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Il pilota della Ducati guadagna 12 punti sullo collega spagnolo

Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini (Afp)

Francesco 'Pecco' Bagnaia vince la gara Sprint del Gp di Indonesia a Mandalika guadagnando 12 punti sullo spagnolo Jorge Martin, caduto al primo giro e 10° al traguardo dopo essere ripartito, portandosi a -12 dalla vetta. Enea Bastianini completa la doppietta delle Ducati ufficiali chiudendo al 2° posto. A completare il podio lo spagnolo Marc Marquez dopo una gran rimonta dal 12° posto, a seguire Marco Bezzecchi (4°) e Franco Morbidelli (5°) che completano la cinquina delle moto di Borgo Panigale.

"Oggi era importante guadagnare punti e grazie all'errore di Martin sono più vicino" ha detto il pilota della Ducati. "Ero in difficoltà venerdì, ma stamattina ho cominciato ad essere più veloce, e a capire i anche i punti dove è meglio stare calmi, per non ripetere gli errori degli altri…".

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Sinner, Wada chiede squalifica per doping. Jannik:...

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Il caso clostebol non è chiuso, l'agenzia mondiale antidoping fa ricorso al Tas e chiede lo stop di 1-2 anni

Jannik Sinner

Jannik Sinner rischia la squalifica, il caso doping non è chiuso. La Wada, l'agenzia mondiale antidoping, fa ricorso al Tas e il numero 1 del mondo torna sotto processo per la positività al clostebol nei due controlli di marzo 2024. Si ricomincia, con una decisione a sorpresa almeno in parte.

Il ricorso della Wada

La Wada ha formalizzato l'appello 2 giorni fa, riaprendo il caso che sembrava archiviato dopo il giudizio del tribunale indipendente dell'International Tennis Integrity Agency (ITIA). L'organo giudicante, ad agosto, ha stabilito che la positività di Sinner - con una presenza minima della sostanza - è stata provocata da una contaminazione accidentale. Uno spray contenente clostebol - uno steroide anabolizzante - usato sul dito del fisioterapista che ha trattato il tennista. Per l'agenzia mondiale antidoping, "la constatazione di 'assenza di colpa o negligenza' non è corretta ai sensi delle norme vigenti".

Per questo, il 26 settembre è stato presentato ricorso al Tas. "È opinione della Wada che la constatazione di 'nessuna colpa o negligenza' non fosse corretta ai sensi delle norme applicabili. La Wada richiede un periodo di squalifica compreso tra uno e due anni. La Wada non chiede la cancellazione di alcun risultato, salvo quello già imposto dal tribunale di primo grado", si legge nella nota che offre spunti interessanti.

"Sinner non è innocente", ma nemmeno colpevole: il ricorso 'anomalo'

Sinner non viene considerato innocente, ma non viene chiesta la squalifica di 4 anni che può essere prassi in casi di doping. La sanzione ritenuta congrua - uno stop tra 1 o 2 anni - non viene abbinata alla cancellazione dei risultati che l'altoatesino ha ottenuto da marzo a settembre. Sinner ha perso punti e premi guadagnati con la semifinale a Indian Wells, il torneo 'incriminato', e non deve essere penalizzato in maniera supplementare in termini di ranking, trofei e denaro.

Il caso, nell'ultimo mese, è stato al centro di discussioni non tanto per la decisione del tribunale indipendente ma per l'iter. Sinner, di fatto, non è stato sospeso durante il procedimento. "Abbiamo capito subito cosa avesse provocato la positività e come la sostanza fosse entrata nel mio organismo", ha detto e ripetuto il numero 1 del mondo evidenziando la rapidità delle contromosse, che si sono rivelati anche efficaci.

I tentativi di spiegare che al numero 1 del mondo non è stato riservato un trattamento speciale, però, non hanno fatto totalmente breccia: tra i colleghi c'è chi ha chiesto espressamente la squalifica di Sinner, come l'australiano Nick Kyrgios che continua a esprimersi sui social, e chi - anche tra i big assoluti come Alcaraz - ha commentato con dichiarazioni tiepide, con un retrogusto di sospetto.

Novak Djokovic, rispondendo un mese fa a domande sul tema, si è soffermato sull'aspetto formale sottolineando che "altri giocatori hanno avuto casi simili o praticamente uguali ma hanno avuto risultati diversi". In realtà, ci sono stati tennisti positivi alla stessa sostanza e prosciolti proprio come Sinner: per loro, nessun ricorso della Wada. In questo senso, il numero 1 del tennis mondiale riceve un trattamento speciale ma in senso penalizzante.

Perché il ricorso serve alla Wada

Non tutti hanno letto le decine di pagine del procedimento che ha portato all'assoluzione. La tesi di Sinner è stata accolta anche dai 3 esperti chiamati a esprimere un parere: Jean-François Naud, direttore del laboratorio di Montreal; Xavier de la Torre, responsabile del laboratorio di Roma; David Cowan, ex direttore del laboratorio di Londra). Si tratta di esperti riconosciuti come tali dalla Wada e, come si deduce dalle cariche, inserite nel meccanismo antidoping.

Il ricorso pone l'agenzia mondiale antidoping sotto i riflettori. Da un lato, c'è chi giudica inopportuno l'appello evidenziando un presunto accanimento nei confronti di Sinner. Dall'altro c'è un organismo che nella circostanza agisce secondo le proprie prerogative e non fa sconti alla star assoluta di uno degli sport più popolari. Un rigore che cozza con l'atteggiamento tenuto in passato in casi ben più controversi, come quello relativo alla positività di 23 nuotatori cinesi che hanno potuto partecipare alle Olimpiadi 2021. Undici di loro hanno nuotato anche a Parigi 2024.

 

Quando arriva il verdetto del Tas

Ora, la palla passa al Tas. Per arrivare al verdetto potrebbero settimane e non è escluso che la decisione della Corte arbitrale di Losanna arrivi a stagione finita, a novembre. Il fascicolo è già corposo, la decisione potrebbe basarsi su documentazione già acquisita, senza ulteriori acquisizioni.

Sinner, nelle interviste e nelle dichiarazioni dell'ultimo mese, aveva fatto riferimento ad una vicenda considerata ormai alle spalle. Da due giorni, da quando ha saputo del ricorso, deve convivere nuovamente con il fardello. Il numero 1 del mondo continua a giocare e a collezionare vittorie, l'ultima negli ottavi di finale del torneo di Pechino contro il russo Roman Safiullin.

Il colpo, però, si fa sentire. "Forse vogliono solo essere sicuri che tutto sia nella posizione giusta. Resto comunque sorpreso che abbiano presentato appello", la reazione in conferenza stampa a Pechino.

Sinner e la linea di difesa: il comunicato dice tutto

Poi, arriva una nota più articolata, che riporta le parole dell'atleta ma che riassume in maniera dettagliata la linea difensiva. "Sono deluso dalla decisione della Wada di presentare ricorso contro la sentenza dei giudici indipendenti dell'Ita che mi hanno giudicato innocente. Nel corso degli ultimi mesi, durante il processo ci sono state tre udienze separate e in tutte è stata confermata la mia innocenza", dice Sinner con toni misurati, evidenziando i passaggi del procedimento: non è uno sfogo o una dichiarazione di circostanza, è una comunicazione con tono politico.

"Diversi mesi di colloqui e indagini sono culminati in un'udienza formale in cui tre giudici hanno passato al setaccio ogni dettaglio. Hanno poi pubblicato una sentenza approfondita, spiegando perché mi hanno ritenuto non colpevole, con le evidenti prove fornite e la mia completa collaborazione durante tutto il procedimento", aggiunge.

"Alla luce della robustezza del processo, sia l'Itia sia l'agenzia antidoping italiana hanno accettato il verdetto e rinunciato al loro diritto di appellarsi", sottolinea il 23enne altoatesino, evidenziando le posizioni assunte da altri organismi. "Comprendo che su queste vicende debbano esserci indagini approfondite per mantenere l'integrità dello sport che tutti amiamo. Tuttavia, è difficile capire cosa ci sia da guadagnare nel chiedere ad altri tre giudici di analizzare da capo gli stessi fatti e la stessa documentazione", dice chiamando in causa una sorta di 'ne bis in idem': c'è già un giudizio di innocenza al termine di un procedimento approfondito, in cui gli atti e i comportamenti sono stati valutati con attenzione e meticolosità.

"Detto questo, non ho niente da nascondere e, come ho fatto per tutta l'estate, collaborerò pienamente con i giudici e fornirò tutto quanto potrà servire per dimostrare ancora una volta la mia innocenza. Dato che ora il caso è pendente al Tas, non farò ulteriori commenti", conclude.

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Genoa-Juventus 0-3, doppietta di Vlahovic e gol di...

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I bianconeri tornano al successo dopo 3 pareggi e salgono in vetta

Vlahovic  - Fotogramma

Dopo 3 pareggi per 0-0 di fila la Juventus torna a vincere imponendosi per 3-0 sul Genoa, in un match giocato con lo stadio 'Ferraris' a porte chiuse dopo gli incidenti del derby di mercoledì scorso. Si sblocca la Juve e si sblocca Vlahovic, autore della doppietta decisiva a inizio ripresa, al 3' su rigore e al 10'. A calare il tris ci pensa Conceicao, al primo centro con la maglia bianconera, a un minuto dal 90'. Con questa vittoria la squadra allenata da Motta balza in testa alla classifica e ci resterà almeno per una notte, in attesa dei risultati di domani di Torino e Napoli. La 'Vecchia Signora' sale a 12 punti, uno in più dei cugini granata e di Milan e Inter, due in più degli azzurri e dell'Udinese. I rossoblù restano fermi a quota 5 in 14/a piazza insieme a Como, Parma e Lecce.

La partita

Inizio di partita bloccato e senza emozioni, con gli ospiti a girare palla ma senza rendersi pericolosi e padroni di casa attenti a chiudere ogni spazio nella propria metà campo. Al 12' il primo tiro del match di Fagioli, murato dalla retroguardia rossoblù. Al 17' La Juve prova a salire di ritmo: Koopmeiners, dopo una buona combinazione con McKennie prova il tiro cross dalla destra: palla larga. Al 24' è costretto a uscire dal campo Badelj per un problema muscolare, al suo posto Bohinen. Al 26' il primo giallo del match, lo prende Frendrup per un fallo su Nico Gonzalez: ntervento prima sulla palla e poi, sullo slancio, sulla caviglia dell'ex viola.

Al 33' Vlahovic ci prova col mancino su punizione, da limite e da posizione centrale: palla alta. Proprio al 33' la Juventus diventa la squadra con l’imbattibilità più lunga (483 minuti) a inizio torneo nell’era dei tre punti a vittoria in Serie A. Al 42' punizione insidiosa degli ospiti dalla tre quarti di destra: Bremer prova il colpo di testa ma viene ben anticipato. Al 44' Nico Gonzalez brucia il diretto avversario sulla destra, penetra in area e prova il cross in mezzo: Gollini devia e, per poco, non rischia di indirizzare il pallone verso la propria porta.

In avvio di ripresa, al 3', si sblocca la Juve e si sblocca Vlahovic. De Winter allarga la mano su un cross, deviato, che giunge in mezzo all'area: Colombo non ha esitazioni e concede il rigore. Dagli 11 metri mancino forte a incrociare del serbo e Gollini è battuto: 0-1. Al 5' giallo a Fagioli per un fallo su Zanoli. Al 10' Vlahovic firma la doppietta: l'ex Fiorentina si allarga sul centro sinistra del campo e riceve il pallone in verticale da Koopmeiners: controllo e mancino incrociato, basso e forte, sul secondo palo. Gollini battuto e 0-2.

Al 17' i primi cambi di Motta: dentro Douglas Luiz e Conceição, fuori McKennie e Nico Gonzalez. L'esterno portoghese è subito protagonista al 20', salta l'uomo sulla destra e mette al centro il cross basso e teso. Koopmeiners è favorito (e forse anche un po' sorpreso) da un primo liscio in mezzo: tira e manda clamorosamente alto sulla traversa da pochi metri. Al 24' triplo cambio per Gilardino: dentro Matturro, Ankeye e Kasa, fuori Ahanor, Vitina e Miretti. Al 28' la Juve esaurisce i cambi: Savona, Thuram e Cambiaso, entrano per Kalulu, Yildiz e Rouhi. Al 32' terzo ammonito dell'incontro, è Vasquez per un fallo in ritardo su Douglas Luiz.

Al 37' Vlahovic a un passo dal tris: Douglas Luiz apre per Savona sulla fascia destra, immediato poi il cross per il serbo che impatta bene di testa ma non trova lo specchio. Al 39' Bohinen carica il tiro da fuori area da posizione centrale: la deviazione di Bremer impenna il pallone che sfila alto sopra la traversa. Al 40' ultimo cambio per i padroni di casa con Sabelli al posto di Zanoli. Al 43' cross basso dalla sinistra di Matturro, Pinamonti calcia di prima col mancino, tiro forte e preciso: Perin vola e mettere in corner. All'89' arriva il terzo gol, il primo in maglia bianconera di Conceicao: palla messa in mezzo dalla sinistra, velo di Koopmeiners che libera il portoghese al tiro dentro l'area, la conclusione è bassa e precisa, imparabile per Gollini: 0-3.

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Udinese-Inter 2-3, Lautaro si sblocca e trascina i...

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I campioni d'Italia in carica agganciano Torino e Milan in vetta con 11 punti

L'esultanza in campo  - Fotogramma

L'Inter batte 3-2 l'Udinese in un match valido per la sesta giornata di Serie A, disputato al Bluenergy Stadium della città friulana.

Dopo tre partite (due di campionato e una di Champions League) i nerazzurri tornano alla vittoria e si impongono sul campo dell'Udinese grazie al gol lampo di Frattesi e alla doppietta di Lautaro a cavallo dei due tempi, che trova le prime reti stagionali e si sblocca dopo un inizio di stagione difficile. Per i friulani, al secondo ko di fila, non bastano il momentaneo 1-1 di Kabasele al 35' e il gol di Lucca all'83'. In classifica i nerazzurri sono momentaneamente primi insieme a Torino e Milan con 11 punti; mentre i bianconeri sono quarti a quota 10 insieme al Napoli.

La partita si sblocca dopo appena 43 secondi. I nerazzurri battono il calcio d'inizio, fanno girare il pallone in difesa e al primo affondo trovano il gol. Darmian da destra verticalizza trovando un corridoio in area, Frattesi si inserisce e davanti a Okoye lo batte con un diagonale. Al 9' Calhanoglu da sinistra mette al centro una palla a mezza altezza che sembra solo da spingere dentro. Lautaro tutto solo attende il rimbalzo e poi in corsa incorna senza nemmeno dover saltare, ma manda a lato in modo clamoroso. Al quarto d'ora altra occasione per l'Inter. Corner di Dimarco, la difesa dell'Udinese nel tentativo di liberare calcia addosso a Bastoni che è davanti alla porta, tiro e palla che sfila fuori di poco.

Al 22' su un rilancio che arriva direttamente dalla difesa, Thuram protegge palla con il corpo e la difende pressato da Kabasele. Il francese riesce anche ad aggiustarsi la palla e a trovare tempo e spazio per un tiro ravvicinato che Okoye pare. Al 25' Lovric in area riesce a proteggere palla in mezzo a tre e a girarla verso la porta, ne esce un diagonale che poteva diventare un assist se un compagno si fosse inserito sul secondo palo. Al 28' ospiti a un passo dal raddoppio. Dimarco da sinistra crossa alla sua maniera, Lautaro sul secondo palo sembra voler tirare al volo ma poi accomoda il pallone al centro con un tocco di piatto per l'accorrente Frattesi, che davanti alla porta colpisce male e manda a lato.

Al 34' padroni di casa a un soffio dal pari. Sul cross teso da sinistra di Zemura, Lovric è appostato davanti alla porta, con Sommer tagliato fuori, e deve solo appoggiare in rete. Dimarco gli sbuca alle spalle in scivolata e lo anticipa con un tocco mettendo in corner. Il pareggio è rimandato di un solo minuto. Zemura stavolta crossa da destra una palla morbida in area, Kabasele si inserisce e la spizza di testa, beffando Sommer. Al 43' l'Inter si distende bene, Lautaro al centro allarga per Darmian che si è inserito in area a destra va al tiiro ma la manda di poco fuori. Al 48' Lautaro trova il suo primo gol stagionale. Su una palla messa in mezzo da Dimarco da sinistra il Toro e Bijol arrivano praticamente insieme. Nel rimpallo che ne nasce, l'ultimo tocco è dell'argentino.

L'Inter segna subito anche in avvio di secondo tempo. Thuram protegge palla al limite e poi la serve al centro per Lautaro che col destro batte Okoye al 2'. Al 14' primi cambi di Runjaic con Lucca per Davis e Ekkelenkamp per Lovric. Al 20' Inzaghi mette Carlos Augusto per Dimarco. Al 26' Lautaro al limite dell'area mette giù il pallone e cerca un pallonetto su Okoye in uscita: il portiere dell'Udinese si allunga e blocca negando la tripletta all'argentino. Alla mezz'ora doppio cambio per entrambe le squadre: Brenner per Karlstrom e Atta per Thauvin tra i padroni di casa; de Vrij e Taremi per Bastoni e Thuram tra gli ospiti.

Al 32' bella azione nerazzurra: Taremi dialoga con Lautaro e lo lancia sulla destra, il Toro mette subito in mezzo un bel pallone tagliato su cui Carlos Augusto arriva con il tempo sbagliato a chiudere sul secondo palo: palla fuori. Al 38' accorciano le distanze i padroni di casa. Errore dell'Inter a centrocampo, Lucca viene lanciato in campo aperto e arrivato davanti a Sommer lo batte con un preciso destro in diagonale. Al 40' i due tecnici esauriscono i cambi: nell'Inter Correa e Zielinski per Frattesi e Lautaro, nell'Udinese Bravo per Zarraga. Nel recupero Inter vicina al poker in contropiede, Correa cerca un destro morbido a giro e Okoye lo mette in angolo con un grande intervento. Sipario.

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