Roma, Ceo Lina Souloukou sotto tutela forze dell’ordine dopo esonero De Rossi
A quanto apprende l'Adnkronos, alla Ceo della Roma è stato assegnato un servizio di protezione. I due figli di 3 e 8 anni scortati anche per raggiungere le rispettive scuole
Lina Souloukou finisce sotto tutela. A quanto apprende l'Adnkronos, alla Ceo della Roma, finita nella bufera dopo l'esonero di Daniele De Rossi, è stato assegnato un servizio di protezione. In questi giorni, dopo l'allontanamento di 'Capitan futuro' dalla guida della squadra giallorossa, le polemiche si sono fatte sempre più accese, con la tifoseria in rivolta contro la gestione americana dei Friedkin, al punto che sull'onda di attacchi sempre più accesi le autorità di sicurezza della Capitale hanno deciso di assegnarle una tutela.
In questi giorni Lina Souloukou è finita nel mirino dei tifosi, che non hanno affatto gradito l'avvicendamento in panchina tra De Rossi e il croato Ivan Juric ed è stata bersaglio di scritte e slogan offensivi sui social e per le vie della città, ultimo dei quali lo striscione 'Ddr mare di Roma... Lina il male di Roma!' esposto nella notte all'esterno del centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria. Adesivi contro la proprietà Usa sono apparsi in vari punti della Capitale. Una tutela, a quanto trapela dai corridoi di Trigoria, di cui la general manager della Roma usufruisce da ormai 48 ore. A quanto risulta all'Adnkronos, sono coinvolti loro malgrado in questa situazione complicata perfino i due figli di 3 e 8 anni della dirigente greca, scortati anche per raggiungere le rispettive scuole dell’obbligo.
Cronaca
SuperEnalotto, numeri combinazione vincente 21 settembre
Centrati otto '5'
Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del SuperEnalotto di oggi. Centrati, invece, otto '5' da 24.313,39 euro ciascuno. Il jackpot a disposizione del prossimo concorso sale a 79,5 milioni.
I punteggi vincenti del SuperEnalotto
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Come scoprire se hai vinto
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Quanto costa una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La combinazione vincente di oggi, 21 settembre 2024
Questa la combinazione vincente di oggi, 21 settembre: 8, 33, 35, 39, 78, 83. Jolly: 52. Superstar: 72.
Cronaca
Rita Dalla Chiesa: “Omicidio di mio padre fu un...
"Era una persona che disse a mio padre 'stia attento a non mettersi contro la mia corrente perché chi lo ha fatto è sempre tornato praticamente in una bara'"
"Ho sempre pensato" che si sia trattato di un omicidio politico. Ad affermarlo durante la trasmissione tv 'Tango' su Rai 2 è Rita Dalla Chiesa, in merito all'uccisione del padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il 3 settembre 1982. La conduttrice ricorda anche il post di Rita Dalla Chiesa che il 24 agosto scorso aveva già parlato del "grande punto interrogativo, mai chiarito, di un favore che venne fatto a qualcuno, che aveva chiesto che fosse ucciso. Chi era questo qualcuno? Io posso immaginarlo. Per questo non dimentico".
"Era un politico", risponde Dalla Chiesa alla conduttrice che a 'Tango' gli chiedeva chi era quel politico. "Potrebbe essere passato il tempo per dirlo" il nome, "ma c'è una famiglia di questo politico e io evito di parlarne. Comunque era una persona che quando mio padre è andato a Palermo gli aveva detto 'Stia attento a non mettersi contro la mia corrente perché chi lo ha fatto è sempre tornato praticamente in una bara'".
"Le parole di Rita Dalla Chiesa sul fatto che il padre, il generale Carlo Alberto, sia stato ucciso ‘per fare un favore a un politico’ e quel politico sarebbe Giulio Andreotti, se confermate, sarebbero allarmanti e gravi. Anche per la minaccia dello stesso Andreotti che, sempre secondo la figlia del generale, avrebbe affermato che 'chi si metteva contro di lui era un uomo morto'. A questo punto ritengo che Rita Dalla Chiesa debba essere urgentemente sentita dalla commissione parlamentare Antimafia, per chiarire le sue dichiarazioni", dice il portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
"Le affermazioni dell'onorevole Rita Dalla Chiesa, secondo cui Andreotti sarebbe dietro l’omicidio di suo padre, sono gravissime, indimostrabili e vengono fatte ora che Andreotti non c’è più. La Dc però c'è ancora e valuteremo le modalità anche legali con cui difendere la memoria del presidente", dice Gianfranco Rotondi, presidente della Democrazia cristiana.
Cronaca
Sarah Scazzi, la serie tv Disney fa infuriare il sindaco di...
Il primo cittadino contro l'utilizzo del nome della cittadina: "Mi riservo di valutare possibili azioni legali"
E' appena stata annunciata e già fa rumore la serie tv 'Avetrana - Qui non è Hollywood', sulla tragica fine di Sarah Scazzi, che sarà presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e sarà poi trasmessa da Disney+ dal 25 ottobre.
L'ira del sindaco
La storia, con regia del pugliese Pippo Mezzapesa, racconta la vicenda di Avetrana dove la quindicenne Sarah Scazzi è stata uccisa il 26 agosto del 2010. Per il delitto Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano stanno scontando l'ergastolo mentre lo zio Michele Misseri a febbraio è tornato in libertà dopo aver scontato la pena per soppressione di cadavere. L'utilizzo del nome della città Avetrana, in provincia di Taranto, è contestato dal sindaco Antonio Iazzi. ''L'amministrazione Comunale di Avetrana - ha comunicato - disconosce la scelta di utilizzare la denominazione del Comune nel titolo del film inerente all'omicidio di Sara Scazzi. Disconosce altresì voci di presunti accordi o partecipazione a introiti per il Comune. Si riserva di valutare possibili azioni legali''. L'amministrazione locale sta tentando di evitare il più possibile l'accostamento della città alla tragica vicenda. Quando Michele Misseri è tornato in libertà, il sindaco ha emesso un'ordinanza per chiudere la strada dove è ubicata la villetta della famiglia Misseri per evitare che potesse diventare meta di curiosi e di giornalisti e fotografi. Non fu necessaria perché Michele Misseri non tornò ad Avetrana il giorno in cui uscì dal carcere di Lecce. Adesso si aggiunge un nuovo capitolo con la serie televisiva.