Giustiziato Marcellus Williams, condannato per omicidio senza prove
Il 55enne condannato a morte si è sempre proclamato innocente
Marcellus Williams è stato giustiziato con iniezione letale in Missouri, dopo oltre 20 anni di reclusione nel braccio della morte. Il 55enne è morto al Potosi Correctional Center di Mineral Point: l'uomo si era sempre proclamato innocente dopo la condanna per un omicidio commesso nel 1998. I tentativi legali di scagionarlo, sulla base di risultati dei test del Dna, non hanno prodotto risultati.
Non ha inciso la posizione assunta dai procuratori della contea di St. Louis che, secondo i legali del condannato, "hanno ammesso di aver sbagliato e hanno combattuto con zelo per annullare la condanna e salvare la vita del signor Williams". Diverse organizzazioni e persino la famiglia della vittima dell'omicidio hanno cercato di fermare l'esecuzione: nel tardo pomeriggio del 24 settembre, è svanita l'ultima speranza di bloccare l'iter con la decisione della Corte Suprema. Solo 3 giudici su 9 si sono espressi a favore dello stop. L'esecuzione di Williams in passato è stata sospesa per 2 volte nel 2015 e nel 2017.
Il caso
Williams è stato condannato nel 2001 per l'omicidio di Felicia Gayle, ex cronista del St. Louis Post-Dispatch, trovata morta l'11 agosto 1998: la donna è stata accoltellata nella sua casa alla periferia di St. Louis. Le prove raccolte sulla scena del crimine comprendevano impronte digitali, imponte di scarpe, capelli e dna sul coltello da cucina usato per l'omicidio.
Nonostante tutti gli elementi, nessun arresto è stato eseguito per oltre un anno. Williams, che ha sempre negato di aver ucciso Gayle, è stato condannato per l'omicidio nonostante il suo Dna non corrispondesse a quello trovato sulla scena del crimine. La condanna si è basata sulle parole di due testimoni che, secondo i legali di Williams, hanno ricevuto ricompense in denaro e hanno raggiunto un accordo per ottenere per pene più brevi nei rispettivi casi penali.
Esteri
Germania, esplosione in un bar a Colonia: è la terza volta...
Distrutto il locale in Longericher Strasse. Due persone ferite
Un'esplosione si è registrata in un bar appena aperto nel centro di Colonia, in Germania, intorno alle 2.45 di questa mattina. L'ordigno esploso, che ha distrutto il bar a Longericher Strasse e mandato in frantumi i vetri delle finestre vicine, ha provocato un incendio che i vigili del fuoco hanno spento in un'ora. Due le persone rimaste lievemente ferite.
Si tratta della terza esplosione a Colonia nel giro di dieci giorni. Gli agenti della polizia hanno aperto una indagine per verificare i collegamenti con le deflagrazioni dei giorni precedenti. Da giugno, quella delle scorse ore è la sesta esplosione a Colonia.
Esteri
Eseguita condanna a morte in Missouri, anche senza prove di...
Si era sempre dichiarato innocente. La condanna si è basata sulle parole di due testimoni che, secondo i legali del 55enne, hanno ricevuto ricompense in denaro
E' stata eseguita, tramite iniezione letale, la condanna a morte di Marcellus 'Khaliifah' Williams, il 55enne afroamericano che è stato condannato per un omicidio commesso nel 1998 e per il quale si era sempre dichiarato innocente. L'esecuzione è avvenuta al Potosi Correctional Center di Mineral Point dopo che sono falliti i tentativi legali di scagionarlo.
Anche i procuratori della contea di St. Louis avevano mostrato dubbi sulla sua condanna. Secondo i legali di Williams, "hanno ammesso di aver sbagliato e hanno combattuto con zelo per annullare la condanna e salvare la vita del signor Williams". Diverse organizzazioni e persino la famiglia della vittima dell'omicidio hanno cercato di fermare l'esecuzione, ma il 24 settembre solo 3 giudici su 9 della Corte Suprema si sono espressi a favore dello stop. L'esecuzione di Williams in passato è stata sospesa per 2 volte nel 2015 e nel 2017. E' stato il procuratore generale del Missouri, il repubblicano Andrew Bailey, a battersi perché l'esecuzione procedesse come stabilito.
Condannato nonostante il suo Dna non corrispondesse
Williams è stato condannato nel 2001 per l'omicidio di Felicia Gayle, ex cronista del St. Louis Post-Dispatch, trovata morta l'11 agosto 1998 dopo essere stata accoltellata nella sua casa alla periferia di St. Louis. Le prove raccolte sulla scena del crimine comprendevano impronte digitali, di scarpe, capelli e dna sul coltello da cucina usato per l'omicidio. Williams, che ha sempre negato di aver ucciso Gayle, è stato condannato per l'omicidio nonostante il suo Dna non corrispondesse a quello trovato sulla scena del crimine. La condanna si è basata sulle parole di due testimoni che, secondo i legali di Williams, hanno ricevuto ricompense in denaro e hanno raggiunto un accordo per ottenere pene più brevi nei rispettivi casi penali.
Williams, che è diventato l'imam della sua prigione, si è sempre dichiarato innocente.
Esteri
Trump: “Da Iran grandi minacce alla mia vita”
Si parla di minacce ''reali e specifiche''. Incriminato per tentato omicidio Trump attentatore di Palm Beach, rischia ergastolo
Ci sono ''grandi minacce alla mia vita da parte dell'Iran''. Lo ha scritto su Truth social l'ex presidente americano Donald Trump affermando che ''l'intero esercito americano sta osservando e aspettando. L'Iran ha già fatto delle mosse che non hanno funzionato, ma ci riproveranno. Non è una bella situazione per nessuno''.
Facendo riferimento alla decisione di aumentare la sua sicurezza dopo gli attentati sventati subiti, Trump ha aggiunto che ''sono circondato da più uomini, pistole e armi di quante ne abbia mai viste prima. Grazie al Congresso per aver approvato all'unanimità molti più soldi per il Secret Service'' con ''Zero voti "No", rigorosamente bipartisan. E' bello vedere repubblicani e democratici unirsi su qualcosa''.
A lanciare l'allarme per un piano elaborato dall'Iran per assassinare l'ex presidente era stata poco prima la campagna del candidato repubblicano alle elezioni americane di novembre spiegando di aver avuto informazioni di intelligence in merito e parlando di minacce ''reali e specifiche''.
"Il presidente Trump è stato informato dall'Office of the Director of National Intelligence in merito a minacce reali e specifiche da parte dell'Iran di assassinarlo nel tentativo di destabilizzare e seminare il caos negli Stati Uniti", si legge in una nota diffusa dalla campagna di Trump.
A luglio scorso la Cnn aveva parlato dì un presunto complotto dell'Iran per assassinare Donald Trump. Da qui la decisione dei Servizi Segreti Usa di aumentare la sicurezza intorno all'ex presidente. Le news erano state diffuse pochi giorni dopo l'attentato che Trump ha subìto sabato 13 luglio, quando è stato ferito a un orecchio da Thomas Matthew Crooks. L'Iran aveva respinto le accuse con forza definendole "infondate".
Incriminato per tentato omicidio Trump attentatore di Palm Beach, rischia ergastolo
Intanto è stato formalmente incriminato per il tentato omicidio di Trump l'uomo che, lo scorso 15 settembre, si era nascosto con un fucile tra i cespugli del golf club a Palm Beach in Florida dove l'ex presidente stava giocando. Se riconosciuto colpevole di voler uccidere un candidato alla presidente degli Stati Uniti, rischia l'ergastolo. Lo hanno annunciato le autorità americane, spiegando che l'incriminazione è stata formulata dal gran giurì federale di Miami. In precedenza Ryan Wesley Routh, 58 anni, era stato incriminato per possesso illegale di arma da fuoco. Lunedì era stata resa nota una lettera scritta da Routh a un amico in cui annunciava la sua intenzione di uccidere Trump.