Uragano Helene devasta gli Usa, almeno 130 morti e circa 600 dispersi
Gli stati maggiormente colpiti sono stati la Carolina del Nord e del Sud con 30 morti, seguiti da Georgia e Florida
E' salito ad almeno 130 morti il bilancio dell'uragano Helene che si è abbattuto sugli Stati Uniti, mentre circa 600 persone risultano ancora disperse ad Asheville, nella Carolina del Nord. Lo riporta la Cnn. Secondo la consigliera per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Liz Sherwood-Randall, ''i dati che abbiamo a disposizione ora ci dicono che potrebbero esserci fino a 600 vite perse. Ma non abbiamo alcuna conferma. Sappiamo che ci sono 600 persone disperse o scomparse e che il lavoro continua". Nel corso di una conferenza stampa, Sherwood-Randall ha spiegato che ''è possibile che purtroppo aumenterà il numero delle persone che sono morte.
Gli stati maggiormente colpiti dall'uragano sono stati la Carolina del Nord con 56 morti e la Carolina del Sud con 30 morti, mentre in Georgia se ne registrano 25. Seguono la Florida con 11 morti, il Tennessee con sei e la Virginia con due.
Domani il presidente americano Joe Biden sarà in Carolina del Nord, come ha annunciato lui stesso nelle scorse ore dopo un colloquio con il governatore dello stato, Roy Cooper.
Esteri
Incursione Israele in Libano, Houthi: “Sostegno con...
"Resteremo al fianco di Hezbollah con tutta la forza e con tutto ciò che possiamo ed espanderemo le nostre operazioni, a Dio piacendo". Lo afferma all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, commentando l'inizio delle operazioni di terra delle Idf nel sud del Libano.
"Gli Houthi hanno le capacità militari per mettere Israele in difficoltà", aggiunge Amer, che senza spiegare esplicitamente i piani dei ribelli che controllano ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana'a, chiarisce che "abbiamo molte opzioni per sostenere i nostri fratelli in Libano". E questi piani, sottolinea riferendosi ai raid condotti domenica da Israele sul porto yemenita di Hodeidah, "non saranno influenzati dalle incursioni del nemico sionista, né da quelle americane e britanniche".
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La cittadina del Donetsk sotto il controllo ucraino è vittima di una manovra a tenaglia dei russi su tre lati.
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Secondo lo Stato ebraico avrebbe potuto mettere in "pericolo" la vita dei propri soldati
All'indomani dell'inizio delle operazioni di terra in Libano, il governo israeliano fatica a nascondere l'irritazione con l'alleato americano per una "fuga di notizie" che - secondo lo Stato ebraico - avrebbe potuto mettere in "pericolo" la vita dei propri soldati. Un vero e proprio cortocircuito a livello mediatico, quello tra Tel Aviv e Washington, che non aiuta certo alla distensione dei rapporti.
Cosa è successo
A manifestare chiaramente l'ira israeliana sono state le dichiarazioni di un funzionario di alto livello israeliano che all'emittente pubblica Kan ha puntato il dito contro gli Usa per aver fatto trapelare i piani dell'operazione. "Questo è stato fatto nonostante gli Usa sostengano l'operazione - ha affermato il funzionario - Ma a noi è chiaro che gli Usa sono preoccupati, e quindi hanno reso pubblica l'operazione per cercare di limitarla".
A scatenare la rabbia di Israele è stata l'uscita del portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, mentre in Israele si rincorrevano dichiarazioni ambigue di politici che esprimevano sostegno alle Idf per l'operazione in Libano, ma nel silenzio dei vertici politici e militari, che non ne avevano ufficializzato l'inizio. Il governo israeliano ha informato gli Stati Uniti su "alcune operazioni", anche di terra, in Libano. "Al momento ci hanno detto che si tratta di operazioni limitate alle infrastrutture di Hezbollah vicino al confine, ma siamo in continuo dialogo con loro", ha scandito Miller.
Parole che non devono essere piaciute affatto in Israele, con il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, che ha replicato a stretto giro sul social X: "Nelle ultime ore ci sono stati molte notizie e voci sull'attività delle Idf al confine libanese. Chiediamo che non vengano diffuse notizie sulle attività delle forze. Attenetevi solo ai resoconti ufficiali e non diffondete voci irresponsabili".
Solo quando in Italia era circa l'una di notte le Idf hanno ufficializzato l'inizio dell'operazione di terra nel sud del Libano, parlando di incursioni "limitate, localizzate e mirate basati su intelligence precisa contro obiettivi terroristici e infrastrutture di Hezbollah".