Israele-Libano, rischio escalation preoccupa Usa e Russia: “Conseguenze catastrofiche”
Wsj: "Pentagono non esclude operazione di terra Tel Aviv nel prossimo futuro". Ma Washington teme che la situazione possa andare fuori controllo. A Londra riunione emergenza Cobra
Crescono i timori per l'avvio di una operazione militare di terra delle forze israeliane nel sud del Libano nel prossimo futuro. Ad essere preoccupati sono non solo gi Usa, ma anche Regno Unito e Russia, che parla di "conseguenza catastrofiche".
Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, nei giorni scorsi ne ha parlato il segretario della difesa Lloyd Austin e l'attacco contro Hezbollah con cercapersone e walkie talkie esplosivi dà sostanza a tali timori. Austin e il dipartimento di stato hanno insistito nel sollecitare Israele a dare più tempo alla diplomazia, ma gli Stati Uniti temono che la situazione possa andare fuori controllo.
Russia: "Da operazione vasta scala effetti catastrofici e conseguenze in regione"
Da Mosca a parlare è la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova. "Date le dimensioni e le potenziali conseguenze degli eventi in corso, siamo profondamente preoccupati dai pericolosi sviluppi in Libano", ha affermato, denunciando le esplosioni dei dispositivi in dotazione agli esponenti di Hezbollah come "cyber attacchi di terrorismo". "Siamo convinti che l'avvio di una operazione militare su vasta scala in Libano avrebbe le conseguenze più distruttive per la sicurezza dell'intero Medio Oriente. E' necessario evitare tale scenario catastrofico", ha aggiunto. Mosca esprime la sua disponibilità per "strette interazioni con partner regionali e internazionali per ridurre le tensioni e stabilizzare la situazione militare e politica".
Gb, riunione emergenza Cobra
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha presieduto una riunione di emergenza del Cobra per discutere della situazione in Libano. L'obiettivo dell'incontro è stato quello di garantire che il Regno Unito sia preparato a un'eventuale escalation che potrebbe richiedere l'evacuazione dei cittadini britannici che si trovano nel Paese dei Cedri, come spiega Sky News. "Dobbiamo essere al massimo livello di preparazione possibile", ha affermato una fonte del governo britannico dicendo di ritenere che sarà aumentato il livello di prontezza dopo le ultime tensioni.
L'esercito britannico era stato messo in allerta durante l'estate nel caso di un'evacuazione di emergenza dei cittadini britannici dal Libano quando le tensioni tra Israele e Hezbollah erano aumentate. Il livello di prontezza era stato leggermente allentato nelle ultime settimane, poiché la minaccia di un'escalation immediata era stata ritenuta superata, ma le navi da guerra inviate nella regione sono ancora presenti.
Wsj: improbabile accordo Israele-Hamas entro fine mandato Biden
Intanto, sempre dalla pagine del Wall Street Journal, alti funzionari statunitensi hanno ammesso che è "improbabile" che Israele e Hamas raggiungano un accordo prima della fine del mandato del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Questo dopo che per mesi diversi esponenti dell'Amministrazione hanno indicato che un cessate il fuoco e un accordo per il rilascio degli ostaggi sia a portata di mano.
La Casa Bianca ha precedentemente affermato che le parti in conflitto hanno già accettato il "90%" del testo dell'accordo, quindi ci sarebbe la speranza di una svolta. Ma diversi funzionari di alto livello della Casa Bianca, del Dipartimento di Stato e del Pentagono sono piuttosto scettici in merito a un via libera definitivo. "Nessun accordo è imminente" e "non sono sicuro che verrà mai raggiunto", ha affermato uno dei funzionari statunitensi.
Le fonti hanno spiegato che dietro il loro pessimismo ci sono diversi motivi. Il numero dei prigionieri palestinesi che Israele dovrebbe rilasciare in cambio degli ostaggi era uno dei nodi principali, ma si è ancora più complicato dopo la morte di sei rapiti, tra cui un cittadino americano. E l'attacco di due giorni a Hezbollah con cercapersone e walkie-talkie esplosivi, seguito da raid aerei israeliani, ha reso molto più probabile la possibilità di una guerra totale, complicando la strada per una soluzione diplomatica con Hamas.
Un altro problema è che, secondo i funzionari dell'Amministrazione Biden, Hamas prima avanza delle richieste e poi si rifiuta di dire "sì" dopo che gli Stati Uniti e Israele le accettano. L'intransigenza ha frustrato i negoziatori, che ritengono sempre di più che la fazione palestinese non sia seriamente intenzionata a concludere un accordo. I critici hanno anche accusato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di sabotare il processo, in parte nel tentativo di placare l'estrema destra della sua coalizione di governo.
Di conseguenza, l'umore all'interno dell'Amministrazione e in Medio Oriente è cupo come non lo è mai stato negli ultimi mesi. "Non c'è alcuna possibilità che accada ora - ha aggiunto un funzionario di un Paese arabo poco dopo l'operazione contro Hezbollah - Tutti sono in modalità attesa fino a dopo le elezioni. L'esito determinerà cosa può accadere nella prossima Amministrazione".
Esteri
Ucraina sotto attacco, oltre 100 droni lanciati dalla Russia
Il presidente ucraino: "Questo è il terrore russo che stiamo contrastando"
"Solo questa settimana i terroristi hanno utilizzato oltre 500 bombe guidate, circa 550 droni d'attacco e più di 20 missili di vari tipi. Questo è il terrore russo che stiamo contrastando". E' quanto scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, precisando che "la notte scorsa i terroristi russi hanno lanciato più di 110 droni d'attacco contro la nostra popolazione".
"A Kherson - denuncia - è stato distrutto un centro oncologico, a Kharkiv e Zaporizhzhia sono stati colpiti palazzi, dopo che missili balistici hanno preso di mira Kiev e bombardamenti hanno colpito Sumy, Kryvyi Rih, così come le regioni di Dnipropetrovsk e Donetsk". "Sono grato ai nostri partner che continuano a stare al fianco dell'Ucraina e ad aumentare il pressing sulla Russia - conclude - Insieme, con la forza collettiva, garantiremo una pace duratura".
La cronaca degli attacchi
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 113 droni durante la notte, aveva reso questa mattina noto l'aeronautica militare di Kiev, aggiungendo di averne abbattuti 57, mentre altri 56 non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, probabilmente a causa dell'interferenza dei sistemi di guerra elettronica. L'aeronautica militare ha aggiunto che la Russia ha lanciato anche un missile S-400 verso l'Ucraina centrale, ma che non ha causato danni.
Nella notte la Russia ha attaccato la città di Zaporizhzhia, ferendo quattro persone, tra cui un ragazzo di 12 anni. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Fedorov, aggiungendo che il raid ha danneggiato un condominio di 9 piani. Un altro attacco con drone ha colpito un edificio residenziale nella città nordorientale di Kharkiv, ferendo anche qui un dodicenne.
Mentre sempre nella notte le difese aeree russe hanno abbattuto 19 droni nei cieli di quattro regioni russe. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, precisando che "i tentativi del 'regime' di Kiev di condurre attacchi terroristici contro strutture sul suolo russo utilizzando Uav ad ala fissa sono stati sventati. Le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto 19 veicoli aerei senza pilota ucraini, tra cui nove sulla regione di Belgorod, cinque sulla regione di Voronezh, tre sul Mar Nero, uno sulla regione di Kursk e uno sulla regione di Krasnodar".
Otto droni ucraini hanno colpito Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan, abbattendosi su un'area industriale e una residenziale. Non ci sono morti né feriti, ha riferito il servizio stampa del capo della repubblica. "In questo momento sono stati registrati otto attacchi. Di questi, uno ha colpito un'impresa industriale, uno il fiume e sei una zona residenziale, non ci sono stati morti o feriti", ha precisato il servizio stampa.
Intanto il governatore ad interim della regione di Kursk, Alexander Khinshtein, sul suo canale Telegram ha riferito che in seguito al massiccio attacco di ieri delle forze armate ucraine a Rylsk, cinque persone sono state uccise e 12 ferite.
"La risposta della Russia all'ultimo crimine ucraino non si farà attendere", ha affermato il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya, commentando l'attacco missilistico a Rylsk. "La nostra risposta a questo deliberato attacco criminale contro i civili russi arriverà a breve", ha avvertito il diplomatico, denunciando l'attacco come un altro inequivocabile passo del regime di Kiev verso l'escalation.
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra"
Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 772.280 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo Stato maggiore ha aggiunto che nella cifra sono incluse le 1.860 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 9.594 carri armati, 19.841 veicoli corazzati da combattimento, 31.891 veicoli e serbatoi di carburante, 21.252 sistemi di artiglieria, 1.256 sistemi di lancio di razzi multipli, 1.027 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 20.685 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.
Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio guerra"
Secondo l'Onu sono stati registrati oltre 12.340 decessi di civili in Ucraina da quando la Russia ha iniziato la guerra nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato il sottosegretario generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari del disarmo (Unoda) Izumi Nakamitsu, durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di ieri. Il rapporto dell'Onu sulle vittime giunge mentre il presidente russo Vladimir Putin intensifica le minacce contro le città ucraine, tra cui quella del 19 dicembre di colpire Kiev con un missile balistico a medio raggio 'Oreshnik'.
L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato vittime civili in Ucraina dal 24 febbraio 2022 al 30 novembre 2024, ha affermato Nakamitsu. Oltre 12.340 civili sono stati uccisi e più di 27.836 sono rimasti feriti durante questo lasso di tempo. L'Onu ha inoltre rilevato che nel 2024 le bombe aeree e le armi a lungo raggio hanno causato un numero di vittime maggiore rispetto all'anno precedente. Le bombe aeree hanno ucciso 341 civili e ne hanno feriti 1.803 tra il primo gennaio e il 30 novembre, secondo i dati della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina. Le cifre rappresentano un aumento di tre volte dei decessi e di sei volte dei feriti rispetto al 2023.
Esteri
“Anti-Islam e simpatizzante di Afd”, chi è...
Saudita in esilio, 50enne, in Germania dal 2006, convinto che le autorità tedesche non facciano abbastanza contro l'islamismo: è il ritratto del sospetto attentatore di Magdeburgo
Saudita in esilio, 50enne, in Germania dal 2006, psichiatra e psicoterapeuta a Bernburg, attivista, fortemente critico nei confronti dell'Islam, simpatizzante dell'Afd convinto che le autorità tedesche non facciano abbastanza contro l'islamismo. E' il ritratto che sembra emergere nel corso delle ore del sospetto attentatore di Magdeburgo, Taleb al-Abdulmohsen.
Nato in una piccola località saudita, a maggioranza sciita, poi abiura l'Islam e, ricostruisce il Wall Street Journal citando un funzionario della sicurezza, fugge dalla monarchia del Golfo, a maggioranza sunnita e dove abbandonare l'Islam è un reato. Originario di Hofuf, in Germania diventa noto oltre i 'confini' della piccola comunità saudita per il suo attivismo e per la difesa dei diritti delle donne. "Sono il più forte critico dell'Islam nella storia - ha affermato nel 2019 in un'intervista alla Faz - Se non mi credete, chiedete agli arabi".
"Dopo 25 anni di questo lavoro, pensi che nulla possa più sorprenderti - ha scritto su X Peter Neumann, esperto di terrorismo del King's College di Londra - Ma un cinquantenne saudita, ex musulmano, che vive nella Germania orientale, adora l'Afd e vuole punire la Germania per la tolleranza nei confronti dell'Islam, non era davvero tra i miei pensieri".
Al-Abdulmohsen lavorava come psichiatra alla Clinica Salus di Bernburg, una cinquantina di chilometri da Magdeburgo, come confermato allo Spiegel fonti della struttura. Mitteldeutsche Zeitung ha scritto che nelle ultime settimane sarebbe stato spesso assente per malattia dal lavoro. Nel 2016 ha ottenuto lo status di rifugiato, dopo aver denunciato - ricostruisce il Financial Times - di aver ricevuto minacce di morte per aver abbandonato l'Islam. Una "rottura" che risale al 1997, ha sostenuto una volta in un'intervista.
I media tedeschi lo hanno descritto come attivista impegnato ad aiutare gli oppositori in Arabia Saudita a fuggire dalla monarchia del Golfo per chiedere asilo in Europa. Nel 2019 ha raccontato alla Bbc di passare - "se ho tempo" - 10, 16 ore al giorno ad aiutare a ottenere l'asilo in Paesi occidentali chi in Medio Oriente dice addio all'Islam e di essere 'ricercato' soprattuto dalle donne giovani, tra i 18 e i 30 anni. Il forum wearesaudis.net è stato usato per i consigli rivolti ai sauditi e ai richiedenti asilo in generale.
Su X il suo profilo ha quasi 47.000 follower. Erano 43.000 prima dell'attacco, secondo il Wsj, che fotografa un account con rilanci di post con critiche all'Islam da parte di attivisti arabi e sostenitori dell'estrema destra in Europa e Stati Uniti, contestazioni alle leggi tedesche sul reato di incitamento all'odio.
Ad agosto ha pubblicato un video creato con l'intelligenza artificiale di Elon Musk con critiche alle norme accusate di soffocare la libertà di espressione. Nel giorno dell'attacco quel video è stato ripostato con altri filmati e audio in cui afferma di essere vittima di censura e persecuzioni in Germania. Tra i commenti precedenti scandagliati dalla stampa internazionale ce ne sono anche a sostegno dell'Afd e di critica nei confronti dei democratici negli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi, evidenzia il Ft, è sembrato allontanarsi dall'attivismo e adottare un approccio molto critico nei confronti delle autorità tedesche, convinto che fosse "evidente che la politica della Germania dei confini aperti fosse un piano di Angela Merkel per islamizzare l'Europa". Secondo il Wsj, per quattro volte, tra il novembre 2023 e lo scorso settembre, le autorità saudite avevano avvertito la Germania sulla pericolosità di Taleb al-Abdulmohsen, sostenendo potesse rappresentare una minaccia per i diplomatici di Riad. Ma, ricostruisce il giornale, Berlino ignorò quegli avvertimenti pensando i sauditi lo avessero preso di mira per aver ripudiato l'Islam.
Esteri
Israele-Gaza, Hamas: “Accordo per il cessate il fuoco...
Netanyahu: "Non firmo intesa su ostaggi senza prima sradicare i terroristi". Media:"Tre morti in un attacco israeliano". Missile da Yemen vicino a Tel Aviv: Houthi rivendicano
"E' più vicina che mai la possibilità di raggiungere un accordo" per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione di ostaggi, trattenuti nell'enclave palestinese e di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane "se il nemico smetterà di imporre nuove condizioni". E' quanto affermano Hamas, Jihad islamica e Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) in un comunicato insolitamente diffuso a nome dei tre gruppi.
I media israeliani sottolineano come Hamas abbia diffuso la dichiarazione dopo l'incontro di ieri al Cairo tra rappresentanti del gruppo, di Jihad Islamica e Fplp, che hanno concordato di tornare a vedersi al più presto. Le tre fazioni "hanno sottolineato l'impegno di tutti per porre fine all'aggressione contro la nostra gente", si legge in quello che sembra un riferimento alla rinnovata richiesta di cessate il fuoco permanente. Stando a quanto reso noto, le parti hanno espresso apprezzamento per l'impegno dell'Egitto verso un accordo di riconciliazione tra le fazioni palestinesi.
Netanyahu e l'accordo per ostaggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato al Wall Street Journal che non firmerà un accordo per la liberazione degli ostaggi con Hamas che porrà fine alla guerra. "Non accetterò di porre fine alla guerra prima di aver rimosso Hamas", ha detto Netanyahu. "Non li lasceremo al potere a Gaza, a circa 50 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà".
Media: "Tre morti in un attacco israeliano a ovest di Gaza City"
Intanto tre palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano a ovest della città di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che aerei da guerra israeliani hanno preso di mira un gruppo di persone nel campo profughi di Shati e che i feriti sono stati trasferiti dai medici della Mezzaluna Rossa all'ospedale al-Shifa di Gaza City.
La denuncia del Papa: "Patriarca non è stato lasciato entrare a Gaza come promesso"
Il Papa, stamani, parlando alla Curia romana per la cerimonia tradizionale degli auguri natalizi, ha fatto un grave annuncio. “Il Cardinale Re (il decano del Collegio cardinalizio che ha aperto la cerimonia, ndr)- ha detto a braccio - ha parlato della guerra. Ieri il Patriarca (il card. Pizzaballa, ndr) “non l’hanno lasciato entrare a Gaza, come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non è guerra. Voglio dirlo perché tocca il cuore. Grazie di questo riferimento, Eminenza, grazie!”.
Missile da Yemen vicino a Tel Aviv: Houthi rivendicano
Il Wolfson Medical Center, nel centro di Israele, ha riferito che 20 persone, tra cui bambini, sono state curate per le ferite causate da un missile lanciato dallo Yemen e caduto nei pressi di Tel Aviv durante la notte. Nella dichiarazione si afferma inoltre che si prevede che tutti saranno rimandati a casa questa mattina. L'esercito israeliano ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un "razzo" lanciato dallo Yemen e atterrato a Tel Aviv; il servizio medico nazionale aveva affermato che 16 persone erano rimaste leggermente ferite.
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio un “missile balistico ipersonico” denominato 'Palestina 2', che ha colpito “l’area occupata di Giaffa” appena a sud di Tel Aviv. "Il missile ha colpito il suo obiettivo con precisione, e le difese e i sistemi di intercettazione non sono riusciti a intercettarlo", ha affermato il portavoce degli Houthi Yahya Saree in un discorso televisivo, aggiungendo che l'attacco è stato una risposta ai "massacri contro i nostri fratelli a Gaza", nonché all'aggressione israeliana contro il nostro Paese.