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Carburanti, ipotesi allineamento accise gasolio-benzina. Mef: “Nessun aumento”

Quali sono i rischi inflazionistici secondo le associazioni dei consumatori e le imprese

Distributore di benzina (Fotogramma)

Si profila l'ipotesi di un allineamento delle accise del petrolio e della benzina. A darne notizia è il ministero dell'Economia e delle Finanze, escludendo oggi che ci possa essere alcun aumento dei prezzi. "Sulla base degli impegni Pnrr, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica, approvato nel 2022, il Governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi" spiegano da Viale XX Settembre.

"In coerenza con l'impostazione di questo governo, l'intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell'innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due" si legge nella nota. "Il Piano strutturale di bilancio di medio termine ha previsto che questo allineamento sarà definito nell'ambito delle misure attuative della delega fiscale".

La preoccupazione di consumatori e imprese

''L’ipotesi di aumentare le accise sul gasolio, emerse tra le righe del piano strutturale di bilancio, predisposto in vista della prossima Manovra, appare assurda, addirittura paradossale'' afferma Federconsumatori in una nota. ''Specialmente se si considera che il governo che la propone è lo stesso che, finché era all’opposizione e in campagna elettorale ha reso l’abolizione delle accise sui carburanti uno dei suoi cavalli di battaglia'', aggiunge l'associazione.

L’allineamento delle accise diesel/benzina (portando cioè l’attuale accisa sul gasolio da 0,617 a 0,728 euro) avrebbe sugli automobilisti e su tutti i cittadini un effetto disastroso. Secondo le stime dell’osservatorio nazionale Federconsumatori, in termini diretti, ogni automobilista subirebbe un aumento per il rifornimento di gasolio, di circa 112 euro annui. Ma le ripercussioni più gravi si avrebbero per gli effetti indiretti di tale operazione, dal momento che in Italia circa l’84% delle merci è trasportato su gomma: l’aumento del costo del diesel produrrebbe un ulteriore aggravio dei beni di largo consumo pari a 121 euro annui a famiglia (per tutte le famiglie, anche quelle che non posseggono un’auto).

L’aggravio totale, per una famiglia che ha un’auto diesel, ammonta a circa 233 euro annui. ''Si tratta di un disegno inaccettabile da ogni punto di vista'', secondo Federconsumatori. ''Forse il Governo ci ha frainteso quando chiedevamo di intervenire sulle accise: rivendicavamo l’urgenza di un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo, oppure la definizione di un’accisa mobile realmente efficace; nonché lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’iva sui carburanti, eliminando così l’iniqua imposizione di una tassa su un’altra tassa''.

''Un aumento delle accise sul gasolio, mirato a equipararle a quelle già gravanti sulla benzina, diventerebbe una vera e propria stangata per famiglie e imprese. L'imposizione fiscale sui carburanti nel nostro Paese è già tra le più alte d'Europa, e andrebbe ridotta, non aumentata'' afferma Faib Confesercenti in una nota. Un ulteriore incremento delle accise sul gasolio ''genererebbe un trascinamento anche sui costi di trasporto delle merci, con un effetto a cascata sui prezzi finali dei prodotti. In caso di rialzi della materia prima, ci potremmo trovare di fronte ad aumenti drammatici, come purtroppo ciclicamente accade'', sottolinea l'associazione.

Faib propone di introdurre ''un'accisa mobile, ovvero un meccanismo che consenta di impiegare il maggior gettito iva legato agli aumenti dei prezzi dei carburanti, per ridurre in modo dinamico le accise. Una misura di equità che andrebbe a vantaggio di imprese e consumatori, perché permetterebbe di trattenere l’inflazione generata dal caro-carburanti e di spalmare i benefici della riduzione dei prezzi alla pompa su più fronti''.

'L'aumento delle accise sui carburanti, e in particolare sul gasolio, non solo rappresenta un aggravio immediato per famiglie e imprese, ma rischia di innescare una pericolosa e perversa spirale inflazionistica che andrebbe a colpire l’intera economia'' dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, in una nota. ''Oltre a contraddire la linea politica del governo, la misura non sembra tenere conto delle difficoltà economiche che stanno già affrontando i cittadini italiani. Pertanto, un ripensamento su questa strategia appare non solo opportuno, ma necessario per evitare conseguenze economiche ancora più gravi'', aggiunge.

Una misura di questo tipo, secondo il presidente, ''risulterebbe fortemente penalizzante per l'economia italiana. Sia le famiglie sia le imprese ne risentirebbero in maniera profonda, con ripercussioni a catena che finirebbero per erodere il potere d'acquisto dei cittadini e aumentare i costi di gestione per le aziende, innescando una spirale perversa di aumenti dei prezzi al consumatore finale''.

''Uno degli aspetti più controversi di questa proposta di aumento delle accise - secondo Ferrara - è la sua evidente contraddizione con la linea politica del governo guidato da Giorgia Meloni. Durante la campagna elettorale e nei primi mesi di governo, l’esecutivo si è più volte dichiarato contrario a nuove tasse sui carburanti, ritenendo che tali misure avrebbero solo peggiorato la situazione economica per famiglie e imprese''.

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Europa League, Lazio-Nizza 4-1: biancocelesti a punteggio...

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Gol di Pedro e Zaccagni su rigore, doppietta di Castellanos

Castellanos in azione

La Lazio batte il Nizza 4-1 e prosegue a punteggio pieno il suo percorso in Europa League. Dopo il successo di Amburgo con la Dinamo Kiev i biancocelesti sconfiggono oggi i francesi sotto la pioggia battente dello stadio Olimpico grazie ai gol di Pedro e Zaccagni su rigore e alla doppietta di Castellanos, decisamente il miglior giocatore in campo. Per i francesi va a segno Boga.

In classifica i capitolini salgono a 6 punti, mentre i provenzali restano fermi a quota 1. Tra tre settimana la Lazio giocherà in trasferta con il Twente, mentre il Nizza sarà ospite del Ferencvaros.

La partita

Parte forte la squadra di casa e al 9' arriva la prima occasione del match con Vecino, che dalla distanza incrocia il destro: pallone fuori non di molto. All'11' Guendouzi lancia Marusic sulla destra, pallone al centro per l'inserimento di Pedro, anticipato però al momento del tiro. Al 12' gran colpo di testa di Castellanos sul corner di Pedro: Bulka immobile, lo salva il palo. Al 14' altro legno biancoceleste con Vecino che prende la traversa, con un destro deviato dalla difesa provenzale. Al 20' la Lazio trova il meritato vantaggio: corner di Pedro e colpo di testa di Patric salvato da Clauss sulla linea, ribattuta sulla quale si avventa proprio Pedro che con un gran sinistro sotto la traversa batte Bulka per il vantaggio della Lazio.

Al 35' arriva anche il raddoppio con Castellanos. Cambio di gioco di Tchaouna per Pedro, che suggerisce verso il Taty. Evidente l'errore di Ndayishimiye, che buca l'intervento e libera l'argentino davanti a Bulka: delizioso il tocco sotto a scavalcarlo e rete personale nel giorno del suo 26° compleanno. Al 41' alla prima palla gol i provenzali accorciano le distanza con Boga. L'ex Sassuolo e Atalanta parte dalla trequarti e scambia con Moukoko, pallone di ritorno in area per l'ivoriano, che incrocia il sinistro e batte Mandas.

Due novità nella Lazio dopo l'intervallo: dentro Zaccagni e Rovella, restano negli spogliatoi Tchaouna e Dele-Bashiru. Al 3' combinano nello stretto Castellanos e Vecino, che appoggia per Pedro: Bulka para a terra. Al 5' protesta il Nizza per il contatto in area biancoceleste tra Moukoko e Rovella. Fesnic lascia correre e non viene richiamato dal Var. All'8' Castellanos firma la doppietta e la Lazio cala il tris. Bravissimo il Taty a rientrare sul destro in area saltando secco Rosario, aggiustarsi il pallone e calciarlo sotto l'incrocio dei pali. Un gol bellissimo, inizialmente annullato per una posizione di fuorigioco che non c'è: decisivo l'intervento del Var, che richiama Fesnic e concede la rete.

Al 18' entra Dia al posto di Vecino. Al 22' la Lazio calla il poker. Scatenato Castellanos, che scappa a Bombito e riceve in profondità da Rovella. Il Taty cade in area sull'uscita di Bulka: nessun dubbio per Fesnic che concede il rigore. Dagli 11 meri Zaccagni firma il 4-1. Poco dopo Romagnoli prende il posto di Gila. Al 25' girandola di cambi tra i francesi: Abdi prende il posto di Clauss. Dentro anche Cho per Bouanani e Ndombélé per Boudaoui. Poco prima della mezz'ora grande parata di Mandas su Guessand. Al 33' Baroni esaurisce i cambi con Lazzari al posto di Marusic. Un minuto dopo gran tiro dalla distanza di Moukoko e stupenda parata di Mandas. Al 39' giallo per Pellegrini per un fallo su Moukoko. I minuti finali complice un campo sempre più pesante non regalano altre emozioni fino al triplice fischio di Fesnic.

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Nanni Moretti ricoverato dopo infarto: “Tornerò...

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Il messaggio dall'ospedale: "Sto bene. Starò meglio, tornerò presto"

Nanni Moretti

Nanni Moretti ricoverato in ospedale dopo un infarto. "Sto bene. Starò meglio, tornerò presto", le parole del regista nel video registrato dall'ospedale in cui è stato ricoverato per l'infarto che lo ha colpito nei giorni scorsi.

Moretti ovviamente ha dovuto rinunciare alla presentazione del film 'Vittoria', di cui è il produttore con la sua Sacher Film, che avrebbe dovuto avere luogo al cinema 'Vittoria' di Napoli: "Mi dispiace non essere lì con voi", ha detto.

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Manovra 2024, Giorgetti: “Serve il contributo di...

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Il ministro fa riferimento alla prospettiva di "tassare utili determinati in modo corretto". No a nuove tasse per gli individui

Giancarlo Giorgetti

Si chiederà "uno sforzo alle imprese più grandi" di alcuni settori, non ci saranno nuove tasse per gli individui. E' uno dei cardini della Manovra 2024-2025, come si apprende al termine della giornata di oggi, 3 ottobre, caratterizzata da alcune dichiarazioni del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.

Nella definizione della prossima manovra economica, "la linea guida sarà l’articolo 53 della Costituzione" che sancisce come tutti siano tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Questo, a quanto si apprende, significa che "per quanto riguarda le entrate significa che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l'utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto".

Non è allo studio, si chiarisce, "nessuna nuova tassazione per gli individui mentre le aziende più piccole sono già interessate al Concordato biennale preventivo". "Altre eventuali interpretazioni delle parole del ministro Giorgetti sono da considerarsi forzature" spiegano le fonti.

Cosa ha detto Giorgetti

"Ci sarà una chiamata alla contribuzione - ragionata e razionale - per tutti, non solo per le banche" ma anche per altri settori che hanno beneficiato della congiuntura come la difesa, ha detto il ministro dell'Economia intervistato in occasione dell'evento Future of Finance Italy Economic Outlook di Bloomberg.

"Le aziende non fanno beneficenza e i contributi volontari non esistono" ma "esiste la stella polare che è l'articolo 53 della Costituzione" in base al quale "tutti sono chiamati a contribuire per le loro possibilità alle necessità della nazione", ha affermato, visto che l'Italia è impegnata in un "percorso particolarmente esigente di rientro" riportando il deficit sotto il 3% nel 2026, mentre la Francia conseguirà questo obiettivo nel 2029.

Si tratterebbe di "tassare utili determinati in modo corretto", ha spiegato, osservando che "chi lavora su base transfrontaliera fare determinati passi, chi come le categorie che aderiscono al ravvedimento operano dovranno accettare l'idea che devono dichiarare di più: ci rivolgiamo a tutti". Ma, ha precisato "non si tratta di replicare la narrativa degli extra profitti bancari", dicendosi "convinto che alla fine troveremo una soluzione equilibrata".

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