Kamala Harris: “Non cambierò la politica di Biden su armi e Israele”
La candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti: "Se eletta nominerò anche un repubblicano nel mio governo". E sull'economia americana promette: "Sosterrò la classe media"
Kamala Harris annuncia in un'intervista esclusiva alla Cnn che, in caso di elezione, nominerebbe un repubblicano per il suo gabinetto, ammettendo di non avere ancora un nome in testa. "Mancano 68 giorni a questa elezione, quindi non metterò il carro davanti ai buoi. Ma lo farei, credo. Penso che sia davvero importante" sottolinea. "Ho trascorso la mia carriera invitando alla diversità di opinioni. Penso che sia importante avere persone al tavolo quando vengono prese alcune delle decisioni più importanti che hanno opinioni diverse, esperienze diverse. E penso che sarebbe un vantaggio per il pubblico americano avere un membro del mio gabinetto che fosse un repubblicano", ha spiegato la candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti. Ai microfoni della Cnn dice di candidarsi presidente "per tutti gli americani", con l'intenzione di voltare pagina.
Nei sondaggi nazionali sale, intanto, a 5 punti il vantaggio di Kamala Harris su Donald Trump nei sondaggi nazionali. Secondo un rilevamento di Usa Today/Suffolk University la candidata democratica è al 48% contro il 43% di Donald Trump. Mentre un altro sondaggio, di The Hill/Emerson College conferma che è un testa a testa all'ultimo voto. Sarà la battaglia per la conquista dei sette Stati chiave a decidere le sorti delle presidenziali di novembre.
Armi e Israele
"Credo che l'aspetto più importante e significativo della mia prospettiva politica e delle mie decisioni sia che i miei valori non sono cambiati" ha detto, sottolineando che non avrebbe modificato la politica di Biden sulla vendita di armi a Israele. "Questa guerra deve finire e dobbiamo trovare un accordo per liberare gli ostaggi”, aggiunge. "Troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi, dobbiamo trovare un'intesa ora: il conflitto deve finire", ha aggiunto sottolineando anche il suo impegno per la soluzione dei due Stati.
Harris ha descritto per la prima volta, poi, la telefonata con cui Joe Biden l'ha informata della sua intenzione di abbandonare la candidatura per un secondo mandato, dopo la disastrosa performance nel dibattito. Descrivendo la domenica di luglio in cui Biden, dopo settimane di pressioni, ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dalla corsa, Harris ha raccontato che era a casa a preparare pancake e pancetta per le nipoti, quando è squillato il telefono. "Era Joe Biden e mi disse cosa aveva deciso di fare". Gli ho chiesto: "Sei sicuro?". E lui ha risposto: "Sì", ha ricordato Harris, aggiungendo: "Il mio primo pensiero non è stato per me, a essere onesti. Il mio primo pensiero è stato per lui".
E ha ricordato i suoi trascorsi come procuratore generale della California, quando ha perseguito le bande, accusate di traffico transfrontaliero, per spiegare quali sono i suoi valori in materia di immigrazione.
Green Deal e fracking
Quanto al Green deal, "ho sempre creduto, e ci ho lavorato, che la crisi climatica sia reale, che sia una questione urgente a cui dovremmo applicare parametri che includono il rispetto delle scadenze nel tempo". "Abbiamo fissato degli obiettivi per gli Stati Uniti d'America e, per estensione, per il mondo intero, per quanto riguarda il raggiungimento di determinati standard di riduzione delle emissioni di gas serra, ad esempio. Questo valore non è cambiato" ha detto.
Nell'intervista, la vice presidente si è anche difesa dalle accuse di aver cambiato posizione su questioni importanti, come il fracking, la tecnica di fratturazione idraulica del terreno per estrarre petrolio e gas naturale, contestata dagli ambientalisti. La Harris aveva modificato la sua posizione contraria già nel 2020 quando divenne candidata alla Casa Bianca. La questione è cruciale per il voto in Pennsylvania, dove moltissimi posti di lavoro dipendono da questa industria. "Come vice presidente non ho messo al bando il fracking, come presidente non lo farò", ha assicurato agli elettori di questo Stato chiave per le elezioni americane.
L'economia Usa
Kamala Harris ribadisce, infine, la sua attenzione al rafforzamento dell'economia: "Prima di tutto, una delle mie massime priorità è fare il possibile per sostenere e rafforzare la classe media". La Harris ha presentato un piano di politica economica, incentrato sulla riduzione dei costi dei generi alimentari, degli alloggi e dei servizi per l'infanzia. Le sue proposte includono molti sforzi per combattere l'inflazione e aumentare la costruzione di abitazioni a prezzi accessibili, tagliando i costi dei farmaci e riducendo le tasse per le famiglie. "Credo che sia importante costruire il consenso e trovare un punto d'intesa comune per risolvere i problemi" conclude, aggiungendo di aver deciso di candidarsi perché, dice, "credo di essere la persona migliore per svolgere questo lavoro in questo momento e per tutti gli americani, indipendentemente dalla razza e dal sesso".
Economia
Salone Nautico, Fortis (Fondazione Edison): “Industria...
“L’industria nautica è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy, una punta di diamante del nostro settore manifatturiero, con numeri che hanno toccato quest’anno i massimi storici in termini di fatturato: siamo sopra i 7 miliardi di euro di fatturato e ben 4 miliardi riguardano l’export”. Lo ha detto Marco Fortis, direttore di Fondazione Edison, alla giornata d’apertura del 64° Salone Nautico Internazionale di Genova, in svolgimento fino al 24 settembre e intitolato ‘We are made of sea’.
Economia
Salone Nautico, Pagani Isnardi (Confindustria Nautica):...
“I dati di consuntivo 2023 dell’industria nautica italiana vedono una crescita del 13,6%, che segue la crescita a doppia cifra degli altri sei anni precedenti, escluso l’anno della pandemia. Abbiamo raggiunto 8,33 miliardi di euro di fatturato, un picco storico che fa capire quanto sia forte il nostro settore in questo momento”. Così Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’ufficio studi di Confindustria Nautica, a margine della prima delle sei giornate della 64esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, in svolgimento fino al 24 settembre e dal titolo ‘We are made of sea’.
Cronaca
Meteo, torna il sole nel weekend: ma ancora massima allerta...
Da oggi pomeriggio il tempo sarà di nuovo sereno quasi ovunque ma resterà l’allerta per il rischio idraulico
Ultime piogge: nel weekend del 21-22 settembre torna il sole, ma resta massima allerta per i fiumi che continuano a scorrere impetuosi e gonfi e per i terreni saturi che restano instabili per settimane con rischio frane.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che da oggi pomeriggio il tempo sarà di nuovo sereno quasi ovunque ma resterà l’allerta per il rischio idraulico (esondazioni ed alluvioni) e quello idrogeologico (principalmente colate di fango e frane in generale).
Intanto, ci saranno ancora dei temporali sulla fascia adriatica, più probabili sulla Puglia ma diffusi un po’ su tutto il territorio orientale del nostro Paese; altrove troveremo ampie schiarite e solo un po’ di vento forte da nord su Liguria ed Alto Adriatico. Dal pomeriggio la situazione migliorerà ulteriormente, ovunque. Il weekend sarà buono e dunque vivremo una tregua importante: nelle zone allagate e colpite dal maltempo i soccorsi potranno lavorare a pieno regime senza nuovi rischi meteo.
Il tempo sia sabato sia domenica è previsto in prevalenza soleggiato e con temperature di nuovo gradevoli, se non addirittura calde: le massime saliranno fino a 26-27°C a Roma, oltre i 30°C in Sicilia, e anche in Pianura Padana toccheremo nuovamente i 25°C. In Emilia Romagna e nelle Marche, dopo le piogge torrenziali da record, il sole scalderà fino a 24 gradi mentre al mattino la minima sarà intorno ai 15 gradi.
Purtroppo, già tra domenica e lunedì, un’altra perturbazione raggiungerà il nostro Paese. Al momento sono attese piogge sin dal mattino della domenica in Sardegna, poi dal pomeriggio anche su Piemonte e Ponente Ligure ed in serata su tutto il Nord-Ovest. Si tratterà di una perturbazione atlantica (quindi da ovest) diversa dal ciclone Boris che ha colpito Emilia Romagna e Marche, scendendo dalla Mitteleuropa e portando tanta aria fredda in quota.
Nonostante i connotati diversi della nuova perturbazione, le piogge saranno però ancora intense su tutto il versante occidentale del Paese, specie sulle coste tirreniche, in Liguria e in Piemonte; dal pomeriggio-sera poi le piogge purtroppo raggiungeranno un po’ tutta l’Italia.
Seguiremo la traiettoria di questa nuova perturbazione atlantica in ingresso tra domenica e lunedì, ma intanto prestiamo massima attenzione, come detto, al rischio idraulico ed idrogeologico nonostante un cielo sempre più soleggiato.
NEL DETTAGLIO
Venerdì 20. Al Nord: ultime piogge in Romagna, tante nubi altrove. Al Centro: ultime piogge sulle Adriatiche. Al Sud: a tratti instabile.
Sabato 21. Al Nord: sole e temperature in aumento. Al Centro: soleggiato e mite, salvo nubi sui rilievi. Al Sud: bel tempo prevalente.
Domenica 22. Al Nord: peggiora dalla sera al Nordovest. Al Centro: soleggiato e caldo, peggiora in Sardegna già dal mattino. Al Sud: soleggiato e caldo.
TENDENZA: nuova perturbazione atlantica con piogge lunedì e martedì poi migliora specie al Centro-Sud.