Alcolisti Anonimi Italia, in oltre 1.500 al raduno nazionale di Rimini
Tra i partecipanti presenti anche i membri dei gruppi Al - Anon e Alateen
Si è chiuso domenica 22 settembre, a Rimini, in un gremito Palacongressi, il raduno nazionale di Alcolisti Anonimi Italia. Un evento che ha visto la presenza di più di 1.500 persone. Oltre ai membri dei gruppi di alcolisti anonimi provenienti da tutta Italia tra i partecipanti erano presenti anche i membri dei gruppi Al - Anon e Alateen. I primi sono l'associazione dei familiari e amici di alcolisti, la seconda è composta dai giovani membri di Al-Anon impegnati nel fare i conti con il bere di una persona vicina.
La maggior parte degli incontri che si sono svolti presso il Palacongressi durante i tre giorni e le tavole rotonde che hanno visto la presenza di professionisti dell’ambito medico erano aperti al pubblico, permettendo così a persone 'esterne' di poter conoscere la realtà di Alcolisti Anonimi e ascoltare parole e testimonianze. Uno dei passaggi cruciali del Raduno Nazionale è stato la tavola rotonda 'Innovazione nell’Assistenza all’Alcolismo: un nuovo paradigma per il supporto a lungo termine. Cura dell’alcolismo nel 21esimo secolo: strategie multifaceted per una società in continua trasformazione'. Durante questo incontro nella sala principale della location riminense il mondo di Alcolisti Anonimi Italia ha iniziato a fare i conti con aspetti inediti come il mondo dei social.
Stando alle parole di uno dei presenti al dibattito, ovvero il fiduciario Esterno Elio: “Per raggiungere più alcolisti, è necessario che la comprensione di Alcolisti Amomi Italia, sia ovunque sempre crescente. Abbiamo necessità di instaurare rapporti migliori con tutte le istituzioni e organismi che svolgono un’attività nel campo dell’alcolismo. Abbiamo bisogno che si accresca il favore dei mass media. Perciò nulla può rivestire maggiore importanza per il benessere futuro di Alcolisti Anonimi Italia quanto il modo in cui usiamo il colosso della comunicazione".
A breve Alcolisti Anonimi Italia sarà presente su 4 piattaforme social (YouTube, Instagram, Facebook e Tik Tok) in concomitanza con il rifacimento in corso del sito internet nazionale. www.alcolistianonimiialia.it. "I social sono inclusivi - rimarca Elio - si può arrivare davvero a tutti, e soprattutto ai giovani che oggi come emerge nella relazione del Ministero della salute sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol, emerge una tendenza sempre più preoccupante nel consumo di alcolici da parte di giovani e giovanissimi in modalità di gioco e di sfide".
Nei Gruppi "ci sono amiche e amici che conoscano l’Associazione con un recupero avvenuto in età giovanile e che, aiutati dall’esperienza di chi ha tanti anni di sobrietà possono, uniti, arrivare a trasmettere un messaggio unificato che venga riconosciuto dalle nuove generazioni". Messaggio unificato, ma trasmesso in modo semplice, “usando il linguaggio del cuore - dice Elio - trovando un passaggio che passa oltre le barriere. Vivendo il nostro anonimato con umiltà, dicendo chi siamo e possiamo aiutare, soprattutto, parlando di noi stessi". Alla luce del titolo del prossimo raduno nazionale, annunciato alla fine del momento di festa che chiude l’incontro, in programma l’anno prossimo 'Dall'Io al NOI. La responsabilità del cambiamento' si prospettano ulteriori importanti aggiornamenti dal mondo, sempre più vivo e numeroso, di Alcolisti Anonimi Italia.
Cronaca
Caivano, don Patriciello: “Mi accusano di essere...
"Vogliamo il bene di questo territorio maltrattato e bistrattato"
"Tante persone, non potendo prendersela con Roma che è troppo lontana, se la prendono con chi è stato l'artefice, con chi ha invitato Giorgia Meloni". Lo ha affermato don Maurizio Patriciello, ascoltato su Caivano in audizione dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. "Questo prete che sta davanti a voi è diventato fascista, è diventato omofobo, tra poco diventerà anche pedofilo: quella volta là, mi sono riservato che appena faranno questo altro passo scatteranno tutte le denunce contro chiunque". "Sono un prete di tutti e per tutti - ha concluso -. Vogliamo il bene di questo territorio maltrattato e bistrattato".
Caivano e la camorra
"Finché ci sarà la gente che muore di fame la camorra non morirà mai" ha riferito, aggiungendo che tanta gente si è rivolta a lui perché ha "visto la possibilità di lavorare" nel nuovo centro sportivo. "Questo immondezzaio è diventato un gioiello" aggiunge riferendosi al nuovo centro sportivo 'Pino Daniele' sorto sulle ceneri dell'ex centro Delphinia, teatro di degrado e violenze. "In quel posto lì ci sta un gioiello e chi dice il contrario mente; capisco i giochi politici, che magari secca a qualcuno, ma dico: abbiamo a cuore il bene comune o il partito?", ha continuato. "La cosa importante da fare è che questo centro rientra nel territorio parrocchiale ed è stato costruito con i fondi della 219 quindi i legittimi destinatari erano i bambini di Parco Verde - ha detto poi don Patriciello -. Io sono contento, ma se non ci sta la possibilità anche per i più poveri di Caivano di poter accedere a una condizione privilegiata sarà ancora una volta qualcosa di bello ma fatto per altri che vengono da fuori e se lo possono permettere, quindi, le prime vittime saranno ancora una volta i nostri bambini". Il parroco, che è anche consulente della Commissione a titolo gratuito, ha ricordato che ora "la caserma dei carabinieri è diventata compagnia e sta sul territorio".
"Meloni ha mantenuto le sue promesse"
"Non c'era nessun tentativo di mettere un timbro politico. La mia era la richiesta di un parroco disperato alla presidente del consiglio e le ho detto 'Vieni': era il 25 agosto e non ci avrei giurato che il 31 di agosto la presidente del consiglio sarebbe venuta con mezzo governo. Lei ha ascoltato con grande attenzione. Le ho detto: 'Noi sappiamo fischiare e sappiamo applaudire, ma siamo stanchi di fischiare, abbiamo troppo fischiato a tutti voi che siete a Roma. In queste periferie siamo stati abbandonati e ora abbiamo un grande desiderio di applaudire. Per cortesia prenditi i nostri applausi'. Lei ha fatto delle promesse, le ha mantenute e il mio compito è applaudire" conclude.
Cronaca
Ing, Zanisi: “Con È davvero Ing i clienti possono...
Damiano Zanisi, Chief Information Officer Ing Italia, a margine della presentazione di “E’ davvero ING?”, la nuova funzione lanciata dall’istituto bancario
“ ‘E’ davvero ING?’ è una funzionalità che abbiamo inserito sulla nostra app, su dispositivi mobili e sul sito web che consente ai nostri clienti di verificare se una chiamata ricevuta a nome di Ing lo è davvero”. Sono le parole di Damiano Zanisi, Chief Information Officer Ing Italia, a margine della presentazione di “E’ davvero ING?”, la nuova funzione lanciata dall’istituto bancario, attraverso cui i clienti possono verificare immediatamente se chi riceve una telefonata sul proprio smartphone a nome di ING sia effettivamente un dipendente della banca digitale. Un passo in avanti per contrastare un problema sociale come quello delle truffe e promuovere la cultura della verifica.
“Molte delle frodi iniziano con una telefonata il cui numero compare nella lista come chiamata di Ing e questo rende molto credibile l'interlocutore, che poi utilizza informazioni recuperate dai social o informazioni che ha recuperato su canali non legali, iniziando un'interlocuzione che mira a spaventare il cliente, convincendolo a farsi dare le credenziali d'accesso - spiega Zanisi - Con questa funzionalità chiudiamo una porta in faccia ai frodatori in quanto il cliente può verificare in tempo reale se è veramente la banca che sta chiamando oppure no. Qualora il cliente si accorgesse che non sta parlando con Ing, deve necessariamente riattaccare e contattarci. Abbiamo visto che la funzionalità ha già costretto i frodatori a cambiare modalità di intervento, in quanto non riescono più a chiamare spacciandosi per operatori di Ing”, conclude.
Cronaca
Ing, vice questore Di Berardino: “Necessario essere...
Il vice questore e responsabile sezione Polizia Giudiziaria della Procura di Milano alla presentazione di “E’ davvero ING?”, la nuova funzione dell’istituto bancario anti frode
“Gli step da fare per prestare più attenzione verso le truffe sono a più livelli e sicuramente fare squadra aiuta le forze dell'ordine insieme al mondo delle banche, delle telecomunicazioni e dei social. E’ necessario essere più diffidenti e comprendere che è meglio vivere nel mondo reale e mantenere le relazioni solo successivamente sul mondo social, piuttosto che agire all’inverso conoscendo le persone attraverso i social e poi scoprire che non esistono nel mondo reale”.
Con queste dichiarazioni, Lisa Di Berardino, vice questore e responsabile sezione Polizia Giudiziaria della Procura di Milano, è intervenuta a margine della presentazione di “E’ davvero ING?”, la nuova funzione lanciata dall’istituto bancario, attraverso cui i clienti possono verificare immediatamente se chi riceve una telefonata sul proprio smartphone a nome di ING sia effettivamente un dipendente della banca digitale. Un passo in avanti per contrastare un problema sociale come quello delle truffe e promuovere la cultura della verifica.
“La conoscenza, la formazione digitale, l'informazione, il tenersi sempre al passo con la tecnologia sono aspetti che aiutano molto a proteggersi. E’ chiaro che sono fattori che vanno combinati insieme: non esiste un solo modo per difendersi e diventare immuni. L’importante, quindi, è fare attenzione e usare la diligenza”, conclude.