Connect with us

Published

on

Natalità e infertilità, nel mondo della PMA con il professor Antonio Pellicer

Parlare con cognizione di causa di natalità e denatalità, un trend che incide sul nostro saldo demografico in maniera sempre più evidente, vuol dire affrontare il tema della fertilità e dell’infertilità con un approccio che consenta di mettere insieme la prevenzione, la sensibilizzazione e la ricerca di soluzioni mirate per ogni esigenza, con il rigore scientifico. Demografica, il progetto dell’Adnkronos che da più di un anno si occupa di questi temi, lo farà nei prossimi mesi con il contributo di un interlocutore autorevole, il professor Antonio Pellicer.

Ricerca e racconto

L’obiettivo è mettere a disposizione dei nostri lettori la lunga esperienza del fondatore dell’Istituto Valenciano di Infertilità (IVI), che ha contribuito in modo significativo alla ricerca e allo sviluppo della medicina riproduttiva mondiale, per comprendere quali sono le opportunità di un comportamento consapevole e quali sono i rischi, al contrario, di sottovalutare la necessità di conoscere un contesto in costante trasformazione. Protagonista è la ricerca. Secondo due direttici che indica lo stesso professor Pellicer: svilupparla in maniera strutturata per produrre avanguardia nella medicina riproduttiva e offrire i migliori risultati clinici ai pazienti.

I temi principali

La denatalità e le sue conseguenze per le prospettive demografiche sono il macro-tema che farà da sfondo agli approfondimenti e alle analisi del professor Pellicer. Partendo dalle tecniche, lo sviluppo e i prossimi traguardi della procreazione medicalmente assistita. Passando dalle interazioni e le distanze fra il contesto internazionale e la realtà italiana. E arrivando agli aspetti, culturali e scientifici, legati alla prevenzione e alle implicazioni, presenti e future, dell’ovodonazione. Un appuntamento mensile, per un viaggio che si avvale di una guida in grado di stimolare un’informazione rigorosa e puntuale, ma anche accessibile e capace di raggiungere un pubblico largo.

Chi è Antonio Pellicer

Il Prof. Pellicer ha fondato l’Istituto Valenciano di Infertilità (IVI) nel 1990, prima istituzione medica in Spagna interamente specializzata nella riproduzione umana, e il suo lavoro nel campo della riproduzione ha condotto alla creazione delle cliniche IVI sia in Spagna che in altri paesi, Italia inclusa. Dal 2020 al 2023 ha rivestito il ruolo di CEO di IVIRMA Global e dal 2023 svolge la funzione di

Executive Chair IVIRMA Global. A partire dal 1999 è stato titolare della cattedra di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Valencia e, tra il 2006 e il 2012, è stato Decano della Facoltà di Medicina di Valencia, Spagna. Ha rivestito, inoltre, il ruolo di Primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Universitario La Fe, dal 2009 fino al 2016.

È membro della ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology) oltre che della International Federation of Fertility Societies. È stato presidente della Società Spagnola di Fertilità negli anni 1994-1996 e, dal 2014, è consigliere della Commissione Nazionale per la Procreazione umana medicalmente assistita. È autore di più di 300 capitoli di libri e più di 900 articoli pubblicati su riviste nazionali e internazionali; ha presentato circa 600 conferenze e più di 1400 relazioni in tutto il mondo e ha organizzato più di 100 congressi.

Dal 2011 al 2021 è stato co-editor e responsabile della rivista ‘Fertility & Sterility’ ed è membro dei consigli editoriali di varie società scientifiche. Tra il 2019 e il 2020 ha vinto il premio per il miglior articolo nella “Rivista internazionale di Andrologia” dal titolo “Current state regarding fertility cryopreservation in pre-pubertal boys”. Nel 2022 gli è stato riconosciuto il Dottorato onorario all’Università Europea di Valencia.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Demografica

Trattamenti per la fertilità e rischio di difetti cardiaci...

Published

on

Negli ultimi anni, l’uso di tecnologie per la riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro (Ivf) e l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (Icsi), è aumentato considerevolmente. Con questo incremento, è cresciuta anche la preoccupazione riguardo ai potenziali rischi per la salute dei bambini nati grazie a queste tecniche.

Uno dei rischi più significativi riguarda i difetti cardiaci congeniti, che rappresentano circa il 50% di tutte le principali malformazioni alla nascita. Questi difetti, che colpiscono in genere l’1-2% della popolazione infantile, presentano una percentuale è più elevata di presenza tra i nati da riproduzione assistita. A rilevarlo è un nuovo studio della Gothenburg University in Svezia.

Lo studio

La ricerca ha rilevato che i bambini concepiti tramite tecnologie di riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro, hanno un rischio più elevato di nascere con difetti cardiaci congeniti rispetto a quelli concepiti naturalmente. Questo rischio risulta essere più alto del 36%, secondo lo studio, con particolare incidenza nei parti gemellari, che sono più frequenti nelle gravidanze assistite.

Il tasso di difetti cardiaci nei bambini nati tramite tecniche di riproduzione assistita è risultato essere dell’1,84%, mentre tra i bambini concepiti spontaneamente è dell’1,15%.

Questo studio, uno dei più grandi nel suo genere, è stato condotto da un team di ricercatori coordinato dalla professoressa Ulla-Britt Wennerholm dell’Università di Gothenburg, in Svezia, in collaborazione con altri esperti in Finlandia, Danimarca e Norvegia. Si tratta di uno studio basato su registri sanitari nazionali e ha coinvolto oltre 7,7 milioni di bambini nati vivi tra il 1984 e il 2015 in quattro Paesi nordici: Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia. Di questi, 171.735 bambini erano stati concepiti tramite tecnologie di riproduzione assistita.

Per raccogliere i dati, i ricercatori hanno incrociato informazioni provenienti da diversi registri nazionali, tra cui registri delle nascite, registri dei pazienti, registri delle cause di morte e registri della popolazione. I difetti cardiaci congeniti sono stati identificati utilizzando la Classificazione Internazionale delle Malattie che sono stati suddivisi in difetti maggiori e difetti gravi secondo i criteri del Consorzio Europeo per lo Studio delle Anomalie Congenite e Gemelli (Eurocat).

Risultati

Dai dati raccolti, è emerso che il rischio di difetti cardiaci congeniti è più elevato nei bambini nati attraverso tecnologie di riproduzione assistita rispetto a quelli concepiti naturalmente. In particolare, i bambini nati da tecniche di riproduzione assistita presentano un rischio del 36% maggiore di sviluppare difetti cardiaci maggiori.

Dei 171.735 bambini concepiti tramite tecnologie di riproduzione assistita, l’1,84% ha sviluppato un difetto cardiaco maggiore, mentre solo l’1,15% dei bambini concepiti naturalmente ha riportato lo stesso tipo di malformazione.

Difetti cardiaci gravi sono stati riscontrati nello 0,35% dei nati tramite tecniche di riproduzione assistita, contro lo 0,26% dei nati naturalmente.

Il rischio di difetti cardiaci è stato elevato nei parti multipli. Nei casi di gravidanze gemellari ottenute con tecniche di riproduzione assistita, il 2,47% dei bambini presentava difetti cardiaci congeniti, contro l’1,62% delle nascite singole. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che il rischio era più elevato in cinque dei sei principali gruppi di difetti cardiaci studiati, tra cui difetti conotruncali (cioè, relativi alla struttura fisica del cuore), difetti settali ventricolari e atriali, nonché altre anomalie cardiache.

Quali prospettive future

I risultati di questo studio confermano che le tecnologie di riproduzione assistita, pur rappresentando una valida opzione per le coppie con problemi di infertilità, comportano un rischio basso, ma maggiore di difetti cardiaci nei neonati. È interessante notare che non sono emerse differenze significative nel rischio di malformazioni cardiache in base al tipo di procedura di riproduzione assistita utilizzata: sia la fecondazione in vitro che l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo hanno mostrato rischi simili. Allo stesso modo, il rischio non variava tra il trasferimento di embrioni freschi o congelati.

Questo studio mette in luce l’importanza di un attento monitoraggio delle gravidanze ottenute tramite tecnologie di riproduzione assistita. Data la maggiore prevalenza di difetti cardiaci congeniti in questi bambini, i ricercatori suggeriscono che potrebbe essere utile eseguire ecocardiografie fetali più dettagliate durante la gravidanza, oltre alle normali ecografie ostetriche di routine.

Tuttavia, la reale efficacia di questi screening aggiuntivi nel ridurre i rischi di mortalità e morbilità associati alle malformazioni cardiache deve essere ulteriormente studiata. I difetti cardiaci congeniti, sebbene rari, possono avere un impatto significativo sulla salute e sul benessere dei bambini, sia durante l’infanzia che in età adulta.

Questo studio dimostra che i bambini concepiti tramite tecnologie di riproduzione assistita hanno un rischio maggiore di sviluppare queste anomalie rispetto a quelli concepiti spontaneamente. Pertanto, una valutazione approfondita e un monitoraggio adeguato dei neonati concepiti con queste tecniche possono favorire una diagnosi precoce e un miglioramento delle cure per coloro che presentano un rischio maggiore di malformazioni cardiache.

Continue Reading

Demografica

Settimana dell’Allattamento: l’importanza di un sano inizio...

Published

on

Dall’1 al 7 ottobre si celebra la Settimana mondiale per l’Allattamento, un’occasione per sensibilizzare sull’importanza di questa pratica naturale e fondamentale per la salute dei neonati. Promossa da diverse organizzazioni internazionali, tra cui l’Unicef, l’Oms e il Movimento Allattamento Materno Italiano (Mami), la settimana si propone di diffondere una cultura che supporti l’allattamento come prima scelta per l’alimentazione neonatale.

L’allattamento al seno non solo fornisce tutti i nutrienti necessari al neonato, ma rappresenta anche un fattore determinante per il suo sviluppo fisico e psicologico. Infatti, migliorare i tassi di allattamento esclusivo potrebbe salvare più di 820.000 vite all’anno a livello globale.

La campagna di quest’anno, intitolata “Stop alle disuguaglianze: sostegno a 360 gradi“, richiama l’attenzione sulla necessità di offrire supporto universale alle famiglie, indipendentemente dal tipo di alimentazione scelto.

I benefici dell’allattamento

Negli ultimi 12 anni, il numero di bambini allattati esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita è aumentato del 10% a livello mondiale, con il 48% dei neonati che beneficia di questo sano inizio. In Italia, solo nel 2023, circa 54.000 neonati sono nati in territori dove ospedali e comunità sono stati riconosciuti dall’Unicef come “Amici delle Bambine e dei Bambini”, dimostrando l’efficacia di politiche di sostegno dedicate.

L’allattamento al seno fornisce protezione contro numerose malattie, come infezioni gastrointestinali, malattie respiratorie e obesità. Inoltre, secondo vari studi, aiuta a creare un forte legame tra madre e bambino, grazie anche all’azione dell’ossitocina, l’ormone che favorisce la lattazione e il contatto pelle a pelle.

Le raccomandazioni per un allattamento efficace

Per garantire un allattamento al seno corretto e senza complicazioni, la Società Italiana per la Care in Perinatologia (Aicip) ha stilato dieci raccomandazioni fondamentali:
1. Contatto pelle a pelle: Fondamentale sin dai primi istanti dopo il parto, questo stimola il riflesso di suzione del neonato e la produzione di ossitocina nella madre, facilitando l’inizio dell’allattamento.
2. Attacco corretto: Un neonato che si attacca correttamente al seno facilita un allattamento efficace e senza dolore.
3. Allattare a richiesta: Si consiglia di seguire i segnali di fame del neonato, allattandolo tra le 8 e le 12 volte al giorno nelle prime settimane.
4. Rooming-in: Tenere il neonato vicino alla madre 24 ore su 24, anche in ospedale, facilita il riconoscimento dei segnali di fame.
5. Offrire entrambi i seni: Favorisce una produzione di latte bilanciata.
6. Evita succhiotti e biberon nei primi giorni: Potrebbero confondere il neonato nella suzione.
7. Supporto adeguato dopo un cesareo: Le madri che hanno subito un cesareo potrebbero avere più difficoltà nella produzione di latte, per cui necessitano di maggior supporto.
8. Posizioni adeguate: Varie posizioni di allattamento possono migliorare il comfort e prevenire problemi come ragadi al seno.
9. Fiducia nei propri mezzi: L’allattamento può essere un percorso difficile, ma con il giusto supporto la maggior parte delle madri può riuscire.
10. Supporto post-dimissione: Un monitoraggio continuo da parte di personale specializzato può prevenire problemi e assicurare il successo dell’allattamento.

Le iniziative dell’Unicef

Nel contesto della Settimana per l’Allattamento, l’Unicef Italia ha lanciato due nuove pubblicazioni per sostenere famiglie e operatori sanitari: “Cosa devo sapere sul Codice – Una guida all’implementazione e rispetto del Codice e all’identificazione delle violazioni” e “Commercializzazione dei sostituti del latte materno. Rapporto 2024”. Questi testi offrono informazioni chiare sulle pratiche corrette di alimentazione e promuovono il rispetto del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, un insieme di regole volto a proteggere le famiglie dalle pressioni commerciali delle aziende produttrici di latte artificiale.

Le iniziative Unicef si inseriscono nel più ampio programma “Insieme per l’Allattamento”, che coinvolge 35 ospedali, 10 comunità e oltre 1.000 Baby Pit Stop, spazi pubblici dove i genitori possono fermarsi per allattare o cambiare il pannolino ai loro bambini. Queste strutture promuovono pratiche sicure per l’allattamento e offrono supporto anche a quelle madri che scelgono di non allattare, garantendo cure appropriate per tutti i neonati.

Una responsabilità condivisa

Secondo l’Unicef, l’allattamento è una responsabilità collettiva che coinvolge famiglie, operatori sanitari, politici e la società intera. Quando le donne ricevono il giusto sostegno, hanno il doppio delle probabilità di allattare con successo. È essenziale creare un ambiente di supporto che tuteli l’allattamento e offra cure adeguate, riconoscendo che ogni famiglia ha le proprie esigenze e deve poter fare scelte consapevoli.

In conclusione, la Settimana per l’Allattamento rappresenta un’importante occasione per riflettere sull’importanza dell’allattamento al seno e sul ruolo che ogni membro della società può svolgere nel supportare le famiglie in questo percorso cruciale per la salute e il benessere dei più piccoli.

Continue Reading

Demografica

L’aspettativa di vita (in salute) nell’Ue: la sfida della...

Published

on

Quanto a lungo e in salute vivono i cittadini dell’Unione europea? Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2022, i cittadini dell’Ue hanno vissuto una media di circa 62,6 anni in buona salute. Tuttavia, dai dati emerge una domanda: gli anni aggiuntivi che guadagniamo col tempo grazie alla maggiore longevità, a sistemi medici sempre più avanzati e ad un miglioramento delle condizioni generali di vita sono vissuti in salute o con limitazioni? Scopriamolo insieme.

Aspettativa di vita e anni di buona salute

In media, dal report Eurostat emerge che le donne nell’Ue godono di un’aspettativa di vita di 83,3 anni, mentre per gli uomini si ferma a 77,9 anni: un divario di 5,4 anni. Tuttavia, la differenza si riduce drasticamente quando si considerano gli anni vissuti in buona salute: le donne trascorrono circa 62,8 anni senza disabilità o limitazioni al regolare svolgimento delle attività quotidiane, rispetto ai 62,4 anni degli uomini, con un divario di appena 0,4 anni.

“Questo significa che gli uomini tendono a trascorrere una percentuale maggiore della loro vita totale (80,1%) in buona salute rispetto alle donne (75,4%), che spesso vivono più a lungo ma con un maggior numero di anni caratterizzati da limitazioni fisiche o mentali”, si legge nel report.

Differenze tra i paesi dell’Ue

Ma dove si vive di più e meglio? Esistono notevoli variazioni nella qualità della vita in salute tra i diversi Stati membri. Nel 2022, Malta ha registrato il maggior numero di anni di vita in buona salute alla nascita sia per le donne (70,3 anni) sia per gli uomini (70,1 anni), seguita da Svezia e Italia per gli uomini e da Bulgaria e Slovenia per le donne.

All’estremo opposto, Danimarca e Lettonia hanno registrato i numeri più bassi, rispettivamente 54,6 anni e 55,4 anni per le donne, e 53,0 anni e 56,6 anni per gli uomini.

Le differenze sono evidenti anche nella proporzione di vita vissuta senza limitazioni: in Bulgaria, una donna può aspettarsi di trascorrere l’88,5% della sua vita in buona salute, contro il 65,7% di una donna in Danimarca. Per gli uomini, la differenza è altrettanto marcata: in Bulgaria un uomo può aspettarsi di vivere il 91,4% della sua vita senza limitazioni, contro il 71,8% in Danimarca.

In Italia, nel 2022, le donne, invece, possono aspettarsi di vivere 66,8 anni in buona salute, mentre gli uomini 63,4 anni. Questi dati posizionano l’Italia tra i Paesi con risultati sanitari favorevoli nell’Ue, nonostante un divario di genere di 3,4 anni a favore delle donne. Questo riflette l’efficacia delle politiche sanitarie italiane e contribuisce al benessere generale della popolazione, evidenziando un contesto di vita relativamente lungo e sano. Il dato, però, va contestualizzato in un sistema sanitario che, con l’aumento della denatalità, l’aumento della richiesta di supporto alla longevità, un numero sempre più inferiore di dipendenti col passare degli anni e con una carenza di fondi sostanziosi e dedicati, rischia il collasso.

Anni di vita sana a 65 anni

Guardando agli anni di vita sana a partire dai 65 anni, la tendenza si conferma. Le donne superano gli uomini in 19 Paesi dell’Unione, ma in alcune nazioni sono gli uomini a godere di più anni di vita in buona salute. Ad esempio, in Portogallo, gli uomini di 65 anni possono aspettarsi di vivere 1,3 anni in più senza disabilità rispetto alle donne, mentre in paesi come Bulgaria, Slovenia e Francia, le donne godono di 1,5-1,7 anni in più rispetto agli uomini.

Salute e longevità: la sfida demografica

Sebbene l’aspettativa di vita sia aumentata significativamente grazie ai miglioramenti nella sanità, nello stile di vita e nell’istruzione, il vero interrogativo oggi riguarda la qualità della vita nelle fasi avanzate.

L’aspettativa di vita non riflette infatti appieno le condizioni di salute. Gli indicatori di anni di vita in buona salute aiutano a comprendere meglio quanto tempo le persone vivono libere da limitazioni di malattie croniche o disabilità, che tendono a colpire soprattutto in età avanzata.

Per questi motivi, il miglioramento della qualità della vita in età avanzata è una priorità per l’Ue, che ha adottato diverse iniziative per promuovere l’invecchiamento attivo e sano. Tra queste, il programma Active and Assisted Living (Aal) e la strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, che mira a garantire la piena inclusione sociale e economica.

A livello politico, aumentare gli anni di vita in buona salute non significa solo migliorare la vita degli individui, ma anche ridurre la spesa sanitaria e incentivare la partecipazione alla forza lavoro. Se gli anni di vita in buona salute crescono più velocemente dell’aspettativa di vita, i benefici sono doppi: non solo viviamo più a lungo, ma viviamo anche meglio.

I dati sull’aspettativa di vita e sugli anni di vita in buona salute mostrano che, sebbene l’Europa stia vivendo un’epoca di longevità senza precedenti, esistono ancora grandi disparità tra i Paesi e tra i sessi nella qualità della vita in età avanzata. Gli sforzi dell’Ue sono mirati a colmare queste lacune.

Proprio negli scorsi giorni, il think tank Bruegel ha presentato in Commissione Ue un report per analizzare le conseguenze: l’Europa affronta una grave sfida demografica, con una prevista riduzione della popolazione da 451 milioni nel 2022 a 406 milioni entro il 2050, e un calo significativo della forza lavoro. L’Italia è tra i Paesi più colpiti, con una proiezione di diminuzione della popolazione tra il 15% e il 18%.

Continue Reading

Ultime notizie

Lavoro1 ora ago

Imprese, Lusetti (Conad): “Imperativo è ricerca...

Il presidente di Adm e Conad, a margine del convegno "La digitalizzazione al servizio delle PMI: dalla trasformazione aziendale alla...

Lavoro1 ora ago

Imprese, Ferretti (IBC): “Coprire gap strutturale su...

Il presidente di IBC e amministratore delegato di Noberasco, Flavio Ferretti, durante il suo intervento al convegno "La digitalizzazione al...

Lavoro1 ora ago

W-Group, Andrea Malacrida nuovo Ceo di Ali Lavoro

Anche azionista del gruppo fondato e guidato da Federico Vione nel 2021 W-Group continua il proprio percorso di crescita e...

Salute e Benessere2 ore ago

Mese prevenzione orale, Ghirlanda (Andi): “In 44 anni...

"Nel 1980 bambini di 12 anni avevano 12 denti malati poi trattati, oggi hanno meno di 1 dente che va...

Demografica2 ore ago

Trattamenti per la fertilità e rischio di difetti cardiaci...

Negli ultimi anni, l’uso di tecnologie per la riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro (Ivf) e l’iniezione intracitoplasmatica dello...

Salute e Benessere2 ore ago

Pediatri: “Prevenzione orale sia inserita nei bilanci...

D'Avino (Fimp): "Sinergia con dentisti è fondamentale perché i bambini dovranno diventare adulti sani" "La sinergia tra i pediatri di...

Salute e Benessere2 ore ago

Gallotta (Unilever): “Igiene dentale ok per 1...

'Test 'Come cresce il suo sorriso?' importante strumento per la prevenzione orale' "L'obiettivo del Mese della prevenzione dentale rimane quello...

Ultima ora2 ore ago

Inchiesta curva Inter, il capo tifoso Ferdico intercettato:...

Le pressioni per i biglietti, i contatti con la dirigenza Il direttivo della curva Nord dell'Inter, pur di ottenere più...

Salute e Benessere2 ore ago

Cancro seno, opere d’arte per campagna...

Mic e patrocinio Fondazione Pubblicità progresso per spot di Komen firmato da frame by frame Le note del notturno di...

Immediapress2 ore ago

CONI: presentato il progetto “Bellessere & Fairplay”...

Roma, 1 ottobre 2024 - Nella Sala Giunta del Coni a Roma, alla presenza del Presidente del Comitato Italiano del...

Ultima ora2 ore ago

Bergamo, oltre 160 milioni il valore generato per il...

Sono i numeri chiave del Bilancio di Sostenibilità Territoriale di Bergamo del Gruppo, giunto alla sua nona edizione Oltre 160...

Ultima ora2 ore ago

Sinner in finale contro Alcaraz a Pechino, quanto guadagna...

L'azzurro a caccia del settimo titolo dell'anno Jannik Sinner in finale nel torneo Atp di Pechino, l'azzurro è sempre più...

Ultima ora2 ore ago

Sinner batte Bu, finale contro Alcaraz a Pechino

Il numero 1 del mondo supera il cinese, domani sfida con lo spagnolo Jannik Sinner in finale nel torneo Atp...

Salute e Benessere2 ore ago

Giornata del caffè, medico-nutrizionista: “Promosse...

In rassegna i pro e contro della bevanda più amata dagli italiani La passione degli italiani per il caffè supera...

Salute e Benessere3 ore ago

Denti sani fin da bambini, le 10 regole d’oro di...

Presentato oggi a Roma il primo Manifesto per la salute orale dei più piccoli, frutto della collaborazione tra Andi e...

Salute e Benessere3 ore ago

Carie e lesioni smalto per 70% giovani, esperti: “Dal...

Dentisti e pediatri: "La prevenzione si impara da piccoli e prosegue ogni giorno per tutta la vita" La carie dentale...

Salute e Benessere3 ore ago

Invecchiamento cutaneo, nuovo trattamento ripristina...

Da Ibsa Derma soluzione con una della più alte concentrazioni di acido ialuronico Con il passare degli anni, il viso...

Ultima ora3 ore ago

Milly Carlucci compie 70 anni, buon compleanno alla regina...

Dagli esordi a 'Ballando con le stelle' fino al cinema per il volto più amato della televisione. Gli auguri della...

Ultima ora3 ore ago

Trasporto aereo, Postiglione (D&P): “U-Space...

"D&P è una società di advisory strategico e con una spiccata sensibilità verso i settori della energy transformation e della...

Salute e Benessere3 ore ago

Sanità, Giovagnoni (Sirm): “A R-7 Radiology insieme...

Il presidente dei radiologi italiani alla presentazione del forum internazionale: "Al centro i grandi temi del settore" "Il Forum internazionale...