Israele, massima attenzione al quartiere ebraico di Roma e su altri obiettivi sensibili
De Corato: "Rischio infiltrazione terroristica nei cortei con contenuti antisemiti". Comunità ebraica: "Siamo a un passo da caccia a all'ebreo"
Sensibilizzate ulteriormente a Roma le misure di sicurezza al ghetto e agli obiettivi sensibili della comunità ebraica, alla luce della situazione in Medio Oriente, delle recenti manifestazioni di stampo antisemita e dei cortei pro Palestina annunciati a ridosso dell’anniversario del 7 ottobre nella capitale e vietati nei giorni scorsi. Il livello di sicurezza, secondo quanto si apprende, era già altissimo.
"Cortei a rischio infiltrazione terroristica"
Intanto all'indomani dal corteo pro Palestina a Milano dove sono comparsi cartelli contro Liliana Segre, l'ex vicesindaco di Milano e deputato di Fdi Riccardo De Corato lancia l'allarme terrorismo nei cortei. “Con rammarico prendo atto che, come si legge dai volantini diffusi, nella città di Milano si terranno manifestazioni con chiaro contenuto antisemita. Mi preoccupa che in queste occasioni possa essere oltraggiata la memoria degli israeliani catturati e uccisi durante il vile attacco di Hamas del 7 ottobre, anche vista la concomitanza delle date delle iniziative annunciate. Spero non accada ma temo che questi cortei possano essere un covo di odio ad alto rischio di infiltrazione terroristica".
E la comunità ebraica milanese torna a stigmatizzare “quanto messo in piazza a Milano sabato 28/9 dai 'manifestanti' propal", giudicato "di una gravità eccezionale. Questo purtroppo a dimostrazione di come oramai non ci sia più alcun limite che possa considerarsi insuperabile nella sua inaccettabilità. Si è creata una spirale di cieco odio antisemita e appelli genocidi ormai equiparabili a quelli di matrice nazi-fascista degli anni ’30 e 40’ dello scorso secolo - afferma il presidente Walker Meghnagi -. E’ un involuzione totale e assoluta delle sensibilità, morale e del progresso educativo e culturale che le società civili Occidentali avevano messo in atto dopo la 2° guerra mondiale. E’ un ritorno a un 'medioevo' che si pensava sorpassato e sublimato, ma che constatiamo con profonda angoscia e sgomento essere riemerso dai tempi bui della Storia". .
"Ulteriore motivo di grossa preoccupazione - aggiunge - è il continuo spingersi sempre più oltre nel calpestare e oltraggiare i canoni che definiscono e caratterizzano le società libere e democratiche senza che queste reagiscano subendo passivamente questi oltraggi. Questo non può che portare a un ulteriore involuzione accompagnata da un alzamento del tiro da parte di questi gruppi. Siamo a un passo dalla caccia all’ebreo e da atti di aperta violenza nei confronti di istituzioni ebraiche religiose e non e dei loro rappresentanti".
Esteri
Libano, Hashem Safieddine scelto come successore di...
Secondo quanto riferiscono i media il Consiglio della Shura di Hezbollah ha indicato il nuovo leader del Partito di Dio
Il Consiglio della Shura di Hezbollah ha scelto Hashem Safieddine come segretario generale del movimento libanese, dopo l'uccisione venerdì a Beirut di Hassan Nasrallah. Lo hanno riferito fonti ad al-Arabiya, mentre per il momento l'emittente del 'Partito di Dio' al-Manar non riporta la notizia.
Safieddine, 59 anni, è stato a lungo considerato il "braccio destro" di Nasrallah, un uomo discreto ma potente, responsabile dell'amministrazione finanziaria e organizzativa di Hezbollah. Sebbene non sia stato un volto pubblico di primo piano, ha giocato un ruolo cruciale nella gestione interna del partito, lasciando al suo cugino maggiore la guida strategica e politica.
L'influenza di Safieddine non si limita al Libano, ma si estende anche all'Iran, dove ha trascorso anni studiando a Qom, centro nevralgico dell'istruzione religiosa sciita. I suoi stretti legami con Teheran si sono ulteriormente consolidati nel 2020, quando suo figlio Rida ha sposato Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds iraniana ucciso in un attacco statunitense.
Cronaca
Vibo Valentia, scooter contro furgone: muore 50enne, grave...
Il ragazzo trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Catanzaro è in prognosi riservata
Grave incidente stradale nel pomeriggio a Vibo Valentia: un 50enne che si trovava a bordo di uno scooter è morto nell’impatto contro un furgone. Ferito in maniera grave il figlio 13enne, trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Pugliese di Catanzaro, dove si trova ricoverato in prognosi riservata.
Cronaca
Chiara Petrolini, il padre dei neonati morti: “Miai...
"Non abbiamo mai parlato di bambini, mi diceva che prendeva la pillola"
Chiara Petrolini "era una maschera. Non ho mai notato nessun cambiamento. Non abbiamo mai parlato di bambini, mi diceva che prendeva la pillola". E' il racconto del padre dei due neonati seppelliti nel giardino della villetta di Traversetolo dall'ex fidanzata Chiara Petrolini, in un'intervista che sarà trasmessa questa sera a 'Le Iene' su ItaliaUno.
"Vorrei dare una spiegazione a chi non se la dà. Il primo bacio (con Chiara, ndr.) è stato in discoteca, oggi è come se fosse un ricordo sporcato. L'anno scorso, a settembre, quando ci siamo rimessi insieme mi sono tatuato sul polso il suo nome. Prima che succedesse tutta questa cosa, nella relazione era lei quella che mi riportava sempre sulla strada giusta. Riusciva a tenermi dritto, davvero. Quello che ha fatto va contro la persona che era per me", dice.
"Proprio l'esatto opposto di quello che è ora. Io per lei avrei fatto di tutto. Pensi che magari hai trovato la persona giusta, quella che ti cambia, poi, da un momento all'altro si trasforma nella persona che potrebbe rovinarti tutta la vita. E questo è stato quello che veramente mi ha fatto più male di tutto", aggiunge.
"Tra il primo e il secondo bambino c'è stato un anno di stop, fino a che mi ha chiesto di rivederla, e io ci sono cascato un'altra volta. Però, allo stesso tempo penso che se non ci fossi mai cascato probabilmente non si sarebbe saputo nulla del primo bambino. La domanda che si fanno tutti è: 'ma come fai a non accorgertene?', lei era normale, non cambiava mai", racconta ancora.
"Dal giorno che ci siamo fidanzati fino all'ultimo non l'ho mai vista cambiata, non l'ho mai vista star male. Non si notava nulla, né il seno, né la pancia, né il corpo, niente di niente. Neanche nei suoi atteggiamenti. Io immagino che all'ottavo, al nono mese avesse più paura che si potesse vedere la cosa o che comunque si potesse notare qualcosa, ma non notavi niente. Cambi d'umore? Era una maschera".
Ha provato a riavvolgere il nastro? "Mi sono rivisto tutto quello che ha detto, ho ristudiato tutto e non torna ancora. Non riesco a spiegarmi come sia successo. Non avevamo rapporti protetti, lei diceva che prendeva la pillola - aggiunge il ragazzo - lo diceva a me e lo diceva alle sue amiche. Poi, pian piano, ha cominciato a dire alle sue amiche che non la prendeva più, ma non a me".
Il giovane racconta a 'Le Iene' il giorno del primo ritrovamento: "Il giorno che hanno trovato il primo bambino mi ha mandato un messaggio: 'Hanno trovato un bambino in casa mia. Siamo scioccati'. Per me era tutto strano, non lo collegavo a lei, non volevo entrare nel merito per non rovinarle la vacanza. Poi mi chiamano i carabinieri. Veramente brutto, non sai cosa fare perché sei consapevole di non aver fatto nulla, cioè, non sei stato tu a fare tutto ma c'entri, in qualche modo c'entri. Io all'inizio pensavo che la stessero raccontando, non ci credevo. Tuttora fatico a realizzare".
Infine, dice: "Non abbiamo mai, neanche per scherzare, parlato di bambini. Non era nemmeno tra i miei piani ma se fosse successo me lo sarei tenuto. Secondo me perché l'ha fatto? Per il giudizio degli altri. Ci teneva al giudizio delle altre persone, infatti rigava dritto in tutto, non c'era mai una cosa fuori posto. Se lei li avesse voluti tenere io non mi sarei tirato indietro. Ora, su di lei, sono vuoto".