Torna ‘La mela di Aism’, oltre 2 mln di frutti per lotta a sclerosi multipla
L'iniziativa festeggia 30 anni con la Giornata del Dono (4 ottobre) e in 5mila piazze italiane sabato 5 e domenica 6 ottobre
Una mela per la lotta alla sclerosi multipla. Contro questa grave malattia del sistema nervoso centrale che colpisce principalmente i giovani e le donne, di cui non si conoscono ancora le cause e per la quale non esiste ancora la cura definitiva, torna il 4 ottobre - giornata del Dono, festa di San Francesco d’Assisi patrono d’Italia istituita per celebrare i valori della solidarietà e della sussidiarietà - 'La mela di Aism', l’iniziativa di informazione, sensibilizzazione e di raccolta fondi che ritornerà sabato 5 e domenica 6 ottobre. Con oltre 2 milioni di mele 5mila piazze italiane si colorano di rosso, giallo e verde. A distribuirle in tutta Italia i 14 mila volontari Aism.
A fronte di una donazione di 10 euro è possibile prenotare il proprio sacchetto da 1,8 kg di mele verdi, gialle e rosse, delle varietà granny smith, golden e noared contattando la Sezione provinciale Aism della propria città, il cui elenco è consultabile su http://www.aism.it/mela. Quest'anno 'La mela di Aism' celebra il suo 30esimo anniversario. Nato nel 1994, questo evento, promosso dall'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) ha raccolto oltre 61 milioni di euro, sostenendo la ricerca e i servizi destinati alle persone con sclerosi multipla. Oggi l’evento continua a finanziare la ricerca e a potenziare le prestazioni necessarie per chi convive con sclerosi multipla, Nmosd, Mogad e patologie correlate.
"Grazie alle nuove terapie, i neodiagnosticati possono guardare al futuro senza temere di dover cambiare i programmi della loro vita a causa della disabilità. Le nuove terapie ad alta efficacia sono sicure, ben tollerate e devono essere usate presto - afferma Marco Salvetti, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Salute Mentale e Organi di Senso dell’Università Sapienza e della Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma - In Italia, la nostra rete nazionale di centri clinici garantisce una qualità dell’assistenza sul territorio più omogenea rispetto ad altre malattie".
"Questa rete, insieme ai nostri Centri di ricerca - aggiunge Salvetti - permette una condivisione avanzata di dati clinici, biologici e di risonanza per studi sulle cause e sulla personalizzazione delle cure, un’impresa che poche altre nazioni possono realizzare. Inoltre, il crescente ruolo dei pazienti nel guidare la ricerca è cruciale per orientare gli studi verso i bisogni reali e ottenere risultati rapidi. I nostri obiettivi per il futuro sono ambiziosi: vogliamo identificare le cause della sclerosi multipla e delle malattie dello spettro della neuromielite ottica per giungere a cure definitive, e trovare terapie in grado di arrestare la progressione e ridurre la disabilità. Abbiamo ottenuto risultati concreti e cancellato la paura in chi si ammala oggi. Ora dobbiamo cancellare la malattia".
Testimonial dell’evento, che si svolge sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, lo chef Alessandro Borghese che ricorda: "Da 10 anni sono al fianco di Aism per combattere la sclerosi multipla e le patologie correlate. Solo la ricerca scientifica può aiutarci a trovare una cura risolutiva. Per questo è importante partecipare a 'La mela di Aism': cucinare è un atto d’amore, proprio come la solidarietà". Al suo fianco, la madrina Antonella Ferrari, attrice e scrittrice, il ballerino Ivan Cottini e molti altri amici e sostenitori si uniranno alla causa, rendendo ancora più speciale questa edizione.
La sclerosi multipla, che si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, seguendo un decorso diverso da persona a persona, è una grande emergenza sanitaria e sociale. In Italia, ogni anno, 3.600 persone vengono colpite dalla Sm, con una nuova diagnosi ogni 3 ore. Delle oltre 140 mila persone con Sm, il 10% sono bambini e il 50% sono giovani sotto i 40 anni. Le donne sono il doppio rispetto agli uomini. La sclerosi multipla è la prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti dopo i traumi. L’Italia - rporta una nota - è un Paese a rischio medio-alto di sclerosi multipla, con un costo sociale medio della malattia di oltre 6 miliardi di euro l’anno. Tra le patologie correlate alla Sm vi sono i disturbi dello spettro della neuromielite ottica (Nmosd), che ha un quadro di bisogni e di interventi sanitari e socioassistenziali assimilabili alla Sm. Sono tra i 1.500 e 2.000 i casi di neuromielite ottica in Italia.
All'iniziativa aderiscono Fondazione Mediolanum EF, Aeroporti Uniti per Aism e Assaeroporti, l’Associazione Italiana Gestori Aeroporti, insieme agli aeroporti di Alghero, Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania e Comiso, Cuneo, Firenze e Pisa, Forlì, Genova, Milano Linate e Milano Malpensa, Napoli e Salerno, Olbia, Palermo, Pescara, Torino, Trapani e Aeroporti 2030, l’Associazione italiana che rappresenta i gestori aeroportuali di Roma Fiumicino e Ciampino, Venezia, Verona, Treviso.
Cronaca
Premio Archivio Disarmo Colombe d’Oro per la Pace il 12...
La Colomba d’oro per la pace, disegnata dallo “scultore dei Papi” Pericle Fazzini, viene assegnata ogni anno a giornalisti e a una personalità internazionale che si sono impegnati per la pace
Giunge alla 40° edizione il Premio Colombe d'oro per la Pace, organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop. La Colomba d’oro per la pace, disegnata dallo “scultore dei Papi” Pericle Fazzini, viene assegnata ogni anno a giornalisti e a una personalità internazionale che si sono impegnati per la pace. La Giuria è composta da Fabrizio Battistelli presidente di Archivio Disarmo, Dora Iacobelli, Riccardo Iacona, Dacia Maraini, Andrea Riccardi e Tana de Zulueta. Il prossimo 12 ottobre, nella luminosa Sala della Protomoteca in Campidoglio concessa da Roma Capitale, verranno premiati a Roma quattro giornalisti. Osserva Veronica Fernandes, giornalista della redazione Esteri di Rainews24: “Ci sono due cose che secondo me sono importanti nel giornalismo di guerra: la prima è rendersi conto che fotografare l'orrore è in qualche modo semplice. Invece dobbiamo sempre intrecciare il racconto dell'istante al contesto e alla Storia, mostrare le persone che intervistiamo come persone intere, non solo nel ruolo che hanno in quel momento, ad esempio vittima o carnefice. La seconda è che non è sufficiente esserci, ma serve interrogarsi costantemente su quello che vediamo e sull'effetto che chiedere ad una persona di condividere con noi il suo inferno provoca in lei quando noi ce ne saremo andati”.
Matteo Pucciarelli, giornalista della redazione politica de la Repubblica dichiara “Così come una nuova generazione di storici sta cominciando a raccontare gli avvenimenti non solo come un susseguirsi di guerre, come se la guerra fosse insita nella natura umana e motore della Storia, anche il giornalismo ha bisogno di rivolgere lo sguardo laddove si imparano teorie e pratiche nonviolente, basate sulla decostruzione dell’immagine del nemico, sull'internazionalismo, sulla giustizia sociale e ambientale”.
Safwat Al Kahlout, corrispondente di Al Jazeera a Gaza, per sei mesi, dal 7 ottobre 2023, ha raccontato l‘ultimo capitolo della guerra israelo–palestinese e le sue devastazioni. Ricorda Safwat “Fin dai primi momenti dell’attacco israeliano ho capito che l’avvenimento avrebbe cambiato il destino di Gaza e di tutti noi. Per questo ho lavorato per raccontare al mondo la verità del conflitto. Il giornalismo a Gaza ha pagato un tributo enorme in termini di vite umane, di giornalisti e operatori rimasti vittime della guerra. Il lavoro del giornalista è prezioso e per questo sono onorato di ricevere questo premio che dedico a tutti i colleghi che hanno perso la vita sotto i bombardamenti”.
Meron Rapoport, giornalista nato e cresciuto in Israele, è editorialista di +972 Magazine, rivista online israelo-palestinese e direttore del sito gemello in lingua ebraica, Local Call. Afferma Rapoport: "In questi tempi bui in Israele, in Palestina e in tutta la regione, quando la libertà di stampa è minacciata e i giornalisti vengono uccisi mentre compiono il loro mestiere, è un grande onore per me ricevere da Archivio Disarmo il premio Colombe d’oro. Il giornalismo è sempre stato per me, più che un semplice lavoro, uno strumento per promuovere la giustizia, dare voce a chi non è ascoltato e combattere la falsificazione. Questo riconoscimento mi incoraggerà a continuare questa missione”.
Da tempo un network di 250 associazioni in tutto il mondo formate da cittadini, ricercatori, esponenti della società civile è impegnato a sensibilizzare l’opinione pubblica e i politici sul tema dell'Intelligenza Artificiale applicata alle armi. Come già nel 2017, quando la Colomba d'oro internazionale fu assegnata alla Campagna per la messa al bando delle armi nucleari (ICAN), anche questa 40° edizione premia una Campagna internazionale, quella denominata Stop Killer Robots. L’obiettivo è prevenire il rischio che, con il pretesto della difesa, l'Intelligenza Artificiale sia sottratta al controllo umano. Ritira il premio Peter Asaro, Professore di filosofia della scienza e della tecnologia presso la School of Media Studies della New School di New York e vice presidente della Campagna.
Dichiara Asaro: “La Campagna Stop Killer Robots è onorata di ricevere il premio Colombe d’oro per la pace. L'Intelligenza Artificiale svolgerà un ruolo chiave nel modo in cui viviamo come individui, come società e come comunità globale, quindi è fondamentale stabilire una legge internazionale per regolare l'autonomia applicata ai sistemi d’arma. Sono inaccettabili la disumanizzazione, il bersaglio e l'uccisione di persone nei contesti militari tramite la IA, così come è da regolare il suo impiego nei compiti di polizia, nel controllo delle frontiere e nella società in generale. Le decisioni sulla vita o sulla morte non possono essere delegate alle macchine”. A proposito della 79a Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso in questi giorni a New York, Asaro sottolinea l'opportunità che viene offerta agli Stati di “agire con urgenza e mostrare una leadership politica continuativa sul tema delle armi autonome”.
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