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On the Go with Ginta, Vera Gemma: “La mia infanzia sui set degli ‘spaghetti western’ di papà”

L'intervista all'attrice, figlia d'arte di Giuliano Gemma, nella nuova puntata del video podcast di Ginta

La conduttrice Ginta con l'ospite Vera Gemma

Vera Gemma, figlia dell’iconico attore Giuliano Gemma e volto che divide il pubblico del cinema italiano, è la protagonista della nuova puntata di 'On the Go con Ginta', la serie video distribuita da Warner Music Italia e condotta da Ginta. In questa intervista, Vera si spoglia: "Noi donne siamo più belle nude", rivelando con franchezza la sua storia personale e professionale, senza risparmiare riflessioni polemiche su pregiudizi e stereotipi.

Cresciuta sui set degli spaghetti western, Vera condivide un racconto profondamente intimo della sua infanzia, tra cowboy e sogni di cinema, fino a raggiungere la vittoria come miglior attrice alla Biennale del Cinema di Venezia. Parla del confine sottile tra realtà e finzione, spiegando come il cinema sia stato per lei non solo un’arte, ma uno stile di vita che ha spesso confuso con la realtà. "Il cinema è sogno, preferisco il sogno alla verità," confessa durante l'intervista. Vera affronta con lucidità i pregiudizi che ha dovuto combattere, specialmente quelli legati al suo aspetto fisico e svela la difficoltà di essere compresa in Italia, dove il suo stile eccentrico è spesso frainteso. Parla della sua scelta di rompere gli schemi, come quando ha deciso di indossare l'iconico cappello da cowboy, simbolo della sua eredità e del legame con il padre: "Mi condannano per ciò che rappresento, ma io resto fedele a me stessa."

La puntata con Vera Gemma è disponibile su tutte le principali piattaforme digitali, tra cui Spotify, YouTube, Apple Podcast e Amazon Music: un'intervista in cui non mancano momenti intensi e rivelazioni inaspettate, come la sua visione sulla maternità e la continua ricerca di un equilibrio tra il successo e la vita privata. Vera si mette a nudo, condividendo senza filtri le sue lotte e aspirazioni, incarnando perfettamente lo spirito autentico e ribelle di 'On the Go with Ginta'.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Spettacolo

Ligabue torna nei teatri e annuncia Campovolo:...

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A 13 anni di distanza il rocker con il tour "Dedicato a noi" e riparte dalla sua Correggio: "Ma la provincia non è più come un tempo"

Ligabue torna nei teatri e annuncia Campovolo:

"Sono un amante delle canzoni da sempre. Ho cominciato negli anni Sessanta quando le canzoni avevano una melodia e un ritornello e continuo ad essere affezionato al concetto di melodia, mi piacciono le canzoni se sono cantate. Anche per questo credo che una contaminazione con il rap non mi abbia mai attratto”. Il fil rouge di Luciano Ligabue è chiaro mentre annuncia alla stampa e ai fan, nella cornice sorprendente dell’Autogrill di Fiorenzuola d’Arda (un chiaro omaggio all’iconico verso di ‘Certe Notti’), il ritorno a Campovolo il prossimo 21 giugno e il tour che lo vedrà in tutti i teatri italiani a partire dal primo ottobre per 31 date. Un viaggio che parte proprio dalla sua Correggio, dove ieri sera il rocker ha fatto una ‘prova generale’ (che lui ci tiene a chiamare ‘concerto’ a tutti gli effetti) ad alto tasso emotivo: “È il primo concerto in cui celebro i 30 di 'Certe Notti', in cui mio figlio Lenny è sul palco con me ed è la prima volta in cui manca fisicamente ‘il Maio’ in platea (Claudio Maioli, il manager che ha deciso recentemente di ritirarsi dopo decenni di storica collaborazione con l’artista, ndr)”, dice sommerso dagli applausi del Teatro Asoli, che sarà anche la prima e la seconda data del tour.

In teatro ci sono tutti, dall'ex presidente della regione Stefano Bonaccini ai suoi compagni di scuola. Tutta la 'provincia' che tanto ama stretta intorno a lui. “Il mondo è cambiato tutto e quindi anche la provincia -spiega Liga- Perché è cambiato il sistema sociale, ora c’è la tecnologia. Anche Correggio è cambiata, però lì hai tempo ancora di chiedere a qualcuno come va e ascoltare la risposta”. Il concerto è inusuale per un rocker come lui: Ligabue è quasi sempre seduto con la chitarra in mano (tranne alla fine), e intervalla i brani - che cambieranno sempre, saranno 22-23 scelti tra 45 classici del suo repertorio - con dei reading tratti dalla sua autobiografia. E ammette: “Non è facilissimo per me cantare seduto. È una sfida dove contano i dettagli, ma se ti riesce fai qualcosa che magari musicalmente è molto più ricco”.

Sul palco, alla batteria, c’è anche il figlio Lenny che lo seguirà per tutto il tour: “Stasera ha suonato come se suonasse con me da una vita -dice Ligabue- Doveva contrastare un forte impatto emotivo e sono rimasto molto colpito da come abbia controllato lo strumento”. La scaletta cambierà ogni sera, a parte le prime tre date in cui l’ossatura sarà simile: “Mi piaceva l’idea di riacquistare il gusto della sorpresa, della scoperta”. Tra i brani non mancherà ‘Il mio nome è mai più’, scritta con Jovanotti e Pelù: “È nata per una guerra che si combatteva a 400 km dalle nostre coste (la guerra in Kosovo, ndr) -spiega l’artista-. Allora era presidente D’Alema, arrivarono molti messaggi anche dai politici, mi dicevano che la musica doveva fare qualcosa, anche se in realtà è la politica che dovrebbe fare qualcosa”. Il brano “fu criticato anche dalla sinistra, ma ci hanno costruito due ospedali col ricavato, quindi senz’altro la rifarò”.

Ma non c’è solo il tour per Ligabue che, nel frattempo, continua a scrivere incessantemente: “Vi confermo che continuo a scrivere canzoni, ne scrivo un botto -sorride- Ne butto giù tante, ma al momento non ho intenzione di far uscire un album”. L’idea è piuttosto quella di “scavare negli archivi, per capire cosa abbiamo da quando è uscito ‘Buon Compleanno Elvis’ (di cui ricorre nel 2025 il trentennale, ndr) perché vorrei che l’anno prossimo la riuscita dell’album fosse davvero celebrativa”.

E nel ricordare che anche ‘Certe Notti’, forse il suo brano più iconico, compie trent’anni, Liga fa un’osservazione sul destino delle canzoni: “Le canzoni in realtà fanno un po’ il cazzo che vogliono -osserva- e bisogna lasciare che lo facciano, è anche un modo per rispettare uno strumento bellissimo. Hanno un potere evocativo così importante, sentimentale, di invito alla condivisione e soprattutto di mistero. Il modo in cui ciascuno vive ‘Certe Notti’ è diverso perché ognuno di noi àncora una frase diversa a sé stesso”. E questo potere delle canzoni, il rocker di Correggio non esclude di riportarlo sul palco del Festival di Sanremo per, spiega con ironia, togliersi un sassolino dalla scarpa. "A Sanremo io prima o poi ci devo tornare, perché l’ultima volta ho fatto un po' una mezza cagata -ricorda- Sanremo ti azzanna alla gola, arrivi lì e ti senti assediato, sembra che ne vada della vita di qualcuno ma alla fine è solo musica”. E sulla sua ultima apparizione all’Ariston, Liga scherza: "Io volevo strappare un sorriso, volevo fare una cosa ‘punk’ ma è venuto fuori una ciofeca perché io non so recitare -ricorda- e siccome mi è rimasta la bocca amara, lì prima o poi ci torno”.

Nel frattempo lui continua a suonare (“Mi sto divertendo molto”) aperto a nuovi orizzonti (“Ho suonato un po’ in tutte le situazioni, in distese di bar, parcheggi di supermercati, ovunque. Ma non pongo limiti alla provvidenza”) e -tra concerti e nuove canzoni- spunta un nuovo docu-film annunciato da alcune macchine d’epoca sistemate fuori dall’autogrill, il cui contenuto è però top secret: “Le riprese iniziano stasera”, conferma Liga. Per tutta la serata riecheggia l’iconico verso: “Certe notti coi bar che son chiusi/ al primo autogrill c'è chi festeggerà”. E non c’è dubbio che Ligabue continui ad essere il re della festa.

(di Ilaria Floris)

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Spettacolo

Monica Bellucci compie 60 anni, gli auguri di Città di...

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E' la città natale dell'attrice, nata il 30 settembre 1964

Monica Bellucci insieme al sindaco Luca Secondi - Comune Città di Castello

"Tanti auguri Monica": la città di Raffaello, dei mastri del Rinascimento e di Alberto Burri oggi grida in coro "buon compleanno" alla 'divina' del cinema, icona nazionale del 'bello' e ambasciatrice di Città di Castello nel mondo.

Così la città natale di Monica Bellucci, che oggi compie 60 anni, le rivolge gli auguri, per bocca del sindaco Luca Secondi: "Auguri sinceri alla nostra concittadina che con la sua straordinaria bravura e talento da decenni porta in alto ovunque il nome di Città di Castello, che ha sempre rivendicato con orgoglio in ogni occasione, ricordando la sua grande famiglia, i tanti amici ed estimatori che da queste parti l’hanno vista crescere e poi spiccare il volo attraverso una consacrazione artistica che ne ha fatto una autentica 'bandiera' della moda, del cinema e del teatro con ripetuti e prestigiosi risultati". "Nella speranza di averti presto nella nostra città in occasione di eventi che ti hanno vista protagonista o semplicemente per trascorrere qualche momento di relax e piacevole soggiorno - ha concluso Secondi – ti rinnoviamo gli auguri di buon compleanno e proseguimento di una carriera che proprio di recente al Festival del Cinema di Venezia si è ulteriormente arricchita di un'altra perla cinematografica"

I ricordi del primo atelier e del primo acconciatore di Monica Bellucci

Ambasciatrice di Città di Castello nel mondo nel 2001, 'incoronata' nella sala del consiglio comunale, Monica Bellucci ha lasciato il segno nella sua città, nella sua vallata l'altotevere umbro dove torna spesso accanto alla famiglia e agli amici per brevi ma intense 'toccata e fuga' che non passano inosservati per la gentilezza che ha nei confronti di tutti coloro che hanno modo di incontrarla in giro per il centro storico, in un negozio o in un ristorante, riferiscono dal Comune umbro.

"Sono passati tanti anni ma ricordo tutto nei minimi particolari e ancora mi commuovo", ricorda Cesidia Baldesi, per tutti nota come Pina Alberti, titolare per tanti anni di un atelier in centro storico, che è stata la prima a vestire Monica Bellucci nel 1983 per la sfilata di moda al teatro degli Illuminati che ha segnato poi il decollo dell'attrice nel panorama mondiale. "Nella mia boutique, Monica, giovanissima, venne accompagnata dal parrucchiere Piero Montanucci, manifestando il desiderio di indossare abiti particolari e sfilare al teatro comunale per la manifestazione 'Momento Donna', condotta da Maria Giovanna Elmi. Sul palco del teatro, Monica, bellissima, incantò tutti e da li spiccò il volo per il mondo, il successo. Di lei ho un ricordo stupendo perché ogni volta che ho avuto l’onore di incontrarla, a Milano, Parigi, Roma, è sempre stata carina e affettuosa dimostrando gratitudine e senso di appartenenza alla sua comunità e al suo territorio. Oggi più che mai è il simbolo di quanto le donne sono straordinarie e riescono a raggiungere qualsiasi obiettivo: auguri Monica", chiosa.

Anche Piero Montanucci, storico acconciatore di Monica Bellucci assieme a Daniela Morganti, pioniera dei trattamenti estetici, i primi a curare negli anni '80 l’immagine di una giovanissima aspirante modella, ricordano quei momenti indimenticabili. "Già da ragazzina era bellissima, magnetizzava lo sguardo per quanto bella", ricordano i due professionisti con il pensiero all’ultimo servizio fotografico con tulle nero realizzato dalla stilista Giuseppina Caselli, dopo il trucco e parrucco che le valse un premio alla bellezza prima di spiccare il volo per Milano: "La guardai negli occhi e lei dissi con un nodo alla gola, Monica tu da Milano non tornerai a Città di Castello, il tuo posto è li in quel mondo. E così è stato e il resto è storia dei nostri giorni", ricorda Montanucci.

Gli auguri dei ristoratori locali

E ancora, luoghi del cuore ma anche del gusto, nella sua Città di Castello, per Monica Bellucci. "Aveva sempre, negli anni '80 e '90 un suo tavolo riservato nel mio ristorante e amava tanto i tartufi e i prodotti della cucina locale, assieme all'indimenticato Carlo Fuscagni, direttore di Rai 1, suo grande estimatore che senza dubbio ha contribuito a farla conoscere nel mondo della televisione e del cinema dove si è subito dimostrata una grande artista", ricorda Pierluigi Manfroni, chef di fama internazionale, rivolgendo gli auguri "a Monica, regina della bellezza e del talento", e mostrando con orgoglio la foto, scattata da Franco e Riccardo Bani, di una giovanissima Bellucci nel 1988 all’epoca madrina della Mostra del Tartufo di Città di Castello.

E poi ancora auguri da Veronica Barelli, che assieme al papà Primetto, alla mamma Gabriella e ai fratelli, Alberto e Alessandro, ha ospitato spesso Monica Bellucci, nel suggestivo maniero del Castello di Sorci ad Anghiari negli anni di inizio carriera e ora talvolta nei week-end di festa: "La sentiamo come una persona di famiglia da sempre, una presenza costante, auguri”. Indimenticabili anche gli incontri nel 'cucinone' del castello con il maestro Alberto Burri assieme a Primetto e tanti amici. Auguri sinceri anche dal versante nord dell’Altotevere da un altro chef, Roberto Polchi, di Selci-Lama, con la moglie Donatella e il figlio Valerio, che conoscono Monica e la sua famiglia fin da bambina: "i cappelletti in brodo, i crostini di carne ed altre specialità spesso la richiamano nel mio locale che la accoglie sempre con grande entusiasmo".

La città e la comunità di Città di Castello ha inoltre voluto celebrare anche in musica il compleanno dell'attrice sulle note di 'Rhapsody in Blue' di George Gershwin, nel centenario della sua scrittura, con una variazione di 'Tanti auguri' eseguita dal maestro Fabio Battistelli. Buon compleanno infine anche dai giornalisti che nel corso degli anni l'hanno sempre seguita e le hanno rivolto un grandissimo: "Auguri Monica!".

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Spettacolo

Ligabue annuncia il ritorno a Campovolo: “Ci vediamo...

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Il cantante ha improvvisato un “mini concerto” all’Autogrill di Arda di Fiorenzuola per comunicare la grande sorpresa

Ligabue

“Siete qui per questo motivo, per festeggiare in anticipo la festa che faremo l’anno prossimo, perché l’anno prossimo, il 21 di giugno, ci vediamo a Campovolo”. L’annuncio è dello stesso Ligabue che, a sorpresa, ha improvvisato stanotte per giornalisti e fan un “mini concerto” all’Autogrill di Arda di Fiorenzuola per comunicare la grande sorpresa. “Saranno i 20 dal primo Campovolo e i 30 anni da ‘Buon Compleanno Elvis’ e da ‘Certe Notti’”, ha detto Ligabue, che stasera a Correggio ha fatto la ‘prova generale’ del tour in partenza martedì 1 ottobre proprio dal Teatro Asoli della sua città. Per annunciarlo, il rocker ha eseguito ‘I ragazzi sono in giro’ e ‘Certe Notti’, facendo impazzire il gruppo di fan accorso sotto l’Autogrill.

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