Valditara, Raimo: “Ministro va colpito come la Morte Nera”
L'attacco dell'esponente di Avs. Fratoianni: "Non è una minaccia"
Giuseppe Valditara nel mirino di Alleanza Verdi Sinistra con il durissimo attacco di Christian Raimo. Dal palco della prima festa nazionale del partito di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, infatti, Raimo si scaglia contro il ministro dell'Istruzione e del Merito additandolo come un "bersaglio debole" da colpire "come si fa con la Morte Nera in Star Wars". Solidarietà al titolare del dicastero di viale Trastevere da tutte le forze di maggioranza, specialmente dalla Lega che, con Rossano Sasso, porta le parole dello scrittore e candidato di Avs alle ultime europee all'attenzione, a cui però risponde anche il leader di Sinistra italiana, specificando che non c'è stata "nessuna minaccia, né fisica né di altra natura, per nostra intenzione" verso Valditara.
Nel dibattito dal titolo emblematico 'Proteggiamo la scuola da Valditara', Raimo non le manda a dire al ministro. "Valditara - dice -, da un punto di vista politico, va colpito perché è un bersaglio debole e riassume in sé tante delle debolezze di questo governo".
L'attacco di Raimo
L'idea è quella di una manifestazione, organizzata proprio da Avs, contro il ministro in persona, perché "nella sua ideologia c'è tutto il peggio: cialtronaggine, incapacità di avere una bibliografia internazionale, recrudescenza dell'umiliazione, abilismo, classismo e sessismo".
"Va colpito come si colpisce la Morte Nera in Star Wars. C'è un impero, c'è la Morte Nera, e lui si pone così. Io penso che non sia difficile colpirlo perché quello che dice è così palese, evidente, arrogante, cialtrone, lurido che è facile vederlo", conclude lo scrittore romano che a stretto giro diventa lui stesso bersaglio, come tutta l'Alleanza Verdi Sinistra di commenti al vetriolo.
I primi arrivano direttamente dalla Camera dei deputati prima del dibattito sul ddl Sicurezza. Ad attaccare le parole di Raimo è Sasso, capogruppo leghista in commissione Cultura proprio a Montecitorio: "Chiedo per tramite della presidenza della Camera di informare il ministro dell'Interno per l'incolumità e sicurezza del ministro Valditara", dice in aula il deputato del Carroccio, e alla sua richiesta si accoda anche Alessandro Amorese, di Fratelli d'Italia.Sempre dalla Camera, è Fratoianni a rispondere. "Voglio ringraziare l'onorevole Sasso, e chi lo ha seguito - inizia il leader di Sinistra italiana - per aver sollecitato l'Aula di Montecitorio e tutte le forze politiche a sorvegliare le parole, perché le parole sono obiettivamente importanti e, talvolta, anche pietre. Sono molto contento che a farlo sia stato lui, esponente di rilievo di un partito il cui leader, leader maximo, da molti anni in questo Paese dispensa veleno a piene mani nelle vene della società italiana".Il chiarimento arriva dopo: "Io penso che dobbiamo essere molto attenti dal nostro punto di vista e, per parte nostra, ci sarà la massima attenzione affinché i toni del dibattito si abbassino. Nessuna minaccia, né fisica né di altra natura, per nostra intenzione, è stata mossa al ministro e, se è stata così percepita, me ne scuso. Vorrei, inoltre, però, segnalare che quella frase, 'colpire come la morte nera', richiama una grande saga cinematografica una delle più importanti della storia del cinema come Star Wars", dice Fratoianni."I cavalieri Jedi che si ribellavano contro l'oscurità: le metafore sono sempre, da sempre, strumento privilegiato per gli intellettuali, di destra e di sinistra, e bisognerebbe prenderle per quello che sono. Lo dico solo per evitare di trasformare in ridicolo una questione più seria, quella appunto del controllo e della cura delle parole che, alla sua parte politica, troppo spesso, sfugge drammaticamente", conclude Fratoianni, che viene però rimbeccato da Sasso in una nota.
"Mi auguro che i colleghi deputati di Avs prendano le distanze da quanto accaduto, distanze che non sono state prese dal loro leader, Fratoianni, che ha minimizzato e derubricato l'accaduto a battuta metaforica. Così come le distanze non sono state prese dalla sindacalista della Cgil Fracassi, presente all'evento", dice ancora Sasso sull'accaduto. E poco dopo arriva anche il diretto interessato, Valditara, a mettere quasi un punto.
"Sono rimasto profondamente colpito dalla violenza delle parole usate contro di me in occasione della festa nazionale di Avs. La polemica politica non può mai trascendere nei toni né usare frasi o espressioni minacciose e offensive", dice il ministro.
Politica
Lega, ecco i nuovi dipartimenti: Salvini lascia...
Fontana lascia gli Esteri, Durigon il Lavoro, Molteni la Sicurezza. Anche Bongiorno cede il testimone
Avvicendamenti, nuovi dipartimenti, e un rimescolamento dei compiti nella Lega. Sono queste le decisioni rese note oggi da Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva nominato due nuovi vicesegretari: Alberto Stefani e Claudio Durigon. Una mossa, quella della riorganizzazione dei dipartimenti, sempre coordinati da Armando Siri, che lo stesso leader ha spiegato servirà per gestire al meglio le prossime sfide, per cogliere "la vittoria anche alle politiche 2027".
Cosa cambia
Complessivamente, i dipartimenti salgono a 31 rispetto ai 29 precedenti, con alcuni nomi importanti in uscita e altri in ingresso. L'attuale presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo aver lasciato la vicesegreteria non sarà più il responsabile del dipartimento Esteri, al suo posto il deputato Paolo Formentini. Un altro avvicendamento riguarda il dipartimento Lavoro: Claudio Durigon, da poco vicesegretario della Lega, lascia il dipartimento a Tiziana Nisini. Anche Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini a Palermo, lascia il posto all'ex sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone. Inoltre l'attuale sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, lascia la Sicurezza all'ex sindacalista di polizia Gianni Tonelli. Così come arriva all'Ambiente Vincenzo Pepe, al posto di Vannia Gava.
Tra le novità poi lo spacchettamento del dipartimento Agricoltura e Turismo. Qui resta Gian Marco Centinaio, che è anche vicepresidente di Palazzo Madama, mentre l'Agricoltura viene assegnata al senatore Giorgio Maria Bergesio. Mirco Carloni diventa invece nuovo responsabile delle Attività produttive al posto di Massimo Bitonci. Nasce infine il dipartimento della Cultura affidato alla deputata marchigiana Giorgia Latini.
La mossa, attesa da parte del leader della Lega, "per dare nuovo slancio al partito: l’obiettivo è creare eventi ad hoc in ogni provincia e spalancare le porte a nuovi ingressi", viene spiegato in un comunicato. Salvini e Siri hanno incontrato i coordinatori oggi pomeriggio, nel corso di una riunione negli uffici della Lega alla Camera.
Politica
Tavolo su castrazione chimica, sponda governo a Lega:...
Via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Iezzi
La Lega rilancia la battaglia per arrivare a una legge sulla castrazione chimica per i pedofili e gli stupratori. Raccogliendo oggi il via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Igor Iezzi che impegna l'esecutivo ad "istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva". Un'apertura del governo che lo stesso Salvini subito saluta con favore: "Vittoria della Lega! Bene così, un altro importante passo in avanti per una nostra storica battaglia di giustizia e buonsenso: tolleranza zero per stupratori e pedofili".
Insorgono le forze di opposizione. "Con buona pace di Fi il governo è ormai piegato sulle posizioni estremiste di Salvini e della Lega", attaccano dal Partito democratico. Sottolineando con la deputata Simona Bonafè che siamo di fronte a "una proposta incostituzionale che mina alle basi il nostro ordinamento giuridico che ha superato da secoli il ricorso alle pene corporali". Da Avs si accusano i leghisti di una "vocazione repressiva senza confini che trascina tutta la destra, senza distinzioni".
Politica
Draghi da Meloni a Palazzo Chigi
Un'ora e un quarto di colloquio tra la presidente del Consiglio e l'ex premier a Palazzo Chigi
Colloquio di un'ora e un quarto oggi a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l'ex premier e numero uno della Bce, Mario Draghi.
Al centro dell'incontro, informa una nota diffusa da Palazzo Chigi, "un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie - dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni - senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee. I due presidenti - informa la nota - sono rimasti d’accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie".