Meloni sente Draghi, incontro nei prossimi giorni a Palazzo Chigi
La presidente del Consiglio ha avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico con l'ex premier
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico con l'ex premier Mario Draghi, al quale ha rivolto l’invito ad incontrarsi nei prossimi giorni a Palazzo Chigi per un confronto sul rapporto sul futuro della competitività europea. Lo rende noto lo staff della premier.
Fratelli d'Italia e la Manovra
"Occhio a nani e ballerine...". Questo, apprende l'Adnkronos, l'invito che intanto i vertici del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia alla Camera hanno rivolto ai deputati che si sono riuniti oggi in Sala Tatarella per fare il punto sulla ripresa dei lavori parlamentari.
L'onda lunga della vicenda Sangiuliano-Boccia, che ha portato alle dimissioni del ministro della Cultura, non si è ancora attenuata. E nessun riferimento alla questione sarebbe stato fatto nel corso dell'assemblea di stamattina. Ma la raccomandazione del capogruppo a Montecitorio Tommaso Foti a tenere alta la guardia assume un valore notevole, soprattutto in vista della sessione di bilancio. Cercheranno di dimostrare in tutti i modi che il governo, la nostra classe dirigente non è all'altezza e per questo dobbiamo fare attenzione, il senso del ragionamento di Foti davanti ai deputati riuniti. Insomma, il monito è quello di serrare i ranghi e stare in campana.
Durante la riunione è stata anche ufficializzata l'espulsione del deputato trentino Andrea De Bertoldi, passato al gruppo Misto dopo la sanzione del collegio di garanzia di Fratelli d'Italia e ormai prossimo a fare il suo ingresso in Forza Italia.
Un'altra esortazione rivolta agli onorevoli meloniani è stata quella di garantire la presenza in Aula e nelle Commissioni nei prossimi tre mesi, che saranno "molto impegnativi" a causa della manovra economica, la terza del governo Meloni. Giustizia, bilancio e lavoro sono i tre temi indicati come priorità dal governo. Non sono il vostro capoclasse - avrebbe scherzato Foti - ma il vostro capogruppo ed è mio compito richiamarvi all'ordine, per senso di responsabilità.
Spettacolo
Fiordaliso e l’appello agli uomini contro la violenza...
La cantante è stata ospite di Silvia Toffanin a Verissimo
"Dovete essere voi uomini a proteggere noi donne". Fiordaliso ospite a Verissimo oggi, sabato 23 novembre, lancia un messaggio importante in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
L'appello di Fiordaliso
Lunedì 25 novembre sarà la giornata contro la violenza sulle donne, Fiordaliso dopo l'intervista a Verissimo ha fatto un appello, rivolgendosi direttamente agli uomini: "Ci dovete proteggere voi dalle persone che ci picchiano, che ci uccidono perché non sono uomini. Non riesco nemmeno a chiamarli animali. E quindi, se un padre vede una figlia che viene trattata male dal suo compagno, o un fratello o un amico, fate qualcosa. Voi dovete proteggerci, perché ormai anche se denunciamo sembra che non succeda mai niente", queste le parole della cantante nel salotto di Silvia Toffanin.
La gioia di essere nonna
Fiordaliso è diventata nonna per la seconda volta e a Verissimo ha raccontato: “Cesare ha due mesi e somiglia molto a mio figlio Paolo Alberto, il papà. Mi piace molto fare la nonna e mio figlio è davvero un bravo genitore”. La cantante è nonna, oltre che del piccolo Cesare, anche di Rebecca Luna, 13 anni, figlia del primogenito di Fiordaliso, Sebastiano.
Oggi, Fiordaliso cerca di trascorrere più tempo possibile insieme alla sua famiglia: “Ho perso molto”, ha detto la cantante confessando di essersi concentrata, nel passato, sul suo lavoro e di non essere stata una mamma molto presente: “Credo che i miei figli mi abbiano capito anche perché li ho cresciuti sempre da sola”.
Politica
Vannacci lancia il suo movimento ‘Il mondo al...
Il generale presenta anche un calendario: c'è la vignetta su Paola Egonu
Roberto Vannacci lancia il suo movimento politico 'Il mondo al contrario' ma, assicura, "non è un partito" e "non intende lanciare un'opa sulla Lega". Con Matteo Salvini "nessuna spaccatura".
''Questa è la seconda Assemblea del 'Mondo a contrario' che segna il passaggio da movimento culturale a politico - spiega Vannacci - . Vogliamo radunare tutti coloro che si riconoscono nella casa che segue il sottoscritto. Non è un partito, state tranquilli. Chi continua a pensare e dire che faccio un partito per fare un'opa sulla Lega dice balle, non è così...''.
"Con Salvini siamo in sincronia"
''Che io spacchi il centrodestra e la Lega ormai è un ritornello che si ripete da mesi. E che viene ripetuto da certa stampa. Non c'è alcuna spaccatura con Salvini che ho sentito ieri e abbiamo avuto una bellissima conversazione amichevole. Siamo entrambi convinti che nel futuro della Lega ci siamo tutti e due e - ha assicurato l'europarlamentare - portiamo avanti questa splendida avventura. Come si è visto a Pontida. Tra di noi non ci sono problemi di competizione e neanche problemi di fraintendimenti. Siamo in sincronia senza bisogno di discuterne prima. Sono un valore aggiunto per la Lega. Si è detto che Vannacci usa la Lega come un taxi, ma io non ho bisogno di taxi e non mi sono mai scostato dalla vita della Lega stessa''.
Il calendario e la vignetta su Egonu
L'iniziativa è l'occasione per promuovere anche un calendario ('Un anno con Vannacci' la scritta in copertina) dove il generale viene raffigurato in divisa da parà. Dentro c'è una seria di vignette, una per ogni mese. Per aprile la protagonista del fumetto è una ragazza simile all'olimpionica azzurra della pallavolo Paola Egonu, nata da genitori nigeriani, che esclama: 'Ho i tratti somatici italiani!'. Accanto, girato di spalle, c'è Vannacci che replica: 'Certo, come io ho quelli nigeriani'.
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Sport
Milan-Juve 0-0, a San Siro vincono la noia e i fischi dei...
Il big match del sabato di Serie A regala poche emozioni e finisce senza reti
Solo il freddo tiene svegli i 75mila di San Siro. Milan e Juve regalano uno 0-0 e poche emozioni nel big match del sabato di Serie A. I rossoneri ci provano poco, i bianconeri non forzano e alla fine si accontentano: la squadra di Fonseca sale a 19 punti (con una partita ancora da recuperare), gli uomini di Thiago Motta agganciano Lazio e Fiorentina a quota 25, in attesa delle gare di domenica. Fischiati i calciatori del Milan a fine partita.
Partita bloccata
Tanta tattica e pochi guizzi nel primo tempo di San Siro. La squadra di Fonseca, senza Pulisic (in panchina per una botta che ha dato problemi negli ultimi giorni), prova a fare la partita, ma la Juve è brava a spezzare il palleggio e ha le occasioni più importanti dell’avvio. La prima capita a Conceicao: il portoghese scarica un piatto sinistro a botta sicura sul cross dalla sinistra di Cambiaso, ma la difesa milanista mura. Dopo un giro d’orologio, è il sinistro di Koopmeiners a mettere Maignan sull’attenti. Palla fuori di poco. La compattezza degli uomini di Motta complica le cose al Diavolo in fase di costruzione e al 25’, da un bel recupero palla di Thuram, nasce un’altra palla gol bianconera: Yildiz riceve sulla sinistra, rientra e scarica un destro fuori di un niente. Il Milan accenna una reazione solo nel finale di tempo, con un paio di squilli in mischia. Il primo è un colpo di testa di Thiaw, su cross di Leao. Il secondo è un altro colpo di testa, stavolta di Emerson Royal, che prova a sorprendere Di Gregorio dopo un corner dalla destra. È zero a zero all’intervallo.
Finale senza guizzi
La ripresa inizia senza cambi, ma con Fonseca che ragiona e chiede a Pulisic di scaldarsi. La Juve parte meglio e lancia subito Cambiaso a rete: la chiusura in scivolata di Thiaw è provvidenziale e salva Maignan. Il copione della ripresa resta lo stesso: Loftus-Cheek e Reijnders faticano a innescare il grande ex Morata, la Juve va a folate e Yildiz è spesso il più vivace nel 4-2-4 proposto da Thiago Motta, in un attacco senza punti di riferimento. Il primo cambio è arriva al 70’: Fonseca toglie uno spento Loftus-Cheek e si gioca la carta Pulisic. Motta risponde dopo una decina di minuti con la doppia sostituzione: dentro Weah e Fagioli, fuori Conceicao e McKennie. Davanti succede ancora poco: da annotare c’è giusto una conclusione dalla distanza di Fofana, sopra la traversa. L’all in di Fonseca arriva a una manciata di minuti dal novantesimo ed è un triplo cambio: dentro Calabria, Chukwueze e Pavlovic al posto di Emerson, Musah e Gabbia (richiamato in panchina per un problema fisico da valutare). Nel recupero, tra i bianconeri spazio a Danilo e Mbangula al posto di Yildiz e Savona. Finisce così, senza brividi. Quelli li regala solo la temperatura di San Siro. Che chiude tra i fischi dei tanti tifosi rossoneri presenti.