Il multibrand milanese alza il velo sul nuovo concept concepito dall’agenzia interdisciplinare 2050+, secondo la visione di Tiziana Fausti
10 Corso Como svela il concept del nuovo negozio, concepito dall’agenzia interdisciplinare 2050+, secondo la visione di Tiziana Fausti, nel contesto del graduale processo di trasformazione e rinnovamento dell’iconica location milanese. Ideato come una macchina teatrale flessibile, il negozio al piano terra, nello specifico l’area donna, è coerente nelle intenzioni e nelle soluzioni architettoniche con gli spazi al primo piano - Project Room e Galleria - inaugurati lo scorso febbraio.
In occasione dell’apertura del nuovo negozio, Phoebe Philo debutta da 10 Corso Como, in esclusiva per il mercato italiano. Una partnership naturale tra due leader: 10 Corso Como, riconosciuto a livello mondiale per la sua unica dimensione distributiva, e Phoebe Philo, rinomata per la sua eccezionale creatività ed esecuzione. A partire dal 10 settembre, 10 Corso Como presenta in store il terzo edit del marchio, accompagnato da una selezione di pezzi dei primi due edit (lanciati a ottobre 2023 e marzo 2024), segnando il completamento della collezione. Le categorie comprendono il prêt-à-porter, la pelletteria e gli accessori.
Nel negozio, come lo sfondo di una scenografia, la nuova scala interna, interamente rivestita in acciaio, collega i due livelli manifestando il ripensamento dei flussi sia orizzontalmente su ciascun piano, che verticalmente attraverso l’edificio. Offre inoltre un’esperienza unica, permettendo al cliente di esplorare un ecosistema innovativo di molteplici proposte legate alla moda, all’arte, al design e al food. Lo spazio è abitato da dispositivi allestitivi mobili e componibili: una nuova versione dei tavoli pantografo e una serie di rack appendiabiti connessi ad argani, in grado di muoversi verticalmente e orizzontalmente nell’ambiente fino a sparire completamente tra le travi del soffitto. Questi elementi, come unità teatrali dinamiche e leggere, consentono infinite configurazioni, offrendo un ampio ventaglio di possibilità curatoriali.
I lavori di rinnovamento hanno una duplice natura, architettonica e curatoriale: il concept è infatti arricchito da collaborazioni con designers internazionali invitati da 2050+ a contribuire con interventi specifici, pensati per l’esposizione. Sono tra gli altri (in ordine alfabetico): Jesper Eriksson, Laurids Gallée, Odd Matter, Sam Chermayeff Office, The Back Studio. Questo processo di interazione rispecchia la visione generale del nuovo 10·Corso·Como, immaginato come una piattaforma dinamica di scambio culturale e creativo: uno spazio che si configura come un’armoniosa sinfonia, dove ogni voce, prospettiva e collaborazione tra diversi protagonisti contribuisce a creare un dialogo corale che dà vita a un’esperienza coesa e poliedrica.
Tutti gli arredi progettati per 10 Corso Como sono incentrati sulla matericità: Jesper Eriksson ha realizzato un bancone in piastrelle di carbone compresso nero, un materiale inusuale, una meraviglia geologica che ha iniziato il suo processo di formazione circa 300 milioni di anni fa attraverso la fotosintesi; Laurids Gallée ha progettato una struttura in metallo lucido abbinata a ripiani realizzati con lastre di resina riciclate che evoca un’estetica archeologica che ricorda gli esemplari rocciosi stilizzati; Odd Matter ha realizzato due tavoli espositivi e un banco cassa, esplorando l’uso di fili di vetro riciclato e gesso cristallino alfa; Sam Chermayeff Office ha creato l’espositore dedicato ai gioielli: una serie di vetrine che come un portale permettono al cliente di entrare in un mondo esclusivo e prezioso; e The Back Studio ha progettato Assemblage n.48, una lampada creata assemblando pezzi industriali e neon soffiati a mano, una struttura leggera in alluminio che sostiene un tubolare di neon rosso fuoco, posizionata all’interno della nuova scala che conduce al primo piano. Completano l’arredo le panche Glissière di Heim + Viladrich, ispirate alle forme brutaliste delle barriere autostradali in cemento. Il progetto Ripensare 10 Corso Como aggiunge un altro tassello al suo nuovo capitolo evolvendo l’ecosistema iconico del primo concept store, un palcoscenico capace di trasformarsi in modo fluido riconfigurando la sua identità e adattandosi organicamente alla varietà di esperienze ed eventi che accoglie.
Moda
Milano Moda Graduate, i vincitori della decima edizione
L'iniziativa è dedicata alle eccellenze delle scuole italiane
Camera Nazionale della Moda Italiana annuncia i vincitori della decima edizione di Milano Moda Graduate, iniziativa dedicata alle eccellenze delle scuole di moda italiane. I finalisti hanno presentato i propri outfit con una sfilata presso la Sala Cariatidi di Palazzo Reale, tenutasi il 17 settembre scorso, in apertura della Milano Fashion Week. Host della serata è stata Serena de Ferrari. Il premio Camera Nazionale della Moda Italiana è stato vinto alla designer Ioana Nicole Babici dell’Istituto Marangoni.
Il vincitore è stato decretato dalla giuria, presieduta da Renzo Rosso, chairman di Otb, e composta da Carlo Capasa, chairman Cnmi e altre personalità del mondo della moda. Ykk Italia, main partner dell’evento, presente anche per questa edizione con una sezione del progetto dedicata, ha selezionato Andrea Cella di Ied - Istituto Europeo di Design, come vincitore del Ykk Prize. Il vincitore è stato selezionato tra 10 studenti di design delle scuole di moda italiane, a cui è stato richiesto di creare un outfit interamente dedicato agli accessori da chiusura. Il vincitore, premiato da Masahiko Okahara, commercial director Ykk Italia, avrà la possibilità di visitare il Giappone in occasione di un viaggio dedicato alla scoperta della realtà Ykk.
Oltre ai due premi, è stata assegnata una menzione speciale a Tommaso La Sala, di Accademia Costume & Moda. Milano Moda Graduate rappresenta un progetto in cui trovano spazio tutte le professionalità del fashion system. Punto cardine è il percorso di mentoring. Per la settima volta, Camera Nazionale della Moda Italiana offre agli studenti un percorso educational costituito da workshop e consulenze specifiche su vari temi, tra cui sostenibilità e tecniche di produzione, trend e mercati internazionali, merchandising e comunicazione digitale. Tra gli appuntamenti, i workshop con Ykk Italia e TikTok Italy e le visite presso Gucci ArtLab, Casa Zegna, Lanificio Zegna.
Moda
Le città d’Oriente secondo Jil Sander
Per la prossima stagione estiva i direttori creativi Lucie e Luke Meier si ispirano al lavoro del fotografo canadese Greg Girard e ne rileggono l'immaginario
Guardano all'Oriente e alla vita delle grandi metropoli asiatiche Lucie e Luke Meier per la nuova collezione di Jil Sander. Partendo dal lavoro del fotografo canadese Greg Girard, che ha esaminato la trasformazione sociale e fisica nelle più grandi città asiatiche per più di tre decenni, i due direttori creativi si ispirano alle sue stampe fotografiche, ai neon e alla vita notturna nascosta di una Hong Kong pre-tecnologica, tratteggiando una collezione estremamente curata, tra pennellate di colore, stampe e tessuti cangianti.
Negli spazi di via Perin del Vaga, a Milano, gli ospiti sono accolti da una tenda di velluto marrone drappeggiata e continua, con un tappeto floreale a contrasto e un'illuminazione fredda a completare la scenografia. La colonna sonora è tutta sintetizzatori, drum machine e testi stridenti. Un luogo apparentemente inquietante, che intrinseca paesaggi urbani e motivi orientaleggianti. In passerella il racconto parte dai tessuti cangianti e termina là dove il femminile e il maschile si fondono. Formale e casual, con quel tocco di intellettuale eleganza che da sempre è la cifra stilistica del marchio.
Gli abiti da sera sono morbidi e lunghi in georgette, con fiori lavorati a maglia e all'uncinetto. Le silhouette e le forme sono più reali e concrete. Frange di seta fanno capolino dai polsi delle giacche dei tailleur o si muovono sui lunghi orecchini. Le spalle di giacche e cappotti sono ampie, i pantaloni lunghi e sottili morbidi e voluminosi. Le spalline over degli lunghi abiti camicia si coprono di paillettes argentate o corallo. Tra i pezzi più iconici un impermeabile nero di vinile con dettagli floreali che conferiscono un tocco di romanticismo al capo. In prima fila l'iconica artista serba Marina Abramovic assiste allo show soddisfatta. (di Federica Mochi)
Moda
Venuja, il brand beachwear che celebra femminilità...
Dalla visione comune di Paola Zoli, Chiara Da Ronch e Virginia Spadini nasce il nuovo marchio di soft luxury
Dalla visione comune di Paola Zoli, Chiara Da Ronch e Virginia Spadini nasce Venuja, il nuovo brand di soft luxury che rivoluziona il concetto di beachwear. Paola Zoli (ceo del brand) assieme a Chiara Da Ronch, e Virginia Spadini, designer con passate esperienze moda nel settore beachwear, forti delle loro conoscenze che spaziano dal design, marketing, visual e retail, hanno trasformato l’amicizia e il talento in un qualcosa di nuovo e autentico che rispecchiasse al meglio il trio e l’anima caleidoscopica e dinamica che lo contraddistingue.
Il marchio si ispira alle seduzioni del passato per creare capi versatile e moderni dai tagli sportivi e decisi, con focus di partenza sull’universo beachwear ma pensati per accompagnare le donne day to night. Il nome deriva dal latino 'Venus', Venere, il gioiello del nostro sistema solare, il quale risplende di un'affascinante tonalità dorata. Questo bagliore etereo induce l'immaginazione, evocando mistero e meraviglia nel cielo notturno.
La collezione, pensata e immaginata immersa in una dinamica Downtown baciata dalla luce di L.A., arricchisce con dettagli gioiello, ricami e applicazioni western i tagli contemporanei dei capi. L’attenzione e la cura con cui sono stati scelti materiali e dettagli combina stile e comfort per regalare al pubblico un prodotto di qualità. Venuja diventa così un invito a scoprire il lato più autentico di sé stesse, valorizzando la bellezza innata della femminilità rappresentando tutte le donne che brillano, celebrando la propria forza e unicità.