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Gli Italiani che tornano, dove vanno? Cosa dicono i dati sul rientro dei cervelli e quali prospettive per l’imminente futuro alla luce della revisione delle agevolazioni

Gli Italiani che tornano, dove vanno? Cosa dicono i dati sul rientro dei cervelli e quali prospettive per l’imminente futuro alla luce della revisione delle agevolazioni

Milano, 11/09/2024 - Negli ultimi anni, l'Italia ha assistito a un fenomeno di grande rilevanza: il crescente ritorno di connazionali dall'estero, un flusso che ha modificato il panorama economico e sociale del Paese. Se da una parte gli incentivi fiscali introdotti nel 2019 hanno giocato un ruolo chiave nell'incoraggiare questo rientro, dall'altra vi sono considerazioni più profonde e complesse che spingono molti italiani a tornare a casa dopo aver trascorso anni, o addirittura decenni, all'estero.

Il 2021 è stato un anno emblematico per questo trend, con un raddoppio dei rimpatri rispetto agli anni precedenti. A livello numerico, il fenomeno è stato significativo: dai circa 2-3 mila rientri annuali pre-pandemia, si è passati a oltre 6.500 italiani che hanno scelto di tornare in patria, mantenendo tale numero costante negli anni successivi. Questo aumento è stato alimentato non solo dalle agevolazioni fiscali del DL 34/2019 (il decreto cosiddetto “rientro dei cervelli, ormai praticamente dismesso, ndr), che hanno reso l’Italia una destinazione fiscale attraente per i "cervelli in fuga", ma anche da una rinnovata volontà di contribuire allo sviluppo del proprio Paese, e di trovare un equilibrio tra vita professionale e personale in un contesto più familiare.

Uno degli aspetti più interessanti di questo fenomeno riguarda l'ecosistema che si è sviluppato in Italia negli ultimi anni. Emilia Garito, ora membro dell’European Innovation Council (EIC), sottolineò come il ritorno di professionisti e imprenditori italiani stesse avendo un impatto positivo su vari settori, tra cui fotonica, intelligenza artificiale, le varie scienze dei nuovi materiali e l’elettronica. Tuttavia, Garito ha sempre messo in guardia sul fatto che attrarre talenti non sarebbe bastato: sarebbe infatti stato necessario creare un ecosistema capace di supportarli e di farli rimanere. In altre parole, per capitalizzare davvero su questo ritorno, l’Italia avrebbe doveva investire in un contesto economico e produttivo che non solo accogliesse, ma anche trattenesse i suoi talenti.

Due esempi di successo, a vari livelli, in questo senso sono rappresentati da Miglioricasinoonlineadm.com e Satispay.

●Il primo, un sito web nato dalla passione (e dal lavoro) di Tommaso Gangemi, amministratore ed Editor in Chief del progetto, che dopo oltre un decennio negli USA e le ossa fatte sul campo all’interno dei casinò online di Las Vegas e Atlantic City, ha scelto di “giocare in casa” e continuare a parlare e vivere della sua passione, i casinò online, tramite il suo portale dove parla dei migliori casinò regolamentati, questa volta italiani.

●La seconda, una startup italiana nel settore dei pagamenti digitali, che ha saputo crescere e attirare talenti internazionali, tra cui molti italiani di ritorno; fondata nel 2013, Satispay è diventata un unicorno alla fine del 2022, un risultato che le ha permesso di competere a livello globale. Il CEO, Alberto Dalmasso, ha enfatizzato l’importanza di creare un ambiente lavorativo che favorisca un equilibrio tra lavoro e vita privata, un tema sempre più sentito soprattutto dopo la pandemia. Satispay ha investito in servizi di welfare aziendale per sopperire alle carenze del sistema nazionale, rendendo così più attrattivo il ritorno in Italia per molti professionisti che avevano lasciato il Paese in cerca di opportunità migliori.

Ma il rientro in patria non riguarda solo giovani professionisti in cerca di migliori condizioni di vita e lavoro. Molti italiani che avevano scelto di stabilirsi all’estero anni fa, spesso per motivi familiari o per seguire una carriera, stanno rivalutando la decisione di rimanere lontani. F.B., un professionista nell’ambito IT che ha vissuto quasi dieci a Londra, è stato intervistato dalle nostre penne (e preferisce mantenere l’anonimato poiché il suo team in UK è interamente italiano e sarebbe facilmente rintracciabile) sta seriamente considerando l’idea di tornare in Italia, ma sente di star combattendo una battaglia persa da quando anche l’agevolazione fiscale che l’avrebbe visto protagonista nel nostro paese sembra esser venuta meno. Nonostante Londra resti un centro nevralgico per l’economia tech europea, le incertezze legate alla Brexit, al post-Covid e alla situazione economica generale stanno spingendo molti, come lui, a riconsiderare i benefici di vivere in Italia, soprattutto in termini di qualità della vita e valori sociali.

Il ritorno in patria, tuttavia, non è privo di sfide. Sebbene il numero di italiani che rientrano dall’estero sia aumentato significativamente, il saldo netto tra chi parte e chi ritorna resta negativo, seppur in calo rispetto agli anni precedenti. Il rapporto della Fondazione Migrantes evidenzia come, nel 2021, 75.000 italiani siano rientrati, mentre 94.000 hanno lasciato il Paese, dimostrando che la "fuga dei cervelli" è un fenomeno ancora presente, anche se attenuato.

Uno degli aspetti cruciali che continua a influenzare le scelte di chi decide di rientrare è il gap salariale tra l’Italia e il resto d’Europa. I dati di Almalaurea mostrano come un laureato italiano, a cinque anni dalla laurea, guadagni in media significativamente meno rispetto ai suoi omologhi europei, una disparità che rende difficile attrarre e trattenere talenti. Anche se le agevolazioni fiscali hanno contribuito a ridurre questa differenza, il divario resta un problema strutturale che necessita di soluzioni a lungo termine.

Parallelamente, il Sud Italia, tradizionalmente percepito come una zona economicamente arretrata, sta vivendo un risveglio in termini di imprenditorialità e innovazione. Regioni come la Campania stanno emergendo come hub di startup, con numeri che competono con quelli delle regioni più sviluppate del Nord. Napoli, in particolare, si è affermata come la terza città italiana per concentrazione di imprese innovative, grazie anche alla presenza di numerose università e a un ecosistema che favorisce la ricerca e lo sviluppo. Questo fermento imprenditoriale nel Mezzogiorno potrebbe rappresentare una leva fondamentale per trattenere i giovani laureati e, allo stesso tempo, attrarre talenti dall'estero.

Che fine ha fatto il rientro dei cervelli?

Il richiamo delle agevolazioni fiscali, in particolare i maxi sconti sulle tasse, ha quindi attirato l’attenzione di un numero significativo di contribuenti, sebbene ancora esiguo in termini percentuali rispetto al totale. Secondo i dati più recenti, relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2022, sono stati circa 37.200 i soggetti ad aver beneficiato di questi regimi agevolati. Pur rappresentando solo lo 0,08% dei contribuenti complessivi, questa cifra segna una crescita notevole rispetto agli anni precedenti, con un aumento di oltre quattro volte rispetto ai dati del 2018 e un incremento del 55% rispetto al 2021.

L'introduzione di regimi fiscali su misura ha avuto come obiettivo quello di attrarre talenti e contribuenti con elevata capacità di spesa, creando opportunità per un ristretto gruppo di persone. Tuttavia, queste agevolazioni non sono passate inosservate, soprattutto per le disparità che hanno creato all'interno del sistema fiscale italiano. Da un lato, le agevolazioni hanno cercato di rendere l’Italia più competitiva nell’attirare cervelli e capitali, ma dall’altro hanno sollevato questioni riguardo all’equità del sistema, dato che i benefici si concentrano su una minoranza senza offrire un sollievo significativo alla maggior parte dei contribuenti.

Negli ultimi tempi, questo squilibrio è diventato sempre più evidente, tanto che il Governo ha deciso di intervenire con due provvedimenti significativi. Il primo è stato il decreto internazionalizzazione (Dlgs 209/2023), che ha riformato in senso più restrittivo i criteri per accedere ai regimi premiali, in particolare quello degli impatriati, nato con l’intento di riportare in Italia talenti e professionisti qualificati. Le modifiche introdotte hanno limitato l’accesso e ridotto i vantaggi fiscali, accorciando anche la durata del regime.

Successivamente, il decreto Omnibus (Dl 113/2024), entrato in vigore poco prima della pausa estiva, ha raddoppiato la tassa piatta sui redditi prodotti all’estero per i cosiddetti “Paperoni” che decidono di trasferire la loro residenza in Italia. La tassa è passata da 100mila a 200mila euro all’anno, con la nuova normativa che si applica ai trasferimenti di residenza avvenuti dopo il 10 agosto 2024. Questo intervento si inserisce in un contesto più ampio di revisione dei regimi agevolati, con l’obiettivo di bilanciare meglio i benefici concessi e le esigenze di equità fiscale.

Oltre ai cambiamenti normativi, è importante considerare le ricadute effettive di questi regimi sul sistema Italia. Ad esempio, l’agevolazione fiscale destinata a docenti e ricercatori ha coinvolto oltre 3.300 lavoratori, con un reddito medio lordo di circa 56.492 euro. Il regime degli impatriati, invece, ha beneficiato oltre 32.600 lavoratori dipendenti, con un reddito medio di 114.501 euro. Tuttavia, accanto ai benefici, sono emersi anche diversi casi di elusione fiscale che hanno contribuito a spingere il governo a rivedere le norme.

Particolare attenzione è stata riservata ai redditi elevati, come quelli degli sportivi professionisti, che hanno sfruttato il regime degli impatriati per ridurre il loro carico fiscale. Nel 2023, infatti, erano 484 i professionisti sportivi che avevano dichiarato redditi sotto questo regime agevolato. Sebbene sulla carta il regime fosse pensato per attrarre professionalità con alta capacità di spesa e competenze elevate, i risultati reali in termini di ricadute economiche e sociali restano oggetto di discussione.

Considerazioni

In conclusione, l’Italia si trova in una fase cruciale in cui deve consolidare i risultati ottenuti finora, trasformando il rientro dei "cervelli" in un'opportunità di crescita sostenibile. Questo richiede non solo interventi fiscali mirati, ma anche una visione strategica di lungo termine che includa investimenti in settori chiave, la creazione di un contesto lavorativo attrattivo e il rafforzamento del welfare. Solo così il Paese potrà invertire definitivamente la tendenza alla fuga dei talenti, trasformando il ritorno a casa in una scelta non solo di cuore, ma anche di convenienza e opportunità.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Immediapress

Champions League – Atalanta-Arsenal: Gasp prova a fermare...

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Roma, 18 settembre 2024 – L’Atalanta torna a calcare il palcoscenico della Champions League a distanza di tre anni. La Dea, detentrice dell’Europa League, inizia il suo percorso nella massima competizione europea sfidando una delle grandi favorite per la vittoria finale, l’Arsenal. I Gunners, per gli esperti Sisal, partono favoriti al Gewiss Stadium a 1,85 contro il 4,00 dei nerazzurri con il pareggio in quota a 3,75. Atalanta e Arsenal fanno del gioco offensivo il loro marchio di fabbrica: normale che la Combo Goal + Over 2,5, offerta a 1,97, sia ampiamente nelle corde del match. I ragazzi di Arteta sono favoriti anche per sbloccare la gara, a 1,62, contro il 2,55 di Retegui e compagni. I tiri da lontano possono diventare un’arma importante tanto che un goal da fuori area è dato a 3,25. Attenzione però agli interventi visto che sia un rigore, a 2,75, che un’espulsione, a 4,50, potrebbero indirizzare il match in un senso o in un altro.

Entrambe le formazioni sono alle prese con molte defezioni ma, sicuramente, chi scenderà in campo vorrà essere protagonista. L’Atalanta si affida ad Ademola Lookman che sogna una notte da incorniciare di fronte ai suoi tifosi: un goal o un assist del numero 11 nerazzurro si gioca a 2,65. Va a caccia della quinta rete stagionale Mateo Retegui, ipotesi offerta a 3,50. L’Arsenal sarà priva di capitan Odegaard ma Arteta rimane fiducioso perché Kai Havertz, a segno a 3,25, sta segnando con continuità mentre Bukayo Saka, primo marcatore a 6,00, rimane il pericolo numero 1 per la porta di Carnesecchi.

Sisal ricorda sempre che il gioco è vietato ai minori e che bisogna giocare sempre con consapevolezza e moderazione.

Sisal è uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato ed è attualmente attiva in Italia, Marocco e Turchia, con un’offerta che comprende lotterie, scommesse, giochi online e apparecchi da intrattenimento.

La strategia di Sisal poggia su tre pilastri: la sostenibilità, con un impegno costante sullo sviluppo del programma di Gioco Responsabile e attraverso l’offerta di un modello di intrattenimento sicuro e trasparente - l’innovazione digitale, grazie alla piattaforma di gioco all’avanguardia orientata all’omnicanalità e alle competenze per lo sviluppo in-house di software e applicazioni per cogliere le opportunità della transizione digitale - l’internazionalizzazione, con l’obiettivo di partecipare a gare per aggiudicarsi nuove concessioni all’estero sulla base della solida expertise maturata.

Dal 4 agosto 2022 Sisal è parte di Flutter Entertainment plc, il più grande operatore al mondo di scommesse sportive online e iGaming, con un portafoglio di marchi riconosciuti a livello globale e quotato alla Borsa di New York.

Sisal Italia S.p.A.

Ufficio stampa

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Immediapress

Kaspersky scopre SambaSpy, un trojan che prende di mira gli...

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Milano, 18 settembre 2024 . Il Global Research and Analysis Team (GReAT) di Kaspersky ha scoperto una sofisticata campagna di distribuzione malware rivolta esclusivamente agli utenti italiani. La campagna prevede la distribuzione di un nuovo Remote Access Trojan (RAT), chiamato dai ricercatori SambaSpy, con funzionalità quali il file system management, il controllo della webcam, il furto di password e la gestione del desktop da remoto.

A differenza della maggior parte degli attacchi malware che mirano a più Paesi e utilizzano diverse lingue, la campagna SambaSpy si distingue per la precisione dei suoi obiettivi. Il malware è stato progettato per colpire solo gli utenti i cui sistemi sono impostati in italiano, garantendo la massima probabilità di successo in questa regione. Secondo la telemetria di Kaspersky, questa campagna è iniziata nel maggio 2024 e non mostra segni di rallentamento.

"Siamo stati sorpresi dal target ristretto di questo attacco. Di solito i criminali informatici mirano a infettare il maggior numero di utenti possibile, ma la catena di infezione di SambaSpy include controlli specifici per garantire che vengano colpiti solo gli utenti italiani", ha commentato Giampaolo Dedola, Lead Cybersecurity Researcher di Kaspersky GReAT.

Kaspersky ha identificato due catene di infezione leggermente diverse utilizzate nella campagna. Un metodo di infezione particolarmente elaborato inizia con un’email di phishing, che sembra provenire da una società immobiliare italiana legittima. L’email invita gli utenti a visualizzare una fattura cliccando su un link, che reindirizza gli utenti a un servizio cloud italiano legittimo utilizzato per la gestione delle fatture.

Tuttavia, alcuni utenti vengono invece reindirizzati a un server Web dannoso, in cui il malware convalida le impostazioni del browser e della lingua. Se l’utente utilizza Edge, Firefox o Chrome in lingua italiana, viene indirizzato a un URL OneDrive contenente un PDF dannoso. In questo modo viene avviato il download di un dropper o di un downloader, entrambi in grado di scaricare il RAT SambaSpy.

SambaSpy è un RAT completo scritto in Java e nascosto utilizzando Zelix KlassMaster. Questo malware avanzato può eseguire una serie di attività dannose, tra cui:

•Gestione del file system e dei processi

•Controllo della webcam

•Registrazione dei tasti e manipolazione della clipboard

•Gestione del desktop da remoto

•Furto di password dai principali browser come Chrome, Edge e Opera

•Caricamento e download di file

•Possibilità di caricare plugin aggiuntivi in fase di esecuzione

Il meccanismo di caricamento dei plugin di SambaSpy e l’uso di library come JNativeHook dimostrano il livello di sofisticatezza impiegato dagli aggressori.

Sebbene l’obiettivo principale siano gli utenti italiani, i ricercatori di Kaspersky hanno individuati forti collegamenti con il Brasile. I commenti e i messaggi di errore all’interno del codice maligno sono scritti in portoghese brasiliano, suggerendo che l’attore della minaccia dietro gli attacchi potrebbe essere brasiliano. Inoltre, l’infrastruttura utilizzata nella campagna è stata collegata ad altri attacchi in Brasile e Spagna, anche se gli strumenti di infezione in queste regioni differiscono leggermente da quelli utilizzati in Italia.

Il report completo su SambaSpy è disponibile su Securelist.

Per migliorare la sicurezza dell’azienda, Kaspersky consiglia di:

•Non utilizzare i servizi di remote desktop, come RDP, su reti pubbliche se non assolutamente necessario e scegliere sempre password forti.

•Assicurarsi che la propria VPN commerciale e altre soluzioni software lato server siano sempre aggiornate, poiché lo sfruttamento di questo tipo di software è un vettore comune di infezione da ransomware. Aggiornare sempre le applicazioni lato client.

•Concentrare la propria strategia di difesa sul rilevamento dei movimenti laterali e dell’esfiltrazione dei dati verso Internet. Prestare particolare attenzione al traffico in uscita per individuare le connessioni dei criminali informatici. Eseguire regolarmente il backup dei dati. Assicurarsi di potervi accedere rapidamente in caso di emergenza. Utilizzare le ultime informazioni di Threat Intelligence per essere sempre aggiornati sulle ultime TTP utilizzate dagli attori delle minacce.

•Utilizzare servizi di Managed Detection and Response per identificare e bloccare un attacco nelle fasi iniziali, prima che gli aggressori raggiungano i loro obiettivi finali.

•Per proteggere le aziende, è importante formare i dipendenti. Possono essere utili i corsi di formazione dedicati, come quelli forniti da Kaspersky Automated Security Awareness Platform.

•Utilizzare soluzioni di sicurezza complesse, che combinino protezione degli endpoint e funzioni di automated incident response, come Kaspersky Next.

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda globale di sicurezza informatica e digital privacy fondata nel 1997. Le profonde competenze in materia di Threat Intelligence e sicurezza si trasformano costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere aziende, infrastrutture critiche, governi e utenti in tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda comprende una protezione leader degli endpoint e diverse soluzioni e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune, per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Oltre 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie Kaspersky e aiutiamo 220.000 aziende a tenere al sicuro ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/

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Schneider Electric Italia ottiene la Certificazione per la...

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CS certificazione genere SE

•Parallelamente al percorso intrapreso per il conseguimento della certificazione, Schneider Electric ha organizzato eventi formativi rivolti ai dipendenti italiani sui temi che vanno dalla violenza di genere al linguaggio inclusivo.

•L’annuncio è stato dato in occasione dell’evento di Winning Women Institute, che ha supportato Schneider Electric nel raggiungimento di questo traguardo

Stezzano (BG), 18 settembre 2024Schneider Electric, il leader globale nella digitalizzazione della gestione dell’energia e dell’automazione, ha ottenuto in Italia la Certificazione UNI PDR 125:2022 per la Parità di Genere, a testimonianza dell’attenzione e dell’impegno costanti nel garantire pari opportunità professionali ed economiche.

Grazie anche al supporto di Winning Women Institute, punto di riferimento nella promozione della parità di genere in Italia, Schneider Electric ha conseguito la certificazione lo scorso giugno. L’audit condotto ha evidenziato le buone prestazioni e la qualità dell’organizzazione, rispetto ai sei ambiti previsti dalla Certificazione di Genere: innanzitutto, la presenza dei principi e obiettivi di inclusione, parità di genere e attenzione alla gender diversity all’interno dell’ambiente di lavoro, dunque di una cultura e strategia sul tema, oltre che il grado di maturità e di coerenza del modello di governance.

A essere validati anche i processi delle risorse umane, relativi ai diversi stadi che caratterizzano il ciclo di vita di una persona, e le opportunità di accesso neutrale dei generi ai percorsi di carriera e di crescita interni. Infine, l’analisi sull’equità remunerativa di genere ha dimostrato il grado di maturità dell’azienda in relazione al differenziale retributivo.

Il percorso per ottenere la Certificazione di Genere è stato affiancato da una serie di eventi formativi che hanno sensibilizzato i circa 3.000 dipendenti in Italia, al di là del proprio ruolo e sesso, su temi quali: la prevenzione della violenza di genere nei luoghi di lavoro, la consapevolezza su bias e stereotipi di genere presenti nella comunicazione, l’uso del linguaggio inclusivo.

Un’altra azione, rivolta alla comunità, riguarda la partecipazione di Schneider Electric a iniziative quali quelle dell’associazione SheTech, che promuove la partecipazione delle donne e ragazze a percorsi di studio e carriera in ambiti STEM, la Primavera delle Pari Opportunità ed altre ancora.

Questo lungo impegno nel promuovere in Italia la parità di genere attraverso azioni mirate all'inclusione, alla valorizzazione e allo sviluppo professionale di tutto il personale si inquadra all’interno degli obiettivi di sostenibilità globali al 2025 fissati da Schneider Electric nel programma Schneider Sustainability Impact, che prevede specifici target per l’occupazione femminile e la parità salariale - per citare alcuni esempi.

“L’ottenimento della Certificazione di Genere è la scintilla di un più lungo e ampio percorso, che ci vedrà impegnati a garantire un futuro sempre più inclusivo ed equo”, ha affermato Chantal Scaccabarozzi, VP Risorse Umane di Schneider Electric Italia. “Misura e misurerà anche nei prossimi anni la nostra capacità di mantenere e migliorare la nostra spinta per la parità, oltre che offrire un quadro di riferimento importante per tutte e tutti noi. Contiamo che gli eventi formativi possano aiutare le persone a promuovere attivamente una cultura di parità e obiettivi di empowerment femminile e a tal proposito crediamo molto anche nel coinvolgimento delle nostre colleghe, con la condivisione della loro esperienza con le nuove generazioni di donne che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro”.

L’evento organizzato da Winning Women Institute ieri, 17 settembre, a Roma per parlare di tematiche riferite a equità di genere, leadership femminile e gender equality, ha offerto l’occasione per annunciare il conseguimento della Certificazione di Genere da parte di Schneider Electric e premiare l’azienda per il risultato raggiunto.

"Il percorso di certificazione di Schneider Electric, arricchito da un'innovativa strategia di sviluppo delle competenze e di strumenti organizzativi di genere, dimostra il forte impegno dell'azienda verso la parità. Siamo orgogliosi di aver collaborato a questo importante traguardo” ha affermato Enrico Gambardella, Founder di Winning Women Institute. Un altro grande brand con cui abbiamo collaborato, che invia un segnale forte e chiaro all'intero tessuto economico italiano.

La Certificazione UNI PDR 125:2022, di durata triennale, prevede la valutazione annuale delle aree di analisi sopracitate tramite audit stringenti, nell’ottica di percorso continuo e progressivo di miglioramento.

Immagine disponibile qui

Al centro: Chantal Scaccabarozzi, VP Human Resources Schneider Electric Italia

Informazioni su Schneider Electric

Lo scopo di Schneider è quello di creare un impatto tangibile consentendo a tutti di sfruttare al meglio l’energia e le risorse disponibili, coniugando progresso e sostenibilità. Questo in Schneider lo chiamiamo Life Is On.

La nostra missione è quella di essere il partner di fiducia per la sostenibilità e l’efficienza. Siamo un leader globale nelle tecnologie industriali con competenze d’avanguardia a livello mondiale nell'elettrificazione, nell'automazione e nella digitalizzazione per industrie smart, infrastrutture resilienti, data center a prova di futuro, edifici intelligenti e case intuitive. Grazie alla nostra lunga esperienza in questi ambiti, forniamo soluzioni integrate, end to end per tutto il ciclo di vita, basate sull’ IoT industriale e abilitate dall'intelligenza artificiale, con prodotti connessi, automazione, software e servizi, fornendo gemelli digitali che consentano una crescita redditizia per i nostri clienti.

Siamo un'azienda di persone con un ecosistema di 168.000 dipendenti e più di un milione di partner che operano in oltre 100 paesi per garantire la vicinanza ai nostri clienti e stakeholder. Abbracciamo i valori di diversità e inclusione in tutto ciò che facciamo, guidati dal nostro obiettivo di un futuro sostenibile per tutti. www.se.com/it

CONTATTI PER LA STAMPA

Prima Pagina Comunicazione

Caterina Ferrara, Ivonne Carpinelli

Cristiana Stradella

caterina@primapagina.it; ivonne@primapagina.it; cristiana@primapagina.it

Schneider Electric Italia

pr.italy@globalcommunications.se.com

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