Oasis, su costo biglietti interviene Starmer e Ticketmaster finisce in mirino Antitrust
Sotto esame il sistema della 'tariffazione dinamica' che ha portati i prezzi de concerti a tariffe esorbitanti
Ticketmaster finisce nel mirino dell'Antitrust britannico per le modalità tariffarie di vendita dei biglietti per i concerti degli Oasis.
Dopo i prezzi esorbitanti raggiunti per le date londinesi della reunion dei fratelli Gallagher, ieri era intervenuto anche il premier britannico Keir Starmer definendo "deprimente" l'esorbitante costo dei biglietti e impegnandosi a intervenire.
Oggi l'Autorità per la Concorrenza del Regno Unito, Cma, ha messo sotto la lente il sistema della 'tariffazione dinamica' - ovvero il sistema dei prezzi che salgono a seconda di quanto sale la richiesta - per appurare che non rappresenti un pratica commerciale scorretta in violazione delle norme sulla concorrenza.
Nel dettaglio si tratta di verificare se il colosso delle vendite di eventi online abbia fornito informazioni chiare e tempestive per spiegare che i biglietti potevano essere soggetti alla cosiddetta 'tariffazione dinamica' e se i consumatori siano stati messi sotto pressione per acquistare i biglietti entro un breve periodo di tempo a un prezzo più alto di quello che avevano capito di dover pagare. La Cma ha dichiarato che ora si confronterà con Ticketmaster e raccoglierà prove da varie altre fonti, tra cui il management della band e gli organizzatori dell'evento.
“È chiaro che molte persone hanno avuto un'esperienza negativa e sono state sorprese dal prezzo dei biglietti al momento del pagamento", spiega l'amministratore delegato della Cma Sarah Cardell.
Economia
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Fed taglia i tassi di 50 punti
La decisione, si sottolinea, perché il comitato di politica monetaria "ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 per cento"
Come previsto dalla maggior parte degli analisti, la Federal Reserve colpisce duro e oggi taglia l'intervallo del range per il tasso dei fondi federali di 50 punti portandolo nel range al 4,75-5%. Una decisione, si sottolinea, motivata dal fatto che il comitato di politica monetaria "ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 per cento e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano più o meno in equilibrio".
Dopo questo taglio consistente, che in pratica compensa i due tagli da 25 punti già adottati dalla Bce, la Fed tuttavia non si impegna ad altri interventi, spiegando che "nel considerare ulteriori aggiustamenti per il tasso dei fondi federali, il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l'equilibrio dei rischi". Tuttavia le previsioni che accompagnano il comunicato finale del Comitato indicano la convinzione di un ulteriore taglio da 50 punti entro la fine dell'anno. Il voto odierno è stato adottato quasi all'unanimità visto che un membro del Fomc, Michelle W. Bowman, avrebbe preferito limitare l'intervento a 25 punti.
In nuove stime crescita Pil Usa costante al 2%
Insieme alla decisione sul taglio da 50 punti del tasso federale di riferimento la Federal Reserve ha diffuso anche le nuove stime sull'economia Usa, che vedono per il 2024 e per tutti i tre anni successivi una crescita stabile al 2% (a giugno la stima 2024 era del 2,1%). Un'altra variazione per l'anno in corso è quella sul tasso di disoccupazione che a fine 2024 dovrebbe toccare il 4,4%, contro il 4,0% della previsione precedente di giugno. Per la prima volta la Fed ha diffuso le previsioni per il 2027 che vedono - come detto - il Pil in crescita del 2%, con l'inflazione al 2% e la disoccupazione al 4,2%, mentre il tasso medio previsto è del 2,9%.