Italia primo partner europeo del Bahrein. L’ambasciatore in visita all’Adnkronos
Ausama Alabsi, in visita all'Adnkronos, ha illustrato per la prima volta gli elementi politici, economici e culturali che uniscono i due paesi: "Ecco la nostra ricetta per gestire i fenomeni migratori"
Il Regno del Bahrein è una delle realtà più antiche del Golfo Persico, un arcipelago di isole tra Arabia Saudita e Qatar che in questi anni ha acquisito sempre più rilevanza a livello geopolitico. Ospita la Quinta Flotta della Marina degli Stati Uniti, una base navale britannica ed è uno degli alleati principali della Nato. L’Italia è il primo partner commerciale del Bahrein tra gli stati dell’Unione europea, una relazione che ha visto una svolta nel febbraio 2020, con il viaggio del principe ereditario e primo ministro, Salman bin Hamad Al Khalifa, che ha incontrato il Papa, il mondo produttivo e le istituzioni. Da quel momento è iniziato un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali tra i due paesi, culminato con la visita del re Hamad Bin Isa Al-Khalifa nell’ottobre 2023, durante la quale è stato ricevuto da Sergio Mattarella e Giorgia Meloni.
Il nuovo ambasciatore, Ausama Alabsi, è stato al Palazzo dell’Informazione, sede dell’Andkronos, dove ha parlato degli elementi chiave che uniscono i due Paesi. “Il mio lavoro, devo ammettere, è reso più facile dal rapporto tra i leader politici, che è meraviglioso. E anche a livello economico, l’interscambio cresce continuamente. Non solo nei settori ‘classici’ del Made in Italy, ma nell’ingegneria avanzata: ci sono diverse imprese italiane che stanno aiutando il Bahrein a modernizzare il proprio settore petrolifero. E poi c’è Leonardo, che ha scelto di stabilire il proprio ufficio regionale a Manama, la nostra capitale. Siamo un Paese piccolo, ma abbiamo dedicato grande attenzione alla nostra presenza in Italia, arricchita da un ufficio economico a Milano e da un console onorario a Firenze, molto attivo”.
Tra le cose che non ti aspetti c’è la più grande cattedrale cattolica del Golfo, Nostra Signora d'Arabia, finanziata interamente dal re. La prima pietra viene da San Pietro, donata da papa Francesco, che è stato in visita a novembre 2021, poco prima della sua consacrazione. E poi c’è l’impegno culturale e accademico, con la cattedra King Hamad for Inter-faith Dialogue and Peaceful Co-existence all’Università Sapienza. “Il mio obiettivo è di rafforzare ancora di più la cooperazione”, continua l’ambasciatore Alabsi, “sui temi ambientali, dal mare alle energie alternative, sulla ricerca, la medicina. Abbiamo una solida base commerciale, ora è il momento di andare più a fondo nei settori tecnici”.
Un’altra questione sulla quale il Bahrein può rappresentare una best practice è l’immigrazione. L’ambasciatore Alabsi nella sua vita precedente, ovvero negli ultimi 20 anni, è stato in prima linea nella definizione e nell’attuazione delle politiche migratorie del suo Paese, “dove il 53% della popolazione è straniero”.
Dopo una fase di ascolto e consultazioni durata quasi due anni tra il 2004 e il 2006, Alabsi è riuscito a far nascere la Labour Market Regulatory Authority (Lmra), una realtà pionieristica: pur essendo un ente pubblico, è strutturato in maniera inclusiva, con un consiglio di amministrazione composto da economisti, rappresentanti delle camere di commercio, dei sindacati, del governo. “In questo modo creiamo un dialogo costante tra tutti gli stakeholder che hanno interesse a un processo migratorio ordinato, sereno ed efficiente. La migrazione viene usata come strumento politico, ma è in realtà un fatto sociale ed economico, e va affrontata come tale. Le aziende chiedono migranti, ma i cittadini temono di perdere posti di lavoro e di vedere la cultura locale minacciata. L’obiettivo è raggiungere un equilibrio che possa soddisfare tutti senza penalizzare nessuno”.
Un elemento di unicità della Lmra è che non solo stabilisce le policy, ma le applica. Gestisce i permessi, le procedure alla frontiera e le ispezioni sui luoghi di lavoro. Stabilisce quanti migranti possono entrare e con quali caratteristiche lavorative. “In questo modo abbiamo creato un sistema integrato ed efficiente, capace di adattarsi a un contesto che cambia ogni anno, e che corre molto più veloce dei processi burocratici. Le leggi sulle migrazioni spesso impiegano anni a essere approvate, e magari a quel punto non rispecchiano più la realtà e le esigenze del sistema socio-economico”.
Alabsi è stato amministratore delegato della Lmra per circa 10 anni, nei quali il modello è stato copiato da vari altri Paesi della regione. “Quando siamo partiti, la disoccupazione in Bahrein era al 17,5%. Dopo tre anni è scesa al 4%. Sono questi numeri ad averci convinto di essere sulla buona strada”. (di Giorgio Rutelli)
Esteri
Meloni all’Onu: “Riforma Consiglio sicurezza...
L'intervento della premier al Palazzo delle Nazioni Unite per il 'Vertice del Futuro'
Intervento della premier Giorgia Meloni, oggi, al Palazzo delle Nazioni Unite per il 'Vertice del Futuro'.
"Nessuno Stato può efficacemente governare da solo le sfide di questo tempo, per questo l'Italia - ha detto la presidente del Consiglio - è una convinta sostenitrice del multilateralismo e della sua istituzione più rappresentativa che sono le Nazioni Unite, il luogo dove ogni voce viene ascoltata, dove siamo chiamati a imparare a capirci e rispettarci. Ogni organizzazione è efficace se le sue regole sono giuste e condivise, per questo siamo convinti che qualsiasi revisione della governance, particolamente per quel che riguarda il Consiglio di sicurezza, non può prescindere dai principi di uguaglianza, democraticità e rappresentatività. La riforma ha un senso se viene fatta per tutti e non solamente per alcuni, non ci interessa creare nuove gerarchie e non crediamo che esistano nazioni di serie A e serie B: esistano le nazioni, con i cittadini che hanno tutti gli stessi diritti", il monito della premier.
Il multilateralismo, ha detto ancora Meloni, non deve tradursi "in un club nel quale incontrarsi per scrivere inutili documenti pieni di buoni propositi, ma il luogo nel luogo si devono fare i conti con l'urgenza delle decisioni".
Esteri
Israele-Libano, Unifil: “Escalation potrebbe avere...
"Grave preoccupazione" per attacchi contro civili: "Non solo costituiscono violazioni del diritto internazionale, ma potrebbero costituire crimini di guerra"
"Grave preoccupazione per la sicurezza dei civili nel Libano meridionale nel mezzo della più intensa campagna di bombardamenti israeliana dallo scorso ottobre". A sottolinearlo all'Adnkronos sono fonti Unifil, che spiegano come "il tenente generale Aroldo Lazaro, capo missione e comandante Unifil è in contatto sia con le parti libanesi che con quelle israeliane al fine di sottolineare l'urgente necessità di allentare la tensione. Sono in corso sforzi per ridurre le tensioni e fermare i bombardamenti".
"Attacchi contro civili potrebbero costituire crimini di guerra"
"Qualsiasi ulteriore escalation di questa pericolosa situazione potrebbe avere conseguenze di vasta portata e devastanti - avvertono da Unifil - non solo per coloro che vivono su entrambi i lati della Blue Line, ma anche per l'intera regione. Secondo quanto riferito dalle autorità libanesi, centinaia sono stati uccisi o feriti. Gli attacchi contro i civili non solo costituiscono violazioni del diritto internazionale, ma potrebbero costituire crimini di guerra".
L'appello per una soluzione diplomatica
Unifil "ribadisce il suo forte appello per una soluzione diplomatica ed esorta tutte le parti a dare priorità alle vite dei civili e a garantire che non siano messe in pericolo. È essenziale impegnarsi nuovamente per l’attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ora è più importante che mai per affrontare le cause alla base del conflitto e garantire una stabilità duratura".
Esteri
Eccezionale nevicata in Sudafrica, persone bloccate in auto...
Molti disagi nel Paese per l'evento quasi senza precedenti
Un'inaspettata nevicata in Sudafrica ha causato gravi disagi sulle strade del Paese. Come riporta Afp diverse persone sono rimaste bloccate in auto a causa della neve molto abbondante e sono stati costretti a trascorrere la notte bloccati nei loro veicoli.
In #SouthAfrica, hundreds of cars were trapped in snow on the Durban-Johannesburg highway due to snowfall in the Free State and KwaZulu-Natal provinces.
— Alex Terry (@AlexTerry17482) September 21, 2024
For more info about what is going on with our #planet🌍 watch the forum Global Crisis. The Responsibility. pic.twitter.com/ETLpZFH9AZ
L’autostrada N3 che collega Johannesburg e la città di Durban sulla costa orientale è stata una delle più colpite e diversi tratti sono stati chiusi, rendendo impraticabili anche le deviazioni. Le zone più colpite sono state, secondo i media locali, quelle di Eastern Cape, KwaZulu Natal, Free State e Gauteng.
SNOW ⛄️ in South Africa. Our guys say 1996 was the last heavy snowfall here. Wow.. the lions looked beyond stunning in this Winter Wonderland landscape. What a privilege to witness this highly unusual occurrence in Africa. ❤️ pic.twitter.com/iRarBijQpv
— @ggconservation (@gglionsNPC) September 21, 2024
In alcune zone del Sudafrica la neve è rarissima. Glen Garriff Conservation, che si occupa della tutela dei leoni, dichiara che nella zona di Harrismith, dove si trovano, non è stata registrata un'abbondante nevicata dal 1996. In generale poi la neve in questo periodo è un evento eccezionale perché in Sudafrica l'inverno è finito e il Paese vive la primavera: il clima normalmente a fine settembre è mite e soleggiato.