Meloni a New York, l’agenda: premio da Musk e intervento all’Onu
Non prenderà parte all'evento sull'Ucraina organizzato da Biden nella giornata di mercoledì
La voce dell'Italia sulla guerra in Ucraina, sul conflitto in Medio Oriente, sulla riforma dell'Onu, sulla lotta alla criminalità internazionale, sull'emergenza migranti e sulle tante sfide all'orizzonte, non da ultima l'intelligenza artificiale.
Muove da questi temi l'intervento che la premier Giorgia Meloni terrà all'Assemblea generale dell'Onu martedì sera, quando in Italia sarà tarda notte, un discorso a cui ieri ha lavorato per l'intera giornata, chiusa nel suo albergo nel cuore di Manhattan intenta a scrivere, limare. Martedì sera, subito dopo essere intervenuta nell'imponente sala oro del Palazzo di vetro, la presidente del Consiglio salirà sul volo di Stato per far rientro a Roma, anticipando di un giorno il ritorno rispetto al programma originario che la vedeva a New York fino al 25. E così la premier, agenda alla mano, non prenderà parte all'evento sull'Ucraina organizzato dal Presidente Joe Biden nella giornata di mercoledì, presente anche Volodymyr Zelensky: Meloni, spiegano fonti italiane, interverrà in collegamento da Roma ribadendo il sostegno fermo e senza tentennamenti a Kiev.
Intanto questa mattina alle 11.15 (17.15 in Italia) la presidente del Consiglio interverrà al 'Vertice del Futuro', un'iniziativa che prevede l'adozione da parte dei leader del cosiddetto 'Patto per il futuro', con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni e al digitale. Nel suo intervento, spiegano fonti italiane, Meloni parlerà di Intelligenza artificiale, un tema che ieri ha affrontato negli incontri con gli ad di Google-Alphabet, Motorola e Open Ai, sondando opportunità di sviluppo per l'Italia. Meloni all'Onu tornerà a battere sulla necessità di una governance che consenta di sfruttare appieno le potenzialità dell'IA ma prevenendone i rischi. Altro tema trattato sarà il Piano Mattei, con il nuovo approccio alla cooperazione con l'Africa. E, naturalmente, in nodo mai sciolto della riforma del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che, per la premier, dovrà rispettare tre principi: "trasparenza, inclusività e democraticità", garantendo un sistema "per tutti e non per pochi, senza divisioni tra nazioni Serie A e Serie B".
La riforma del Consiglio di sicurezza "è un tema quest'anno presentissimo", tanto più dopo l'accelerazione degli Usa con una proposta che prevede due seggi permanenti riservati ai paesi africani insieme a un seggio a rotazione per le piccole nazioni insulari in via di sviluppo. Con potenziali contraccolpi per l'Italia, tanto che la premier sarebbe pronta ad affrontare la questione con franchezza in almeno due dei suoi quattro interventi in agenda. "E' un tema che viene sollevato a tutti i livelli, anche dal ministro degli Esteri – spiegano le stesse fonti –. Se ne parlerà e molto in questa 79esima assemblea delle Nazioni Unite, noi lo affronteremo con alcuni Paesi in particolare".
Nella serata di domani, quando in Italia sarò ormai notte fonda, Meloni verrà insignita del 'Global Citizen Award' attribuitole dall'Atlantic Council "per il suo ruolo pionieristico di prima donna Capo di Governo in Italia, il suo forte sostegno all'Unione Europea e all'alleanza transatlantica nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024". A consegnarle il riconoscimento sarà Elon Musk, su richiesta della stessa premier. Una scelta che, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe causato qualche malumore all'interno dell'Atlantic Council, soprattutto in seguito all'ultimo tweet choc del numero 1 di Tesla, poi cancellato, contro Joe Biden e Kamala Harris subito dopo l'agguato a Donald Trump. Tra Meloni e il numero uno di X "c'è un rapporto personale, di stima reciproca, collaborazione e cooperazione", e la scelta di farsi premiare da lui "risale a mesi e mesi fa, circa un anno ormai", minimizzano le stesse fonti.
Martedì, alle 13.30 (19.30 in Italia, ndr), Meloni interverrà al Vertice della Coalizione Globale contro la minaccia delle droghe sintetiche, un evento voluto da Joe Biden di fronte a un'emergenza che solo negli States conta 75mila morti l'anno. E stato lo stesso Presidente americano a chiedere alla premier di intervenire, per illustrare il piano messo a punto dal governo italiano per contrastare l'uso improprio di fentanyl e oppiodi sintetici. Benché nel nostro Paese il consumo di droghe sintetiche non ricalchi affatto i numeri drammatici registrati negli Usa, l'esecutivo Meloni a marzo scorso ha messo in piedi una strategia, con tanto di stretta, per prevenirne e arrestarne l'avanzata.
Infine in serata, intorno alle 2 di notte in Italia, l'intervento della premier al dibattito di Alto livello dell'Assemblea, l'appuntamento più importante nell'agenda newyorkese della presidente del Consiglio. Che, a causa del timing dei lavori, non potrà partecipare al tradizionale ricevimento offerto dal Presidente degli States ai capi di Stato e di governo presenti a New York per l'Unga. Anche lo scorso anno Meloni lo aveva mancato, ma per trascorrere la serata in pizzeria con la figlia Ginevra, quest'anno rimasta a Roma per via degli impegni scolastici.
Esteri
Escalation Hezbollah-Israele infiamma il Medio Oriente: è...
Prima le esplosioni dei cercapersone, poi i walkie-talkie e poi la pioggia di missili nel Sud: il Paese dei Cedri ripiomba nella paura
La "nuova fase della guerra". Così la chiamano. Per Israele è il conflitto al Nord. Il Libano ripiomba nella paura. L'escalation Hezbollah-Israele è forse iniziata martedì scorso. Prima sono esplosi i cercapersone, poi, mercoledì, i walkie-talkie. E anche i pannelli solari. 'Paralizzato' il sistema di comunicazioni del Partito di Dio di Hasan Nasrallah, storicamente sostenuto dall'Iran. Decine di morti, centinaia di feriti in Libano. Da qui Hezbollah ha lanciato nuove accuse a Israele.
"Ci sono molti nemici di Hezbollah in giro, parecchi in questo momento", ha detto ieri in un'intervista a Sky News il presidente israeliano Isaac Herzog, che è così sembrato negare il coinvolgimento di Israele nell'esplosione di migliaia di cercapersone e altri dispositivi di comunicazione che nei giorni scorsi hanno fatto strage in Libano, ma anche nella vicina Siria.
Stamani Herzog è intervenuto ancora, via X, per "ripetere e ribadire: Israele non cerca la guerra, ma abbiamo il diritto e il dovere di difendere la nostra popolazione". E le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver già colpito, dalle prime ore di oggi, "più di 300 obiettivi di Hezbollah in Libano". Una fonte della sicurezza citata dal sito israeliano Ynet ha anticipato che nelle prossime ore le Idf faranno scattare un attacco "su vasta scala" in terra libanese. "Alle prime ore del pomeriggio, l'Aeronautica lancerà attacchi massicci su vasta scala in tutto il Libano", ha sostenuto. E "Hezbollah risponderà sicuramente". Nel mirino, secondo la fonte, "il nord di Israele" e "forse obiettivi selezionati a Tel Aviv".
Operazioni scattate dopo quella di venerdì quando un raid aereo di Israele ha preso di mira Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah nella periferia sud di Beirut. E' stato ucciso un comandante militare di Hezbollah. E con lui sono morti altri esponenti del Partito di Dio. L'ultimo bilancio ufficiale, diffuso oggi, parla di 54 morti, nell'operazione che ha portato all'uccisione di Ibrahim Aqil, noto anche come Tahsin, fino a venerdì scorso a capo dell'unità delle forze speciali Radwan.
Nelle ultime ore l'escalation nelle ostilità tra Israele e Hezbollah si è solo intensificata. Stamani, dopo aver sentito ieri il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha parlato di "questa nuova fase in cui siamo entrati nella guerra".
In Libano, secondo i media del Paese dei Cedri e anche stando alla Bbc, sono stati recapitati messaggi di testo e vocali a persone che si trovano nel sud con l'avvertimento a stare lontane da "edifici residenziali usati da Hezbollah per nascondere armi". E l'emittente britannica ha rilanciato un video che circola sui social media e che mostra una persona che ha ricevuto un messaggio vocale in cui si afferma che le operazioni israeliane continuano e sono entrate in una "nuova fase". Per il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, è un "nuovo capitolo" nelle ostilità che ha definito una "battaglia senza limiti".
Alla pioggia di fuoco contro Hezbollah in Libano corrisponde una pioggia di missili lanciati contro Israele. Le operazioni odierne contro il Partito di Dio in Libano, evidenzia la Cnn, sembrano essere le più importanti dal punto di vista dell'estensione geografica dal 7 ottobre dello scorso anno, quando Israele ha iniziato a martellare obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza in risposta all'attacco di quel giorno in Israele. Dall'8 ottobre sono iniziati gli attacchi al confine tra Israele e Libano. Ieri i miliziani libanesi hanno per la prima volta preso di mira dall'inizio della guerra la base Ramat David, vicino a Haifa.
E' passato quasi un anno, nell'enclave palestinese finita nel 2007 in mano a Hamas si conterebbero più di 41.000 morti, e crescono i timori di un conflitto regionale sempre più ampio. Il ministero della Sanità di Beirut ha ordinato agli ospedali del sud e dell'est del Paese dei Cedri di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti. Il ministro dell'Istruzione ha disposto la chiusura per due giorni delle scuole nel sud e nell'est del Libano, così come nei sobborghi meridionali della capitale. Secondo un ultimo bilancio, ma non ancora definitivo, i raid odierni di Israele sul Paese dei Cedri hanno fatto almeno 100 morti e oltre 400 feriti.
"Non penso sia prematuro - ha detto la fonte di Ynet - parlare di 'Terza guerra del Libano'". Il Libano e Israele sono da sempre, formalmente, in stato di guerra. Nell'estate del 2006 le ostilità tra Hezbollah e Israele andarono avanti per 34 giorni. Era la "Seconda guerra del Libano". Erano passati solo sei anni da quando, dopo 22 anni, nel maggio del 2000 Israele lasciava il sud del Paese dei Cedri.
Esteri
Nuovo test fallito per il supermissile russo Sarmat –...
Esteri
Massiccio attacco di Israele sul Libano – Ascolta
Nuovo vasto attacco di Israele sul Libano. Secondo le forze di difesa israeliane sono oltre 150 gli obiettivi di Hezbollah colpiti. Decine di aerei da combattimento di tutti gli squadroni dell'Aeronautica israeliana hanno partecipato ai raid. Gli attacchi sono stati lanciati dopo che le Idf hanno dichiarato di aver intercettato i preparativi di Hezbollah per lanciare importanti attacchi missilistici contro Israele. Il portavoce delle Idf Hagari non ha escluso un’operazione di terra.