Giornata mondiale del primo soccorso, Sis118: “Insegnare a scuola le manovre salvavita”
Il presidente Balzanelli: "Tutti i cittadini devono saperle praticare, la legge c'è e va attuata. L'arresto cardiaco improvviso uccide 8 persone l'ora in Italia"
"Molte morti improvvise sono evitabili e per questo devono essere evitate. Questo è il punto che deve far riflettere lo Stato, che ha il dovere morale, sociale e giuridico di mettere tutti i cittadini nelle condizioni di conoscere e di mettere in pratica, quando necessario, le manovre salvavita del primo soccorso". Lo sottolinea Mario Balzanelli, presidente nazionale Sis 118, alla vigilia della Giornata mondiale del primo soccorso, che quest'anno si celebra domani.
"Le manovre salvavita del primo soccorso possono essere apprese, facilmente, da chiunque. Porsi, quindi, sul piano istituzionale 'alto', l'obiettivo di ridurre il più possibile le morti evitabili da malore e da trauma deve significare portare queste conoscenze e queste competenze nella scuola, a partire dagli anni della scuola dell'infanzia", rimarca Balzanelli ricordando di essere stato "il promotore, insieme con la Sis 118, dell'iniziativa legislativa popolare finalizzata alla introduzione obbligatoria dell'insegnamento del primo soccorso nella scuola italiana, partita da Taranto nel primo semestre del 2005 e che raccolse in sei mesi, in tutta l'Italia, ben 93.000 firme. I contenuti sono poi diventati legge dello Stato con articolo 1, comma 10 della legge 107/2015. E' stata la prima volta, nella storia della Repubblica italiana, che un disegno di iniziativa legislativa popolare, ai sensi dell'articolo 71 della Costituzione Italiana, è diventato legge".
Ma oggi, prosegue, "spiace, e non poco, constatare che questa legge è ancora pressoché inattuata dallo Stato. Il prezzo di questa mancata attuazione è quantificato nella perdita annuale di innumerevoli vite umane, di ogni età, di cui una parte significativa, proprio in virtù di quella legge se fosse applicata, potrebbe essere invece restituita alla vita". La Sis 118 "si attiverà a breve sollecitando congiuntamente, anche a nome dei 93.000 firmatari del disegno di legge popolare, i ministri dell'Istruzione e della Salute perché questi flebili orizzonti di speranza e di civiltà vedano doverosamente piena luce".
"I nemici da sconfiggere, che uccidono ad altissima velocità e che richiedono la conoscenza, da parte di chiunque, delle manovre salvavita del primo soccorso - ricorda il presidente della Sis 118 - sono l'arresto cardiaco improvviso, l'ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, le emorragie esterne massive. L'arresto cardiaco improvviso è un flagello devastante che in Italia uccide, in media, 8 persone l'ora, 164 al giorno, almeno 60.000 all'anno. E' una strage permanente, che anno dopo anno, vede, purtroppo, incrementare il numero delle vittime - evidenzia - Quando il cuore cessa di battere abbiamo circa 3 minuti per impedire, in condizioni di carenza di ossigeno, la distruzione del cervello (danno anossico cerebrale) e, quindi, il sopraggiungere, inesorabile, della morte. La scienza dimostra, sin dagli anni '60, che un massaggio cardiaco immediato e la defibrillazione, effettuata, quando necessaria, nei primi 3-5 minuti dall'insorgenza dell'arresto cardiaco, hanno significative probabilità di salvare la vita umana, in oltre il 50% dei casi".
"L'ostruzione delle vie aree da corpo estraneo uccide almeno una persona a settimana ed è responsabile del 27% circa di tutte le morti accidentali dei bambini al di sotto dei 4 anni di età - prosegue Balzanelli - Anche in questo caso, le manovre di disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo possono salvare la vita alle vittime di qualunque età, se eseguite tempestivamente ed in modo metodologicamente appropriato. Le emorragie esterne massive sono responsabili di una quota rilevante di tutte le morti per trauma maggiore, almeno 24.000 l'anno in Italia. Le manovre di emostasi, come le tecniche di compressione diretta e l'uso del laccio emostatico arterioso, possono contribuire in modo determinante a salvare innumerevoli vite umane".
"Se al posto di numeri - conclude - vedessimo volti e storie di vita, immaginando che potrebbero appartenere anche ai nostri affetti più cari, cambieremmo radicalmente la nostra concezione su quanto sia urgente promuovere, in ogni contesto sociale, in ogni ambiente di vita e di lavoro, la cultura del primo soccorso".
Cronaca
Trasporto pubblico, domani sciopero per 24 ore
Modalità diverse da città a città
Sono previsti domani disagi per pendolari e viaggiatori per lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico. Bus, tram e metro si fermeranno con modalità diverse da città a città.
Cronaca
Covid, caccia all’animale che ha scatenato la...
Ritorno a Wuhan: un nuovo studio punta sull'origine naturale Sars-CoV-2
Alle radici del covid. Ritorno a Wuhan, Cina, dove tutto è cominciato a fine 2019, anno in cui un nuovo coronavirus, Sars-CoV-2, faceva il suo ingresso nel mondo degli esseri umani scatenando di lì a poco una pandemia senza confini. Virus fuggito da un laboratorio o arrivato all'uomo per vie naturali, tramite un animale 'ospite intermedio'? E' il giallo mai risolto di Covid-19. Un nuovo studio riavvolge il nastro, seguendo le tracce del 'Dna fantasma' nei campioni ambientali raccolti a inizio 2020 nel mercato all'ingrosso di frutti di mare di Huanan, dove sono stati censiti i primi casi umani. Gli autori del lavoro pubblicato su 'Cell' sono riusciti così a stringere il cerchio, fornendo una 'short list' delle specie selvatiche presenti nel mercato su cui si concentrano i sospetti.
Lo studio collaborativo internazionale porta la firma di scienziati di diversi atenei statunitensi ed europei e si basa su una nuova analisi dei dati pubblicati dal Cdc cinese, Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, provenienti da oltre 800 campioni raccolti nel mercato di Huanan e nei dintorni, a partire dall'1 gennaio 2020 e dai genomi virali segnalati dai primi pazienti Covid.
Nell'elenco delle specie da cui secondo il team molto probabilmente ha fatto il salto all'uomo Sars-CoV-2, ci sono diversi sospettati: secondo la ricerca, il virus era presente in alcune delle stesse bancarelle della fauna selvatica venduta al mercato, tra cui cani procioni (piccoli animali simili a volpi con macchie simili ai procioni) e zibetti (piccoli mammiferi carnivori imparentati con manguste e iene).
"Questo - evidenzia Florence Débarre, coautrice corrispondente del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) - è uno dei set di dati più importanti esistenti sull'origine della pandemia di Covid e siamo grati che siano stati condivisi". Lo studio, aggiunge il coautore corrispondente Kristian Andersen dello Scripps Research Institute, "aggiunge un ulteriore livello alle prove accumulate che puntano tutte allo stesso scenario: che gli animali infetti sono stati introdotti nel mercato da metà a fine novembre 2019, il che ha innescato la pandemia". Come si è arrivati a questi risultati. Analizzando i dati raccolti dal Cdc cinese "in modi nuovi e rigorosi", interviene l'altro coautore corrispondente, Michael Worobey dell'Università dell'Arizona.
Le indagini
L'1 gennaio 2020, dopo che gli animali erano stati rimossi e a poche ore dalla chiusura del mercato di Huanan, i ricercatori del Cdc cinese si sono recati nella struttura per raccogliere campioni. Hanno fatto tamponi su pavimenti, pareti e altre superfici delle bancarelle e sono tornati giorni dopo per concentrarsi sulle aree in cui si vendevano animali selvatici, e quindi su gabbie e carrelli usati per spostare gli animali. Infine hanno anche raccolto campioni dagli scarichi e dalle fogne.
Su quei campioni è stato eseguito il sequenziamento metatrascrittomico, tecnica che mira a ottenere tutte le sequenze di Rna (e che può anche raccogliere il Dna) da tutti gli organismi presenti in un campione: virus, batteri, piante, animali, esseri umani. Il team cinese, guidato da Liu Jun, ha pubblicato i propri risultati nel 2023 su 'Nature' e ha condiviso in modalità ad accesso aperto i dati raccolti. Quello che veniva lasciato irrisolto era il nodo delle identità esatte delle specie animali trovate che potrebbero rappresentare plausibili ospiti intermedi. Secondo l'ultima analisi di questi dati condotta dal team internazionale, in alcuni casi il materiale genetico del virus Sars-CoV-2 e degli animali è stato persino trovato sugli stessi tamponi. Le specie sono state identificate tramite la genotipizzazione dei loro genomi mitocondriali nei campioni.
"Molte delle specie animali chiave erano state eliminate prima dell'arrivo dei team del Cdc cinese, quindi non possiamo avere prove dirette che gli animali fossero infetti", afferma Débarre. "Stiamo osservando i 'fantasmi' del Dna e dell'Rna di questi animali nei campioni ambientali, e alcuni si trovavano in stand in cui è stato trovato anche il virus. Questo è ciò che ci si aspetterebbe di vedere in uno scenario in cui ci fossero stati animali infetti nel mercato". Tra l'altro, fa notare Worobey, "questi sono gli stessi tipi di animali che sappiamo aver facilitato il passaggio del coronavirus Sars originale agli esseri umani nel 2002. La cosa più rischiosa che si può fare è prendere animali selvatici che pullulano di virus e poi metterli a contatto con esseri umani che vivono nel cuore di grandi città, la cui densità di popolazione rende facile per questi virus prendere piede".
Potrebbe essere successo proprio questo nel 2019. Il team internazionale ha anche eseguito un'analisi evolutiva dei primi genomi virali riportati, comprese queste sequenze ambientali, e ha dedotto i genotipi progenitori più probabili del virus che ha infettato gli esseri umani e portato alla pandemia di Covid. I risultati implicano che ci fossero pochissime persone infettate, se non nessuna, prima del focolaio nel mercato.
Gli animali 'sospettati'
Attraverso la nuova analisi si è arrivati alla short list di specie animali presenti nel mercato umido e trovate contestualmente a campioni virali, che potrebbero rappresentare gli ospiti intermedi più probabili per Sars-CoV-2: il comune cane procione, specie suscettibile al virus e nota per aver portato la Sars nel 2003, è l'animale geneticamente più abbondante nei campioni delle bancarelle, e poi è stato trovato in una bancarella con Rna di Sars-CoV-2 del materiale genetico di civette delle palme mascherate, anch'esse associate alla precedente epidemia di Sars. Anche altre specie come il ratto del bambù e i porcospini malesi sono state trovate presenti in campioni positivi a Sars-CoV-2, così come una moltitudine di altre specie.
Gli esperti sottolineano l'importanza di comprendere le origini della pandemia di Covid, anche ora che è alle spalle, soprattutto alla luce di altri recenti 'spillover', salti di specie come quello che ha portato negli Usa alla diffusione del virus dell'influenza aviaria nei bovini. "C'è stata molta disinformazione" sulle radici di Sars-CoV-2, conclude Worobey. Capire queste dinamiche può avere un peso, a suo avviso, per la sicurezza nazionale e la salute pubblica. "La verità - chiosa - è che da quando la pandemia è scoppiata più di 4 anni fa, nonostante ci sia stata una maggiore attenzione al tema della sicurezza in laboratorio, non è stato fatto molto per ridurre la possibilità che uno scenario perfetto per una zoonosi si verifichi di nuovo".
Cronaca
Sangiuliano denuncia Boccia: Procura di Roma aprirà...
La denuncia, annunciata nelle scorse settimane, è ora all’attenzione dei magistrati di piazzale Clodio
E' arrivata in procura a Roma la denuncia presentata dal legale dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, contro l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia. La denuncia, annunciata nelle scorse settimane dal legale dell’ex ministro, l’avvocato Silverio Sica, è ora all’attenzione dei magistrati di piazzale Clodio che procederanno all’apertura del procedimento.