Ucraina-Russia, centinaia di bombe su Zaporizhzhia. Raid nel Donetsk e nel Kherson
Mosca ha usato per la prima volta gli ordigni guidati Kab, altamente distruttivi di era sovietica e già utilizzati nella guerra siriana
Almeno 16 civili, tra cui un ragazzo di 15 anni, sono rimasti feriti in un attacco aereo russo su Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale. Lo rende noto il ministero degli Interni di Kiev. Per la prima volta i russi hanno lanciato su Zaporizhzhia le bombe guidate Kab.
Cosa sono le bombe Kab
Le bombe Kab sono ordigni altamente distruttivi di era sovietica e già utilizzati nella guerra siriana.
Il governatore di Zaporizhia Ivan Fedorov ha scritto su Telegram che la Russia ha condotto di 363 attacchi aerei e terrestri in 12 insediamenti della regione in un solo giorno.
L'attacco ha causato la parziale distruzione di un condominio, secondo Fedorov. Gruppi di monitoraggio hanno riferito che una bomba aerea guidata è stata utilizzata per la prima volta in un attacco sulla città.
Kiev: 4 persone uccise in raid russi nel Donetsk e nel Kherson'
Le autorità ucraine hanno riferito della morte di quattro persone a causa degli attacchi sferrati nelle ultime ore dall'esercito russo contro le regioni di Donetsk e Kherson, nell'est del Paese e parzialmente occupate da Mosca.
Il governatore del Donetsk, Vadim Filashkin, ha scritto su Facebook che tre persone sono morte e altre dieci sono rimaste ferite negli attacchi russi di ieri contro diversi obiettivi nelle zone della regione controllate da Kiev. Ugualmente, il governatore del Kherson, Oleksander Prokudin, ha precisato che almeno una persona è morta e altre sette sono rimaste ferite nelle ultime 24 ore a causa dei bombardamenti e degli attacchi di artiglieria che hanno colpito diversi edifici residenziali.
Esteri
Escalation Hezbollah-Israele infiamma il Medio Oriente: è...
Prima le esplosioni dei cercapersone, poi i walkie-talkie e poi la pioggia di missili nel Sud: il Paese dei Cedri ripiomba nella paura
La "nuova fase della guerra". Così la chiamano. Per Israele è il conflitto al Nord. Il Libano ripiomba nella paura. L'escalation Hezbollah-Israele è forse iniziata martedì scorso. Prima sono esplosi i cercapersone, poi, mercoledì, i walkie-talkie. E anche i pannelli solari. 'Paralizzato' il sistema di comunicazioni del Partito di Dio di Hasan Nasrallah, storicamente sostenuto dall'Iran. Decine di morti, centinaia di feriti in Libano. Da qui Hezbollah ha lanciato nuove accuse a Israele.
"Ci sono molti nemici di Hezbollah in giro, parecchi in questo momento", ha detto ieri in un'intervista a Sky News il presidente israeliano Isaac Herzog, che è così sembrato negare il coinvolgimento di Israele nell'esplosione di migliaia di cercapersone e altri dispositivi di comunicazione che nei giorni scorsi hanno fatto strage in Libano, ma anche nella vicina Siria.
Stamani Herzog è intervenuto ancora, via X, per "ripetere e ribadire: Israele non cerca la guerra, ma abbiamo il diritto e il dovere di difendere la nostra popolazione". E le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver già colpito, dalle prime ore di oggi, "più di 300 obiettivi di Hezbollah in Libano". Una fonte della sicurezza citata dal sito israeliano Ynet ha anticipato che nelle prossime ore le Idf faranno scattare un attacco "su vasta scala" in terra libanese. "Alle prime ore del pomeriggio, l'Aeronautica lancerà attacchi massicci su vasta scala in tutto il Libano", ha sostenuto. E "Hezbollah risponderà sicuramente". Nel mirino, secondo la fonte, "il nord di Israele" e "forse obiettivi selezionati a Tel Aviv".
Operazioni scattate dopo quella di venerdì quando un raid aereo di Israele ha preso di mira Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah nella periferia sud di Beirut. E' stato ucciso un comandante militare di Hezbollah. E con lui sono morti altri esponenti del Partito di Dio. L'ultimo bilancio ufficiale, diffuso oggi, parla di 54 morti, nell'operazione che ha portato all'uccisione di Ibrahim Aqil, noto anche come Tahsin, fino a venerdì scorso a capo dell'unità delle forze speciali Radwan.
Nelle ultime ore l'escalation nelle ostilità tra Israele e Hezbollah si è solo intensificata. Stamani, dopo aver sentito ieri il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha parlato di "questa nuova fase in cui siamo entrati nella guerra".
In Libano, secondo i media del Paese dei Cedri e anche stando alla Bbc, sono stati recapitati messaggi di testo e vocali a persone che si trovano nel sud con l'avvertimento a stare lontane da "edifici residenziali usati da Hezbollah per nascondere armi". E l'emittente britannica ha rilanciato un video che circola sui social media e che mostra una persona che ha ricevuto un messaggio vocale in cui si afferma che le operazioni israeliane continuano e sono entrate in una "nuova fase". Per il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, è un "nuovo capitolo" nelle ostilità che ha definito una "battaglia senza limiti".
Alla pioggia di fuoco contro Hezbollah in Libano corrisponde una pioggia di missili lanciati contro Israele. Le operazioni odierne contro il Partito di Dio in Libano, evidenzia la Cnn, sembrano essere le più importanti dal punto di vista dell'estensione geografica dal 7 ottobre dello scorso anno, quando Israele ha iniziato a martellare obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza in risposta all'attacco di quel giorno in Israele. Dall'8 ottobre sono iniziati gli attacchi al confine tra Israele e Libano. Ieri i miliziani libanesi hanno per la prima volta preso di mira dall'inizio della guerra la base Ramat David, vicino a Haifa.
E' passato quasi un anno, nell'enclave palestinese finita nel 2007 in mano a Hamas si conterebbero più di 41.000 morti, e crescono i timori di un conflitto regionale sempre più ampio. Il ministero della Sanità di Beirut ha ordinato agli ospedali del sud e dell'est del Paese dei Cedri di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti. Il ministro dell'Istruzione ha disposto la chiusura per due giorni delle scuole nel sud e nell'est del Libano, così come nei sobborghi meridionali della capitale. Secondo un ultimo bilancio, ma non ancora definitivo, i raid odierni di Israele sul Paese dei Cedri hanno fatto almeno 100 morti e oltre 400 feriti.
"Non penso sia prematuro - ha detto la fonte di Ynet - parlare di 'Terza guerra del Libano'". Il Libano e Israele sono da sempre, formalmente, in stato di guerra. Nell'estate del 2006 le ostilità tra Hezbollah e Israele andarono avanti per 34 giorni. Era la "Seconda guerra del Libano". Erano passati solo sei anni da quando, dopo 22 anni, nel maggio del 2000 Israele lasciava il sud del Paese dei Cedri.
Esteri
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Massiccio attacco di Israele sul Libano – Ascolta
Nuovo vasto attacco di Israele sul Libano. Secondo le forze di difesa israeliane sono oltre 150 gli obiettivi di Hezbollah colpiti. Decine di aerei da combattimento di tutti gli squadroni dell'Aeronautica israeliana hanno partecipato ai raid. Gli attacchi sono stati lanciati dopo che le Idf hanno dichiarato di aver intercettato i preparativi di Hezbollah per lanciare importanti attacchi missilistici contro Israele. Il portavoce delle Idf Hagari non ha escluso un’operazione di terra.