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Bomba d’acqua su Roma, scatta l’allerta meteo. Le previsioni meteo su tutta Italia

Maltempo da Nord al Centro per la 'burrasca di fine estate'. A Milano alcuni automobilisti sono saliti sul tetto delle vetture, rimaste bloccate. A Roma bomba d'acqua mattutina

Auto ferme per il nubifragio a Milano (Fotogramma)

Il Seveso è esondato a Milano dopo il nubifragio di oggi, giovedì 5 settembre. Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e alla protezione civile del Comune di Milano, ha annunciato nel primo pomeriggio l'inizio dell'esondazione. In precedenza l'assessore aveva comunicato l'evacuazione delle comunità Ceas e Exodus.

Nel tardo pomeriggio, la schiarita: "A Ponte Lambro le strade sono ora tutte praticabili e stiamo svuotando i box. Luce elettrica c'è perché come prima cosa abbiamo messo in protezione la cabina elettrica. Seveso, alle 16.30 è terminata esondazione e ora stanno pulendo e man mano riaprendo le strade. La vasca ha trattenuto l'acqua per 3 ore abbondanti. Senza vasca avremmo avuto una esondazione di più di 5 ore, così solo due", ha spiegato l'assessore.

In città, sin dalle prime ore della mattina, le Squadre dei Vigili del fuoco sono intervenute per gli effetti del maltempo. Alcuni automobilisti, rimasti bloccati nel sottopasso di viale Rubicone a Milano, sono stati costretti a salire sul tetto delle rispettive auto per l'acqua piovana infiltratasi negli abitacoli.

In un sottopasso di via Silla nel quartiere Figino quattro vetture sono rimaste in panne a causa dell'allagamento. Gli uomini del Comando di via Messina sono intervenuti per liberare le persone bloccate all'interno delle vetture. Nel complesso, decine di interventi per scantinati allagati e alberi pericolanti.

Tra gli edifici allagati anche il Palazzo di giustizia: l'atrio dell'ingresso principale è stato invaso dall'acqua, così come alcuni corridoi e vani scale.

I vigili del fuoco sono intervenuti anche nel sottopasso Dionigi Bussola in viale Cassala, dove quattro vetture sono rimaste bloccate dall'allagamento. Vigili del fuoco sono impegnati anche all'Istituto europeo di Design in via Pompeo Leoni, dove si evidenziano allagamenti nei locali tecnici e nel seminterrato.

"Le piogge - ha scritto Granelli - si sono intensificate nel corso della mattinata: in sei ore sono caduti 100 millimetri di pioggia, in centro 60 mm. Ci sono allagamenti diffusi in città ma in generale i sottopassi stanno reggendo".

Allagata anche la stazione metropolitana di Famagosta, sempre a Milano. Sospeso il servizio sulla linea M2 nel tratto tra Famagosta e Assago. Sono stati attivati bus sostitutivi, informa l'Atm, compatibilmente con le condizioni del traffico e delle strade.

Roma, risveglio sotto il diluvio

A Roma è caduta stamattina l'ennesima bomba d'acqua dopo quelle di martedì. Gli abitanti della Capitale si sono svegliati con una nuova allerta meteo.

Oggi si prevedono sul Lazio precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale. Per questo è scattata l'allerta meteo con l'avviso della Protezione Civile Regionale e del Campidoglio. Oltre alla pioggia, si segnalano i rischi legati alle forti raffiche di vento che potrebbero determinare la caduta di alberi.

L'attenzione si concentra in particolare nella zona di Monte Mario. Il Comune di Roma consiglia, pertanto di "non sostare a piedi o in automobile sotto ponti, vicino a corsi d'acqua e di evitare di sostare o attraversare parchi per il rischio di caduta degli alberi".

Crollano due ponti in Piemonte

La pioggia non dà tregua neanche al Nord. Le piogge cadute nella notte in Piemonte, in particolare nel torinese, hanno provocato l’esondazione in più punti del torrente Gerardo che ha fatto crollare due ponti a Mattie, in Valsusa, uno in corrispondenza della borgata Combe, che è isolata con 22 residenti di cui si sta valutando l'evacuazione, l'altro in borgata Giordani, che non è isolata in quanto vi è un’altra via di accesso. Criticità si sono registrate anche in corrispondenza di un agriturismo.

Sempre in Valsusa è isolata per caduta di materiale sulla strada di accesso la borgata Santa Petronilla di di Bussoleno, in Val Chisone si è verificata a Perosa Argentina l’esondazione di rii minori che hanno parzialmente invaso la sp23, chiusa a Pinasca e da Perosa a Fenestrelle. Nelle Valli di Lanzo la Stura ha superato a Mezzenile il livello di pericolo idraulico del torrente, a Lanzo e Cantoira superato il livello di guardia.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

Basciano esce dal carcere: “La verità è venuta a...

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L'influencer accusato di stalking: "Sto alla grande, non ho fatto niente. Il gip mi manda a casa perché non c’è nessun reato, dirò la verità su quel che ho passato per un anno intero"

Alessandro Basciano - Fotogramma

Alessandro Basciano esce dal carcere dopo l'arresto per le accuse di stalking nei confronti della sua ex compagna, Sophie Codegoni. "Giustizia è stata fatta, almeno nel senso che ora è chiara la mia estraneità ai fatti. Dall'ordinanza che dispone la revoca della misura cautelare emerge come le menzogne vengano a galla. Ora chi ha mentito pagherà le conseguenze nelle opportune sedi", le parole dell'influencer e deejay 35enne sui social.

"Sto benissimo, non avendo fatto niente sto alla grande", dice Basciano all'uscita dal carcere di San Vittore. "Tra le mille colpe che ho c'è quella di averle regalato una borsa Chanel da 10mila euro. Pensi dove sono finito", si sfoga Basciano, accolto all'uscita del carcere da un gruppo di amici.

La prima cosa che farò? "Dire la verità su tutto un anno intero”. L'ordinanza è su una querela vecchia che la ragazza ha ritirato in quanto un paparazzo lo scorso anno la seguiva e pensavano fossi stato io a dare l'incarico dell’inseguimento della ragazza. Nel momento in cui la ragazza ha ritirato questa querela e sono successe dinamiche che in sede opportuna racconterò, purtroppo una cosa del genere va avanti d’ufficio", spiega l’influencer.

Dopo la querela sporta e ritirata da Codegoni a dicembre 2023, "lei è venuta a convivere con me e ci sono state tante circostanze quest’estate in cui cercava di ritornare insieme", riferisce Basciano, promettendo: "Nelle sedi opportune dirò tutta la verità di un anno a questa parte, di tutti gli abusi e di tutto quello che ho passsto fino a 5 giorni fa, quando lei ha ricevuto una borsa da 10mila euro con tanto di lettera".

Per l’influencer se la gip Anna Magelli, dopo l’interrogatorio in carcere di questa mattina, “all’istante mi ha mandato a casa è perché non sussiste alcun tipo di reato”.

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Cronaca

Napoli, donna si lancia da un’auto in corsa per...

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Era salita pensando che fosse il taxi che stava aspettando ma a bordo c'era l'uomo che ha tentato di violentarla. La polizia lo ha identificato e fermato in via Brin

Auto della polizia - Fotogramma

Sale in auto pensando sia il suo taxi, ma a bordo trova un uomo che tenta di violentarla al centro di Napoli. Lei si lancia dall'auto in corsa per sottrarsi agli abusi, viene soccorsa e la polizia identifica e arresta un 38enne di origini casertane per rapina e violenza sessuale.

La scorsa notte, a seguito di una nota pervenuta alla locale Sala Operativa, gli agenti del Commissariato Ponticelli sono intervenuti in viale Fratelli Grimm poiché un utente della strada aveva segnalato la presenza di una donna che si era lanciata da una vettura in movimento. Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti hanno accertato che la donna, in corso Umberto, era salita a bordo di un’autovettura, pensando fosse il taxi che stava attendendo per fare rientro a casa.

Durante il tragitto, però, il conducente l’avrebbe toccata nelle parti intime e, al suo rifiuto di consumare un rapporto, l’aveva presa a schiaffi, sottraendole con forza il telefono cellulare e continuando ad importunarla. Così, la ragazza, nel tentativo di sottrarsi alle violenze, aveva aperto la portiera lanciandosi dall’auto in movimento. Grazie alle descrizioni del veicolo e dell’aggressore, gli agenti del Commissariato Vasto-Arenaccia hanno rintracciato in via Brin il responsabile che, dopo essere stato identificato e trovato in possesso degli effetti personali della vittima, è stato arrestato. Inoltre, nel veicolo i poliziotti hanno trovato diversi documenti di riconoscimento intestati ad altre persone, di cui il 38enne di Caserta non ha saputo giustificare la provenienza, ed è stato denunciato anche per ricettazione.

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Cronaca

Corteo a Roma contro la violenza sulle donne:...

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In piazza in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Prima dell'inizio del corteo bruciata foto di Valditara da alcuni manifestanti di fronte al ministero

Il corteo a Roma (Foto Adnkronos)

La marea fucsia torna in piazza a Roma. "Siamo 150mila" annunciano al megafono le attiviste di Non Una di Meno durante il corteo promosso in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.

Sullo striscione che apre la manifestazione è scritto 'disarmiamo il patriarcato' mentre su un altro appeso al lato di uno dei due tir presenti si legge 'La vergogna deve cambiare lato'. In testa al corteo sfilano i centri antiviolenza femministi. Tra i tanti slogan e cartelli si legge: "Siamo rivoluzione", "se il patriarcato non esiste perché continuiamo a morire", "vietare alle donne di lavorare è violenza", "principessa sei solo mia, possedere non è amare e la scuola lo deve insegnare".

Sette uomini si affacciano da una terrazza di piazzale Ostiense mentre il corteo sta per partire, esponendo cartelli a sostegno della manifestazione. "Il silenzio uccide, la giustizia salva", "no significa sempre no", "non è un caso isolato si chiama patriarcato", si legge sui cartelli.

Un lungo striscione fucsia con i nomi delle 106 vittime di femminicidio, lesbicidio e transicidio viene esposto davanti al Colosseo. "Mi hanno chiesto come si può ballare con 106 vittime dall'inizio dell'anno e io rispondo perché queste donne sono state uccise proprio perché volevano ballare, perché volevano essere loro stesse", dice una delle organizzatrici della manifestazione al megafono mentre alcuni fumogeni viola e fucsia vengono accesi davanti al monumento.

Bruciata foto Valditara di fronte ministero

Prima dell'inizio del corteo una fotografia del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara viene bruciata da alcuni manifestanti di fronte al ministero. Gli studenti "prima di raggiungere la piazza nazionale contro la violenza di genere bruciano il ministro Valditara" si legge in una storia pubblicata su Instagram dal movimento femminista 'Aracne' e dai collettivi.

"Disarmiamo il patriarcato"

"Siamo in piazza con lo slogan disarmiamo 'il patriarcato' proprio perché la violenza sulle donne non è un'emergenza, se non nella sua drammaticità, ma è una dimensione strutturale che ogni anno ripete gli stessi numeri e le stesse modalità a fronte di una carenza di fondi per i centri antiviolenza e per le politiche a sostegno delle donne vittime di violenza. E quindi siamo in piazza per ribadire che c'è una guerra sui nostri corpi - e c'è una guerra globale - in cui i governi cercano di rafforzare costantemente la famiglia patriarcale e il razzismo contro le donne", dice Carlotta di Non Una di Meno.

"E ben sappiamo - spiega Carlotta - che il femminicidio è solo la punta dell'iceberg che riguarda molestie sul posto di lavoro, discriminazioni nelle scuole, forme di violenza che non arrivano al femminicidio ma portano più di 20mila a rivolgersi ogni anno ai centri antiviolenza". E sottolinea: "Siamo in piazza per potenziare una forza collettiva partita dal basso e affermare che il patriarcato esiste e continua a ucciderci".

Non Una di Meno conferma "la sua autonomia dai partiti politici e questo non vuole dire che non abbiamo una nostra posizione. In questo senso, chiediamo lo stop al genocidio perché riconosciamo che l'autodeterminazione della Palestina non è solo una questione femminista e transfemminista, ma anche perché nelle guerre le donne sono sempre le prime vittime insieme ai bambini".

"Parole Valditara? Dati dicono che responsabili sono soprattutto italiani"

"A noi non interessa chi commette la violenza ma se guardiamo i dati a noi risulta che si tratta soprattutto di uomini italiani. Se vogliamo stare sui dati è interessante vedere che più dell'80% delle persone che commettono violenza sono partner o ex partner. Questo ci dice che non conta la nazionalità ma la relazione che le donne instaurano con gli uomini e il senso di possesso che gli uomini hanno sulle donne che considerano proprie e questo è vero a ogni latitudine e in ogni parte del mondo", dice Carlotta di Non Una di Meno rispondendo poi sulle dichiarazioni del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. "La violenza è trasversale, il patriarcato lo è, può assumere forme diverse ma sicuramente non c'è un aumento dei femminicidi dovuto a un cambiamento della popolazione italiana", aggiunge.

"Questo è indubitabilmente un governo patriarcale: non basta avere una donna presidente del Consiglio perché il governo cambi di segno - afferma ancora Carlotta - Quello che dobbiamo guardare sono le politiche e le politiche ci parlano davvero di un rafforzamento della famiglia patriarcale in cui le donne vengono considerate valide solo in quanto madri e mogli".

In piazza performance ispirata al gesto della studentessa iraniana

La prima performance di Non Una di Meno al corteo a Roma vede diverse giovani incappucciate con passamontagna ricoperti di lustrini, volendo replicare il gesto della studentessa iraniana, Ahoo Daryaei, che si è spogliata davanti all'università a Teheran per protestare contro l'imposizione del velo (VIDEO). "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce", lo slogan con cui si apre la performance. Le giovani, coperte dallo striscione sopra il quale c'è la scritta "il corpo è mio, decido io", si tolgono le maglie e sul finale tirano giù lo striscione mostrandosi a seno nudo.

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