Arrestato Sean ‘Diddy’ Combs, le accuse contro il rapper
Numerose le denunce contro l'artista 54enne
Il rapper statunitense e produttore discografico Sean 'Diddy' Combs, già conosciuto come Puff Daddy, è stato arrestato a New York con l'accusa di presunte aggressioni sessuali e cattiva condotta. Lo ha affermato l'ufficio del procuratore degli Stati Uniti a New York City, spiegando che il 54enne è stato arrestato al Park Hyatt Hotel sulla West 57th Street dove ha vissuto per diverse settimane.
Il procuratore degli Stati Uniti Damian Williams ha confermato in una nota l'arresto aggiungendo che l'atto di accusa è sigillato e depositato dal distretto meridionale di New York. "Prevediamo di procedere alla desecretazione dell'atto di accusa in mattinata e in quel momento avremo altre cose da dire", ha affermato Williams.
A novembre l'ex fidanzata Casandra Ventura lo aveva citato in giudizio presso una corte federale accusandolo di anni di abusi fisici e sessuali. Ventura lo ha anche accusato di traffico sessuale e nella sua causa ha affermato che l'ex la picchiava spesso, che l'aveva costretta a compiere atti sessuali con prostituti, incontri favoriti dalla droga che Combs chiamava "freak off" . Nel 2018, mentre Ventura stava cercando di porre fine alla loro relazione, lui si è introdotto con la forza in casa sua e l'ha violentata, si legge nella causa.
A maggio la Cnn ha diffuso un video in cui si vedeva Combs che prendeva a calci, pugni e gettava Ventura a terra in un corridoio di Los Angeles nel 2016. Dopo il video il rapper si è scusato in un video su Instagram in cui ha detto che il suo comportamento era "senza scuse". Il video è stato poi rimosso dalla sua pagina.
Dalle prime accuse mosse dalla sua ex fidanzata a novembre, altre persone hanno fatto causa al magnate della musica. Tra queste Dawn Richard che ha affermato di essere stata palpeggiata e minacciata dal 2005 al 2012 e ha riferito di averlo visto picchiare brutalmente Ventura. Richard, che faceva parte del gruppo femminile Danity Kane, formato da Combs nel reality show di Mtv "Making the Band", e in seguito del gruppo Diddy - Dirty Money, ha fatto causa a Combs la scorsa settimana. Lui ha negato le accuse parlando di "affermazioni disgustose'' e si è detto ''scioccato e deluso''.
Richard ha anche raccontato di aver partecipato nella casa di Combs a "feste con droga", in cui agli ospiti veniva chiesto di consegnare i telefoni. Ha anche affermato di aver visto ragazze minorenni ubriache, che venivano violentate sessualmente da Combs e dai suoi ospiti.
L'avvocato di Combs, Marc Agnifilo, ha detto che il suo assistito aveva collaborato con l'indagine e "si era trasferito volontariamente a New York la scorsa settimana in previsione di queste accuse". "Sean 'Diddy' Combs è un'icona della musica, un imprenditore che si è fatto da solo, un amorevole uomo e un filantropo che ha trascorso gli ultimi 30 anni a costruire un impero, adorando i suoi figli e lavorando per dare più spazio la comunità nera", si legge nella nota. "E' una persona imperfetta, ma non è un criminale", ha aggiunto.
A marzo anche la notizia dell'indagine federale per traffico sessuale, violenza sessuale e sollecitazione e distribuzione di narcotici e armi da fuoco illegali per il rapper.
Spettacolo
Chiara Ferragni risponde a Fedez e Tony Effe:...
L'imprenditrice digitale citata in entrambe le canzoni dei rapper
Dopo ore di silenzio, anche Chiara Ferragni commenta pubblicamente il dissing tra Fedez e Tony Effe. Lo fa dopo che il rapper romano ha scelto di dare il suo nome al brano con cui risponde a Fedez, 'Chiara'. "Fate quello che volete - scrive l'imprenditrice digitale in una storia su Instagram - ma lasciate tutti in pace, me e i miei figli, grazie".
Già l'ex l'aveva citata nella canzone con cui attaccava Tony Effe ("Scrivevi a mia moglie mentre mi abbracciavi"), ora anche il rapper romano parla di Ferragni e dei figli avuti con Fedez, Leone e Vittoria. "Chiara dice che mi adora, dice che non vedeva l'ora", "Lei ti è rimasta accanto nella malattia e quando aveva bisogno sei scappato via", "Hai fatto i figli solamente per postarli, chissà che penseranno quando saranno grandi" sono alcune delle strofe di 'Chiara'. In più Tony Effe cita entrambi i bambini, utilizzando il contrario dei significati dei loro nomi: "La prossima figlia devi chiamarla sconfitta" e "non assomigli a tuo figlio, l'hai chiamato (Leone), ma sei un coniglio".
Anche Fedez attacca Tony Effe per aver citato i suoi figli nella canzone. "Non ti hanno insegnato in strada che i bambini non si toccano. Scarso nel rap, scarso nei valori", ha scritto il cantante su Instagram.
Spettacolo
Non solo Fedez-Tony Effe: cos’è il dissing, i...
Come e quando nasce, i casi più famosi nel nostro Paese
La recente faida social tra Fedez e Tony Effe, costellata di frecciatine, attacchi personali e risposte al vetriolo, offre lo spunto per analizzare un fenomeno tipico della cultura hip hop: il dissing. Il termine 'dissing' deriva dalla contrazione dell'inglese 'disrespecting' (mancare di rispetto) e consiste in un botta e risposta a colpi di rime, spesso aggressivo e provocatorio, attraverso cui gli artisti si sfidano a suon di insulti e attacchi personali.
Nato negli Stati Uniti negli anni '80, il dissing si inserisce nel contesto delle 'battle rap', competizioni freestyle in cui i rapper si sfidano a colpi di rime improvvisate. In questo contesto, il dissing rappresentava uno strumento per affermare la propria superiorità artistica e sminuire l'avversario.
Con il tempo, il dissing ha travalicato i confini delle battle rap, diventando un vero e proprio genere musicale. Oggi, i dissing non si limitano alle canzoni, ma si consumano anche sui social media, amplificando la portata e la velocità di propagazione degli attacchi. Tra i dissing italiani più famosi ricordiamo: Kaos One vs Jovanotti (1996); Miss Simpatia vs Fabri Fibra (2007); Inoki vs Gué Pequeno (2012) e Vacca vs Fabri Fibra (2013), solo per citarne alcuni.
Spettacolo
Rai Radio1, Igor Righetti riparte con ‘Igorà’:...
In diretta dal lunedì al venerdì alle 20.30 per commentare il mondo dell’informazione e l’attualità in modo sagace
Una terapia radiofonica quotidiana politicamente scorretta per evitare di somatizzare le tante schifezze che ogni giorno siamo costretti a sentire e a vedere. Questo è 'Igorà-Tutti in piazza', l’innovativo e sagace format crossmediale intergenerazionale, ideato e condotto dal giornalista, autore e conduttore radiotelevisivo voce storica di Radio Rai Igor Righetti, che riparte oggi su Rai Radio1 rigorosamente in diretta e che va in onda dal lunedì al venerdì alle 20.30. Una trasmissione che a luglio scorso ha ricevuto il prestigioso premio 'Microfono d’oro' e che ha riportato a Rai Radio 1 anche tanti giovani e giovanissimi ascoltatori come auspicato dal direttore di rete Francesco Pionati. Come sempre, nella piazza di 'Igorà', c’è il bassotto pet influencer Byron con quasi 50 mila follower su Instagram (@byron.righetti) che esprime a modo suo dissenso o approvazione su ciò che viene detto.
“In base ai sondaggi - spiega Igor Righetti - la stragrande maggioranza degli italiani pensa che il linguaggio inclusivo sia solo una moda e si dichiara stanca del politicamente corretto. Questa forma di conformismo in cui il linguaggio viene edulcorato nel segno dell’inclusività ha perso credibilità e a ‘Igorà’ viene bandita. Nel programma, la sorpresa e l’imprevisto sono all’ordine del giorno. Le piazze sono storicamente il centro vitale delle città, un luogo di incontro, ma anche di scontro e di confronto con idee diverse, di condivisione, scambio e connessione, dove convivono entità differenti. Rappresentano il simbolo dell’identità di una comunità dove si incrociano esperienze e culture diverse".
"Come l’agorà greca era il cuore pulsante dell'antica Atene, l' 'Igorà’ che nasce dal mio nome in quanto rappresenta lo spazio pubblico che mi piacerebbe frequentare, non è uno sfogatoio né un condensato di improperi, volgarità o violenza verbale. Nell' 'Igorà’ tutti quelli che hanno qualcosa di utile, importante, di interesse comune o divertente da dire possano farlo liberamente”, conclude. Nella puntata di domani intervengono l’esperto di comunicazione, consigliere politico e politologo Marco Marrone e l’onorevole Fabrizio Santori, vice presidente della Commissione Roma Capitale.