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Fondazione Gemelli, ufficializzato nuovo Cda: Daniele Franco presidente

I componenti presentati oggi

(Afp)

La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs ha un nuovo Consiglio di amministrazione. A presiederlo - come era trapelato - è Daniele Franco, 71 anni, economista, banchiere e funzionario italiano che è stato anche ministro dell'Economia e delle Finanze nel governo Draghi (2021-2022). Alle spalle diversi incarichi di primo piano: dal 2013 al 2019 è stato ragioniere generale dello Stato e dal gennaio 2020 al 13 febbraio 2021 direttore generale della Banca d'Italia, prima di assumere l'incarico di ministro. Il nuovo Cda è stato ufficializzato stasera, con una nota.

Franco è stato nominato al vertice del consiglio di amministrazione dal rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli, d’intesa con il presidente dell'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, l'arcivescovo di Milano Mario Delpini. Subentra a Carlo Fratta Pasini, giunto al termine del mandato. La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli è una fondazione privata no profit costituita nel 2015 da Università Cattolica e Istituto Toniolo, ed è governata da un consiglio di amministrazione composto da 11 membri che, a termini di Statuto, sarà in carica fino all'approvazione del bilancio di esercizio 2027. Il presidente e i componenti del Cda della Fondazione, nominati dagli organi competenti, sono stati presentati oggi, giovedì 26 settembre, dal Rettore dell'Ateneo e dal vicepresidente dell'Istituto Toniolo Giuseppe Fioroni in occasione della seduta del Consiglio di amministrazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, riunitosi a Milano.

Il Cda della Fondazione, si legge nella nota, è dunque così composto: oltre al presidente Daniele Franco, i membri designati sono Massimo Antonelli, Elena Beccalli, Guido Carpani, Giuseppe Fioroni, Giuseppe Fontana, Antonio Gasbarrini; monsignor Claudio Giuliodori, Salvatore Nastasi; Maria Rosa Russo; Giampaolo Tortora. Al nuovo Consiglio spetterà il compito di guidare le attività sanitarie e di ricerca del Policlinico Gemelli in stretto coordinamento e sinergia con quelle universitarie, facenti capo all'Università Cattolica del Sacro Cuore. Tutto ciò, si spiega nella nota, rimanendo fedeli alla "visione cristiana della persona malata e alla vocazione all'eccellenza che hanno contraddistinto la nascita e l'operato del Policlinico Gemelli", che il 10 luglio scorso ha compiuto 60 anni dall’avvio della sua attività.

"Ringrazio e auguro buon lavoro" al neopresidente Franco "che ha accettato con generosità ed entusiasmo l'incarico. Sono certa che saprà guidare il Cda della Fondazione con assoluta competenza assicurando piena garanzia e tutela all'istituzione", commenta il rettore Elena Beccalli che ha ringraziato anche il Cda e il presidente uscenti "per l'equilibrio e la professionalità con cui hanno interpretato il loro mandato nel quadriennio". Il Policlinico Gemelli, aggiunge, rappresenta "un polo di riferimento per la sanità nazionale che intende contemperare la sostenibilità economica e la qualità nella missione di cura a vocazione universalistica assicurata a tutti, specie ai meno abbienti. Un'eccellenza della sanità nazionale, riconosciuta nei ranking internazionali come il primo ospedale italiano e tra i più importanti del mondo. Risultati conseguiti in virtù di un legame prezioso e inscindibile tra attività clinica, di ricerca ed educativa, reso possibile dall'interazione con la Facoltà di medicina e chirurgia". Beccalli ricorda anche che la nuova governance potrà contare "sulla dedizione quotidiana di tutte le componenti della comunità del Gemelli, sempre sostenuta dall'ateneo".

"L'Istituto Toniolo - sottolinea l'arcivescovo Delpini - ha la responsabilità di assicurare l'orientamento, le finalità e i valori a cui si ispirano l'ateneo e la Fondazione Policlinico Gemelli". Con particolare riguardo al Policlinico, Delpini ha anche espresso gratitudine per "l'intenso lavoro svolto dal Consiglio di amministrazione uscente" ribadendo come "la fisionomia cattolica del Policlinico Gemelli si realizzi nel tenere saldo il legame tra il servizio incondizionato alla persona e la ricerca scientifica d’eccellenza. Espressione tangibile di una vocazione alla cura che si attua, giorno dopo giorno, con quella dedizione che caratterizza coloro che sono al servizio delle istituzioni nell’ottica di contribuire al bene comune. E, allo stesso tempo, nella custodia del principio della solidarietà, cui dirigenti e personale sanitario sono chiamati a ispirare il loro lavoro per l’edificazione propria e di tutta la società".

L'Università Cattolica e 'Istituto Toniolo, si legge infine nella nota, con tali nomine "confidano di poter sempre contare sulla vicinanza e il sostegno di tutte le istituzioni - nazionali, regionali, ecclesiali - in uno spirito di proficua collaborazione. Questa sinergia creerà le migliori condizioni affinché il Gemelli resti riferimento autorevole per il servizio sanitario nazionale".

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Politica

Rai, via libera Camere ai nuovi vertici: palla alla...

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Sede Rai (Fotogramma/Ipa)

Primo passo per la nuova governance della Rai. Il Parlamento ha designato i consiglieri di sua competenza: Antonio Marano e Alessandro Di Majo per il Senato, Federica Frangi e Roberto Natale per la Camera. Il ministero dell'Economia, intanto, ha indicato i 'suoi' consiglieri: Simona Agnes e Giampaolo Rossi. A questo punto il 'board' della Tv pubblica è sostanzialmente al completo, in attesa dell'indicazione del consigliere espressione dei dipendenti. Manca, per voltare pagina a viale Mazzini, il passaggio più delicato: il via libera, obbligatorio, della commissione di Vigilanza sul nuovo presidente.

L'iter del voto parlamentare lascia già intendere che al traguardo della Vigilanza si rischia di arrivare dopo una infinità di polemiche politiche. Il voto sui consiglieri ha spaccato il campo largo, mentre ha registrato la compattezza della maggioranza. Anche se i numeri di Camera e Senato non tornano alla perfezione. Basso il numero dei votanti, anche considerando l'Aventino di parte dell'opposizione: 131 al Senato e 231 alla Camera. "Era un voto dall'esito scontato", viene sottolineato dalla maggioranza. Alla quale forse mancano dei voti, considerando i 97 di Marano e i 174 di Frangi, sotto la somma dei voti dei Gruppi di riferimento.

Ma è l'opposizione ad uscire con le ossa rotte dal passaggio parlamentare. Pd, con Iv e Azione, ha tenuto sulla linea dell'Aventino. M5s, con Avs, ha partecipato al voto. Ed eletto i relativi consiglieri (Di Majo e Natale), lasciando il solo Pd senza rappresentanti al settimo piano di viale Mazzini. "Noi siamo stato coerenti. Chiedete agli altri", ha commentato Elly Schlein puntando il dito verso Giuseppe Conte. "Noi siamo stati sempre coerenti. E' la soluzione più giusta", è stata la replica del leader 5 stelle. Ma in casa dem ci sono stati molti mal di pancia per le scelte di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: "Il voto di oggi non interrompe il percorso per la costruzione dell’alleanza di centrosinistra", ha assicurato il leader dei Verdi.

"Si sono scoperti dorotei. E hanno legittimato, per qualche poltrona, Telemeloni", è la valutazione di fonti parlamentari del Pd sulle decisioni delle altre opposizioni. In Parlamento, le voci sulle prime nomine dei nuovi vertici Rai si rincorrono, parlando di una ricambio al vertice di Rainews24 a favore di un nome vicino al M5s (Giuseppe Carboni o Senio Bonini, tra quelli che circolano). Ma prima, però, il nuovo Cda Rai dovrà passare il vaglio della Vigilanza. Mentre dal 1 ottobre al Senato partirà l'iter della riforma del servizio pubblico, messa in campo dalla maggioranza come gesto di disponibilità verso le opposizioni.

Al centrodestra mancano due voti in Vigilanza per il via libera al presidente (Agnes il nome designato). Il sì di Maria Stella Gelmini, dopo il suo addio ad Azione, viene dato per scontato. "Il patto sui consiglieri non reggerà sino ad allora. La Agnes non avrà i voti", sottolineano fonti parlamentari di opposizione che hanno seguito da vicino il dossier Rai. L'ipotesi, quindi, potrebbe essere quella di un campo largo di nuovo compatto sulla linea Schlein e sull'Aventino. Non sarebbe un inedito. Per Marcello Foa fu necessario un doppio passaggio in Vigilanza dopo una prima bocciatura. Altrimenti, a guidare la Rai sarebbe il consigliere più anziano: Marano, quota Lega.

Su questa ipotesi le valutazioni dell'opposizione sono al veleno: "Tutto torna. Meloni ha stoppato le velleità di Forza Italia e dei Berlusconi. Tanto il vero timoniere è il suo uomo, Rossi, il Dg". In ogni caso, una qualche alchimia dovrà venire fuori da palazzo San Macuto. Per questo il dossier Rai potrebbe anche decantare. Ci sono dei passaggi obbligati da osservare prima che la Vigilanza fissi la data del voto sul presidente. Un tempo che potrebbe dilatarsi di qualche settimana, forse anche un mese. Per avere tutto il tempo per cercare una intesa.

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Esteri

Netanyahu: “Guerra a Hezbollah fino...

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Secondo i media in Israele "era stata raggiunta intesa con Usa per tregua in Libano e Gaza con assenso Bibi". Il premier smentisce ma avrebbe pesato l'alzata di scudi dell'estrema destra. Idf: "Abbattuto missile lanciato dallo Yemen"

Bombardamenti in Libano (Afp)

''La guerra a Hezbollah continuerà fino a quando non saranno raggiunti tutti gli obiettivi'' che Israele si è prefissato. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo scandisce dopo essere atterrato all'aeroporto Jfk di New York. Tra questi obiettivi, ''il ritorno in sicurezza dei cittadini israeliani nelle loro case al nord'' di Israele, vicino al confine con il Libano, e l'uccisione dei leader di Hezbollah.

Netanyahu ha autorizzato il raid su Beirut - che ha portato all'eliminazione del capo della divisione aerea di Hezbollah - mentre si trovava a bordo dell'aereo di Stato 'Ali di Sion', diretto a New York per l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Dall'inizio degli scontri al confine con Israele circa un anno fa, ovvero dopo il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre, sono più di 1.500 i morti in Libano.

In serata sirene di allarme per razzi in arrivo sono state attivate a Tel Aviv e in tutto il centro di Israele. Lo riporta il Times of Israel. L'Idf ha affermato di aver abbattuto un missile lanciato dallo Yemen utilizzando il sistema di difesa.

Retroscena sulla tregua: il ruolo degli Usa e la fumata nera

Intanto emergono retroscena su quanto avvenuto nelle ultime ore relativamente alla tregua. Secondo la ricostruzione fornita da Channel 12, rilanciata da Times of Israel, il ministro degli Affari strategici israeliano, Ron Dermer, aveva raggiunto intese di principio con gli Stati Uniti per un cessate il fuoco che copriva sia il Libano che Gaza, con l'assenso di Netanyahu che invece ha fatto marcia indietro. In base alla ricostruzione, i contatti sono stati avviati all'inizio di questa settimana dal consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, Jake Sullivan, con Dermer.

Secondo la ricostruzione, Sullivan ha esortato a passi per impedire che l'escalation tra Israele e Hezbollah sfuggisse di mano e Dermer avrebbe detto che Netanyahu voleva evitare la guerra su larga scala. Si è iniziato a discutere quindi di un cessate il fuoco temporaneo per permettere che venisse negoziato un accordo più permanente, basato sugli sforzi dell'inviato Usa, Amos Hochstein, e la risoluzione 1701 che ha messo fine alla guerra in Libano nel 2006. E sulla proposta del cessate il fuoco a Gaza e rilascio degli ostaggi, presentata da Joe Biden lo scorso maggio.

Questa cornice avrebbe permesso a Israele di dire di aver diviso la crisi sul confine nord da quella di Gaza, mentre Hezbollah avrebbe potuto sostenere che fermava i suoi attacchi perché si era fermata la guerra a Gaza. Secondo Channel 12 stava anche emergendo l'intesa sulla possibilità che fosse lo stesso Netanyahu ad annunciare l'accordo durante il suo discorso all'Assemblea Generale dell'Onu, un discorso in cui avrebbe dichiarato Hamas sconfitta a Gaza e avviata la fase di transizione.

La discussione era andata avanti anche a livelli più ampi, coinvolgendo il generale Eliezer Toledano, capo del direttorato strategico dell'Idf ed ex consigliere militare di Netanyahu. E si era sottolineato che anche se alla fine il cessate il fuoco temporaneo non portava frutti, il fatto che fosse stato negoziato avrebbe permesso agli Stati Uniti di continuare con maggiore legittimità il solido sostegno a Israele anche in caso di guerra regionale, rivela ancora l'emittente israeliana.

Mentre proseguiva il processo diplomatico, l'Idf non fermava i raid sul Libano e Netanyahu iniziava ad informare un numero ristretto di ministri del suo governo. E quando Netanyahu si è imbarcato per New York è uscita la nota di Joe Biden ed Emmanuel Macron che annunciavano il cessate il fuoco di 21 giorni con l'intesa che Bibi l'avrebbe appoggiato una volta atterrato negli Usa, dicendo che per quanto Israele intendesse continuare la lotta a Hezbollah, accoglieva il cessate il fuoco per far tornare i residenti del nord al sicuro alle loro case.

Secondo i media israeliani c'era già una bozza del discorso del premier israeliano che evidentemente non aveva tenuto in conto l'alzata di scudi e le minacce di far cadere il governo dei ministri di estrema destra, e così "tutto è saltato in aria". E Bibi ha smentito l'esistenza di ogni accordo e poi ha fatto una dichiarazione dai toni ben diversi, assolutamente bellicosi, una volta arrivato a New York.

La richiesta di cessate il fuoco in Libano, avanzata dagli Stati Uniti e un gruppo di alleati internazionale, era stata "coordinata" con Israele, ha ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, dopo che Israele ha rifiutato la tregua e Netanyahu ha bollato come "incorrette" le notizie su un accordo a riguardo.

"La dichiarazione è stata in effetti coordinata con la parte israeliana", ha detto la portavoce ai giornalisti, aggiungendo che "ci sono discussioni ora in corso" a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York. "I nostri team continuano a discutere e forse sentirete altro più tardi in giornata", ha detto ancora.

A chi le chiedeva perché allora Netanyahu ha negato che ci fosse stata un'intesa, ha risposto: "Dovete rivolgervi all'ufficio del primo ministro, io presento solo i fatti e quello che vogliamo e che vogliamo evitare perché pensiamo che la guerra totale non sia la risposta e il presidente è stato molto chiaro su questo".

Da Usa 8,7 miliardi di dollari a Israele per operazioni militari

Israele intanto ha ricevuto dagli Stati Uniti un pacchetto di aiuti militari dal valore di 8,7 miliardi di dollari per sostenere le operazioni in corso e per mantenere un vantaggio militare di qualità nella regione. Lo riferisce in una nota il ministero della Difesa israeliano spiegando che nel pacchetto sono compresi 3,5 miliardi di dollari per acquisti essenziali in tempo di guerra e 5,2 miliardi di dollari per i sistemi di difesa aerea, tra cui il sistema antimissile Iron Dome, il David's Sling e un sistema laser avanzato.

Il ministero israeliano spiega nella nota che il contributo americano arriva dopo i negoziati al Pentagono tra Eyal Zamir, direttore generale del ministero della Difesa, e funzionari della Difesa degli Stati Uniti, tra cui il sottosegretario alla Difesa ad interim per la politica Amanda Dory. "Questo investimento rafforzerà in modo significativo sistemi come Iron Dome e David's Sling, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo di un avanzato sistema di difesa laser ad alta potenza, attualmente nelle sue fasi finali di sviluppo", si legge nella nota.

L'accordo, prosegue il comunicato, sottolinea la "solida e duratura partnership strategica tra Israele e Stati Uniti e l'impegno ferreo nei confronti della sicurezza di Israele", in particolare nell'affrontare le minacce alla sicurezza regionale provenienti dall'Iran e dai gruppi terroristici sostenuti dall'Iran.

Mistero Sinwar

Intanto è mistero su dove sia il leader di Hamas. Yahya Sinwar è irraggiungibile ''da settimane'', ed è per questo che, nonostante si cerchi ''continuamente'' di far andare avanti i negoziati sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, la situazione è in stallo. Lo ha dichiarato un membro dell'entourage di Netanyahu citato dal Times of Israel, parlando delle difficoltà di entrare in contatto con il leader di Hamas.

Allo stesso tempo, scrive il Times of Israel, Israele non ritiene che Sinwar sia morto. Ma se venisse ucciso, afferma il funzionario vicino al premier israeliano, "questo ci aiuterebbe a raggiungere un accordo".

Secondo la fonte, inoltre, il capo del Mossad David Barnea è impegnato regolarmente per far avanzare i colloqui, così come lo sono i mediatori di Egitto e Qatar che, però, non stanno ricevendo risposte da Hamas. Barnea, ha aggiunto, sta cercando uno spiraglio per portare avanti i negoziati puntando su questioni meno controverse, come ad esempio lo scambio di ostaggi con i prigionieri di sicurezza palestinesi.

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Ultima ora

Maltempo, allerta arancione in Lombardia: venti forti e...

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Allerta gialla in sei regioni. Tra sabato e domenica calano le temperature

Un fulmine (Fotogramma)

Allerta arancione oggi 27 settembre in Lombardia, gialla in sei regioni, con venti forti e piogge al Centro-Nord. Il maltempo sull'Italia è determinato da una vasta area di bassa pressione in estensione sulle aree settentrionali del nostro Paese, con precipitazioni diffuse sui settori alpini e prealpini e una decisa intensificazione della ventilazione.

Allerta

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto, informa il Dipartimento della Protezione civile, è stata valutata per la giornata di oggi allerta arancione per rischio idrogeologico sui settori settentrionali della Lombardia. Valutata inoltre allerta gialla sulla Provincia Autonoma di Bolzano e su settori di Lombardia, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Toscana.

Come sarà il weekend

Il weekend vedrà l'irruzione di un fronte freddo con un generale calo delle temperature tra sabato e domenica ma anche temporali e possibile grandine. Domani sotto osservazione saranno soprattutto la Lombardia orientale, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia Romagna. Domenica situazione meteo in deciso miglioramento con sole ma la temperatura calerà.

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