Alluvione Emilia-Romagna, oggi Cdm per stato emergenza. Meloni: “Pronti a stanziare 20 milioni”
I primi aiuti stanziati saranno di 20 milioni di euro
Via libera allo stato di emergenza per le Regioni Emilia-Romagna e Marche a seguito delle alluvioni del 18-20 settembre 2024. I primi aiuti stanziati saranno di 20 milioni di euro. La decisione nel Consiglio dei Ministri di oggi, presieduto dal ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.
La richiesta di stato di emergenza nazionale è stata inviata ieri pomeriggio dopo un incontro tra la presidente della Regione, Irene Priolo, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni . "Abbiamo chiesto al Governo di accogliere tempestivamente la richiesta di stato di emergenza per assicurare il sostegno alle popolazioni più colpite, in particolare delle province di Ravenna e Forlì-Cesena e della Città metropolitana di Bologna", ha affermato Priolo. La presidente Meloni, che ringrazio per l'incontro, ha confermato la disponibilità del Governo a riunirsi tempestivamente per accogliere le nostre richieste e deliberare di conseguenza. Da parte nostra prosegue senza sosta l'impegno di assistenza alla popolazione e di ripristino dei primi danni causati dal ciclone Boris. Continuiamo a essere al fianco delle comunità e degli amministratori".
La premier, dal canto suo, "ha ribadito la solidarietà del governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali e ha acquisito le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull'andamento dei soccorsi".
Musumeci: "Verso polizza casa obbligatoria"
"Ci avvieremo, gradualmente, all’obbligo di sottoscrivere una polizza contro rischi naturali" per le case in Italia, ha annunciato intanto ieri il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, nel corso del suo intervento all'Insurance High-level Conferenze organizzata da Ania in partnership con la presidenza italiana del G7. "E' finito il tempo in cui lo Stato poteva erogare risorse per tutti e per sempre", ha aggiunto.
"Si fa presto - ha continuato Musumeci - a parlare di nuova patrimoniale sulla casa, immagino già le polemiche" ma è necessario "un cambio culturale". "Siamo stati accanto alla Regione e continuiamo a esserlo ma non parliamo di ricostruzione affidata al generale Figliuolo - ha poi affermato - quella è straordinarietà, che non c'entra con la prevenzione ordinaria che va fatta in tempo di pace, e quando c'è un'alluvione e quando non c'è".
Musumeci ha quindi fatto sapere che "nel ddl al quale stiamo lavorando è prevista una cabina di regia guidata da un commissario straordinario nella quale siano presenti regioni ed enti locali, ma con tempi contingentati, 30, 45 giorni... dopo di che il commissario è autorizzato ad andare avanti a prescindere dal parere non espresso da enti locali".
Non ci sono dispersi
La prefettura di Ravenna ieri ha intanto confermato che "i residenti sono stati tutti rintracciati e, al momento, non risultano denunce di persone scomparse sporte agli organi di polizia o alle autorità comunali". "Dagli accertamenti svolti con grande tempestività dal Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Ravenna, in collaborazione con il comune di Bagnacavallo, la segnalazione pervenuta al Ccs non ha trovato conferma sia per la persona vista sull’argine sia per quella all’interno di una delle case crollate, in quanto i residenti sono stati tutti rintracciati e, al momento, non risultano denunce di persone scomparse sporte agli organi di polizia o alle autorità comunali", sottolinea. "Per non lasciare nulla di intentato è stato compiuto anche un sorvolo aereo perlustrativo sull’area in questione con un elicottero Hh39 dell’Aeronautica Militare che ha avuto esito negativo", spiega la prefettura.
Previsioni meteo oggi
Per la giornata di oggi non sono previsti fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento. Tuttavia, non si escludono temporali sparsi di breve durata, fa sapere la Regione Emilia-Romagna. Nelle zone montane e collinari centro-orientali sono possibili localizzati fenomeni franosi su versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, a causa delle precipitazioni dei giorni precedenti. Si prevede un lento esaurimento delle piene nei tratti vallivi dei corsi d'acqua del settore centro-orientale. Le criticità idrauliche e idrogeologiche arancioni sul bolognese e sulla Romagna (Ravenna e Forlì-Cesena) sono dovute alle problematiche già presenti sul territorio.
Cronaca
Quinta malattia: aumentano casi in Europa, boom negli Usa
Gli esperti: "Guardia alta nei gruppi a rischio"
Mamme e papà si accorgono della sua presenza quando le guance dei loro bambini diventano all'improvviso rossastre. E' questa eruzione cutanea uno dei sintomi più caratteristici del parvovirus B19, meglio noto come quinta malattia, infezione che nei bambini e negli adulti sani è relativamente lieve o anche asintomatica, ma in alcuni gruppi di persone, come immunodepressi o affetti da patologie ematologiche tipo anemia falciforme, e nelle donne in gravidanza, può essere più grave. Dopo un crollo ai tempi della pandemia, gli esperti segnalano un'impennata: i casi sono in aumento in Europa, e negli Usa si rileva un vero boom. A fare il punto un focus dedicato alla malattia infettiva sulla rivista scientifica 'Jama' online.
I dati
I numeri raccolti dai Cdc (Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie) rendono l'idea, vengono definiti "impressionanti": considerando tutte le fasce d'età, la quota di persone con anticorpi IgM contro il parvovirus B19, segno di infezione recente, è aumentata da meno del 3% nel 2022-2024 al 10% nel giugno 2024. Tra i bimbi di 5-9 anni, la percentuale è addirittura balzata dal 15% nel 2022-2024 al 40% nel giugno 2024. E tra i campioni di plasma raccolti, la quota con un'elevata concentrazione di Dna del parvovirus è aumentata dall'1,5% di dicembre 2023 al 19,9% di giugno 2024.
Come si trasmette
L'infezione si trasmette principalmente tramite goccioline emesse con tosse o starnuti da una persona infetta. La crescita dei casi registrata negli Usa ha spinto i Cdc a emettere di recente un avviso sanitario al riguardo, anche perché non esiste un vaccino o una terapia antivirale per l'infezione.
Dato l'aumento di quest'anno, "gli operatori sanitari devono davvero stare in guardia" sull'infezione da parvovirus B19 tra i pazienti ad alto rischio, è il monito lanciato su 'Jama Medical News' da Alfonso Hernandez-Romieu, funzionario medico del Centro nazionale per l'immunizzazione e le malattie respiratorie dei Cdc. Probabilmente, è l'analisi degli esperti, non è una coincidenza che le infezioni da parvovirus B19 siano sembrate diminuire durante i primi anni della pandemia di Covid, quando Dad e distanziamento introdotti per fermare Sars-CoV-2 hanno ridotto al minimo i contatti tra i bambini. Nel 2018-2019, i livelli più alti di test positivi, che erano quelli rilevati tra i bambini dai 3 ai 5 anni, erano dal 2% al 5%, osserva Hernandez-Romieu. Nel 2021-2022, in pandemia, i tassi di quella fascia d'età sono scesi a meno dell'1%. Ma ora sembra che il parvovirus B19 stia recuperando il tempo perduto "seguendo lo stesso schema di tanti altri patogeni" come il virus respiratorio sinciziale (Rsv), evidenzia Alasdair Munro, National Institute for Health and Care Research del Regno Unito.
Sintomi e contagio
La ridotta esposizione durante la pandemia ha portato a una ridotta immunità della popolazione, consentendo "una notevole ripresa", ha spiegato Munro. Nonostante un notevole aumento delle infezioni da parvovirus B19 a livello locale, precisa però l'esperto, "non abbiamo notato alcun aumento della gravità delle infezioni o un cambiamento nella natura delle complicazioni", ha affermato Munro. Per la maggior parte delle persone, è solo qualcosa che fa starnutire. Secondo i Cdc, non tutti i contagiati sviluppano sintomi. Tra le persone sane, chi si ammala invece in genere sviluppa sintomi in 2 fasi: la prima inizia circa una settimana dopo l'infezione e dura circa 5 giorni, con febbre, malessere, dolori muscolari. Ed è in questo lasso di tempo che il parvovirus B19 è più contagioso (complici cariche virali più alte e tosse e starnuti).
Una settimana o dieci giorni dopo questa fase, inizia la seconda, quando i bambini spesso sviluppano l'eruzione cutanea rosso vivo sul viso, da cui deriva il soprannome 'malattia della guancia schiaffeggiata'. A quel punto, però, quando è ormai chiaro che si è trattato di quinta malattia, i pazienti non sono più contagiosi. Il rossore sulle guance potrebbe essere seguito da 1 a 4 giorni dopo da un'eruzione cutanea in altre parti del corpo o dolore alle articolazioni. La maggior parte delle persone necessita solo di trattamenti per alleviare i sintomi. Nelle persone a rischio, l'infezione può portare a complicazioni più gravi, anche se in una piccola percentuale di casi, perché il parvovirus B19 infetta i precursori dei globuli rossi nel midollo osseo, il che può causare anemia, soprattutto nelle persone immunodepresse o con disturbi emolitici cronici, osserva Hernandez-Romieu.
L'infezione in gravidanza
Se le donne incinte trasmettono l'infezione al feto, la maggior parte dei casi si risolve senza problemi, ma possono verificarsi complicazioni (anemia fetale o altro) circa nel 5-10%, secondo i Cdc. Il parvovirus B19 in gravidanza non è stato associato come le infezioni da Zika e Oropouche a malformazioni congenite, informa Laura Riley, direttrice del Dipartimento di ostetricia e ginecologia alla Weill Cornell Medicine. È tra l'altro probabile che la maggior parte delle donne incinte che scoprono di essere state esposte al parvovirus B19 non contraggano l'infezione. Questo perché, secondo i Cdc, c'è una certa immunità nella popolazione: all'età di 40 anni oltre il 70% degli adulti presenta anticorpi rilevabili. "La buona notizia è che molti ne hanno sofferto da bambini" e non l'avranno più, dice Riley suggerendo alle donne incinte che scoprono di essere state esposte al parvovirus B19 o presentano sintomi di informare il medico, tenendo presente che anche se hanno l'infezione e trasmettono il virus al feto "non significa che andrà tutto male", ma solo che saranno monitorate.
In conclusione, suggerisce Hernandez-Romieu, sebbene questa infezione causi solo sintomi lievi, se non nulli, nei bambini e negli adulti sani, i medici dovrebbero avvertire i pazienti ad alto rischio del recente aumento dei casi e discutere misure per ridurre al minimo il rischio seguendo le linee guida previste per la prevenzione delle infezioni virali respiratorie.
Cronaca
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