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Israele attacca Beirut, incognita Nasrallah: “Difficile credere che sia vivo”

Le Idf: "Non sarà più in grado di terrorizzare il mondo". Lo Stato Maggiore israeliano: "Sappiamo come raggiungervi". Uccisi anche un comandante, il capo dell'unità missilistica del Partito di Dio e il suo vice. La condanna di Teheran: "Usa complici"

Hasan Nasrallah, leader di Hezbollah - Fotogramma /Ipa

Hasan Nasrallah, leader di Hezbollah, sarebbe morto nei raid israeliani di ieri a Beirut. Ad annunciarlo le forze di difesa di Tel Aviv, come riportano media locali tra cui il Times of Israel e il Jerusalem Post. "Nasrallah non sarà più in grado di terrorizzare il mondo", si legge in un post su X.

"E' semplice il messaggio per chiunque minacci i cittadini dello Stato di Israele. Sappiamo come raggiungervi". Queste le parole del capo di Stato Maggiore delle forze israeliane, Herzi Halevi, dopo la notizia dell'uccisione del leader degli Hezbollah libanesi. "Non abbiamo esaurito tutti i mezzi a nostra disposizione", ha poi aggiunto.

Le voci sulla morte del leader del Partito di Dio si erano rincorse per tutta la notte e la mattinata di oggi. "E' difficile credere che ne sia uscito vivo", aveva spiegato solo poche ore fa al Jerusalem Post un funzionario israeliano. Hezbollah non ha invece ancora confermato né smentito la possibilità che Nasrallah sia stato ucciso, anche se - evidenzia la Bbc - media legati ai Guardiani della Rivoluzione dell'Iran avevano sostenuto di avere conferme che fosse "vivo e in un luogo sicuro". Prima dell'annuncio dei militari israeliani, tuttavia, fonti del gruppo citate dai media internazionali riferivano che da ore non c'erano più contatti con il leader sciita.

Chi era Nasrallah

Nasrallah era nato il 31 agosto 1960 in una modesta famiglia di nove figli nella capitale libanese. La sua famiglia proveniva dal villaggio di Bazouriyé, nel sud del Libano. Da adolescente aveva studiato Teologia nella città santa sciita di Najaf, in Iraq, ma aveva dovuto lasciare durante le repressioni contro gli sciiti guidate dall'allora presidente iracheno Saddam Hussein.

Tornato in Libano, si era unito al movimento sciita Amal, ma se ne era allontanato durante l'invasione israeliana del Paese dei Cedri nell'estate del 1982 per entrare a far parte del nucleo fondatore di Hezbollah. Sposato e con cinque figli, Hassan Nasrallah parlava correntemente il farsi. Indossava il turbante nero dei Sayyed, i discendenti del Profeta Maometto. In una rara intervista, aveva dichiarato di aver giocato a calcio in gioventù e di amare ancora Maradona. Sebbene non fosse tecnicamente una figura pubblica ufficiale in Libano, era uno dei politici più in vista del Paese. Decideva della guerra o della pace, era a capo di potenti istituzioni e di una formidabile milizia pesantemente armata.

Nemico giurato di Israele, appariva raramente in pubblico dopo la guerra che ha contrapposto il suo movimento all'esercito israeliano nell'estate del 2006, e il suo luogo di residenza è sempre stato tenuto segreto. Ma tutto il Paese era sintonizzato sui suoi lunghi discorsi, trasmessi in diretta, in cui usava l'umorismo, ma non esitava a minacciare i suoi nemici. I suoi seguaci lo chiamavano “Il Sayyed” o “Abu Hadi” - in arabo padre di Hadi, il figlio ucciso negli scontri con le truppe israeliane nel 1997.

Nasrallah era il leader carismatico di Hezbollah dal 1992, quando successe ad Abbas Moussaoui, assassinato da Israele. Da allora, era riuscito a trasformare Hezbollah, armato e finanziato dall'Iran, in una forza politica tenuta in considerazione, rappresentata in Parlamento e nel governo. Allo stesso tempo, ha sviluppato l'arsenale del suo gruppo, che, secondo le sue affermazioni, disponeva di 100mila combattenti e di armi potenti, tra cui missili ad alta precisione. Hezbollah - la cui ala militare è nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'Ue e degli Stati Uniti - è l'unico gruppo ad aver tenuto le armi alla fine della guerra libanese (1975-1990) in nome della “resistenza contro Israele”, il cui esercito si è progressivamente ritirato dal Libano fino ad evacuare il sud del Paese nel maggio 2000, dopo 22 anni di occupazione.

Alla fine della guerra del 2006, Hassan Nasrallah proclamò una “vittoria divina” e si affermò come un eroe nel mondo arabo. Ma in Libano si alienò diverse fazioni quando il suo partito venne accusato di essere coinvolto nell'assassinio dell'ex primo ministro Rafik Hariri nel 2005 e poi quando i suoi uomini armati presero brevemente il controllo della capitale nel maggio 2008. Oggi Hezbollah è il principale tra gli alleati dell'Iran nella regione, raggruppati all'interno di un “asse di resistenza” che comprende gruppi armati in Iraq e i ribelli Houthi nello Yemen, oltre al palestinese Hamas. Dall'inizio della guerra a Gaza tra Hamas e Israele, Hassan Nasrallah aveva aperto il fronte meridionale libanese per sostenere l'alleato palestinese, ma aveva sempre cercato di evitare una guerra su larga scala con Israele.

Uccisi capo unità missilistica Hezbollah, il vice e un comandante

Le Idf hanno intanto confermato l'uccisione di Muhammad Ali Ismail, responsabile dell'unità missilistica di Hezbollah nel sud del Libano, e del suo vice, Hussein Ahmad Ismail. Secondo i media libanesi, almeno sei persone sono state uccise e 91 sono rimaste ferite nei raid di venerdì contro Hezbollah nella periferia sud di Beirut.

Le Idf hanno quindi annunciato anche la morte del comandante del gruppo per il 'fronte sud', Ali Karaki, insieme ad altri comandanti militari del Partito di Dio. L'Aeronautica israeliana, riporta il Jerusalem Post all'indomani dei raid, ha colpito con un'operazione mirata il quartier generale di Hezbollah nella capitale libanese collocato sottoterra, sotto un edificio residenziale nella zona di Dahiyeh.

Nuovi raid sul Libano, Israele mobilita riservisti

I militari israeliani hanno intanto confermato nuovi raid contro Hezbollah nell'est del Libano, dopo le operazioni delle scorse ore che hanno colpito la periferia sud di Beirut, roccaforte del Partito di Dio. Le Idf "stanno attaccando obiettivi terroristici di Hezbollah nella regione della Bekaa", fanno sapere via X.

Nell'attacco condotto stanotte a Beirut dai caccia israeliani, è stato distrutto un intero isolato di edifici residenziali, da sei a nove, vicino all'aeroporto internazionale. Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, conferma che il target era il quartier generale di Hezbollah, costruito "sotto edifici residenziali a Beirut per usarli come scudi umani". Tra gli obiettivi colpiti, rileva l'esercito israeliano, "ci sono impianti di produzione di armi, edifici utilizzati come deposito di armi e centri di comando chiave dell'organizzazione terroristica". L'esercito israeliano ha colpito anche la città costiera libanese di Tiro, situata a 88 chilometri circa della capitale.

Nelle ultime ore è arrivata anche una sollecitazione delle Idf agli abitanti della zona di Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah a Beirut, ad allontanarsi da siti e strutture del Partito di Dio. "Continueremo a operare in modo preciso per smantellare le capacità offensive di Hezbollah - si legge in un post su X - Hezbollah in modo strategico ha piazzato armi in zone civili, mettendo a rischio i civili libanesi per colpire i civili israeliani". "La nostra guerra è contro Hezbollah, non contro la popolazione del Libano", ripetono.

Il Partito di Dio ha intanto negato ci fossero armi o depositi di armi negli edifici colpiti nelle ultime ore dai raid nella zona sud della capitale libanese Beirut. Hezbollah, come ha riferito l'emittente Al Manar legata al gruppo, parla di "affermazioni false del nemico israeliano sulla presenza di armi o magazzini di armi in edifici civili bombardati nei sobborghi meridionali di Beirut".

Le Idf mobilitano intanto tre battaglioni di riservisti per attività del Comando Centrale. Lo riferisce il Times of Israel, aggiungendo che il Comando è in gran parte responsabile per la zona della Cisgiordania. I riservisti, hanno fatto sapere le Idf via X, verranno dispiegati per "missioni operative e per rafforzare la difesa" del Comando Centrale.

La reazione: 10 razzi contro Israele

Dieci razzi sono stati lanciati stamani dal Libano in direzione del nord di Israele. Lo hanno reso noto le forze israeliane (Idf), come riporta il Times of Israel. Non tutti i razzi sono stati intercettati dal sistema Iron Dome, ma non ci sono al momento notizie di feriti o danni. Hezbollah ha poi rivendicato il lancio: il gruppo ha affermato di aver lanciato razzi Fadi-1 contro il kibbutz di Kabri, nel nord di Israele. Lo riportano i media legati a Hezbollah, mentre i media israeliani affermano che nell'area stamani non sono suonate le sirene dell'allarme antiaereo.

Un missile terra-terra lanciato dal Libano è caduto in una zona aperta nel centro di Israele, rendono quindi noto i militari israeliani. Nel Paese non sono suonate le sirene dell'allarme antiaereo, precisano le Idf su X. Secondo i media israeliani, il missile è finito in mare. Una forte esplosione è stata avvertita nel centro di Tel Aviv.

Le sirene sono invece tornate a suonare in varie località nel nord di Israele e in Cisgiordania per lanci di razzi dal Libano. Secondo le Idf, la maggior parte sono stati intercettati.

Iran condanna raid: "Usa complici"

Arriva intanto la condanna di Teheran contro le operazioni in Libano, con l'Iran punta il dito contro Israele e Stati Uniti. Il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica, Nasser Kanaani, ha parlato di un attacco "crudele, brutale e terroristico" da parte di Israele, condotto con "bombe donate dagli Usa" e ha accusato Washington di "complicità" in quello che considera un "crimine di guerra".

Kanaani, riportano stamani i media iraniani, ha denunciato quella che per la Repubblica Islamica è una "palese violazione delle leggi e delle norme internazionali" e della "sovranità, integrità territoriale e sicurezza nazionale" del Libano.

"Il proseguimento dei crimini contro la popolazione della Palestina e del Libano dimostra chiaramente che l'appello per un cessate il fuoco da parte degli Stati Uniti e di alcuni Paesi occidentali è un inganno chiaro volto a prendere tempo per il proseguimento dei crimini", ha detto Kanaani.

Ucciso comandante Hamas in Siria

Le forze israeliane rendono intanto noto di aver ucciso nella notte "il capo della rete terroristica di Hamas nel sud della Siria", Ahmad Muhammad Fahd. E' stato "eliminato mentre pianificava un altro attacco terroristico", comunicano le Idf su X. "Era responsabile per l'esecuzione di operazioni terroristiche contro le forze e lo Stato di Israele dalla regione del sud della Siria, anche contro le Alture del Golan", affermano le Idf riferendo di un'operazione dei jet dell'Aeronautica.

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Esteri

Hezbollah colpita da Israele, cosa resta...

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Le stime del Washington Post: tra i 30mila e i 50mila combattenti ancora a disposizione

Il leader di Hezbollah nel mirino in un disegno sulla giacca di un soldato israeliano - Afp

Fino a 50mila combattenti. Oltre ai 'riservisti'. Fino a 150mila razzi e missili. Queste le stime sull'arsenale e sulla forza degli Hezbollah libanesi, rilanciate dal Washington Post. I razzi di Hezbollah sono in grado di colpire fino a Tel Aviv, ma il gruppo finora è parso preferire la strada della 'cautela', rimarca Orna Mizrahi dell'Institute for National Security Studies, convinta comunque che "siamo solo all'inizio di qualcosa di nuovo".

Dai missili Scud ai droni iraniani: l'arsenale di Hezbollah

Hezbollah può contare su missili con una gittata fino a 500 chilometri (gli Scud), sottolinea la Cnn: ha un arsenale con munizioni di vario raggio fatto da 120-200mila razzi e missili (da razzi Katyusha a missili Scud), oltre ai droni, quasi tutti forniti dall'Iran. Tra questi, gli Shahed-129 hanno un raggio d'azione che in teoria può arrivare a 2mila km, ma che in realtà, dipendendo dal comando di una stazione a terra, è molto più limitato (le stime degli esperti variano da meno di 200 km a 400). Simili ai Predator americani, possono essere usati per missioni di ricognizione e di attacco.

Il leader Hassan Nasrallah, che Israele sostiene di aver ucciso in un raid ieri su Beirut, aveva parlato a inizio anno di una forza di oltre 100mila miliziani e 'riservisti', nonostante gli analisti militari ritengano che Hezbollah abbia tra i 30mila e i 50mila combattenti.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato recentemente che Israele sta cambiando gli equilibri nel nord (dove sono circa 60mila gli sfollati, stando a dati riportati nei giorni scorsi dal Times of Israel) e al gabinetto di sicurezza, secondo quanto appreso dalla Cnn, ha spiegato che l'obiettivo in Libano è tagliare fuori "Hezbollah dalla guerra con Hamas".

"Il nemico più strategico e meglio armato di Israele"

Da quasi un anno le forze israeliane martellano la Striscia di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, in risposta all'attacco del 7 ottobre del gruppo in Israele. Nell'enclave palestinese si conterebbero più di 41mila morti. Hezbollah, scrive il Post, è un "nemico più grande, più strategico e meglio armato" e ci sono timori su "risorse ed energie" a disposizione di Israele per affrontare un'altra offensiva su vasta scala.

L'arsenale di Hezbollah è più "sofisticato" e "distruttivo" di quello di Hamas. Resta, comunque, la superiorità militare e d'intelligence israeliana. Secondo la Cnn, il Partito di Dio ha perso da ottobre almeno 500 combattenti, tra cui capi come Fouad Shukr e Ibrahim Aqil, quest'ultimo ucciso in un raid che ha decapitato la leadership. E, stando a quanto riportato da media israeliani, i raid degli ultimi giorni in Libano avrebbero intaccato in modo significativo l'arsenale di razzi di Hezbollah e dimezzato il numero di missili con capacità di attacco di precisione, mentre sarebbe stato ridotto a un quarto il numero di razzi con una gittata fino a 40 chilometri.

In Libano, in aggiunta al prezzo in termini di vite umane, una guerra rischia comunque di costare cara a Hezbollah, oltre che ai libanesi, con il rischio di perdere influenza politica nel Paese dei Cedri.

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Esteri

Per la prima volta all’Ucraina le munizioni a medio-lungo...

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Di U.S. Navy photo by Photographer's Mate 3rd Class Michael S. Kelly. - Quest'opera è stata realizzata dalla Marina Militare degli Stati Uniti d'America con codice di identificazione 030313-N-9228K-005.  - Questo tag non indica lo status del copyright dell'opera ad esso associato. È quindi richiesto un normale tag di copyright. Vedi Commons:Licenze per maggiori informazioni.

Nel nuovo pacchetto da 8 miliardi che gli Stati Uniti invieranno all'Ucraina ci sono per la prima volta dall'inizio del conflitto anche le munizioni a medio - lungo raggio Joint Standoff Weapon, per migliorare le capacità di attacco di Kiev. Vengono definite super bombe plananti. Scopriamo assieme nella nostra scheda come funzionano e perché possono essere decisive.

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Esteri

Ucraina, Kiev nel mirino: droni russi contro la capitale

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Decimo attacco in un mese sulla capitale. Blinken respinge piano di pace Cina-Brasile

Soccorsi a Kiev - Afp

La capitale ucraina nel mirino dei droni russi. "Decimo attacco aereo contro Kiev in questo mese di settembre", denuncia l'amministrazione militare della città, confermando che - riportano i media locali - sono stati intercettati e distrutti "circa" 15 droni in avvicinamento a Kiev.

"Come in quasi tutti gli attacchi di questo mese, l'esercito russo ha usato nuovamente droni d'attacco - accusa il capo dell'amministrazione, Serhiy Popko - Sono stati lanciati da sud e nordest in direzione di Kiev in diverse ondate". Nella zona di Obolon un edificio è stato danneggiato da pezzi di droni abbattuti. Non ci sono notizie di feriti.

Le forze russe hanno anche lanciato un attacco con droni Shahed contro una struttura sanitaria nella città ucraina di Sumy. Lo denunciano le autorità locali. E' di almeno otto morti il bilancio delle vittime, mentre undici sarebbero i feriti come ha confermato il ministro dell'Interno, Ihor Klymenko. "Sono stati distrutti vari piani dell'ospedale", ha affermato, accusando le forze russe di aver nuovamente colpito la struttura mentre era in corso il trasferimento dei pazienti.

"Al momento sappiamo di sei morti, compreso un poliziotto - ha detto - Un altro agente è rimasto ferito. Per il secondo giorno consecutivo la Polizia ucraina perde personale". Secondo le autorità di Sumy, i russi hanno usato droni. "Ci sono stati ripetuti attacchi", hanno detto.

Blinken respinge il piano di pace Cina-Brasile

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha espresso ieri sera al ministro degli Esteri cinese Wang Yi le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo al sostegno di Pechino all’industria della difesa russa. Per Blinken, le affermazioni della Cina secondo le quali cercherebbe la pace in Ucraina “non quadrano”. Lo riferiscono il Kyiv Independent, quotidiano ucraino in lingua inglese. "Una pace in cui l'aggressore ottiene tutto ciò che cerca, e in cui non vengono rispettati i diritti della vittima, non è una ricetta per una pace duratura, e certamente non per una pace giusta", ha detto Blinken quando gli è stato chiesto di una proposta di pace da parte della Cina e del Brasile, riporta Voice of America.

Blinken, ha spiegato un portavoce del Dipartimento di Stato, ha sottolineato la continua preoccupazione degli Stati Uniti per il sostegno della Repubblica Popolare Cinese alla base industriale di difesa della Russia e alla guerra di aggressione contro l’Ucraina e ha chiarito la necessità che la Cina affronti la minaccia della Russia alla sicurezza transatlantica. Ha anche sottolineato l’importanza di mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e ha espresso "preoccupazione" per le azioni pericolose e destabilizzanti di Pechino nel Mar Cinese Meridionale. Il segretario di Stato ha ribadito, tra l'altro, che resta una "priorità assoluta" risolvere i casi di cittadini americani detenuti o soggetti a divieto di uscita in Cina e ha sollevato preoccupazioni in materia di diritti umani, anche per quanto riguarda Xinjiang, Tibet e Hong Kong.

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