbisogni. L'intelligenza artificiale renderà il mondo migliore se sarà gestita con umanità, per usare le stesse parole del Monsignor Paglia".
La ministra conclude: "Sono molto contenta di essere ospite del Codau. Una categoria che rispetto profondamente. Se le radici non sono salde, è difficile che l'albero cresca. E con l'occasione ricordo il saluto anche del Presidente Meloni per sottolineare la nostra vicinanza e sostegno del Governo a tutti voi".
Sport
Sinner e l’amore per lo sci: “Nessuno sport mi...
"Vorrei portare la fiaccola per le Olimpiadi di Milano-Cortina"
"L'adrenalina che riesce a darmi lo sci? Non l'ho ancora provata in nessun altro sport". Jannik Sinner, Ambassador del programma Team26, rispolvera l'amore per lo sci intervenendo oggi nell'evento dedicato alle volontarie e ai volontari di Milano Cortina 2026. "Ho una connessione molto profonda con l'inverno", dice il numero 1 del tennis mondiale. "Nel tennis normalmente non succede niente di grave, non hai paura di cadere: è uno sport totalmente diverso". La cosa che mi ha lasciato di più lo sci? "È forse il bilanciamento, che è importante anche nel tennis".
"Uno dei miei giorni preferiti è il 25 dicembre. Con i miei amici e la famiglia facciamo sempre un gruppo per andare a sciare. Si tratta di un giorno speciale che mi dà forza, mi ricarica. Nelle Olimpiadi è come nel tennis - aggiunge- senza volontari non c'è l'evento: bisogna fare capire che il loro lavoro è davvero importante".
"Ho imparato a sciare da bambino e da allora l'adrenalina delle discese mi accompagna ogni inverno. Sono orgoglioso di rappresentare la passione per queste discipline", aggiunge "Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita e le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 si terranno in luoghi per me molto speciali. Non vedo l'ora di assistere alle gare di tutte le campionesse e tutti i campioni. Portare la fiaccola alle Olimpiadi? Mi piacerebbe".