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Kaspersky: il 50% degli exploit in vendita sul dark web mira a vulnerabilità zero-day

Inserzioni del dark web per la compravendita di exploit, 2023-2024. Fonte;

Milano, 3 ottobre 2024. Tra gennaio 2023 e settembre 2024, gli esperti di Kaspersky Digital Footprint Intelligence hanno individuato 547 annunci di compravendita di exploit per vulnerabilità software, pubblicati su vari forum del dark web e canali shadow di Telegram. La metà di questi annunci riguarda exploit per vulnerabilità zero-day e one-day. Tuttavia, confermare l’effettivo funzionamento di questi exploit è complesso, poiché il mercato nero è spesso pieno di truffe. Inoltre, Kaspersky ha rilevato che, in media, il costo degli exploit per le vulnerabilità di esecuzione di codice remoto si aggira intorno ai 100.000 dollari.

Gli exploit sono strumenti utilizzati dai criminali informatici per sfruttare le vulnerabilità presenti nei software, come quelli di Microsoft, al fine di compiere attività illegali, come ottenere un accesso non autorizzato o rubare dati. Più della metà degli annunci sul dark web (51%) offre o cerca di acquistare exploit per vulnerabilità zero-day o one-day. Gli exploit zero-day mirano a vulnerabilità non ancora scoperte o identificate e corrette dai fornitori di software, mentre gli exploit one-day si concentrano su sistemi che non hanno installato le patch.

“Qualsiasi software può essere bersaglio di exploit, ma quelli più ambiti e costosi riguardano spesso applicazioni aziendali. Questi strumenti permettono ai criminali di eseguire attacchi che possono generare notevoli guadagni, come il furto di informazioni riservate o lo spionaggio aziendale, il tutto senza essere rilevati. Tuttavia, molte delle offerte di exploit sul dark web potrebbero essere false o inaccessibili, ovvero non funzionare come dichiarato. Inoltre, una buona parte delle transazioni avviene probabilmente in privato, rendendo difficile stimare il reale volume di exploit funzionanti presenti sul mercato”, ha spiegato Anna Pavlovskaya, Senior Analyst di Kaspersky Digital Footprint Intelligence.

Nel 2024, il picco delle compravendite di exploit si è registrato a maggio, con 50 annunci pertinenti, rispetto a una media di circa 26 al mese nei periodi precedenti. “I picchi di attività del mercato degli exploit sono imprevedibili e difficili da collegare a eventi specifici. È interessante notare che a maggio il dark web è stato teatro della vendita di uno degli exploit più costosi dell'anno, presumibilmente legato a una vulnerabilità zero-day di Microsoft Outlook, offerto per quasi due milioni di dollari. In generale, il mercato degli exploit resta stabile: sebbene l’attività vari, la minaccia è costante, il che sottolinea l’importanza di adottare pratiche di cybersecurity come il patching regolare e il monitoraggio delle risorse digitali sul dark web”.

Il mercato del dark web offre un’ampia gamma di exploit, i due più diffusi sono quelli per le vulnerabilità RCE (Remote Code Execution) e LPE (Local Priviledge Escalation). Secondo un’analisi di oltre 20 annunci, il prezzo medio degli exploit RCE si aggira intorno ai 100.000 dollari, mentre gli exploit LPE costano in media circa 60.000 dollari. Le vulnerabilità RCE sono considerate più pericolose, in quanto consentono agli aggressori di prendere il controllo di un sistema, dei suoi componenti o dei dati riservati.

Per contrastare le minacce legate a vulnerabilità ed exploit, Kaspersky consiglia di:

•Usare Kaspersky Digital Footprint Intelligence per monitorare il mercato del dark web alla ricerca di eventuali minacce informatiche.

•Proteggere la propria azienda con le soluzioni della linea Kaspersky Next, che offrono protezione in tempo reale, visibilità delle minacce, analisi e risposte di EDR e XDR per organizzazioni di qualsiasi dimensione e settore.

•Effettuare valutazioni periodiche della sicurezza per identificare e correggere le vulnerabilità prima che diventino un punto di accesso per gli aggressori.

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda globale di sicurezza informatica e digital privacy fondata nel 1997. Le profonde competenze in materia di Threat Intelligence e sicurezza si trasformano costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere aziende, infrastrutture critiche, governi e utenti in tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda comprende una protezione leader degli endpoint e diverse soluzioni e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune, per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Oltre 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie Kaspersky e aiutiamo 220.000 aziende a tenere al sicuro ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/

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Carinzia, hotspot europeo per la green economy

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Photo credits: Standortmarketing Kärnten

RISORSE NATURALI, CLUSTER, INNOVAZIONI e OPPORTUNITÀ DI COOPERAZIONE: tutto questo fa della Carinzia un pioniere nell'economia ecologica e sostenibile.

Udine, 3 ottobre 2024. Grazie a un impegno decennale nel campo delle energie rinnovabili, dell'innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale, la Carinzia “fa scuola” nell’ambito della green economy, settore in cui fervono nuove realtà e collaborazioni virtuose. Il Sonnenkraft Campus ne è la testimonianza più recente. Sull'area dell'ex stazione di servizio Blintendorf, lungo la strada statale S37 nei pressi di St. Veit an der Glan, sta nascendo un centro d'eccellenza per l'energia solare. Questo innovativo parco, oltre a numerose colonnine di ricarica per veicoli elettrici, offre un'esposizione permanente dedicata all'energia solare e spazi per seminari, riflettendo l'impegno della regione nel promuovere tecnologie sostenibili. Il campus ospita inoltre diverse aziende all'avanguardia nel settore dell'energia solare, come Vivatro, specialista del fotovoltaico e proprietario del sito, KS, sviluppatore di grandi impianti fotovoltaici, e Prefa, che integra moduli solari nelle sue soluzioni di copertura. Anche l'azienda tedesca di facciate Seele ha scelto di unirsi a questa iniziativa, sottolineando la Carinzia come un fulcro di innovazione nel campo delle energie rinnovabili.

Il prossimo passo riguarda la realizzazione della "Skytower", un edificio di 32 metri progettato per accogliere ulteriori imprese del settore solare e favorire il networking necessario allo sviluppo di nuove soluzioni rivoluzionarie.

Un impegno concreto verso la neutralità carbonica

La Carinzia si distingue come precursore dell'economia verde in molti settori. Nessun'altra regione austriaca ospita un numero così elevato di innovatori ecologici, con ricercatori altamente impegnati e una stretta collaborazione tra il mondo economico e quello scientifico. Questo progresso è sostenuto anche dalle strategie di marketing territoriale della Carinzia, con un obiettivo ambizioso: a partire dal 2030, molte aziende della regione dovranno raggiungere la neutralità delle emissioni di CO2.

Le premesse per il successo sono favorevoli. La regione possiede abbondanti risorse naturali, essenziali per sostenere un'economia verde e un forte settore industriale si è sviluppato attorno al legno, risorsa rinnovabile. Nella produzione energetica la Carinzia ha già raggiunto un obiettivo importante: il 100% dell'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, principalmente dall'energia idroelettrica. Ma ciò che conta maggiormente è la solida cultura dei cluster che contraddistingue l’economia carinziana, con una specializzazione particolare nelle tecnologie verdi.

La cultura dei cluster

“Considerando la forza economica della Carinzia, il settore Green-Tech mostra una significativa concentrazione, conferendo alla regione un'ottima posizione di partenza per la trasformazione verde“, afferma Bernhard Puttinger, amministratore delegato del Green Tech Valley Cluster. Questo cluster è uno dei principali propulsori dell'economia verde nel sud dell'Austria. Circa 300 aziende e diversi istituti di ricerca in Carinzia e Stiria sono collegati tra loro in una rete che costituisce uno dei principali poli tecnologici e di innovazione a livello globale per la tutela ambientale e l'economia circolare.

Attualmente, il Green Tech Valley Cluster è impegnato nel progetto "B2GreenHub", finanziato dall'Unione Europea. L'iniziativa mira a creare una piattaforma che supporti le imprese nel conformarsi alle nuove normative europee sulla sostenibilità, offrendo soluzioni, collegamenti con centri di ricerca e informazioni su finanziamenti disponibili.

Un'altra piattaforma di networking è il Forum Energia Carinzia: fondata 18 anni fa, oggi l’associazione conta circa 400 aziende iscritte a cui offre supporto nel processo di trasformazione verde, oltre ad organizzare annualmente settimane di consulenza per edilizia ed energia in Carinzia.

Questo impegno a tutto campo nella sostenibilità si estende anche al settore della mobilità. Presso l’Università FH Kärnten di Villach, un team di ricerca sta lavorando sul miglioramento dell'efficienza delle batterie agli ioni di litio, un elemento chiave per il futuro della mobilità elettrica. L'obiettivo è ottimizzare la performance e la durata delle batterie, riducendo il consumo energetico dei veicoli elettrici. Questo lavoro di ricerca, che ha già attirato l'attenzione internazionale, sottolinea il ruolo della Carinzia come un attore chiave nell'innovazione tecnologica sostenibile, contribuendo attivamente allo sviluppo della mobilità elettrica a livello globale.

Anche il settore della plastica non è scoperto: la Carinzia, infatti, si distingue come uno dei principali poli di innovazione nel settore del riciclo della plastica in Austria, grazie alla presenza di un Plastic Cluster che favorisce la collaborazione tra aziende e istituzioni. Questo ecosistema altamente connesso non solo promuove l'economia circolare, ma offre anche opportunità di crescita attraverso progetti concreti come SynCycle, che punta a riciclare la plastica all'infinito tramite il riciclo chimico. Aziende leader nel settore plastico, come PreZero, Steinbeis, Lindner e Europlast, sono protagoniste di questo cluster, che rende la Carinzia un punto di riferimento per l'industria della plastica sostenibile.

Andreas Starzacher, responsabile dello sviluppo economico strategico presso il KWF, afferma: "Con il cluster favoriamo la nascita di cooperazioni all’insegna dell'innovazione, rivolte sia alle aziende locali sia a tutte le realtà che decidono di stabilirsi qui per sviluppare il proprio business. Inoltre, la presenza di istituzioni come l'Euregio HTL di Ferlach, che forma i giovani talenti nella tecnologia del riciclo, dimostra l'impegno della regione a investire nel futuro del settore”.

Questo impegno nella formazione va di pari passo con il lavoro di centri di eccellenza come il "Wood K plus" di St. Veit an der Glan, dove si sviluppano tecnologie avanzate per i materiali in legno e i compositi derivati da risorse rinnovabili. Qui, il progetto di sensori a base di cellulosa rappresenta un'innovazione rivoluzionaria: i sensori stampati su carta, più economici e sostenibili rispetto alle tradizionali alternative in plastica, possono essere integrati in una vasta gamma di applicazioni, dal monitoraggio dei processi produttivi alla manutenzione preventiva dei veicoli. Questa innovazione riflette la capacità della Carinzia di coniugare sostenibilità e alta tecnologia, offrendo soluzioni concrete alle sfide ambientali.

Supporto finanziario e programmi di sviluppo

Per sostenere questo ecosistema di innovazione verde, la Carinzia ha messo in atto una serie di programmi di finanziamento e incentivi attraverso il Fondo per lo Sviluppo Economico (KWF). Questi programmi, come "First Green" e "Produzione EFRE/JTF.Invest", supportano le aziende nell'implementare pratiche sostenibili, promuovendo progetti di ricerca e sviluppo focalizzati su soluzioni verdi, digitali e resilienti. La presenza di tali programmi ha favorito la collaborazione tra imprese e istituti di ricerca, creando un ambiente propizio per lo sviluppo di un'economia sempre più orientata alla sostenibilità.

Grazie a questa combinazione di innovazione, ricerca e politiche di sostegno mirate, la Carinzia è diventata un modello di economia verde. Secondo il 'Rapporto sulle Opportunità di Mercato dell'Economia Verde' della FH Carinzia, attualmente il settore della Green Economy rappresenta il 9,5% del valore aggiunto lordo regionale, posizionando la regione al vertice tra i Länder austriaci. Le aziende carinziane nel settore delle tecnologie verdi sono particolarmente attive anche all'estero: nel 2021, le esportazioni totali dell'economia ambientale austriaca sono ammontate a 15,2 miliardi di euro.

La Carinzia si conferma così una destinazione ideale anche per le aziende italiane del settore green che desiderano espandere il proprio business. Grazie a un ecosistema innovativo e ad un solido supporto istituzionale, la regione offre numerose opportunità di crescita e cooperazione internazionale.

Per maggiori informazioni: www.carinthia.com

Ufficio Stampa PM2 PR

Alessia Toppan

a.toppan@pm2.com – 346-2614039

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Gender. Pro Vita Famiglia presenta “Ingannata”, primo tour...

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Gender. Pro Vita Famiglia presenta “Ingannata”, primo tour in Italia di Luka Hein, detransitioner americana contro il mito del “cambio di sesso”

Per la prima volta l’Italia ospiterà il tour di una giovane “detransitioner” (una ragazza che aveva intrapreso il percorso per “cambiare sesso” e ha poi deciso di tornare indietro), per diffondere la testimonianza diretta di chi ha vissuto sulla propria pelle i danni e le conseguenze dell’ideologia gender e della transizione in giovane età.

Si tratta dell’evento “INGANNATA - Perché nessuno è nato nel corpo sbagliato. Nemmeno io”, che porterà la “detransitioner” americana Luka Hein in Italia dall’11 al 27 ottobre per un ciclo di convegni su tutto il territorio nazionale. Il primo appuntamento sarà a Roma, domenica 13 ottobre 2024, alle ore 18 presso il Teatro Italia, in via Bari 18.

Il tour di Luka Hein in Italia sarà una grande campagna-verità per svelare i danni che l’ideologia gender arreca soprattutto ai più giovani, confusi sulla loro identità sessuale, indotti a credere di essere “nati nel corpo sbagliato” e spinti verso percorsi di transizione sessuale con terapie ormonali e devastanti interventi chirurgici. Proprio questa è la storia di Luka Hein, 22enne americana originaria del Nebraska, che a 14 anni ha intrapreso un percorso di terapie ormonali per “diventare maschio” arrivando fino a subire una mastectomia totale a soli 16 anni. Accortasi del terribile inganno, oggi Luka gira l’america - e adesso anche il mondo - per svelare la tragica spirale di menzogne che circolano nelle scuole e sui social network sulla transizione di genere.

«Con questa campagna vogliamo portare la voce della verità nel dibattito italiano, totalmente dominato dall’incauto approccio “affermativo”, come dimostra il caso che ha visto coinvolto l’Ospedale Careggi di Firenze, o da un vero e proprio approccio politico, come dimostrato dal laboratorio per “bambin* trans” promosso dall’Università di Roma Tre su iniziativa di una ricercatrice attivista LGBT. Oggi, infatti, molti Paesi un tempo pionieri sul fronte della transizione di genere - come Gran Bretagna, Australia, Svizzera, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda e buona parte degli stati degli Usa - stanno facendo marcia indietro, addirittura chiudendo cliniche storiche come il Tavistock Center di Londra coinvolto in un pesante scandalo. Con la scioccante storia di Luka Hein vogliamo svelare l’inganno che ogni giorno convince sempre più adolescenti di essere “nati nel corpo sbagliato” e aiutare anche l’Italia ad arginare questa tragica deriva ideologica».

Ad annunciarlo Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus

—-

Luka* Hein, nata in Nebraska nel 2002, a causa della depressione e confusione dovuti principalmente al divorzio dei genitori, inizia a sentire un “disagio identitario” a circa 13 anni. A 14 gli viene prescritta una pillola anticoncezionale ormonale per interrompere il ciclo mestruale, a 15 anni inizia la “transizione sociale” cercando di coprirsi il seno fasciandolo e a 16 anni arriva il primo intervento chirurgico con una doppia mastectomia e poi, qualche mese, inizia ad assumere il testosterone. Lo farà ininterrottamente per quattro anni finché, a 20 anni, non decide di tornare indietro.

*Luka è suo il vero nome, negli Usa è usato sia per gli uomini che per le donne, come accade in alcuni Paesi europei per “Andrea”.

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Il 7 ottobre in Veneto parte la campagna di vaccinazione...

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Il 7 ottobre in Veneto parte la campagna di vaccinazione anti-Covid e anti-influenzale: dalle farmacie un ulteriore alleato per le campagne stagionali

Padova, 3 ottobre 2024 – Con la somministrazione dei vaccini anti-influenzale e anti-Covid-19 le farmacie hanno assunto un ruolo fondamentale, mai avuto prima, e sono diventate, a tutti gli effetti, un presidio che collabora con la rete della prevenzione; questo ha valorizzato sia l’attività delle farmacie sia i farmacisti coinvolti. Le farmacie hanno dato una buona e costante risposta nelle campagne di vaccinazione, ma con differenze di adesione tra regione e regione, dovute principalmente alle dimensioni e alla dislocazione territoriale delle farmacie stesse. Risulta quindi fondamentale che questi presidi lavorino in stretta sinergia con i servizi vaccinali e la medicina del territorio, con l’obiettivo di garantire un’offerta equa e accessibile per il cittadino.

Per questa ragione Motore Sanità, con il contributo non condizionante di Pfizer, organizza la road map “VALORIZZARE LE FARMACIE DEI SERVIZI NEL PERCORSO DI PREVENZIONE VACCINALE” con l’obiettivo, nelle regioni coinvolte, di valorizzare le farmacie nel percorso di prevenzione vaccinale antinfluenzale e anti-Covid-19 e come sempre più efficace presidio sanitario sul territorio, anche in vista dei possibili nuovi scenari che potrebbero vedere l’apertura della somministrazione di altre vaccinazioni in farmacia.

L’obiettivo della road map è altresì quella di sensibilizzare i farmacisti coinvolgendo quante più farmacie possibili al fine di migliorare notevolmente la copertura vaccinale anti-Covid-19 e la copertura vaccinale antinfluenzale, indispensabile per la protezione e l’immunizzazione della popolazione a rischio; coinvolgere le istituzioni territoriali e condividere il percorso con tutti gli attori del sistema per una migliore presa di coscienza di un nuovo modello professionale dei farmacisti. Partita dall’Abruzzo, la roadmap ha toccato poi la Campania, nei giorni scorsi ha raggiunto il Veneto e il Lazio e proseguirà in Puglia, l’8 ottobre (a Bari, presso Villa Romanazzi Carducci, sala La Scuderia, via Giuseppe Capruzzi, 326, dalle 9,30 alle 13).

Stretta collaborazione con farmacie, medicina generale, pediatria, ospedali, strutture residenziali, servizi vaccinali

La Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto, ha snocciolato numeri con un dato che fa riflettere: quasi un soggetto over 65 su due non aderisce alle campagne vaccinali stagionali. L’andamento della copertura vaccinale per l’influenza, soprattutto nell’ultima stagione si è fermata al 52,5%; il contributo delle farmacie rispetto al numero di somministrazioni eseguite l’anno scorso, si è consolidato ulteriormente rispetto alle stagioni precedenti, raggiungendo il 4,5% delle somministrazioni totali in Regione. Per quanto riguarda l’andamento della copertura vaccinale per Covid, si è assestata al 12,5% negli over 65: il contributo delle farmacie è stato qui più rilevante eseguendo il 13% delle somministrazioni totali.

«Il quadro mostra che abbiamo un’offerta vaccinale complessa e la necessità di governarla. L’obiettivo della rete vaccinale è che tutti gli attori collaborino per raggiungere quella quota di persone che storicamente non hanno aderito all’offerta vaccinale stagionale» riferisce Francesca Russo, Direttore Prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria, Regione del Veneto.

In Veneto, dove si contano circa 1500 farmacie – che, come ha ricordato Tiziano Martello, Direttore Medico della Direzione Medica dell’Azienda Ospedale dell’Università di Padova, hanno avuto sempre un ruolo strategico - gli accordi tra farmacie dei servizi e la Regione stanno dando importanti risultati, come ha spiegato Marco Zecchinato, Segretario V commissione Sanità Regione del Veneto, che promette «Continueremo ad investire».

Secondo Patrizia Benini, Direttore Generale ULSS 9 Scaligera, Regione del Veneto, valorizzare i professionisti, integrarli in una rete e dare un servizio sempre più capillare e omogeneo all’utenza è la parola d’ordine. «Siamo in una situazione di contingenza economica e di carenza di professionisti sanitari, soprattutto nelle strutture pubbliche, in cui è importante fare rete tra le istituzioni e valorizzare i professionisti facendoli sentire parte di un sistema che può fare ancora molto».

«È arrivato il momento di prendere seriamente in considerazione una buona collaborazione tra il pubblico e il privato, inteso come privato convenzionato e privato accreditato” così Giovanna Scroccaro, Direzione Farmaceutico Protesica e Dispositivi Medici Regione del Veneto. “Le farmacie, a maggior ragione, sarebbero utili per poter fare al loro interno tutta una serie di attività, che diventa sempre più difficile fare all’interno delle strutture sanitarie pubbliche, anche per la carenza di personale. Per fare questo servono preparazione, formazione, il servizio offerto deve essere sostenibile ed è importante la capillarità».

Federfarma ancora più vicina ai cittadini e pronta per l’autunno

Secondo i dati di Federfarma Veneto, dal 2021 al 30 aprile 2024, nelle 301 farmacie aderenti sono stati somministrati 184.448 vaccini anti-Covid mentre nelle campagne anti-influenzali 2022 e 2023 si sono mobilitate 459 farmacie per un totale di 60.835 vaccinazioni. Insomma, la farmacia dei servizi sta diventando sempre più familiare alla cittadinanza. Lo ha sottolineato lo stesso Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto, ricordando anche che dal 7 ottobre in Veneto parte la campagna di vaccinazione anti Covid e antinfluenzale: «Sul territorio regionale riscontriamo il gradimento dei servizi che eroghiamo, di fatto una prosecuzione e un ampliamento delle attività che i cittadini avevano già apprezzato in epoca pandemica con vaccinazioni, esecuzione tamponi e, più estesamente, le campagne di vaccinazione antinfluenzale». Il Presidente Bellon ha inoltre ricordato che le farmacie hanno alcuni punti di forza che le rendono il primo riferimento del Ssn: «dalla capillarità della rete sul territorio, che significa comodità e vicinanza alla popolazione, all’ambiente sanitario ma allo stesso tempo familiare, dove il cittadino riscontra affidabilità e disponibilità del personale. Con i farmacisti si instaura poi un rapporto fiduciario perché sanno ascoltare e consigliare. E poi la vaccinazione in farmacia ottimizza i tempi grazie alla disponibilità dell’appuntamento e alla rapidità di esecuzione».

«Se contestualizzato all’interno dei servizi di prossimità del Sistema sanitario regionale, il valore della farmacia nel percorso vaccinale è fondamentale e indispensabile – ha sottolineato Claudia Pietropoli, vicepresidente Federfarma Veneto, presidente Federfarma Rovigo e presidente Sunifar Veneto –. Durante la fase pandemica e più in generale nel corso delle campagne antinfluenzali, le farmacie hanno dimostrato di essere già realtà consolidate sul territorio. Specie in quelle zone più periferiche dove le rurali sono il primo vero punto di riferimento per il cittadino, soprattutto se fragile o cronico e quindi con maggiori difficoltà nello spostarsi e raggiungere centri sanitari vicino a casa, in particolare quei distretti dove abitualmente si esegue la vaccinazione».

Le strategie per un’offerta vaccinale ampia e capillare

La copertura vaccinale per influenza nelle persone over 65 è da circa 15 anni ferma su valori intorno al 50%. La copertura vaccinale anti-Covid, che ha raggiunto in fase epidemica valori altissimi, per quanto riguarda i richiami, risulta modesta, intorno al 10-15% delle persone over 65. Sono i dati snocciolati da Sandro Cinquetti, Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ULSS 1 Dolomiti, che si è soffermato sul valore della vaccinazione e sulle strategie per garantire un’offerta vaccinale ampia e capillare. «Fondamentale risulta, specie per garantire un'offerta vaccinale stagionale di popolazione, emergenziale e di prossimità, un ruolo attivo dei medici di famiglia (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), delle strutture residenziali per anziani e, come novità emergente, delle Farmacie del territorio. Inoltre, considerando che la vaccinazione anti-influenzale viene prevalentemente erogata, nella campagna vaccinale autunnale, dai medici di famiglia, appare necessario mettere in campo un programma formativo a favore di questa fondamentale categoria professionale finalizzato a far considerare questa linea di lavoro come decisiva dal punto di vista del dovere istituzionale e del beneficio di salute derivante. Oltre a ciò, dovranno essere implementati percorsi di offerta vaccinale capillare e di prossimità, specie nelle aree geograficamente complesse: le Farmacie del territorio, ma anche nuove figure come l'infermiere di comunità, possono fornire un interessante contributo specifico. Non va dimenticata, infine, la necessità di garantire la totale copertura vaccinale delle persone allettate, eventualmente con la creazione di team itineranti in grado di raggiungere tutti i soggetti in questa condizione ove non possa intervenire in loro favore il medico di famiglia».

Per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, il tema è più complesso, secondo il dottor Cinquetti: «E’ importante continuare a studiare l’efficacia della vaccinazione e la stagionalità della circolazione per adeguare le strategie di offerta alle evidenze scientifiche che via via si accumulano. La vaccinazione anti-Covid e anti-influenzale restano fondamentali per tutelare la salute dei più fragili e delle persone anziane».

Ufficio stampa Motore Sanità

comunicazione@motoresanita.it

Liliana Carbone - 347 2642114

www.motoresanita.it

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