Libano, Israele non si ferma, Usa: “Preparano operazione di terra limitata”
Gallant: "Per noi nessun posto è troppo lontano". Domani i funerali di Nasrallah "morto soffocato nel bunker". Ucciso anche il capo della sicurezza di Hezbollah Qaouk. Libano: "In corso sforzi diplomatici per una tregua". Intanto lo Stato ebraico "non ha ancora deciso sull'operazione di terra"
"Giorni difficili sono ancora in arrivo" dopo l'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, a Beirut. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di una conferenza stampa congiunta con Gideon Saar, durante la quale il leader di Nuova Speranza ha annunciato il suo ritorno nel governo.
"Il cambiamento nell'equilibrio di potere porta con sé la possibilità di creare nuove alleanze nella nostra regione perché Israele sta vincendo", ha affermato Netanyahu, secondo cui "i nostri nemici e amici sono tornati a vedere Israele per quello che è: un Paese forte, determinato e potente".
"Anche in questi giorni non dobbiamo dimenticare che siamo ancora nel mezzo di una guerra difficile, i cui costi sono pesanti e la coesione è una condizione necessaria per resistere", ha aggiunto.
Domani i funerali di Nasrallah "morto soffocato nel bunker"
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sarebbe morto per soffocamento in un bunker non ventilato, motivo per cui il suo corpo è stato recuperato intatto tra le macerie. E' la valutazione che si fa in queste ore in Israele, secondo quanto riferito da Channel 12. L'emittente spiega che i gas tossici delle esplosioni sarebbero entrati nella stanza in cui si trovava Hezbollah, causandone gradualmente la morte.
Rinviati i funerali del leader di Hezbollah previsti per domani a Beirut. Lo hanno riferito fonti ad Al-Arabiya, senza aggiungere dettagli.
Più di 20 "terroristi" sarebbero morti nello stesso raid, spiegano le Idf. "In un attacco mirato delle forze aeree, guidato dalla sezione intelligence, i caccia hanno attaccato e ucciso il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, e Ali Karaki, comandante del fronte sud", si legge in un comunicato.
Tra gli "oltre 20" uccisi c'erano membri di diverso livello del gruppo che si trovavano nel quartier generale bombardato nell'operazione. "Da lì dirigevano, pianificavano, guidavano ed erano al comando della lotta contro lo Stato di Israele - aggiungono - I terroristi erano riuniti nel cuore di Beirut, nel quartier generale di Hezbollah, sotto a un edificio civile e vicino a una scuola delle Nazioni Unite".
Tra gli uccisi, il capo dell'unità di sicurezza di Nasrallah, Ibrahim Hussein Jazini, il consigliere di Nasrallah, Samir Tawfik Diab, il responsabile delle forze del gruppo, Abd al-Amir Muhammad Siblini, e il responsabile per le armi di Hezbollah, Ali Nawaf Ayoub. Secondo le forze israeliane, Ibrahim Jazini e Diab "erano le persone più vicine a Nasrallah".
Attacco in Yemen
Israele attacca anche in Yemen. Oggi, l'Aeronautica israeliana ha condotto un raid sul porto di Hodeidah, in Yemen. Lo hanno riferito due funzionari israeliani citati da Axios. La notizia è stata confermata dalla tv dei ribelli Houthi, che controllano ampie zone dello Yemen, mentre una fonte della sicurezza citata dall'emittente al-Hadath ha chiarito che Israele ha preso di mira una centrale elettrica della città in risposta agli attacchi missilistici degli houthi. Secondo alcuni media israeliani e fonti yemenite citati dall'emittente al-Mayadeen, sono stati colpiti anche l'aeroporto internazionale di Hodeidah e due serbatoi di carburante.
"Il messaggio è chiaro, per noi, nessun posto è troppo lontano". Lo ha dichiarato sul social X il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, dopo i raid aerei che le Idf hanno condotto su obiettivi in Yemen dei ribelli houthi, alleati dell'Iran.
Israele: "eliminato" anche Qaouk, chi era
Le forze israeliane hanno annunciato di aver "eliminato" Nabil Qaouk, descritto come il responsabile dell'unità di sicurezza preventiva degli Hezbollah libanesi, vicino alla leadership del gruppo. E' stato ucciso, hanno reso noto come riportano i media israeliani, in un raid effettuato la notte scorsa sulla capitale libanese Beirut. Qaouk era accusato di essere "direttamente coinvolto nel portare avanti attacchi terroristici contro lo Stato di Israele e i suoi cittadini". A distanza di ore dall'annuncio, anche Hezbollah ha poi confermato la morte di Qaouk in un raid, riferisce la tv satellitare al-Arabiya.
In queste ore il nome di Nabil Qaouk era circolato tra quelli dei potenziali successori di Nasrallah. Era, secondo le informazioni dei militari israeliani, nel consiglio esecutivo di Hezbollah ed era vicino alla leadership del Partito di Dio. Un veterano, nel gruppo dagli anni Ottanta. Stando alle notizie del Times of Israel, è stato ucciso in un raid a Beirut della scorsa notte, un giorno dopo Nasrallah. Era stato tra l'altro comandante militare di Hezbollah nel sud del Libano.
Nel 2020 era stato colpito da sanzioni Usa. Gli Stati Uniti ne hanno evidenziato la partecipazione a nome di Hebzollah a commemorazioni di esponenti del Partito di Dio uccisi e anche a quella in ricordo di Qasem Soleimani, il comandante della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione dell'Iran ucciso in un raid di un drone Usa in Iraq nel gennaio di quattro anni fa.
Libano: "In corso sforzi diplomatici per tregua"
"Sono in corso sforzi diplomatici per un cessate il fuoco" in Libano, ma "la questione non è così semplice". Lo assicura il ministro libanese dell'Informazione, Ziad Makary, in dichiarazioni rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera. "Certamente il governo libanese vuole un cessate il fuoco e tutti sanno che Benjamin Netanyahu è andato a New York sulla premessa di un cessate il fuoco, ma è stata presa la decisione di uccidere Hasan Nasrallah", il leader degli Hezbollah libanesi, ha detto Makary.
Il Paese dei Cedri "non ha altra scelta che quella diplomatica", ha poi affermato il premier Najib Miqati in dichiarazioni rilanciate dalle tv satellitari arabe dopo una riunione del governo di Beirut. Intanto "il numero degli sfollati" in Libano "potrebbe arrivare a un milione", avverte Miqati, che ha parlato di quello che potrebbe essere "il più grande spostamento di persone mai registrato" nel Paese.
Hezbollah conferma morte comandante Karaki
Gli Hezbollah libanesi confermano intanto l'uccisione di Ali Karaki nel raid israeliano sulla periferia sud di Beirut in cui venerdì scorso è stato ucciso il leader del Partito di Dio, riferisce la tv satellitare al-Arabiya. La morte di Ali Karaki, comandante del gruppo per il 'fronte sud', era stata annunciata ieri dalle forze israeliane.
Karaki, afferma in un comunicato Hezbollah, "era direttamente responsabile e responsabile sul terreno per la guida del settore sud con tutti i suoi assi e unità a sostegno del fronte a partire dall'8 ottobre 2023 e fino al martirio".
Il riferimento è alla decisione di Hezbollah di quel giorno di intervenire con attacchi oltreconfine contro il territorio israeliano in "solidarietà" con Hamas, nel mirino della campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza, scattata in risposta all'attacco 7 ottobre in Israele. Ali Karaki era stato appena nominato nel Consiglio della Jihad di Hezbollah. Nei giorni scorsi era sfuggito a un altro raid.
Nuovi raid Israele in Libano. Colpita anche zona al confine in Siria
Un nuovo raid israeliano ha intanto colpito la periferia sud di Beirut, tradizionale roccaforte di Hezbollah, riferiscono i media libanesi. Testimoni citati dal giornale L'Orient Le Jour affermano che è finita nel mirino la zona di Ghobeiri.
Sarebbero quindi undici i morti ad El-Ain, località nel nordest del Libano, colpita da un altro raid israeliano. E' quanto riferisce l'agenzia libanese Nna, senza precisare se le persone uccise siano membri di Hezbollah o civili. Secondo l'agenzia, i soccorritori sono ancora al lavoro per recuperare cinque degli 11 corpi senza vita dopo il raid che ha distrutto una casa in questa località della valle della Bekaa.
E almeno 17 persone, tutte di una stessa famiglia, sarebbero morte in un raid israeliano che ha colpito la zona di Zboud, sempre nella valle della Bekaa, riferisce ancora Nna.
Un raid aereo israeliano ha inoltre colpito nei pressi della zona di al-Qusayr, in Siria, vicino al confine con il Libano, riferisce il Times of Israel che rilancia notizie di media arabi.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, insieme al capo di stato maggiore delle forze israeliane Herzi Halevi, il comandante della divisione operazioni, Oded Basiuk, e il capo dell'intelligence militare, Shlomi Binder - aveva reso noto ieri l'ufficio del ministro citato da YNet - è intanto impegnato in una valutazione della situazione operativa, con enfasi sulla prontezza delle forze a estendere l'offensiva nel settore nord.
"Operazione di terra? Israele non ha ancora deciso"
Israele intanto non ha ancora deciso sull'eventualità di un'operazione di terra in Libano. Lo scrive il Jerusalem Post, che cita diverse fonti di "autorevoli" e aggiunge che - se arrivasse il via libera a un'incursione - "l'attuale piano iniziale" prevede un'operazione "limitata al sud del Libano o ad alcune aree del Libano meridionale".
Ma, evidenzia il giornale dopo l'uccisione del leader degli Hezbollah e le notizie dei media americani, la situazione "potrebbe cambiare in qualsiasi momento", anche per un eventuale attacco del gruppo orfano del suo segretario generale. Nel caso di un attacco letale contro Israele, prosegue il Post, Israele potrebbe dover "anticipare i suoi piani e potrebbe anche dover invadere più in profondità".
Al momento, stando al giornale, Israele preferisce vedere se il futuro leader di Hezbollah "adotterà un approccio più pragmatico per porre fine al conflitto", anche se non mancano dubbi.
Abc e Cnn: "Israele prepara manovra limitata di terra"
Israele sta preparando una manovra di terra limitata in Libano, aveva anticipato stamani una fonte Usa citata dalla Abc. "Israele non ascolta l'amministrazione Biden, malgrado le sue ripetute richieste di una soluzione diplomatica". I due funzionari americani hanno parlato di operazioni su scala ridotta o "movimenti di confine" che potrebbero essere iniziati o stanno per iniziare contro obiettivi di Hezbollah. E hanno confermato che Israele non sembra aver deciso se lanciare un'operazione di terra, ma è pronto alla possibilità di un'incursione che avrebbe comunque una portata ridotta.
L'obiettivo resta mantenere la promessa fatta agli israeliani, consentire il ritorno nelle proprie case di migliaia di persone costrette ad abbandonare le aree del nord di Israele a causa delle ostilità con gli Hezbollah libanesi riesplose l'8 ottobre dello scorso anno dopo l'avvio delle operazioni israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza in risposta all'attacco del giorno precedente in Israele.
Lo Stato ebraico starebbe spostando le sue truppe al confine settentrionale. E un'incursione di terra, 'circoscritta' nel vicino Libano sarebbe una possibilità, affermavano quindi un funzionario dell'amministrazione e un ufficiale Usa citati dalla Cnn, entrambi con la precisazione che non sembra Israele abbia deciso se procedere o meno con l'operazione.
La valutazione, precisa una fonte, si basa sulla mobilitazione di truppe israeliane e sulla bonifica di aree, mosse che potrebbero essere i preparativi per un'incursione di terra dopo l'uccisione del leader degli Hezbollah libanesi.
Militari libanesi: "Periodo critico, serve unità"
"Unità" in un "periodo critico e delicato". In Libano, intanto, le Forze Armate hanno diffuso un comunicato all'indomani della conferma dell'uccisione di Nasrallah, con l'accusa a Israele di "lavorare per attuare i suoi piani distruttivi e seminare distruzione tra i libanesi". "Il Comando dell'Esercito - si legge nella dichiarazione riportata dall'agenzia libanese Nna - continua ad adottare le misure di sicurezza necessarie e a svolgere i suoi compiti a tutela della pace civile".
"Alla luce della continua aggressione criminale da parte del nemico israeliano, che ha provocato il martirio di Nasrallah e di molte altre migliaia di martiri, oltre a migliaia di feriti negli ultimi giorni, il Comando dell'Esercito invita i cittadini a mantenere l'unità nazionale e ad astenersi da azioni che potrebbero compromettere la pace civile in questo periodo critico e delicato nella storia del nostro Paese", afferma la dichiarazione in cui si chiede ai libanesi di "cooperare" in nome dell'"unità nazionale, che resta l'unica garanzia per il Libano".
Biden: "Ora cessate il fuoco"
Ma gli Usa insistono nel pressing. "E' tempo di un cessate il fuoco adesso", ha scandito una volta ieri il presidente Usa rispondendo proprio a una domanda dei giornalisti sull'ipotesi di un invasione di terra di Israele in Libano.
Biden ha comunque ribadito che "gli Stati Uniti sostengono totalmente il diritto di Israele a difendersi da Hezbollah, Hamas, gli Houthi e qualsiasi altro gruppo terroristico sostenuto dall'Iran". E "ho dato istruzioni al mio segretario alla Difesa di rafforzare ulteriormente la posizione difensiva delle forze militari statunitensi nella regione del Medio Oriente per scoraggiare l'aggressione e ridurre il rischio di una guerra regionale più ampia", ha aggiunto.
Nel frattempo comunque il dipartimento di Stato Usa ha chiesto ad alcuni dipendenti in missione in Libano e alle loro famiglie di lasciare il Paese in vista di una possibile escalation del conflitto "a causa della situazione della sicurezza a Beirut volatile e imprevedibile", rende noto Cnn. La richiesta riguarda i dipendenti che non sono assegnati a compiti di emergenza, non tutto il personale dell'ambasciata a cui comunque si chiede di non viaggiare per ragioni personali senza una autorizzazione. Ulteriori limiti sui viaggi potranno essere imposte "con poco o nessun anticipo a causa delle questioni di sicurezza e minacce". I voli di linea sono ancora operativi "ma a una capacità ridotta".
Iran: "Avanti con guerra, sostegno contro Israele"
"Non esiteremo ad aiutare la resistenza a qualunque livello sia necessario", afferma intanto il capo del Parlamento iraniano, Mohammad Baqer Qalibaf. Le sue dichiarazioni vengono riportate dall'agenzia iraniana Mehr. L''asse della resistenza', sostenuto dall'Iran, va dagli Hezbollah libanesi, ai palestinesi di Hamas, dagli Houthi dello Yemen a vari gruppi armati sciiti in Iraq, fino in Siria.
In Medio Oriente "tutto è possibile, anche la guerra", ha intanto detto da New York all'agenzia iraniana Fars il capo della diplomazia del governo di Teheran, Abbas Araghchi. "Tutti dovrebbero essere consapevoli del fatto che la situazione è assolutamente esplosiva e che tutto è possibile, anche la guerra", ha detto il ministro all'agenzia, legata ai Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani. Araghchi non ha risparmiato accuse a Israele e ha affermato che per questo l'Iran ha chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu.
Pasdaran: "Anche nostro generale ucciso a Beirut"
I Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani, confermano quindi l'uccisione in Libano del "generale Abbas Nilforooshan". E' stato ucciso nel raid israeliano di venerdì a Beirut in cui è stato assassinato il leader degli Hezbollah libanesi, affermano secondo quanto riportano le agenzie iraniane all'indomani delle notizie circolate sui media sulle sue sorti. Nilforooshan viene descritto come un alto comandante della Forza Quds dei Pasdaran e comandante dei Guardiani della Rivoluzione in Libano.
L'uccisione del generale "non resterà senza risposta", ha quindi assicurato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in una dichiarazione rilanciata dai media israeliani.
Esteri
Putin e il missile Oreshnik, Ucraina non ci crede:...
La Russia spaventa l'Europa con la nuova arma. L'Ucraina: "Non esiste nessun nuovo missile"
Un'arma letale o un bluff? La Russia minaccia l'Europa agitando lo spettro del nuovo missile Oreshnik, lanciato per la prima volta contro un impianto industriale di Dnipro. L'Ucraina, però, non crede agli annunci di Vladimir Putin e sembra non giudicare fondate le analisi di esperti e osservatori: il nuovo missile, dicono a Kiev, non esiste.
Putin, in un vertice con il ministero della Difesa e industrie del comparto militare, ha tessuto le lodi della nuova arma che "non può essere intercettata da nessuno oggi al mondo". Il missile Oreshnik, secondo i pochi dati diffusi dal presidente russo, supera la velocità di 10 Mach nella fase finale della sua traiettoria ed è ritenuto un'arma ad alta precisione. Potrebbe anche essere armata con testate nucleari. Ora, la Russia avvierà la produzione in serie e parallelamente testerà nuovi missili a corto e medio raggio.
Al quadro delineato del presidente, oggi si aggiunge la 'chiosa' di Dmitry Medvedev. Il numero 2 del Consiglio di sicurezza si esprime con i toni ormai abituali: "I danni all'Europa per gli attacchi dei missili Oreshnik non saranno sopportabili. E' impossibile intercettarlo, meglio se smettono di sostenere la guerra", dice 'invitando' i paesi occidentali a sospendere la fornitura di armi a Kiev.
Nella guerra che si combatte anche con le informazioni, l'Ucraina prova a parare il colpo. Lo fa con le parole di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. "Non ci sono missili Oreshnik nella Federazione Russa, questa persona inadeguata si inventa qualche nome", dice facendo riferimento alle comunicazioni di Putin. "Questa è un'arma classica, un missile balistico intercontinentale previsto dai trattati. È chiaro quante armi di questo tipo abbia la Federazione Russa", dice Podolyak.
Esteri
Ucraina, centinaia di yemeniti reclutati dalla Russia:...
La mossa di una misteriosa compagnia legata ai ribelli dello Yemen per mandarli con l'inganno al fronte: la rivelazione del Financial Times
Reclutati con l'inganno, mandati con la forza a combattere in Ucraina. La Russia starebbe reclutando centinaia di yemeniti per combattere contro le truppe di Kiev, in una mossa che evidenzia i crescenti legami tra Mosca ed i ribelli Houthi, movimento filo-iraniano di fede zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana'a. A rivelarlo è il Financial Times, secondo cui gli yemeniti verrebbero arruolati con la forza e quindi inviati in prima linea.
La promessa: stipendio alto e cittadinanza russa
Le reclute hanno raccontato al giornale della City di essere arrivate in Russia tramite una misteriosa società collegata agli Houthi, con la promessa di un impiego con stipendi elevati e persino della cittadinanza russa. La notizia, evidenzia il Ft, mostra il sempre maggiore allargamento del conflitto, mentre aumenta il numero delle vittime e il Cremlino cerca di evitare una mobilitazione generale. Tra le file russe ci sono già mercenari provenienti da Nepal e India e circa 12mila soldati dell'esercito regolare nordcoreano di stanza nella provincia russa di Kursk.
Il legame Russia-Houthi
L'inviato speciale degli Stati Uniti per lo Yemen, Tim Lenderking, ha spiegato che la Russia sta lavorando per aumentare i legami con gli Houthi e che tra le parti ci sono colloqui sui trasferimenti di armi. "Sappiamo che c'è personale russo a Sana'a che aiuta ad approfondire questo dialogo - ha precisato - I tipi di armi di cui si sta discutendo sono molto allarmanti e consentirebbero agli Houthi di colpire meglio le navi nel Mar Rosso e forse oltre".
Il mese scorso è emersa la notizia che la Russia ha fornito dati satellitari per aiutare gli Houthi ad attaccare le navi nel Mar Rosso. I ribelli da tempo prendono di mira le navi commerciali in questo tratto di mira in quella che definiscono un'azione solidale con i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Esteri
Trovato corpo del rabbino scomparso negli Emirati, ira...
Trovato senza vita il corpo di rav Zvi Kogan, l'uomo era scomparso giovedì scorso. Katz: "Terrorismo antisemita". Spari nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, Giordania: "Attacco terroristico"
E' stato ritrovato il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso giovedì negli Emirati Arabi Uniti e la cui auto era stata individuata ieri abbandonata ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai. Ad annunciarlo l'ufficio del primo ministro emiratino ed il ministero degli Esteri in una nota congiunta.
Nel comunicato, riporta il Times of Israel, si precisa che l'ambasciata di Israele nel Paese del Golfo è in contatto con la famiglia del rabbino Chabad, che è cittadino israeliano e moldavo. Secondo Channel 12, Kogan è imparentato con il rabbino Gavriel Holtzberg, assassinato insieme alla moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai nel 2008.
I media israeliani ieri evidenziavano i timori dei servizi di intelligence e sicurezza, i quali sospettavano che Kogan fosse stato rapito da tre cittadini uzbeki - presumibilmente incaricati dall'Iran e poi fuggiti in Turchia - e assassinato.
L'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati è un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole", il commento del ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, sul social X. "Lo Stato di Israele non si fermerà né rimarrà in silenzio finché i responsabili di questo atto criminale non pagheranno per le loro azioni", ha aggiunto.
"L'omicidio di Zvi Kogan, sia benedetta la sua memoria, è un atto abominevole di terrorismo antisemita. Lo Stato di Israele userà tutti i mezzi e tratterà i criminali responsabili della sua morte con il massimo rigore della legge". Così l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commentato la notizia del ritrovamento.
"Profondo shock - a nome mio, di tutti i membri del governo e dei cittadini di Israele" è stato espresso quindi dal primo ministro per il "rapimento" e l' "omicidio" di rav Kogan. Prendendo la parola durante una riunione del governo, Netanyahu ha definito l'omicidio del cittadino israeliano "un attacco terroristico criminale e antisemita".
Israele, ha assicurato, "agirà con tutti i mezzi e consegnerà alla giustizia gli assassini ed i loro mandanti". Netanyahu ha quindi detto di aver "molto" apprezzato la cooperazione degli Emirati Arabi Uniti nelle indagini sull'omicidio. "Rafforzeremo i legami tra noi proprio di fronte ai tentativi dell'asse del male di danneggiare le nostre relazioni pacifiche" e "lavoreremo anche per espandere la stabilità nella regione", ha aggiunto.
"Questo vile attacco antisemita è un promemoria della barbarie dei nemici del popolo ebraico", le parole su X del presidente israeliano, Isaac Herzog, esprimendo "dolore e indignazione" per la morte del rabbino. Quanto accaduto "non ci impedirà di continuare a far crescere comunità fiorenti negli Emirati Arabi Uniti o altrove, specialmente con l'aiuto dell'impegno e del lavoro degli emissari Chabad in tutto il mondo", ha aggiunto Herzog, il quale ha quindi ringraziato gli Emirati per la loro "rapida azione", confidando che faranno tutto il possibile per assicurare alla giustizia i responsabili.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha intanto ribadito l'invito ai suoi connazionali ad evitare i viaggi non essenziali negli Emirati. Il Consiglio, riporta il Times of Israel, attribuisce agli Emirati un livello di allerta 3 in quanto persiste una minaccia per gli israeliani e gli ebrei che si trovano nel Paese.
"Evitate di visitare attività commerciali, luoghi di ritrovo e luoghi di intrattenimento identificati con la popolazione israeliana ed ebraica", si sottolinea nel 'warning' in cui si chiede anche di "mantenere una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici (inclusi ristoranti, hotel, bar, ecc.) ed evitare di esporre simboli israeliani". I viaggiatori sono inoltre invitati ad evitare di pubblicare sui social media e a bloccare i loro profili online.
Spari vicino ambasciata israeliana ad Amman: "E' terrorismo"
La sparatoria avvenuta nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, è stata un "attacco terroristico" che ha preso di mira le forze di sicurezza del Paese arabo, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni del governo giordano, Mohamed Momani, precisando in una nota che sono in corso indagini sull'attacco.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Petra, nelle scorse ore la polizia ha sparato e ucciso un uomo armato che aveva aperto il fuoco contro una pattuglia nel quartiere Rabiah. Tre agenti sono rimasti feriti.