Omicidio Giada Zanola, imbottita di psicofarmaci prima di essere uccisa
E' quanto emerge dagli esami tossicologici sul corpo della 33enne bresciana gettata a fine maggio da un cavalcavia dell'autostrada
L'esito degli esami tossicologici sul corpo di Giada Zanola, la 33enne bresciana gettata da un cavalcavia sull'autostrada A4 a Vigonza a fine maggio, ha evidenziato la presenza di importanti quantitativi di Lorazepam, il comune psicofarmaco Tavor, mentre non ne è stata trovata traccia nei capelli di Andrea Favero, il suo compagno accusato dell'omicidio.
Gli esami tossicologici sconfesserebbero quanto riferito dal camionista 38enne, ossia che li usava lui per poter dormire. L'uomo rimane in custodia cautelare in carcere a Padova.
L'autopsia
I primi esiti dell’autopsia indicherebbero che Giada era, comunque, ancora viva, quando è stata gettata giù per un salto di 15 metri. Dall'autopsia, eseguita dal professor Claudio Terranova dell'università di Padova, è stato escluso lo strangolamento, né appaiono ferite causate da armi da taglio, mentre sono stati rinvenuti alcuni lividi che confermano la lite tra la donna e il suo compagno di circa due giorni prima della morte della bresciana.
Verifiche su Pc e cellulari
Nelle scorse settimane la scientifica ha perquisito la casa, dove i due vivevano col loro figlio di tre anni e ha sequestrato materiale informatico. Sparito, però, il cellulare della donna. Un perito informatico è stato incaricato intanto di analizzare quello del camionista e il suo Pc.
Economia
A Torino presentata campagna per nuovo Sistema Qualità...
Presentata a Terra Madre Salone del Gusto a Torino
Un grande patrimonio, quello dei mieli del nostro Paese, ma anche un 'unicum' in termini di qualità da proteggere, da valorizzare e da far conoscere per sostenere gli sforzi degli oltre 75.000 apicoltori italiani (+32% rispetto al 2019) con oltre 1,8 milioni di alveari (+23% rispetto al 2019). La produzione però (22.000 tonnellate nel 2023, con un calo del 12% rispetto all’anno precedente), non cresce in parallelo al numero degli alveari presenti per via delle condizioni meteoclimatiche sempre più spesso anomale che compromettono le fioriture e quindi anche le rese degli stessi. L’avvicendarsi di eventi e situazioni meteo avverse, anche di opposta natura, conferma quanto il cambiamento climatico sia il principale fattore limitante delle produzioni nell’ultimo decennio. Anche nelle annate migliori, la produzione nazionale sfiora il 50% del consumo nazionale. Le nostre produzioni si confrontano con un mercato che è oramai unicamente globale, dominato da prezzi molto bassi e da prodotti molto diversi.
Inoltre, se è vero che in Italia si stima un consumo pro-capite annuo di quasi 700 gr, a fronte di una media europea di 600g (con Germania al primo posto con 1,5 Kg pro-capite), occorre sottolineare come l’indice di penetrazione sia ancora basso e la tendenza dei consumi domestici nel quinquennio si mostri cedente. L’anello debole è proprio nella fascia di età più giovane. Si pensi che, per quanto riguarda lo share di acquisti in volume, il 43% è costituito da acquirenti oltre i 63 anni; il 21% fra i 55 e i 64 anni; il 18% da 45 a 54 anni e solo il 12% per gli acquirenti tra i 35 e i 44 anni e il 6% per quelli fino a 34 anni.
E' lo scenario da cui prende le mosse la Campagna per la promozione di un Sistema di Qualità Nazionale per i mieli, presentata oggi a Terra Madre Salone del Gusto a Torino alla presenza di Barbara Nappini – Presidente Slow Food Italia, Livio Proietti – Presidente Ismea, e di Luigi D’Eramo – Sottosegretario di Stato Masaf. La campagna ha infatti l’obiettivo di preparare operatori e mercato alla discesa in campo di un Sistema che stabilisca parametri in grado di tutelare la qualità dei mieli prodotti dai nostri apicoltori.
"Grazie alla collaborazione tra il Masaf e l’intera filiera apistica, a breve sarà realtà il Sistema di qualità nazionale per i mieli” - ha affermato il Sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo. “L’SQN si baserà su parametri di qualità oggettiva più restrittivi e indicazioni vincolanti del processo produttivo che garantiscano naturalità, qualità, salubrità, benessere delle api e sostegno alla biodiversità. Riguarderà le caratteristiche qualitative del miele, così come le regole per la conduzione di alveari e dei locali di lavorazione e conservazione; sono inoltre previste indicazioni sulle analisi obbligatorie, la tracciabilità e la presentazione del prodotto, sull'etichettatura e le procedure di controllo. L’auspicio è che le imprese apistiche aderiscano in maniera convinta e capillare. La qualità – ha aggiunto il sottosegretario D’Eramo - resta l’elemento vincente e il valore aggiunto dei prodotti dei nostri apicoltori”.
“Quello dei mieli è un mondo che si presta perfettamente a una campagna di comunicazione dai forti contenuti” – ha dichiarato il Presidente di ISMEA Livio Proietti. “Avere, nel nostro Paese, oltre 50 mieli uniflorali e una miriade di millefiori identitari è un punto di forza che permette di generare contenuti accattivanti in termini di storytelling per il pubblico più giovane, ma anche più in generale, lo scopo della campagna è quello di rafforzare la cultura dei mieli a livello intergenerazionale: per scegliere occorre conoscere. Parlare di “mieli” ci avvicina a questa realtà che è fatta di cura, attenzione al lavoro, all’ambiente e alla biodiversità da parte dei nostri apicoltori che devono essere aiutati perché il miele e gli altri prodotti dell’apicoltura trovino idoneo posizionamento sul mercato.”
“Raccontare i mieli e le storie di chi li produce è oggi ancora più importante perché le apicoltrici e gli apicoltori svolgono un lavoro sempre più complesso, anche a causa dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale - ha sottolineato Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia - . Per questo una campagna di sensibilizzazione su questo tema, a partire dai più giovani è più che mai fondamentale, e noi siamo felici che il sottosegretario D'Eramo abbia scelto di lanciare questo messaggio a Terra Madre”.
La campagna di comunicazione vede l’esordio delle attività proprio in questi giorni, con le attività organizzate per le scuole e le famiglie al Salone del Gusto, volte a promuovere la conoscenza del miele e del suo ciclo produttivo con attività didattiche e degustazioni, edugame e materiale informativo. È partita, sempre in questi giorni la campagna social (pensata proprio per raggiungere il pubblico dei più giovani) affidata ai talent su TikTok e Instagram, con ben 75 contenuti sulla cultura del miele, in grado di raggiungere un pubblico vastissimo su un arco temporale di circa due mesi.
A breve, un minisito internet di campagna permetterà gli approfondimenti relativi alle tipologie di miele, alle caratteristiche organolettiche e alle proprietà nutrizionali, oltre che alla parte informativa specifica del nuovo Sistema di Qualità Nazionale. Inoltre, dei videotutorial sulle caratteristiche dei mieli del nostro Paese e sui passaggi fondamentali su cui si basa il Sistema di Qualità Nazionale, saranno messi a disposizione della filiera miele e veicolati su web e social (in questo caso anche su Facebook, per un pubblico più “maturo”).
Anche la Gdo è naturalmente un canale di comunicazione che viene preso in considerazione dalla campagna, con l’inserimento di pagine pubblicitarie all’interno di house organ di riferimento della Gdo, così da diffondere il messaggio della campagna istituzionale in modo diretto ed efficace ad un pubblico particolarmente attento e coinvolto rispetto alle proprie abitudini di acquisto.
Cronaca
Cosenza, bimba di 2 anni ingerisce marijuana: è in prognosi...
Arrestato il padre per possesso di stupefacenti
Resta in prognosi riservata la bambina di due anni, ricoverata ieri a Cosenza perché avrebbe ingerito, in circostanze ancora da accertare, marijuana. Sul caso sono in corso le indagini della polizia.
A quanto si apprende nel frattempo il papà della bambina è stato arrestato perché trovato con sostanze stupefacenti, ma si tratta di una misura non direttamente collegata a quanto accaduto alla bambina. Sulla possibile ingestione di stupefacenti da parte della piccola, infatti, sono ancora in corso accertamenti degli agenti.
Lavoro
Ricerca, Bordi (Roma Tre): “Nuove tecnologie ormai...
“Nel dipartimento dei studi umanistici abbiamo un laboratorio che si chiama il DH Lab, Digital Humanities Lab e per noi è ormai naturale lavorare in sinergia con i colleghi di scienze, di ingegneria e di architettura. Abbiamo tantissimi progetti e li sviluppiamo insieme con loro anche toccando temi come l'intelligenza artificiale, la realtà virtuale. Stiamo potenziando questo tipo di approccio perché oggi è imprescindibile''. Lo ha dichiarato Giulia Bordi, dipartimento di Studi Umanistici Università degli Studi Roma Tre, durante la “Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici” evento di chiusura della Settimana della Scienza, presso l'Università degli Studi Roma Tre.
''Ad esempio, il Medioevo sembrerebbe il periodo meno adatto alla tecnologia, invece per noi è fondamentale: studiando le chiese medievali attraverso la realtà virtuale e i digital twin, riusciamo a riportare indietro nel tempo l'architettura e far vedere come erano nel Medioevo e come erano anche le pitture al loro interno. Attraverso il restauro virtuale aiutiamo il pubblico a capire come poteva essere una pittura medievale al suo tempo. Le nuove tecnologie sono per noi uno strumento ormai imprescindibile di ricerca, ma anche lo strumento che abbiamo per poter comunicare la scienza, quello che studiamo, ad un pubblico più ampio. Oggi riusciamo ad arrivare a chiunque con la realtà virtuale, che è uno strumento fondamentale perché mette in contatto le persone e rende immediato quello che in passato dovevamo spiegare attraverso articoli e saggi, quindi solo attraverso la scrittura. Oggi con le immagini possiamo comunicare in modo immediato la nostra scienza” .